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Gli anni 50’ attraverso il cibo

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Presentazione sul tema: "Gli anni 50’ attraverso il cibo"— Transcript della presentazione:

1 Gli anni 50’ attraverso il cibo
POP CORN Non esiste film o telefilm ambientato negli anni '50 in cui i pop corn non siano presenti almeno in una scena. Basti pensare alle puntate del famoso telefilm Happy days per rendersi conto di quanto questa affermazione sia vera. I pop corn iniziano infatti a diventare sempre più popolari proprio in quegli anni, anni di grande povertà ma anche di grande innovazione in cui era necessaria un po' di inventiva per riuscire a creare dei cibi gustosi ma a basso costo. Il pop corn è un cibo davvero povero che può essere però reso assolutamente delizioso con la semplice aggiunta di olio, sale o burro. Il suo basso prezzo e la semplicità con cui può essere realizzato lo resero uno dei cibi più diffusi tra i giovani americani durante gli anni '50. Visitato il 12/04/11 Università Campus-Bio Medico di Roma II SANU Alessia Catalano

2 La macchina dei Pop Corn
Proprio durante gli anni '50 iniziano a fare la loro comparsa anche le macchine per fare il pop corn. Queste macchine vennero installate all'interno dei cinema, dei drive inn, dei luna park e di altri punti di ritrovo per giovani. Oggi queste macchine sono disponibili anche in versioni più piccole che possono essere utilizzate sia nei bar che direttamente a casa per guardare un film insieme a tutta la famiglia o insieme ad un gruppo di amici. A differenza delle macchine da pop coro degli anni '50 le macchine per il pop corn più innovative possiedono un funzionamento ad aria calda che permette di realizzare i pop corn senza l'aggiunta di olio e quindi di grassi. Il pop corn  è così diventato negli anni anche un prodotto salutare. Da un punto di vista prettamente estetico invece le macchina per il pop corn sono disponibili anche in versioni retrò caratterizzate da linee sinuose e semplici e da colori come il bianco e il rosso meglio se in fantasia a righe. Si tratta di macchinari che offrono all'arredamento della propria abitazione un pizzico di estro e di allegria, gli stessi che si respiravano nei bar degli anni '50. Visitato il 12/04/11

3 http://it.wikipedia.org/wiki/Coca-Cola Visitato il 12/04/11
Coca Cola La "Coca-Cola" fu inventata dal farmacista statunitense John Stith Pemberton l'8 maggio 1886 ad Atlanta, inizialmente come rimedio per il mal di testa. Il primo nome che venne dato alla bevanda fu "Pemberton's French Wine Coca". Quella di Pemberton era una variazione del cosiddetto "vino di coca" (o Vin Mariani), una miscela di vino e foglie di coca che aveva avuto largo successo in Europa quando era stata creata dal farmacista còrso Angelo Mariani. All'alcol venne sostituito un estratto delle noci di cola, una pianta tropicale reputata non dannosa per la salute. Dall'uso combinato dei due ingredienti principali, la coca e la cola, la bibita acquisì il nome attuale. Quando anche la coca venne bandita (dalla pianta si estrae infatti la cocaina), venne scartato l'alcaloide dagli estratti dalle foglie di coca, mentre la cola (in noci) continuò a essere utilizzata come fonte di caffeina. Visitato il 12/04/11

4 Logo: http://it.wikipedia.org/wiki/Coca-cola Visitato il 12/04/11
Il celebre logo della Coca-Cola, il più noto al mondo, fu creato con scarsa attenzione nel 1886 dal contabile dell'azienda, Frank Mason Robinson, che fece solo alcuni piccoli ritocchi alla scritta, utilizzando come base il carattere Spencerian Script, che in quel tempo, negli Stati Uniti era fra i più comuni e utilizzati. Si lega a questo logo una leggenda metropolitana che si è diffusa piuttosto rapidamente nel mondo: sembra che osservando la scritta Coca-Cola allo specchio sia possibile interpretare l'immagine come una frase in lingua araba che recherebbe un messaggio contro la cultura islamica, "No a Maometto, No alla Mecca".[senza fonte] In realtà è improbabile che al momento della creazione di questo logo, quando ancora non esisteva la multinazionale The Coca-Cola Company e nessuno si sarebbe aspettato il successo a livello mondiale che la bevanda avrebbe riscosso, si pensasse di inserire un simile messaggio all'interno del celebre logo. Anche il Grand Mufti Sheik Nasser Farid Wassel, importante figura religiosa egiziana, ha commentato questi fatti facendo notare come questo marchio fu scritto in caratteri latini e non arabici più di un secolo fa; è dunque una voce che ha soltanto danneggiato la multinazionale, con un forte calo delle vendite registrato in alcuni paesi islamici. Per il 100º anniversario della Coca-Cola, nel 1986 è stato creato in Cile, sul fianco di una montagna, il più grande logo Coca-Cola del mondo. Sono state utilizzate circa bottiglie di Coca-Cola e la scritta risulta di circa 30 per 120 metri Visitato il 12/04/11

