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Una piacevole carrellata di “strani” individui…
Cellule Gallery Una piacevole carrellata di “strani” individui… Autori: Alunni Classi I A e I B - I.C. Grantorto (PD)
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Con questo lavoro gli alunni hanno inteso soddisfare le loro curiosità sulle strane creature che popolano l’universo dell’infinitamente piccolo … A come AMEBA A come ARCHEOBATTERI B come BATTERI PATOGENI C come CIANOBATTERI D come DIATOMEE D come DINOFLAGELLATI E come EUGLENOFICEE F come FORAMINIFERI V come VORTICELLA
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L’AMEBA Ameba è il nome comune di un genere di PROTISTI, raggruppati nella categoria degli AMEBOZOI. Precedentemente veniva considerato un genere di PROTOZOO appartenente alla classe dei rizopodi.
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IL MOVIMENTO DELLE AMEBE
Le amebe sono organismi unicellulari.Una tipica caratteristica delle amebe è il cambiamento di forma. Si muovono grazie a dei prolungamenti che emettono chiamati PSEUDOPODI. Questo tipo di movimento con continuo cambiamento di forma è detto ameboide.
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Il nutrimento Le amebe si nutrono assorbendo sostanze nutritive sciolte nel liquido in cui vivono o inglobando organismi più piccoli, come alghe che circondano con gli pseudopodi e che rinchiudono nel vacuolo digestivo dove vengono digeriti.
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All’interno dell’ameba
All’interno dell’ameba, nel citoplasma,si possono osservare diversi tipi di granuli che possono essere scorte di sostanze nutritive o piccoli residui. Sono anche presenti dei vacuoli, detti VACUOLI PULSANTI,che hanno il compito di espellere l’acqua in eccesso dalla cellula.
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DOVE SI TROVANO LE AMEBE E QUANTO GRANDI SONO
Le amebe possono essere trovate sul fondo di raccolte d’acqua ricche di sostanze nutritive,altre invece sono parassite dell’intestino e possono causare malattie. Le amebe possono essere grandi qualche decina di micrometri fino a 5 mm Ritorna all’Indice
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a caccia degli archeobatteri
Habitat Archeobatteri
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cosa sono gli archeobatteri ?
eucarioti archeobatteri
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cosa sono gli archeobatteri ?
Gli archeobatteri sono organismi procarioti unicellulari, cioè sono formati da una sola cellula priva di vero nucleo.
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Vengono inseriti in un Regno a parte perché le loro reazioni biologiche sono completamente differenti da quelle sia degli animali che delle piante; Conservano modalità di vita che erano caratteristiche del Pianeta Terra ai suoi inizi, milioni e milioni di anni fa.
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gli habitat Gli archeobatteri sono gli abitatori degli ambienti più estremi ed inospitali della Terra: laghi salati, bocche sulfuree, vulcani, geyser.
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alcuni esempi di archeobatteri
cianobatteri o alghe azzurre archeobatteri metanogeni
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Autori: hassan e laura
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Gli archeobatteri sono le forme di vita più antiche al mondo
Cristian Leonardo Gabriele
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Metanogeni Vivono in ambienti senza ossigeno
Ottengono energia dalla conversione di H2 e CO2 in metano Si trovano nelle paludi, negli impianti di trattamento dei liquami, nel tratto intestinale degli animali, nel rumine degli erbivori Negli erbivori degradano la cellulosa
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Palude di Onara a Tombolo (PD)
Impianto trattamento liquami
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METANOBATTERI Sono batteri che utilizzano l'idrogeno molecolare H2 liberato dalle fermentazioni di batteri, protozoi e funghi
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METANOCOCCHI
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ALOBATTERI Gli alobatteri sono un genere di Archeobatteri
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ALOBATTERI Alofili • Vivono in acque molto salate
• Si trovano nel Mar Morto, nei laghi salati (Great Salt Lake, Utah, USA), ecc. Great Salt Lake USA
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TERMOFILI Sono organismi unicellulari preistorici che vivono nei punti della terra dove l’ambiente circostante è simile a quello di molti milioni di anni fa Un vulcano Abitato da Archeobatteri termofili
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Termoacidofili (Termofili)
Vivono in acque molto calde (110°C) e acide (pH 2) Si trovano nelle sorgenti calde, nei camini vulcanici, nelle spaccature del fondo oceanico dalle quali fuoriesce acqua bollente
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Fondo oceanico: acqua bollente
Sorgenti calde Fondo oceanico: acqua bollente Ritorna all’Indice
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EUBATTERI PATOGENI DI EMANUEL
Gli eubatteri patogeni sono esseri viventi procarioti in grado di causare terribili malattie negli uomini, negli animali e nelle piante.
