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“Stato dell’acqua” 1.

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Presentazione sul tema: "“Stato dell’acqua” 1."— Transcript della presentazione:

1 “Stato dell’acqua” 1

2 In poche parole è una regione ricca d’acqua
“Lombardia in nomi e cifre” Dati regionali: Superficie regionale: km % montagna e 13% collina Piovosità media: 1000 mm/anno Afflusso medio di 27 mld di m3 di acqua all’anno Volumi di riserve non rinnovabili pari a 120 mld nei laghi, 500 mld nelle falde e 4 mld nei ghiacciai alpini. Sono le vere e proprie riserve della regione che devono essere conservate In poche parole è una regione ricca d’acqua 2

3 “Lombardia in nomi e cifre”
Dati regionali: gli usi dell’acqua In Lombardia è preponderante l’uso dell’acqua per la produzione di energia: 67% 3

4 “Gli usi dell’acqua” Uso idroelettrico: I pro: I contro
Un quinto e più del fabbisogno energetico lombardo è coperto dall’attività delle centrali idroelettriche. I contro Forti alterazioni del deflusso naturale dei corsi d’acqua e degli equilibri ecologici Pericolosità I pro: La risorsa viene restituita invariata a livello qualitativo e di portata 4

5 “Gli usi dell’acqua” Uso idroelettrico:
Il valore di portata minima che deve essere garantita in un corso d’acqua soggetto a derivazioni, al fine di tutelare gli ecosistemi fluviali e, in particolare, la vita acquatica è detto deflusso minimo vitale (DMV) Concetto che compare per la prima volta nel dlgs 183/89 poi nel dlgs 152/99 Ad oggi la Regione Lombardia ha approvato il Programma di Tutela ed Uso delle Acque (2006) in cui ha definito modalità e tempi (dicembre 2008) per l’adeguamento del DMV 5

6 “Gli usi dell’acqua” Uso irriguo: Metodi di irrigazione:
scorrimento: 50% non va alle piante pioggia: grande percentuale di acqua che evapora Uso irriguo: Superficiali: 89 % Sotterranee: 11% Il territorio di pianura è diviso in 21 comprensori di Bonifica. In ognuno di essi sono stati costituiti dei Consorzi di gestione della risorsa idrica che in collaborazione con la Regione regolano gli utilizzi degli utenti L’acqua è stata considerata per anni un bene senza limiti e anche il settore agricolo si è adeguato a tale condizione Problemi collegati: Utilizzo eccessivo di acqua per il suo basso costo Colture idroesigenti Inquinamento delle acque da azoto, nitrati e fitofarmaci 6

7 “Gli usi dell’acqua” Uso civile:
Si intendono: uso potabile, uso igienico-sanitario, uso anticendio e uso zootecnico. Anche in questo caso i fruitori del bene acqua tendono a farne un uso intenso da ricondursi all’innalzamento della qualità dell’acqua e del reddito. Problemi: Uso intenso e comportamenti “spreconi” dovuti anche a tariffe eccessivamente basse Perdite nazionali della rete nell’ordine del 40%. In Lombardia del 20% Caso: Utilizzo delle acque minerali in bottiglia 7

8 Fra i settori più idroesigenti:
“Gli usi dell’acqua” Uso industriale: Problemi: Utilizzo intenso d’acqua (fino anni ’90) Alterazione qualitativa dell’elemento (chimica, termica, microbiologica) Fra i settori più idroesigenti: Metalmeccanico Tessile Cuoio e calzature Gomma Plastica 8

9 Pone le fondamenta per la tutela delle acque.
“Normative in materia di tutela delle acque” 1976 -L. n. 319 (Legge Merli) Pone le fondamenta per la tutela delle acque. La legge Merli ha introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento, il concetto di “tutela della risorsa idrica” da fenomeni di inquinamento e di sfruttamento, nell’ottica della sua salvaguardia per il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni future - regola la disciplina degli scarichi in tutte le acque, pubbliche e private, sia superficiali che sotterranee, sia interne che marine - organizza i pubblici servizi di acquedotto, fognatura e depurazione - prevede la redazione di un “piano generale di risanamento delle acque” sulla base dei piani regionali si occupa del rilevamento sistematico delle caratteristiche qualitative e quantitative dei corpi idrici. 9

