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III Congresso MultidiscilinarePontino

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Presentazione sul tema: "III Congresso MultidiscilinarePontino"— Transcript della presentazione:

1 III Congresso MultidiscilinarePontino
“Passeggiando nella pediatria tra vecchio e nuovo” FLUOROPROFILASSI: COME E QUANDO FONDI 12 febbraio 2011 Ludovica Sepe

2 CARIE Malattia infettiva a patogenesi multifattoriale, caratterizzata dalla demineralizzazione dei tessuti duri del dente Rappresenta una delle patologie più diffuse nella popolazione generale e in età pediatrica PREVALENZA 22% di patologia a 4 anni di età 44% di patologia a 12 anni di età

3 CARIE EZIOPATOGENESI L’associazione di tre concause, correlate al fattore tempo, determina lo sviluppo della patologia cariosa TEMPO CARIE OSPITE MICROORGANISMI DIETA Triade di Keyes (1962)

4 CARIE MICROORGANISMI Streptococcus Mutans Lactobacilli Actinomiceti
Capacità di metabolizzare gli zuccheri esogeni, in particolare il saccarosio, dalla cui fermentazione derivano gli acidi organici che determinano la demineralizzazione focale dello smalto dentario. Colonizzazione del cavo orale successiva all’eruzione dei denti

5 CARIE OSPITE pH salivare Predisposizione genetica Uso di farmaci
Patologie sistemiche Saliva Sistemi tampone Detersione meccanica Azione antibatterica: lisozima, lactoperossidasi, fagociti, IgA secretorie

6 CARIE DIETA Cariogenicità Carboidrati (saccarosio) Livelli di acidità
Numero dei pasti Frequenza di assunzione dei cibi

7 CARIE TEMPO Alternanza dei processi di demineralizzazione
e remineralizzazione dei denti

8 CARIE Fattori di rischio Stato socio-economico Dieta
Storia medica e disabilità Placca dentale e fattori microbiologici Abitudini di igiene orale e uso di fluoro

9 Stima del rischio individuale di carie
Livello di rischio Basso rischio Medio/Alto rischio Condizione di salute orale No carie No placca evidente No gengiviti Almeno una lesione cariosa Placca evidente sui denti anteriori Apparecchio ortodontico Ipoplasia dello smalto Background ambientale e socio-economico Uso ideale di fluoruro (dentifricio) Assunzione libera di zuccheri solo durante i pasti SES medio-alto Controlli dentali ricorrenti Uso non ideale di fluoruro Assunzione casuale o frequente di zuccheri fuori dai pasti SES medio-basso o basso Madre con lesioni cariose di salute generale Bambini disabili Basso flusso salivare

10 Il PEDIATRA esercita un ruolo fondamentale
in quanto garante e responsabile della salute dei soggetti in età evolutiva.

11 FLUORO Il fluoro è attualmente l’agente più efficace
nella prevenzione della carie

12 FLUORO Numerosi studi clinici confermano l’efficacia della fluoroprofilassi nel controllo della carie come? quando?

13 Epoca di formazione degli elementi dentari
5° di vita intrauterina – 1° anno di vita Formazione dei follicoli dentari 9° mese di gravidanza Mineralizzazione primo molare 1° mese di vita 2° anno di vita Mineralizzazione incisivi e canini Mineralizzazione premolari 6 – 7 anni 7 – 8 anni Eruzione incisivi centrali Eruzione incisivi laterali 6 anni 8 – 9 anni 10 – 11 anni 11 – 12 anni 12 anni Eruzione primi molari Eruzione primi premolari Eruzione canini Eruzione secondi premolari Eruzione secondi molari

14 FLUORO: MECCANISMI D'AZIONE
Il fluoro si lega all’idrossiapatite dello smalto trasformandola in fluorapatite, caratterizzata da una struttura molecolare molto più resistente all’attacco degli acidi Idrossiapatite Fluorapatite

15 FLUORO: MECCANISMI D'AZIONE
Il fluoro assimilato viene secreto nella saliva e tende ad accumularsi nella placca, dove esercita un effetto antimicrobico, soprattutto sullo S. Mutans, inibendo la produzione microbica di acido e diminuendo la capacità di adesione ai tessuti orali e i tempi di moltiplicazione

