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L’alimentazione romana
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Evoluzione dell’alimentazione romana:
Età Arcaica: in età arcaica l’alimentazione era molto sobria, infatti era a base di legumi, cereali, ortaggi, formaggio e frutta. Gli antichi Romani amavano la ”puls”, una specie di pasticcio, a base di cereali e frumento bolliti, il cui ingrediente principale era il farro. La puls costituì per molto tempo il pasto principale per tutti gli antichi romani, ricchi e poveri, patrizi e plebei. Con la diffusione del pane, la puls venne progressivamente abbandonata.
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Età repubblicana: In età Repubblicana, grazie alle conquiste romane, si cominciarono a vedere sulle tavole nuovi prodotti. I piatti divennero così più ricchi ed elaborati, una vera e propria arte, espressa nei loro famosi banchetti. Un personaggio che di banchetti se ne intendeva era Lucullo. Nonostante sia stato un tribuno militare, quest'uomo è passato alla storia soprattutto per la sua grande passione verso il cibo. Ancora oggi ad un pasto particolarmente ricco e abbondante viene assegnata la definizione di pranzo "luculliano", in ricordo dei banchetti fastosi con cui il ricchissimo aristocratico intratteneva i suoi amici.
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Età Imperiale: In età Imperiale, molti cuochi romani cominciarono ad affacciarsi con successo nelle case dei Romani. Un cuoco conosciutissimo in quell’epoca era Marco Gavio Apicio. Egli scrisse un ricettario, il De re coquinaria (l'arte culinaria), diviso in altri 10 libri. De re coquinaria rappresenta un testo classico della letteratura gastronomica romana. Probabilmente l’opera originale era composta da due diversi volumi, uno dedicato alla cucina in generale e l’altro alle salse, poi condensati dai successivi trascrittori in una solo libro contenente 468 ricette
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CENA (era il pasto principale)
I pasti Ientaculum COLAZIONE: in cui si trovava pane condito con sale e vino, formaggio, olive, frutta secca, latte e miele. Per i PLEBEI invece, c’era solo pane con il latte o con il vino. Per i bambini latte e pane o focaccette. CENA (era il pasto principale) Cena dei PLEBEI: sulla tavola si trovava solanto il plentum, ovvero un pasticcio di farina, verdure e legumi; Cena dei PATRIZI: era divisa in tre momenti: la gustatio (lattuga, funghi, olive, crostacei, salsicce piccanti ,cetrioli, tartufi) la prima mensa (pesce e carne) la secunda mensa (frutta fresca, secca e dolci) Prandium PRANZO: comprendeva solo cibi leggeri tra cui uova, pesce, legumi, frutta.
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Dove mangiavano e cosa mangiavano i Plebei
I Plebei, dal momento che non avevano una cucina nelle loro abitazioni dove preparare i loro alimenti, si recavano nelle taverne. La taverna (Taberna-thermopolium o Popina), era un locale pubblico dove i plebei, consumavano abitualmente i loro pasti. In questi locali gli odori erano molto pesanti e sgradevoli. I pasti erano costituiti da vino miscelato con acqua bollente, salsicce all'aglio, piselli fritti o bolliti, pane plebeo. Bastavano due assi per sedersi anche all’esterno del locale e mangiare in ogni momento del giorno, oppure per portare a casa dei piatti preparati. La plebe romana e gli schiavi trovavano qui il loro unico pasto caldo della giornata.
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Cosa mangiavano i Patrizi
Per le famiglie ricche avere ospiti a cena era un occasione importante. Si servivano tre portate: l'antipasto consisteva in insalata, crostacei e uova seguito da vino dolcificato con miele. La portata principale poteva essere composta anche da sette piatti. Si mangiava con le mani. I romani mangiavano semisdraiati su divani da tre posti. Durante il banchetto si era soliti fare la commissatio, un’allegra gara di brindisi, che si concludeva molto tardi e al termine della quale si finiva sempre ubriachi.
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Dove mangiavano i Patrizi
Molto importante a Roma per i patrizi era il banchetto, che divenne poi nel tempo una vera e propria abitudine avente scopi sociali, una sorta di “salotto”, di occasione di socialità. Il pasto era consumato in un luogo della casa chiamato triclinium, nome dovuto alla presenza nella stanza di letti a tre posti sui quali si stendevano gli invitati. Il padrone di casa assegnava i posti, e il letto centrale veniva riservato all’ospite d’onore. L’ambiente era caratterizzato dalla mensa, un tavolo generalmente tondo sulla quale venivano poggiati cibi.
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Cosa mangiavano i Legionari
I legionari basavano la propria alimentazione su zuppe composte principalmente da cereali e legumi con verdure e, a volte, cacciagione a cui si aggiungeva del sale e olii vari. Mangiavano anche del pane secco di cereali integrali, frutta, latte e formaggi. Le razioni d'acqua erano sempre moderate, raramente accompagnate da vino. L' alimentazione, era suddivisa in 2-3 pasti al giorno, spesso molto scarsa, questo permetteva ai legionari di percorrere più di 40 miglia al giorno, portando sulle spalle armi, vettovaglie e quant'altro necessario, per costruire a sera gli accampamenti.
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Pane con miele Questa era una delle merende che venivano date di pomeriggio ai bambini. INGREDIENTI : Pane, latte e miele. PREPARAZIONE: Immergere il pane nel latte e successivamente friggerlo. Infine cospargerlo di miele.
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Ricerca realizzata da Bruno Crucitti e Filippo Paleologo
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