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Il colera è una malattia infettiva del tratto intestinale, caratterizzata dalla presenza di diarrea profusa, e vomito, causata da un batterio a forma di virgola: il Vibrio cholera. Il nome deriva dal greco choléra, da cholé , indicava la malattia che scaricava con violenza gli umori del corpo e lo stato d'animo conseguente: la collera
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Fu identificato per la prima volta nel 1854 dall'anatomista italiano Filippo Pacini e studiato dettagliatamente nel 1884 dal medico tedesco Robert Koch.
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LA PESTE Peste nera è il termine con il quale ci si riferisce normalmente all'epidemia di peste che imperversò in tutta Europa tra il 1347 e il 1353 uccidendo almeno un terzo della popolazione del continente. Epidemie identiche scoppiarono contemporaneamente in Asia e in Vicino Oriente, il che fa supporre che l'epidemia europea fosse parte di una più ampia pandemia.
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La peste e una malattia che si trasmette attraverso
I ratti;c’è anche la peste bubbonica che ti provoca Delle bolle gigantesche su tutto il corpo
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I più terribili batteri patogeni
Un'arma biologica è un agente microbiologico nocivo, o una tossina da esso prodotto, utilizzato mediante uno strumento di offesa al fine di diffondere la contaminazione e il contagio in territori e popolazioni nemiche. Rientra pertanto tra le armi di distruzione di massa.
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Eubatteri Patogeni MELANIA ANNA E
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Il tetano Il tetano è una malattia provocata dalla tossina prodotta da un batterio. Si presenta come una paralisi che inizia da viso e collo, per poi procedere in torace e addome, ed alla fine diffondersi anche agli arti. L'infezione è innescata dalla contaminazione di tagli o ferite da parte delle spore del batterio che nella profondità dei tessuti trovano l'ambiente adatto per la crescita e la produzione della tossina.
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Il tetano nella storia... A lungo i medici hanno ritenuto che il tetano fosse una malattia di natura neurologica, e solamente nel 1884, due ricercatori patologi italiani, Antonio Carle e Giorgio Rattone, scoprirono l'origine infettiva della malattia. Poco dopo, in Germania, il medico Arthur Nicolaier scoprì il batterio. Nel 1890 gli stessi Tizzoni e Cattani, contemporaneamente a Knut Faber in Danimarca, scoprirono la tossina proteica tetanica.
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La salmonella La salmonella è un bacillo che trasforma il glucosio (zucchero) in gas (anidride carbonica) e possiedono flagelli, cioè filamenti lunghi e sottili con funzione di movimento. Le salmonella sono parassiti obbligati di molte specie animali. Sono molto diffuse nei paesi in cui vi sono scarse condizioni igieniche.
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Il Botulino La tossina botulinica è una proteina neurotossica prodotta da un batterio. È uno dei più potenti veleni naturali esistenti al mondo ed è la proteina più tossica finora conosciuta. Oltre a essere fonte di avvelenamento alimentare, in particolare nel caso in cui si consumino preparati a base di carne o conserve contaminate, la tossina botulinica trova anche utilizzo in ambito medico. Tossina del botulino Ritorna all’Indice
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I Cianobatteri di: Valentina e Gabriela
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Che cos’è un Cianobatterio?
I Cianobatteri,chiamati anche impropriamente Alghe Azzurre, Alghe verdi-azzurre o Cianoficee, sono un phylum di batteri fotosintetici. Sono organismi unicellulari procarioti, fotoautotrofi
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I Cianobatteri, fino a poco tempo fa, si chiamavano Alghe Azzurre, per la loro caratteristica colorazione:
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Essi vivono in ambienti marini:
Massa gelatinosa di alghe azzurre
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E in ambienti di acque dolci: laghi, pozze, stagni, paludi
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RIPRODUZIONE DEI CIANOBATTERI.