10 1994 -L. n. 36 (Disp. in materia di risorse idriche -Legge Galli)
“Normative in materia di tutela delle acque” 1994 -L. n. 36 (Disp. in materia di risorse idriche -Legge Galli) Il cardine della legge focalizza il principio dello “equilibrio idrico” fra la disponibilità delle risorse ed il fabbisogno per i diversi usi Per la prima volta vengono unificati all’interno di uno stesso testo normativo principi di salvaguardia ambientale e di efficienza economica La legge, nata per risolvere l’eccessiva frammentazione del servizio idrico italiano e per razionalizzare il complesso quadro normativo, contiene alcuni principi generali sulla tutela e sull’uso delle risorse idriche Si istituisce il Servizio Idrico Integrato (SII) per una gestione unitaria ed integrata dell’intero ciclo idrico 10

11 1999 -D. Lgs. n. 152 (mod. dal D.Lgs. 258/00) (Tutela delle acque)
“Normative in materia di tutela delle acque” 1999 -D. Lgs. n. 152 (mod. dal D.Lgs. 258/00) (Tutela delle acque) Si definiscono i seguenti obiettivi generali: - prevenire e ridurre l’inquinamento e attuare il risanamento dei corpi idrici inquinati conseguire il miglioramento dello stato delle acque e garantire adeguate protezioni per quelle destinate a particolari usi - perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili mantenere la capacità naturale di autodepurazione dei corpi idrici e la capacità di sostenere comunità animali e vegetali ampie e diversificate Per raggiungere gli obiettivi si tracciano i seguenti strumenti attuativi: - l’individuazione di obiettivi di qualità ambientale e di specifica destinazione dei corpi idrici - la tutela integrata degli aspetti qualitativi e quantitativi - un adeguato sistema di controlli e di sanzioni il rispetto dei valori limite agli scarichi fissati dallo Stato, ovvero ridefinizione in relazione agli obiettivi di qualità del corpo idrico recettore l’adeguamento dei sistemi di fognatura, collettamento e depurazione degli scarichi idrici nell’ambito del servizio idrico integrato l’individuazione di misure per la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento nelle zone vulnerabili e nelle aree sensibili - l’individuazione di misure tese alla conservazione, al risparmio, al riutilizzo ed al riciclo delle risorse idriche - redazione del Piano di Tutela delle Acque 11

12 “Normative in materia di tutela delle acque”
Direttiva 2000/60/CE Istituisce un quadro per la protezione e la gestione delle acque Obiettivi: Individuazione dei bacini idrografici Monitoraggio e condizione dei bacini idrografici Piani di gestione per la protezione delle acque superficiali e sotterranee e degli ecosistemi collegati Scadenze temporali: entro il 2015 tutti i corsi d’acqua devono raggiungere lo stato buono di conservazione, ad oggi solo il 39% dei fiumi e il 33% dei laghi ha raggiunto l’obiettivo. 12

13 “Normative in materia di tutela delle acque”
Dlgs 152/06 Testo Unico Ambientale E’ la principale normativa vigente che regola la tutela dell’acqua e recepisce la Direttiva europea 13

14 “Normative in materia di tutela delle acque”
Dlgs 152/06 Testo Unico Ambientale Tipologie di acque reflue: Acque reflue industriali, provengono da attività produttive sono le più importanti perché possono contenere sostanze inquinanti pericolose per l’ambiente Acque reflue domestiche, provengono da insediamenti abitativi sono gli scarichi delle acque nere delle abitazioni e delle attività colturali e di selvicoltura Acque reflue urbane, sono miscugli di quelle industriali e domestiche 14

15 “Normative in materia di tutela delle acque”
Dlgs 152/06 Testo Unico Ambientale Per tutti i tipi di acque reflue visti sono definiti Metodi di analisi Metodi di campionamento ed enti di riferimento Valori limite di emissione La Provincia e l’ARPA effettuano i controlli 15


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