16 FLUORO: MECCANISMI D'AZIONE Favorisce la remineralizzazione
dello smalto demineralizzato

17 FLUOROPROFILASSI TOPICA SISTEMICA

18 FLUOROPROFILASSI TOPICA DENTIFRICI GEL COLLUTTORI VERNICI

19 FLUOROPROFILASSI TOPICA Applicazione topica professionale di fluoro
Fluoruro di sodio al 2% Fluoruro stannoso al 8% APF (fluoruro fosfato acidificato) Fluoruro amminico al 1,25% Vernici al fluoruro di sodio (Duraphat/ Durafluor)

20 FLUOROPROFILASSI TOPICA Frequenza delle applicazioni topiche
Carie rampanti: 4 o 5 applicazioni (4-6 sett), poi ogni 3 mesi Carie moderate: una applicazione ogni 2-3 mesi Attività della carie minima o nulla: una singola applicazione ogni 6 mesi

21 FLUOROPROFILASSI TOPICA Presidi topici al fluoro per uso domiciliare
DENTIFRICI Riduzione della carie del 25-35% Spazzolare i denti 2-3 volte al giorno Fluoruro di sodio a varie concentrazioni: 3-6 aa 500 ppm F >6aa 1000 ppm F Adulti 1400 ppm F

22 FLUOROPROFILASSI TOPICA COLLUTTORI
Riduzione della carie del 35% a seguito di sciacqui eseguiti giornalmente o settimanalmente Particolarmente indicati in pazienti con carie rampante o ad alto rischio di carie Utilizzo giornaliero Fluoruro di sodio al 0,05%

23 FLUOROPROFILASSI TOPICA GEL Trattamento supplementare
alle applicazioni topiche professionali e al dentifricio al fluoro 500 ppm F o 1000 ppm F Applicazione di 0,5 g di prodotto (6,25 mg di fluoro) sulle superfici dei denti per 2 minuti Utilizzo settimanale In soggetti ad alto rischio di carie applicazione 2 volte a settimana

24 FLUOROPROFILASSI SISTEMICA COMPRESSE GOCCE FLUORAZIONE ACQUA SALE
LATTE COMPRESSE GOCCE

25 FLUORO Il fluoro è normalmente presente nell’acqua potabile e negli alimenti in varie concentrazioni La concentrazione ottimale di fluoro è di 1 mg/l 0,05 mg/Kg di peso

26 Le acque italiane sono in genere sufficientemente ricche in fluoro, tanto da non rendere consigliabile un’addizione farmacologia o nelle acque potabili. Si stima che la media nazionale di fluoro nelle acque sia di circa 1 mg/l. Ciò forse spiega la carenza di provvedimenti e normative riguardanti l’addizione artificiale di fluoro nelle acque potabili. Vi sono però differenze locali importanti. Per esempio nella zona dei Castelli Romani le acque sono particolarmente ricche in fluoro, tanto da determinare casi di fluorosi.

27 Si deve inoltre notare che in Italia vi è un largo consumo di acque minerali imbottigliate.
Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) il 46.5 % degli italiani non beve acqua di rubinetto. Il ricorso ad acque minerali imbottigliate è particolarmente comune da parte dei genitori che la usano per i loro bambini. Considerando la buona qualità delle acque erogate dagli acquedotti locali, la pratica è, per la maggior parte del territorio italiano, almeno parzialmente ingiustificata tenendo conto anche del fatto che quest’ultime non sono invece sempre ricche in Fosforo.

