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Visioni dello stato Visione “weberiana” di Musgrave
Lo stato benevolente – Il bene comune – la democrazia rappresentativa Le visioni sociologiche e la Public Choice Il conflitto – Le motivazioni politiche – politici e burocrati – lobbying e rent-seeking Gary Becker new political economy Sistemi di welfare endogeni – ruolo della famiglia come agente ottimizzante – modelli multiperiodali – fenomeni di razionamento; es. Curatolo S. “The unskilled trap”, Working paper, Dipartimento di economia, Parma, 2008
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Branca separata dell’economia pubblica: Economia del benessere Welfare economics (dal 1930)
Obiettivo: definire le motivazioni teoriche dell’intervento pubblico Contesto istituzionale vuoto Si interseca con la filosofia morale e con altre scienze sociali e politiche
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TEORIA POSITIVA E TEORIA NORMATIVA
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spiega le cause di un fenomeno economico
TEORIA POSITIVA spiega le cause di un fenomeno economico Esempi: Perché.. il bicchiere d’acqua al bar costa di più della compressa di aspirina in farmacia? esiste la disoccupazione involontaria? sono fallite molte importanti banche USA? Lo scopo è capire perché si verificano certi fenomeni
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TEORIA POSITIVA Altri esempi: Perché.. la difesa è sempre gestita dallo stato e mai da imprese private? la sanità è quasi sempre gestita dallo stato? in autostrada si paga un pedaggio e nelle strade normali no? le compagnie aeree e il ramo RCA delle assicurazioni sono (quasi)sempre in perdita?
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TEORIA NORMATIVA Individua gli obiettivi di politica economica e gli strumenti idonei per il loro raggiungimento Esempi: Quali sono le politiche migliori… per ridurre la disoccupazione o l’inflazione? per distribuire tra i cittadini il carico tributario? per gestire il servizio di trasporto ferroviario o quello su gomma? Si basa su giudizi di valore; implica una teoria positiva sottostante
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L’ Economia pubblica si occupa sia dell’aspetto positivo sia di quello normativo Il contesto teorico più appropriato per discutere gli aspetti normativi è l’ECONOMIA DEL BENESSERE: studia quali condizioni devono essere rispettate affichè la società raggiunga il massimo benessere collettivo assumono un rilievo particolare i concetti di: EFFICIENZA e di EQUITA’
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In questa fase storica è molto diffusa la convinzione che un’economia di mercato decentrata sia più efficiente di un’economia in cui l’intervento pubblico è ampio. Da quali principi teorici trae origine questa affermazione? Dai risultati dell’Economia del Benessere e in particolare dal c.d. Primo Teorema dell’Economia del benessere
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L’idea di fondo dell’Economia del benessere
individuare le condizioni di efficienza economica (ottimo Paretiano): . Partendo da una data distribuzione iniziale di risorse . Accettando giudizi di valore minimali Questa ricerca di solito non consente di individuare un solo punto di ottimo, ma infiniti. Interviene allora un principio di equità sulla base del quale è possibile pervenire ad una scelta, e tra tutti gli infiniti ottimi paretiani se ne sceglie uno solo, l’ottimo sociale L’idea di fondo dell’Economia del benessere
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ECONOMIA DEL BENESSERE Presupposti “filosofici”
Individualismo metodologico: gli individui sono i migliori giudici di se stessi e scelgono secondo criteri egoistici Visione non organicistica della società: non esiste un bene della “società” diverso da quelle degli individui che la compongono Principio di Ottimo Paretiano: c’è un miglioramento di benessere solo se almeno un individuo migliora e nessun altro peggiora.
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Vilfredo Pareto ( ) Nel 1893 occupa a Losanna la Cattedra di Leon Walras Def.: Una allocazione è un ottimo paretiano se a partire da essa non è possibile spostarsi in un’altra in cui almeno una persona sta meglio senza che alcuno stia peggio E’ una allocazione che non ammette miglioramenti paretiani.