5 Spaghetti al pomodoro http://it.wikipedia.org/wiki/Spaghetti
Vuole la leggenda che siano stati introdotti dal viaggiatore Marco Polo, di ritorno dalla Cina (altro Paese nel quale sono noti e apprezzati piatti tradizionali) nel 1295, sebbene nella descrizione della Sicilia tramandataci da Idrisi al tempo di Ruggero II di Sicilia nel suo famosissimo Libro di Ruggero si faccia chiaramente menzione di Vermicelli, cibo di farina in forma di fili prodotti nel villaggio di Trabia vicino Palermo[1]. Poiché Idrisi scrive nel 1154 questa testimonianza è anteriore di ben più di un secolo al ritorno di Marco Polo. nell'intervallo fra queste due date gli studiosi hanno rintracciato altre citazioni[2] che chiariscono come la produzione di pasta alimentare sia caratteristica generalizzata in tutta la penisola. Visitato il 12/04/11

6 Teatro e cinema http://it.wikipedia.org/wiki/Spaghetti
Gli spaghetti sono i memorabili comprimari di una gag della commedia Miseria e nobiltà (di Edoardo Scarpetta), interpretata anche per il cinema da Totò, nella quale a un certo punto finiscono nelle tasche del misero protagonista che, dovendoli nascondere, li mette al sicuro nella giacca. Ugualmente, un piatto di spaghetti è protagonista in una celeberrima e comica sequenza del film Un americano a Roma, con un giovane Alberto Sordi in versione yankee alle prese però con un italianissimo piatto extra-large di spaghetti (molto) conditi al pomodoro: « Maccarone, m'hai provocato e io ti distruggo adesso, maccarone! Io me te magno, ahmm! »(Nando Mericoni rivolto ad un piatto di pasta)Proprio per essere tipici dell'Italia, gli spaghetti hanno legato il loro nome ad un genere cinematografico, lo spaghetti-western, ovvero film western prodotti e diretti da registi italiani - citiamo, tra i molti che si sono cimentati in questo genere con alterne fortune, Sergio Leone. Visitato il 12/04/11

7 Pizza http://it.wikipedia.org/wiki/Pizza Visitato il 12/04/11
Benché si tratti ormai di un prodotto diffuso in quasi tutto il mondo, la pizza è generalmente considerata un piatto originario della cucina italiana ed in particolar modo napoletana. Nel sentire comune, infatti, ci si riferisce con questo termine alla pizza tonda condita con pomodoro e mozzarella, ossia la variante più conosciuta della cosiddetta pizza napoletana, la pizza Margherita. La vera e propria origine della pizza è tuttavia argomento controverso: oltre a Napoli, altre città ne rivendicano la paternità. Esiste, del resto, anche un significato più ampio del termine "pizza". Infatti, trattandosi in ultima analisi di una particolare specie di pane o focaccia, la pizza si presenta in innumerevoli derivazioni e varianti, cambiando nome e caratteristiche a seconda delle diverse tradizioni locali. In particolare, in alcune aree dell'Italia centrale, viene chiamata "pizza" qualsiasi tipo di torta cotta al forno, salata o dolce e alta o bassa che sia. La pizza ha una storia lunga, complessa e incerta. Le prime attestazioni scritte della parola "pizza" risalgono al latino volgare di Gaeta nel 997[4]. Già comunque nell'antichità focacce schiacciate, lievitate e non, erano diffuse presso gli Egizi, i Greci (maza) e i Romani (offa e placenta). Visitato il 12/04/11

8 La pizza napoletana verace
La pizza napoletana è l'unico tipo di pizza italiano riconosciuto, con la denominazione pizza napoletana verace artigianale, tra i prodotti agroalimentari tradizionali. Si presenta come una pizza tonda dalla pasta morbida e dai bordi alti (cornicione). Tale rigonfiamento del cornicione è dovuto all'aria, che durante la fase di manipolazione del panetto si sposta dal centro verso l'esterno. Nell'impasto classico napoletano non è ammesso nessun tipo di grasso. Soltanto acqua, farina, lievito (di birra o naturale) e sale. Nella più stretta tradizione prevede solo due varianti per quanto riguarda il condimento. Visitato il 12/04/11

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