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Maurizio Ambrosini, Università di Milano. Dalla disoccupazione alla precarietà? In Italia, 2,7 mln di lavoratori atipici, di cui 1,5 giovani (under 34)

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Presentazione sul tema: "Maurizio Ambrosini, Università di Milano. Dalla disoccupazione alla precarietà? In Italia, 2,7 mln di lavoratori atipici, di cui 1,5 giovani (under 34)"— Transcript della presentazione:

1 Maurizio Ambrosini, Università di Milano

2 Dalla disoccupazione alla precarietà? In Italia, 2,7 mln di lavoratori atipici, di cui 1,5 giovani (under 34) Oltre la precarietà, la precarizzazione Oltre 20 regimi occupazionali diversi La flessibilità come precarietà Una ri-mercificazione del lavoro?

3 Autonomia contro garanzie? Il lavoro precario può essere oggetto di uno scambio tra sicurezza e qualità del lavoro Un pedaggio per entrare a far parte della classe creativa Le varie forme di lavoro precario/atipico come palude come passaggio come trampolino come professione

4 Tipi di lavoratori mobili I protagonisti: lavoratori mobili in contesti favorevoli I coraggiosi, lavoratori istruiti che elaborano strategie adattive e progetti professionali in contesti sfavorevoli I condizionati, in quanto vincolati dai contesti organizzativi in cui operano Gli esploratori, che non solo si adattano, ma non rinunciano a ricercare le strade per avvicinarsi alla traiettoria di carriera attesa I transnazionali, ossia i migranti che si muovono tra i confini, ricercando opportunità di promozione attraverso lo sviluppo di attività autonome

5 Una domanda di dignità Tre giovani su quattro oggi arrivano al diploma Le ragazze studiano più dei maschi Il lavoro rimane un valore centrale, forse accresce la sua importanza come opportunità di realizzazione individuale Lo si vede molto anche nelle donne, che pure domandano soluzioni compatibili con le responsabilità familiari Perde invece di importanza la dimensione collettiva, sociale e politica del lavoro

6 Molta mobilità, poca carriera Un mercato del lavoro molto mobile, con oltre 4 mlni di movimenti allanno La mobilità fatica a tradursi in ascesa sociale Secondo una recente indagine della Banca dItalia, il 53% degli italiani resta a far parte del ceto in cui è nato, il 15,3% scende, solo il 31,7% sale. E uno dei valori più bassi tra i paesi sviluppati, benché anche in Francia e altrove si parli dellarresto dellascensore sociale.

7 Il degiovanimento della società italiana La trasmissione ereditaria delle professioni (e delle cattedre universitarie): In compenso i giovani sono protetti e accompagnati dalla famiglia anche una volta raggiunta letà adulta Il welfare dei giovani è la famiglia La permanenza in casa dei genitori e la polemica sui bamboccioni: la colpa è dei giovani?

8 Ripiegamento sul presente? Una generazione (fin qui) molto tranquilla: vuole inserirsi nella società degli adulti, non trasformarla Accanto allinvestimento sul lavoro, il galleggiamento nella vita quotidiana, in una socialità ristretta (IARD), con orizzonti progettuali limitati Come pensare a progetti di vita a tempo indeterminato?

9 Qualche spunto propositivo Accompagnare i giovani alla ricerca di sé: orientamento e compagnia Quando cedono le sicurezze esterne, aumenta limportanza delle risorse interne Rilanciare lassociazionismo Valorizzare la formazione professionale Sostenere le giovani famiglie


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