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Attività fisica adattata (AFA) a Reggio Emilia Corso di aggiornamento “ Il rachide in clinica della riabilitazione” 16-19 maggio 2011 Riccione.

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1 Attività fisica adattata (AFA) a Reggio Emilia Corso di aggiornamento “ Il rachide in clinica della riabilitazione” 16-19 maggio 2011 Riccione

2 Dr Tedeschi Claudio Referente AFA U.O. MFR di Reggio Emilia Drsa Fiocchi Alena Direttore della riabilitazione aziendale AUSL di Reggio Emilia Dr Camurri G.B. Direttore U.O. MFR di Reggio Emilia Dr Vezzosi Guido Direttore del programma interaziendale di Riabilitazione Drsa Fugazzaro Stefania referente AFA U.O. MFR di Reggio Emilia Dipartimento di cure Primarie

3 Circolo vizioso fra menomazione e limitazione funzionale e fra disabilità e vita sedentaria

4 OMS 2006 77% malattie croniche 86% decessi

5 Deficit del cammino, dell’ equilibrio, ridotta tolleranza allo sforzo

6 Ipomobilità depressione, perdita di motivazioni e delle relazioni sociali.

7 Manini T M, Pahor M. “ Physical activity and mantaining physical function in older adults” British Journal of Sports Medicine 2009; 43:28- 31 Chi inizia una regolare attività fisica precocemente e la mantiene negli anni, ha una performance fisica maggiore durante tutta la vita, sebbene un declino delle funzioni sia inevitabile.

8 Quando si è anziani? Non è ben definibile per la discrepanza fra età anagrafica e biologica Non c’ è un accordo preciso in letteratura. La maggior parte degli studi considera anziani gli over 65 Se ci sono menomazioni o patologie concomitanti gravi si può arrivare a comprendere la fascia fra i 50 e i 65

9 Muscolo ed età Il muscolo della persona anziana ( 60 anni ed oltre) continua ad essere adattabile e lo è fino ad età estreme oltre 80 (Frontera 1988).

10 Le persone anziane possono migliorare ampiamente la loro performance muscolare particolarmente se i muscoli sono sottoposti a sovraccarico ( Brown 1990, Charette 1991 e Fiatarone 1994)

11 AFA ( Empoli Model) Attività Fisica Adattata Programmi di esercizi, non sanitari e svolti in gruppo. Gli esercizi sono adattati per specifiche alterazioni croniche dello stato di salute, per la prevenzione secondaria e terziaria della disabilità Dr Benvenuti e dr Macchi AUSL 11 Empoli.

12 Rivolta a….. Pazienti che al termine del percorso riabilitativo necessitano di un cambiamento delle stile di vita per ridurre i rischi di recidiva

13 Pazienti che hanno sequele relativamente lievi di gravi patologie

14 Vantaggi del cittadino Modificare lo stile di vita Promuove la prevenzione secondaria e terziaria della disabilità.

15 “Svezzamento” dal sanitario

16 Socializzazione.

17 Vantaggi azienda e medici Promuove un equo accesso a tutti per aspetto logistico ed economico.

18 Maggior appropriatezza d’ accesso alle visite ambulatoriali Promuove una riduzione di afflusso diretto ed inappropriato alle visite specialistiche di I livello..

19 Quali patologie tratta? Artroreumopatie croniche degenerative Sindromi neurologiche croniche o cronico progressive stabilizzate

20 Artroreumopatie croniche degenerative Artrosi Patologie miofasciali (fibromialgia, osteoporosi) Mal di schiena Disturbi di postura ed equilibrio. Esiti di chirurgia ortopedica maggiore

21 Sindromi neurologiche croniche o cronico progressive stabilizzate Ictus Parkinson

22 Organizzazione I programmi sono realizzati e coordinati dal dipartimento di Riabilitazione Ogni programma si rivolge ad una specifica menomazione Ci sono criteri di inclusione ed esclusione Il medico di base può avviare al centro di coordinamento secondo un protocollo prestabilito

23 Organizzazione:invio Gara d’ appalto: coordinatore UISP Nelle sindromi a bassa complessità dal medico di base. Nelle sindromi ad alta complessità dallo specialista fisiatra. Dal paziente stesso? Modulo d’accettazione

24 Organizzazione Collaborazione prevalente con palestre o piscine territoriali ed organizzazioni no profit Collaborazione con privati per la distribuzione più capillare possibile Esercizi semplici con poche necessità strumentali ( corrimano, bastone, sedia). Insegnanti formati alla erogazione di AFA

25 Costi A carico dell’ utente 2 euro 3 euro

26 Assicurazione contro eventuali infortuni a carico del partecipante Spese per il coordinamento a carico dell’USL o di ente erogatore

27 VERIFICA USL Selezione dei soggetti Monitorizzazione di eventi avversi ( frequenza e gravità). Effetti della attività su menomazione, funzione, disabilità e qualità della vita. Qualità percepita dal paziente Cause di abbandono del programma.

28 Criticità Coinvolgimento dei medici di base. Insegnanti (TECNICI E MOTIVATORI). Varietà di esercizi. Controlli ( solo per disabilità maggiori?).

29 GRUPPI AFA EMPOLI Postura e mal di schiena 147 Parkinson 6 Esiti di Ictus 21 Piscina (per anche e ginocchia) 20 3800 pazienti

30 Aree di ricerca Identificare un unico outcome primario Lungo follow up. Identificare esercizi specifici (TSE o task specific exercise) per la disabilità nelle lesioni complesse I TSE sono più efficaci nel ridurre la disabilità e la mantengono di più nel tempo ( De Vreede 2005)

31 Che cosa facciamo ? AFA sulla base dell’ Empoli model Adattamento alla realtà locale In degenza Studio con l’ Unità Operativa di Riabilitazione Sant’ Orsola Malpighi Bologna ( Drsa Taricco) Sul territorio collaborazione con organizzazioni no profit e privati sul mal di schiena ed esiti consolidati di ictus

32 Attività di degenza Collaborazione con l’ U. O. di Riabilitazione del Sant’ Orsola Malpighi Bologna ( Drsa Taricco) Il progetto EFG : Gruppo di lavoro multidisciplinare di Aziende ospedaliere e AUSL per :  mettere a regime un modello di integrazione ospedale-territorio per mantenere e incrementare i risultati funzionali raggiunti durante il percorso riabilitativo  prevenire i danni legati alla sedentarietà,  facilitare l’integrazione sociale  migliorare la qualità della vita dei pazienti con esiti cronici di ictus

33 Progetto EFG Studio prospettico di coorte su due gruppi di pazienti afferenti a strutture di riabilitazione. Il primo che riceverà l’intervento attivo prevede l’arruolamento di circa 150 soggetti in 2 anni (Bologna).

34 Il secondo, che fungerà da controllo concorrente, con analoghe caratteristiche cliniche riceverà un intervento riabilitativo standard (Reggio Emilia)

35 Quale realtà territoriale? Collaborazione con Airone per esiti stabilizzati di ictus Collaborazione con AISM (Drsa Fiocchi, Drs.a Bianchini) per pazienti con SM Collaborazione sul territorio con enti no profit e privati per ora in prevalenza su mal di schiena ed esiti stabilizzati di ictus sia per attività in palestra che in acqua

36 Conclusioni Attività non sanitaria aerobica e di resistenza Secondo i casi aggiungere esercizi di stretching ed equilibrio Selezione secondo i livelli di disabilità Togliere la dipendenza dalla figura sanitaria Raggiungere il maggior numero di persone Costi contenuti a carico dell’ utente

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