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PubblicatoAnastasio Zanetti Modificato 10 anni fa
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Musica per il sostegno Presentazione del corso Problemi di una comunicazione trasparente (solo testo: la versione integrale va duplicata direttamente in aula) Università di Pavia SILSIS-Sostegno Anno Accademico 2005-2006 I Semestre Dispensa. 1 Prof. Giovanni Mocchi
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utilizzo di strategie HANDICAP cognitive e comportamentali alternative diversamente abile emozionecognitivitàpsicomotricitàsocialità MUSICA perciò
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Di fronte al diversamente abile occorre reinterrogarci su ciò che siamo, sulle specializzazioni della nostra stirpe Le risposte orientano lintervento educativo, la scelta delle strategie e delle risorse con cui potenziare o far emergere propensioni, abilità, competenze che possono manifestarsi soltanto se la relazione migliora la qualità della vita
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Linguaggio delle immagini La lettura del volto nudo, della gestualità e della postura moltiplica la comunicazione e comprensione interpersonale La nostra capacità di analisi ci fa compiere errori clamorosi in cui non incorrerebbe alcun animale: noi riempiamo la Natura di spiriti. Konrad Lorenz LE SPECIALIZZAZIONI DELLHOMO SAPIENS Siamo fatti di sogni (Shakespeare)
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Linguaggi dellidealità Siamo narratori di storie e inventori di mondi fittizi I frutti che conosciamo meglio sono quelli della nostra stirpe, che sono evidenti. Uno di questi è il nostro favoloso linguaggio articolato, al servizio di una capacità unica di maneggiare simboli, o, in altre parole, di raccontare storie e creare mondi fittizi. Questa è la nostra superspecializzazione. J.L.Arsuaga I primi pensatori, Feltrinelli 2001, p 242 I linguaggi del suono Musica Parola Forme parallele di rapidissime analisi e sintesi di suoni (20 al sec.) La parola ha prevalenza concettuale (v. civiltà letterate) La musica ha prevalenza emotiva (v. recezione non esperta)
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Comunicazione trasparente In principio era il verbo Le operazioni mentali dellindividuo non sono il frutto della elaborazione della sua mente, ma sono costruite da tutti i membri della comunità. I linguaggi sono sociali, ciascuno di noi è soltanto predisposto per comprenderli. Noi leggiamo continuamente la mente degli altri umani, essa ci appare trasparente. La coscienza individuale, il terzo occhio che guarda dentro se stessi, deriva dalla capacità di simbolizzazione, astrazione e verbalizzazione (J.L.Arsuaga p. 194) E linterazione sociale (verbale e non) a creare la conoscenza collettiva ed individuale. Tramite il linguaggio verbale ogni individuo impara a scoprire il mondo, a capire la propria posizione nel mondo e in mezzo agli altri, ad anticipare azioni e reazioni, insomma aTramite il linguaggio verbale ogni individuo impara a scoprire il mondo, a capire la propria posizione nel mondo e in mezzo agli altri, ad anticipare azioni e reazioni, insomma a guardare il mondo dal punto di vista dellaltro.
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FORME COMUNICATIVE Comunicazione percettiva qualità iconiche, sonore, tattili… comprensibili universalmente-->coscienza sensibile Comunicazione concettuale: si comunicano simboli arbitrari che hanno senso soltanto allinterno della comunità che parla una determinata lingua. Nasce così la autocoscienza che attraverso il linguaggio consente la migrazione delle idee da una mente allaltra. Luomo paleolitico condivise i medesimi simboli in tutto il mondo. Attraverso ad essi piccole bande disperse nel pianeta potevano incontrarsi, riconoscersi e collaborare. Quando le popolazioni divennero più numerosi i simboli e le storie narrate si moltiplicarono a tal punto che divennero incomprensibili. I gruppi si voltarono le spalle e divennero biologicamente e culturalmente chiusi. E i loro simboli divennero esclusivi (etnicità). Come risultato finale della nostra storia evolutiva convivono in noi due identità, quella individuale e quella collettiva. Mentre lidentità individuale ci spinge allegoismo e allassenza di solidarietà, la collettiva ci può portare allabisso, perché ci rende facilmente manipolabili. Solo nel Novecento sono morte decine di milioni di persone in conflitto tra gruppi raccolti attorno a simboli contrapposti J:L: Arsuaga p 240.
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DIMENSIONE Diversamente Abili Interazione comunicativa: spesso per noi la mente dei diversamente abili non è altrettanto trasparente, ma risulta opaca: manca la sintonia comunicativa (affettiva, emotiva, concettuale) Compatibilità dei modelli comunicativi: cerchiamo di comunicare con le strategie logico-verbali che quotidianamente risolvono i nostri problemi: parliamo, dimostriamo, proponiamo modelli e simboli Diagnosi: come comunica lalunno D A, con che canali si esprime, che simboli condivide con la collettività? Risorse: esiste una coscienza senza parole, una coscienza non-verbale? Come si può potenziarla quando la concettualità non è la strategia predominante della comunicazione e della conoscenza? Le due coscienze: una società dellindividualismo e della massificazione: e il portatore di Handicap?
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Relazione educativa per condotte: lettura dei bisogni e delle motivazioni potenziamento delle propensioni e dei comportamenti finalizzati espressi dal discente verifica e feedback intrinseco che deriva dal grado di soddisfazione per le mete conseguite auspicio: dalle condotte spontanee alle condotte esperte Relazione educativa per obiettivi: abilità strumentali, saperi, competenze progetto predisposto dal docente, dallequipe, dalle istituzioni (PEI) verifica delle prestazioni osservabili, feedback estrinseco (rinforzo) auspicio: le competenze diventino capacità in atto
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MUSICOTERAPIA MUSICA EDUCAZIONE MUSICALE * Disciplina * Vissuto soggettivo * Pratiche sociali *Animazione: priorità del sogg. sulla M *Educazione: riduzione asimmetria S/D *Istruzione: formazione professionale terapia che si serve della musica per andare incontro a soggetti affetti da deficit e da handicap LE RISORSE DELLA MUSICA NEL SOSTEGNO
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