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ANNO 2003 PROGETTO ACQUA Il problema nel mondo
Autrice: Guarisco Daniela Classe 2F A.S. 2002/03 Docente: Dal Bosco Andrea
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“ Quando l’ultimo albero sarà abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato, vi accorgerete che non si può mangiare il denaro ” Indiani Cree
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La distribuzione non è equa!
In tutti i paesi più sviluppati e ricchi aumenta di continuo la potabilizzazione dell’acqua. In tali nazioni industrializzate l’acqua potabile è utilizzata in tutti i modi possibili. Intanto nei paesi sottosviluppati, più di un miliardo e mezzo di persone non ha accesso all’acqua potabile.
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NO alla politica “beve chi ha i soldi”!
Ci stiamo avvicinando ad un mondo dove chi ha i soldi potrà bere! Multinazionali come la “Coca-Cola” e la “Nestlè” stanno comprando un sorgente dopo l’altra. Oltre a queste aziende anche alcuni stati come gli U.S.A. sarebbero disposti ad acquistare acqua da regioni che ne sono ricchissime…
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L’accesso all’acqua è un diritto di ogni uomo!
Si pensa che la mancanza di acqua potabile sia la causa principale della mortalità evitabile nel mondo. Proprio per questo essa deve essere un bene accessibile a tutti. In questi anni, dato che si è presa coscienza del problema, sembra che vari esperti stiano cercando soluzioni atte a risolverlo.
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CONTRATTO MONDIALE SULL’ACQUA
Deve essere fondato sulla partecipazione di tutti. Viene data la responsabilità ai parlamentari, ma è anche importante il processo di democrazia interna e l’azione dei movimenti cittadini. Si chiede che siano fissati i seguenti punti fermi: Almeno 40 litri al giorno per persona (quota vitale) Il consumo eccessivo dovrà essere pagato. L’abuso deve essere vietato e punibile (in Italia, per esempio, 1/3 dell’acqua potabile è sprecata in condutture colabrodo …).
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La mobilitazione dell’opinione pubblica potrà essere importante.
Il contratto citato dovrebbe garantire l’accesso all’acqua ad ogni essere umano. Ciò significa poter effettuare prelievi indispensabili allo sviluppo economico di tutti gli abitanti del pianeta. E’ quindi necessario modificare o approvare leggi costituzionali atte a garantire uno sviluppo sostenibile (di cui oggi si parla tanto) anche in termini di acqua. La mobilitazione dell’opinione pubblica potrà essere importante.
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La gestione dell’acqua implica tre doveri morali:
solidarietà nei confronti delle comunità prive d’acqua; coerenza nei modi di agire per non mettere a rischio le generazioni future; rispetto e protezione nei confronti dell’ecosistema della Terra.
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Le guerre dell’acqua L’acqua sta diventando sempre più una risorsa da contendersi ed uno strumento politico ed economico strategico. In assenza di una apposita legislazione internazionale sullo sfruttamento della stessa, prevale la legge del più forte militarmente o, in altri termini, la legge di chi è a monte del corso dei grandi fiumi.
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Alcuni esempi sono i sistemi fluviali del Giordano, del Tigri e dell’Eufrate.
Essendo insufficienti a coprire la crescita dei consumi, sono diventati oggetto di contesa. Va notato che la costruzione di dighe danneggerebbe sicuramente alcuni Stati. Situazioni simili si verificano in Palestina, in Egitto, in Asia Centrale e negli Stati Uniti.
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Le disponibilità idriche nel mondo
Solo il 2,5% dell’acqua disponibile è dolce, ma la maggior parte di questa è concentrata nei ghiacciai. Le principali fonti sono quindi i laghi e i fiumi. Secondo un’indagine della World Bank, 80 paesi hanno difficoltà di approvvigionamento!!! Dato il ruolo fondamentale dell’acqua nella produzione alimentare, tra non molto la scarsità idrica si ridurrà in scarsità di cibo.
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I fattori che maggiormente contribuiscono a spiegare la crescita di richiesta dell’acqua sono:
- l’incremento demografico; - l’espansione dell’agricoltura irrigua. Stime attendibili dicono che la domanda d’acqua raddoppierà fino al 2025. 2/3 della popolazione mondiale sarà soggetta al problema della scarsità dell’acqua!!!
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UNA POSSIBILE SOLUZIONE AL PROBLEMA DELL’ACQUA
UNA POSSIBILE SOLUZIONE AL PROBLEMA DELL’ACQUA ? L’economia basata sull’idrogeno: HEW = hydrogen energy web Si è generato negli ultimi tempi un dibattito sull’opportunità di usare l’idrogeno come combustibile per la creazione di una “economia all’idrogeno” che potrebbe forse in parte risolvere anche i problemi dell’acqua.
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Si sarebbe pensato di utilizzare massicciamente l’energia rinnovabile dell’idrogeno (esperimento pilota nel mondo in Islanda) in quanto: la tecnologia per produrlo e utilizzarlo è già disponibile (anche se attualmente esso è prodotto utilizzando gli idrocarburi); bisognerebbe cercare di ricavarlo con fonti energetiche rinnovabili; se ciò si realizzasse, ci potremmo liberare dalla dipendenza dell’importazione di combustibili fossili che sono in via di esaurimento.
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la questa questione sopra esposta è ormai qualcosa che non possiamo più rimandare!!!
l’idrogeno, presente ovunque nell’acqua del mare, sarebbe democraticamente disponibile a tutti gli abitanti della terra, cosa questa che limiterebbe possibili future crisi per l’accaparramento delle risorse energetiche; inoltre, l’idrogeno, in un prossimo futuro, potrebbe venir prodotto ovunque a basso costo, in modo non centralizzato e, come sopra esposto, con energie rinnovabili.
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trasformerebbe completamente in modo più democratico la gerarchia del potere economico mondiale oggi in mano alle multinazionali del petrolio; essendo ovunque disponibile l’idrogeno limiterebbe i problemi del trasporto; la tecnologia che utilizza le celle a combustibile ad idrogeno, alimenta motori elettrici che sono più efficienti di quelli a benzina: rendimento circa del 55% (idrogeno) contro un massimo del 30% (motore a scoppio); tali motori sono compatibili con l’ambiente: non emettono gas serra ma solo vapore acqueo; la precedente caratteristica è quella che potrebbe contribuire a risolvere il problema mondiale dell’acqua; i risultati degli esperimenti sono promettenti.
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Inquinamento dell’acqua
A causa dell’errato uso, l’acqua si può inquinare. Un’ importante causa dell’inquinamento delle acque dolci sono gli scarichi di materiale organico: (le industrie, l’agricoltura, le fogne di città e gli allevamenti). Un maggiore uso di depuratori e filtri limiterebbe questo problema. Una agricoltura più biologica potrebbe maggiormente contrastare il problema dei pesticidi contaminanti che finiscono nell’acqua.
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Scienza, Ricerca e Politica devono fare molta strada, ma il tempo stringe!!!
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