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Scatola di Edgeworth – miglioramenti paretiani nello scambio, a partire dall’allocazione iniziale A
x21 2 x12 . . B A X11= x1 - x12 1 X22= x2 - x21 X22= x2 - x21
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Curva dei contratti di Edgeworth – sentiero degli equilibri paretiani
x21 . 2 x12 C . B X11= x1 - x12 1 X22= x2 - x21
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I presupposti “filosofici” dell’Economia del Benessere sembrano ragionevoli, ma..
Visione individualistica: non sempre gli individui agiscono nel proprio interesse o hanno un orizzonte temporale abbastanza ampio (alcool, guida troppo veloce, scuola, …) b. di merito Visione non organicistica della società: molti pensano che esistano valori comunitari (il senso dell’identità nazionale, la protezione dell’ambiente come valore al di sopra delle scelte individuali) Principio di Ottimo Paretiano: induce a legittimare lo status quo. Legittima solo le riallocazioni in cui un agente sta meglio, senza che alcuno stia peggio. Se A ha 10 mld. di euro e B ha 10 euro, non è lecito sottrarre ad A neppure un euro per aumentare il benessere di B.
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Condizioni di ottimo Paretiano
Efficienza nella Produzione : Efficienza nel consumo (scambio): Efficienza globale: Efficienza globale: La produzione efficiente è compatibile con una molteplicità di combinazione di prodotti (più mele e meno pere). Lo scambio efficiente affronta come distribuire tra i consumatori una data combinazione di produzione. Essa è compatibile con infinite redistribuzioni dei beni tra gli individui. L’efficienza globale è la condizione che richiede la compatibilità tra efficienza della produzione dello scambio, per una data distribuzione iniziale di risorse. Beneficio marginale del bene X in termini del bene Y Costo marginale del bene X in termini del bene Y
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OTTIMO PARETIANO una definizione formale
E’ una situazione in cui non è possibile, attraverso modificazioni delle condizioni di produzione e scambio, migliorare il benessere di un individuo senza diminuire quello di qualche altro individuo
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L’OTTIMO PARETIANO dipende dalla allocazione iniziale delle risorse
Poiché le possibili allocazioni iniziali delle risorse tra gli individui sono infinite, esistono infiniti punti ottimo-paretiani, almeno uno per ogni allocazione iniziale Essi possono essere rappresentati, nel caso di due individui, dalla frontiera delle utilità
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Area dei possibili miglioramenti paretiani a partire da B
La frontiera delle utilità è l’insieme delle allocazioni Pareto-Efficienti U2 . A e C sono ottimi Paretiani B non è un ottimo Paretiano A . C B Area dei possibili miglioramenti paretiani a partire da B U1
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MIGLIORAMENTO PARETIANO =
Passaggio ad una nuova allocazione (riallocazione), in cui almeno un individuo sta meglio, e nessuno sta peggio Il passaggio dai payoff (5,6) a (6,6) è un miglioramento paretiano, Il passaggio da (5,6) a (6,5) non lo è.
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Primo teorema dell’economia del benessere
Un equilibrio concorrenziale walrasiano (di concorrenza perfetta) è Pareto-ottimale (è un punto sulla frontiera dell’utilità)
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La “mano invisibile” di A. Smith
La “mano invisibile” di A. Smith. dalla “Ricchezza delle nazioni”, 1776: Every individual...generally, indeed, neither intends to promote the public interest, nor knows how much he is promoting it. … and by directing that industry in such a manner as its produce may be of the greatest value, he intends only his own gain, and he is in this, as in many other cases, led by an invisible hand to promote an end which was no part of his intention. It is not from the benevolence of the butcher, the brewer, or the baker, that we expect our dinner, but from their regard to their own interest. We address ourselves, not to their humanity but to their self-love, and never talk to them of our necessities but of their advantages.