28 Fluoro contenuto negli ALIMENTI
Caffè Thè: 1,5 mg/l di fluoro in un’infusione 2 tazze contengono 0,3 mg di fluoro Carne di pollo, maiale, vitello e agnello Pesce e frutti di mare Alimenti essiccati e conservati: maggiore concentrazione Sardine in scatola: fino a 40mg/kg di fluoro Pesce essiccato: fino a 290 mg/kg Verdura, frutta e cereali

29 FLUOROPROFILASSI SISTEMICA Integratori pediatrici di fluoro
Fluoro o preparazione di vitamine-fluoro Riduzione della carie dal 50% al 60% Il dosaggio dipende dall’età e dal contenuto di fluoro nell’acqua Devono essere prescritti solo se il contenuto di fluoro nell’acqua potabile è minore del 70% della concentrazione ottimale (<0,7 ppm)

30 FLUOROPROFILASSI SISTEMICA Donne in gravidanza
Il fluoro ingerito dalle donne in gravidanza non porta benefici ai denti dei loro figli, per lo meno ai permanenti Il fluoro si trasferisce dalla madre al feto attraverso la placenta (recentemente accettato) Resta incerto quanto fluoro venga trasferito dal sangue della madre al sangue del feto

31 LINEE GUIDA NAZIONALI per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva

32 Linee guida del Ministero della Salute
La fluoroprofilassi va consigliata a tutti i soggetti in età evolutiva che vivono in aree con acqua a basso contenuto di fluoro (<0,6 ppm). La somministrazione di fluoro per via sistemica è raccomandata per tutti i soggetti dai 6 mesi ai 3 anni e costituisce l’unica forma di somministrazione. La somministrazione di fluoro per via topica attraverso l’uso di paste dentifricie a basso contenuto di fluoro (500 ppm) è raccomandata dai 3 fino ai 6 anni, due volte al giorno. Dopo i 6 anni, l’uso di un dentifricio contenente almeno 1000 ppm di fluoro due volte al giorno è di fondamentale importanza nella prevenzione della carie e può costituire l’unica forma di somministrazione.

33 DOSI ELEVATE ACUTA TOSSICITA' CRONICA

34 TOSSICITA' ACUTA Dosi superiori a 5 grammi
Da 5000 a volte la dose utilizzata per la fluoroprofilassi NAUSEA DOLORI ADDOMINALI VOMITO DIARREA INSUFFICIENZA CARDIO-RESPIRATORIA MORTE

35 FLUOROSI La fluorosi è l'effetto dell'assunzione a lungo termine di un quantitativo eccessivo di fluoro (oltre 2 ppm) durante la fase di amelogenesi dei denti permanenti. L'attività ameloblastica risulta danneggiata dall'eccessiva incorporazione di fluoro. Attualmente si stima che il limite, al di sopra del quale aumenta considerevolmente il rischio di sviluppare la fluorosi nel periodo di formazione dello smalto, sia di mg/Kg (Burt BA Et All.).

36 FLUOROSI Il rischio di fluorosi dello smalto è limitata ai bambini d'età minore di 8 anni; lo smalto, da quel momento, non è più suscettibile poiché la sua maturazione pre-eruttiva è completata. La sua caratteristica principale è l'ipomineralizzazione dello smalto, con difetti a livello della matrice interprismatica. È caratterizzata da una discromia intrinseca, primitiva, endogena, quindi non eliminabile con l'igiene professionale. La severità della condizione dipende dalla dose, dalla durata e dal periodo di somministrazione.

37 FLUOROSI GRADI DI FLUOROSI
La fluorosi può manifestarsi in varie forme, da molto lievi, con piccole aree bianche opache distribuite in modo irregolare sul dente, ma che non coinvolgono più del 25% della superficie dentale fino ad una forma grave o severa, in cui tutte le superfici dello smalto sono affette da un’ipoplasia tale da influenzare anche la forma dei denti e indebolirli. I denti possono assumere un aspetto corroso, con la presenza di pigmenti marroni su tutta la superficie.

38 TOSSICITA' CRONICA ALTERAZIONI OSSEE ALTERAZIONI COMPORTAMENTALI
DEFICIT COGNITIVI ALTERAZIONE DELL’ATTIVITA’ ENZIMATICA DEPRESSIONE

39 CONCLUSIONI È necessario pianificare la terapia per ogni singolo paziente Valutare attentamente l’assunzione di fluoro proveniente dall’alimentazione prima di pianificare la terapia Gli effetti del fluoro sono cumulabili Valutare lo stato individuale di salute dentale e le sue attuali necessità Adottare procedure e sostanze di provata sicurezza


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