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Leon Walras ( ) Formalizza la teoria dell’EEG Approccio marginalista Legge di Walras: se n-1 mercati concorrenziali sono in equilibrio, lo sarà anche l’n-esimo L’equilibrio economico generale walrasiano determina l’uguaglianza tra utilità relative nello scambio e produttività relative nella produzione attraverso i prezzi relativi (la mano invisibile) in un’economia di mercato concorrenziale
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Primo teorema dell’economia del benessere
In un contesto di equilibrio parziale l’ottimo paretiano concorrenziale è caratterizzato da: Prezzo = Costo marginale Quindi: Beneficio marginale = Costo marginale
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È socialmente efficiente diminuire Q
A destra del punto di equilibrio, il beneficio marginale di una unità di bene è inferiore al suo costo marginale È socialmente efficiente diminuire Q A sinistra del punto di equilibrio, il beneficio marginale di una unità di bene è superiore al suo costo marginale È socialmente efficiente aumentare Q P Offerta aggregata In equilibrio, la curva di domanda (beneficio marginale) interseca la curva di offerta (costo marg.) B’=C’ Domanda aggregata Q
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In corrispondenza dell’allocazione di equilibrio concorrenziale, è massimizzato il benessere sociale, dato dalla somma del surplus dei consumatori e del surplus dei produttori ma… le condizioni di concorrenza perfetta, presupposto per l’applicazione del Primo Teorema dell’Economia del benessere, si realizzano molto difficilmente
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E’ una giustificazione di efficienza dell’intervento pubblico
Dal I teorema discende una prima motivazione dell’intervento pubblico: Se il mercato non è perfettamente concorrenziale, l’intervento dello stato è giustificato per correggere l’esito del mercato e avvicinarlo alla condizione di concorrenza perfetta Il mercato non è perfettamente concorrenziale se vi sono Fallimenti del mercato (monopolio, beni pubblici, esternalità, ecc.) E’ una giustificazione di efficienza dell’intervento pubblico
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Bisogna usare una funzione del benessere sociale FBS
Anche se l’equilibrio concorrenziale è efficiente, non è detto che sia anche equo, cioè che corrisponda ai giudizi di valore distributivi che la società esprime. Per trovare l’ ottimo sociale, cioè una allocazione che è non solo efficiente, ma anche equa, è necessario disporre di un criterio di scelta tra i punti della frontiera dell’utilità Bisogna usare una funzione del benessere sociale FBS
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Funzione del benessere sociale
W = W(U1, U2) è il criterio in base al quale è possibile ordinare tutti i possibili stati sociali Rappresenta i giudizi di valore di una società sulla distribuzione delle utilità Esistono tante possibili funzioni del benessere sociale
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W= U1+U2 U2= W - U1 U2 = U1 W = Min (U1, U2)
1) FBS Benthamiana (Utilitarista) W= U1+U2 U2= W - U1 2) FBS Egualitaria: U2 = U1 3) FBS Rawlsiana (da John Rawls) W = Min (U1, U2) Il benessere sociale è uguale al livello di utilità del soggetto che sta peggio il benessere sociale aumenta solo se aumenta l’utilità del più povero
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Per ogni FBS, è possibile definire una mappa di
curve di indifferenza sociali, cioè di insiemi di allocazioni che producono un uguale livello di benessere sociale
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FBS Benthamiana W0 = U1 + U2 U2=W0-U1 W0 < W1 W1 W0 U2
Le curve di indifferenza sono rette inclinate -1 (-45 gradi). Tutte le combinazioni di U1 e U2 poste sulla stessa retta (es. A e B) hanno uguale somma W (es. W0) W0 W0 < W1 C A A=B < C=D Le curve di indiff. Di una FBS sono gli insiemi di tute le combinazioni delle utilità individuali a cui corrisponde un identico valore del benessere sociale B D - 45° U1
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Per l’utilitarismo conta solo la somma delle utilità, non il modo in cui sono distribuite
Date le due allocazioni: U1=10; U2=20 Somma delle utilità=30 U1=2; U2=30 Somma delle utilità=32 Per l’utilitarismo l’allocazione B è migliore, anche se in B il soggetto 1 è poverissimo
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Auto-icona di Jeremy Bentham,
London, University College
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Funzioni del benessere sociale
Egualitaria . U1 = U2 . C . B A B > A > C B è meglio di A Non è così ovvio che A sia meglio di D, perché entrambi gli idnividui stanno meglio che in A e in B. 45° U1
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John Rawls ( ) (justice as fairness under veil of ignorance) A Theory of Justice (1971) Principio di libertà (pari opportunità e uguali diritti politici) Principio di “fair value” delle libertà e dei diritti (egualitario) Principio di differenza: le disuguaglianze sociali devono essere (risolte) a vantaggio del benessere dell’individuo meno fortunato, (fairness distributiva e redistributiva).
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Funzioni del benessere sociale
W1 U2 W0 Rawlsiana . . . W = Min (Ui) C . B D A Curve di indifferenza ad angolo retto Se aumenta U1, passando da A a B, con U2 costante, il bernessere sociale non aumenta, perché W è pari al livello di benessere del soggetto che sta peggio, cioè U2, che non è cambiato da A a B. A=B C=A B =D < 45° U1
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Ottimo paretiano vs ottimo sociale (FBS Bentham, Rawls, Egual.)
Miglioramenti: Da A a B: Bentham Da A a C: Bentham, Rawls, Egual., Pareto Da A a D: Bentham, Rawls, Pareto Da D a C: Egualitaria B C D A 45° U1
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(forte analogia con il problema della max U per il consumatore)
Per trovare l’ottimo sociale, bisogna cercare l’allocazione in cui la frontiera delle utilità è tangente alla più elevata curva di indifferenza sociale raggiungibile (forte analogia con il problema della max U per il consumatore)
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Curve di indifferenza di una qualche FBS (quella preferita dalla società)
W0 W1 W2 C è l’ottimo sociale A Il punto A è un ottimo paretiano (è efficiente), ma non è un ottimo sociale C B Il punto B è socialmente preferito ad A, ma non è un ottimo paretiano (non è efficiente) U1
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L’ottimo sociale soddisfa 2 criteri:
Un criterio di efficienza economica: si trova sulla frontiera delle utilità, quindi rappresenta il max benessere ottenibile da ciascun individuo dato il benessere dell’altro (max benessere individuale) Un criterio di equità, incorporato nella FBS (max benessere sociale)
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. Egualitaria Rawlsiana C Benthamiana
Data la frontiera delle U, la scelta di una certa FBS condiziona l’identificazione dell’ottimo sociale U2 45° Egualitaria U1= U2 Rawlsiana . W = Min (Ui) B C Benthamiana W= U1+ U2 45° U1 Al variare della FBS, cambia l’ottimo sociale
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(mediante l’uso di imposte o trasferimenti in somma fissa
Ma come si può arrivare all’ottimo sociale? Secondo teorema dell’economia del benessere: Ogni allocazione Pareto-ottimale può essere raggiunta da un equilibrio concorrenziale se si opera una adeguata redistribuzione (mediante l’uso di imposte o trasferimenti in somma fissa lump sum taxes) La soluzione PE definita dal mercato concorrenziale dipende, come detto, dalla distribuzione iniziale delle risorse.
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Il I teorema ci dice solo che il processo di scambio concorrenziale ci porta su un punto che si trova sulla frontiera delle utilità, ma può darsi che esso non corrisponda alla tangenza tra la curva di indifferenza della FBS e la frontiera delle utilità, cioè che non sia l’ottimo sociale. Con le imposte o trasferimenti lump sum, lo Stato può cambiare le dotazioni iniziali, e quindi il processo di scambio porterà l’economia al punto desiderato sulla FU. E’ una giustificazione di equità dell’intervento pubblico
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Secondo teorema dell’economia del benessere
Partendo da 0, Il mercato concorrenziale conduce all’equilibrio in A, che è efficiente (I teorema), ma non è l’ottimo sociale U2 . Lump sum tax A . C W2 W0 U1 Con una lump sum tax, ci spostiamo da A all’ottimo sociale C (II teorema)
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Secondo teorema dell’economia del benessere
U2 . A . Lump sum tax C W2 W0 0’ U1 In alternativa, con una lump sum tax, possiamo redistribuire le risorse ex-ante (da 0 a 0’). Poi le forze di mercato porteranno a C
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Lump sum tax imposta (o trasferimento) sul cui ammontare
il contribuente (o beneficiario) non può influire modificando i propri comportamenti E’ una imposta non distorsiva, che quindi non fa perdere efficienza Non altera i comportamenti individuali, perché è commisurata a fattori esogeni, al di fuori dei comportamenti individuali Non ha effetti di sostituzione, ma solo effetti di reddito Non modifica i prezzi relativi
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Esempi di Lump sum tax imposta fissa (di capitazione)
Imposta commisurata al colore degli occhi Imposta commisurata al QI Imposta commisurata all’abilità individuale N.B.: una LST è non distorsiva ma è regressiva (la LST è una percentuale maggiore del reddito dei poveri)
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Se valgono entrambi i teoremi dell’Economia del Benessere
esiste separazione logica tra efficienza ed equità La concorrenza genera una situazione di First Best (ottimo paretiano) Utilizzando lump-sum taxes si realizza la distribuzione desiderata del benessere tra gli individui (ottimo sociale)
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Una seconda motivazione dell’intervento pubblico
Se la concorrenza perfetta è realizzata, l’intervento dello stato può essere giustificato dall’esigenza di effettuare redistribuzioni coerenti con la Funzione del benessere sociale (Secondo teorema del benessere)
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richiede informazioni troppo elevate:
Nella realtà non esiste un sistema di imposte in somma fissa in grado di svolgere i compiti redistributivi richiesti dal Secondo teorema perché richiede informazioni troppo elevate: Una imposta fissa uguale per tutti sarebbe troppo iniqua Bisogna commisurare le imposte al reddito o ad altri comportamenti osservabili (consumo, ecc.), ma allora lo stato introduce distorsioni sui comportamenti individuali, provocando perdite di benessere
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Soluzioni di Second best C’è TRADE – OFF tra efficienza ed equità
Se l’esito del mercato concorrenziale, pur essendo un ottimo Paretiano, definito per una data distribuzione iniziale delle risorse, è socialmente inaccettabile dal punto di vista dell’equità, tentativi di correggere la distribuzione producono inefficienze, Soluzioni di Second best C’è TRADE – OFF tra efficienza ed equità
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B (W1) è l’equilibrio di second best
Gli effetti distorsivi delle imposte e dei trasferimenti impediscono di arrivare in C. Arriviamo invece in B, che (in questo caso) è comunque preferito socialmente ad A U2 . Lump sum tax A . . C W2 B W1 Trade off tra efficienza ed equità: in B, rispetto ad A, ho meno efficienza, ma più equità Ad esempio, se per aumentare il benessere del pover introduco una imposta molto progresiva sul reddito,i ricchi possono reagire lavorando meno, riducendo così il reddito nazionale; c’è una riduzione dell’efficienza del sistema, anche se il benessere sociale aumetna perché do molto peso all’equità. W0 U1
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Un esempio: se per aumentare il benessere dei poveri introduciamo una imposta molto progressiva sul reddito, i ricchi possono reagire lavorando meno, riducendo così il reddito nazionale, o evadendo di più (o facendo lobbying per far modificare la legge finanziaria); c’è una riduzione dell’efficienza del sistema, anche se il benessere sociale aumenta perché diamo molto peso all’equità. Altro esempio: una forte imposta indiretta sui beni di lusso se la gente smette di comprarli, chiudono le imprese che li producono, e lo stato non incassa gettito perdita secca Imposta proporzionale sul patrimonio: se applicata su tutti tassa i poveri; se solo sui ricchi (> X Euro) crea disuguaglianza (chi possiede X-1 Euro non è percosso)
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Le deviazioni dall’ottimo paretiano sono spesso imputabili alla presenza di condizioni che modificano i prezzi relativi che emergono dall’equilibrio di concorrenza perfetta Quasi sempre le imposte o la regolamentazione pubblica producono distorsioni dei prezzi relativi
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