I Cianobatteri si riproducono per “scissione binaria”: Divisione in 2 parti
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Alcuni di essi trovano impiego nell’alimentazione umana per l’alta disponibilità di micronutrienti e proteine. Alga Spirulina
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L’Alga Azzurra “Oscillatoria” è nota ai biologi per il suo caratteristico movimento ritmico
Alga Oscillatoria Ritorna all’Indice
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Diatomee di Luca e Matteo
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Queste alghe unicellulari sono provviste di un astuccio siliceo formato da due valve o teche, di cui quello superiore è più grande e ricopre quello inferiore come il coperchio di una scatola. Il guscio superiore è detto epiteca quello inferiore ipoteca
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Alga Diatomea
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Diatomea Oceanica
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Diatomea Acquatica
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Diatomee centrali e pennate
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Diatomee al microscopio a scansione
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Riproduzione delle Diatomee
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Con il termine alga s'indica comunemente un organismo di struttura semplice, autotrofo, unicellulare o pluricellulare, che produce ossigeno e che non presenta una differenziazione in tessuti veri e propri. Forme semplici di alghe erano presenti già 1,5 miliardi di anni fa!!!
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In passato venivano considerate alghe anche le cosiddette “Cianoficee" o “Alghe Azzurre", organismi unicellulari (che tuttavia possono unirsi in colonie) procarioti e autotrofi. Adesso le vere alghe sono quelle eucariote, che appartengono tradizionalmente al regno dei Protisti e che possono essere sia unicellulari sia pluricellulari. Ritorna all’Indice
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I DINOFLAGELLATI di Matteo
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Le dinoflagellate sono alghe microscopiche acquatiche contenenti clorofilla, che fanno parte del plancton sia di mare che d'acqua dolce.
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Sono per la maggior parte unicellulari e mobili, dotati di due flagelli ciliati uno dei quali situato in un solco che circonda la cellula. Questo gruppo comprende sia specie fotosintetizzanti sia specie eterotrofe
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La loro parete cellulare è composta da lamine di CELLULOSA che formano una teca costituita da due solchi, uno longitudinale e uno trasversale
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Sono molto abbondanti in tutti gli oceani e la loro proliferazione può dar origine al fenomeno delle "maree rosse" raggiungendo una densità di circa cellule per millilitro di acqua marina
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Alcuni Dinoflagellati producono neurotossine chiamate Tricocisti (liberate dai pori presenti sulla parete) che determinando morie di pesci ed altri organismi marini.
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Le maree rosse causate dai dinoflagellati
Lago di Tovel (Trentino) con acque rosse
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FINE Ritorna all’Indice
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Lavoro fatto da: Giulia,Simone,Nicholas
Le Euglenoficee Lavoro fatto da: Giulia,Simone,Nicholas
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Euglenoficee: Organismi unicellulari,generalmente oblunghi,più o meno torti a elica ,che nuotano mediante due flagelli. La cellula può variare notevolmente la sua forma grazie alla sua particolare struttura.
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Non sono completamente autotrofe
Non sono completamente autotrofe. Infatti non sono in grado di sintetizzare alcune vitamine che devono assumere dall’ambiente. Però i cloroplasti contengono clorofilla e per questo la colorazione delle euglenoficee è verde. Tante euglenoficee messe insieme viste al microscopio
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Due specie di Euglenoficee
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La misura delle Euglenoficee
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Le Euglenoficee viste al microscopio
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Altri tipi di Euglenoficee
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FINE Ritorna all’Indice
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Ricerca sui foraminiferi
di Michele e Marco
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I Foraminiferi (Foraminifera) sono protozoi eucarioti eterotrofi, abitano tutti gli ambienti marini e sono sia BENTONICI (= ATTACCATI AL FONDO MARINO), sia PLANCTONICI. Comparvero circa 540 milioni di anni fa e successivamente invasero tutto l’ambiente marino, adattandosi a molti modi di vita. La loro cellula è protetta e rivestita esternamente da un guscio, spesso mineralizzato, che può raggiungere dimensioni eccezionali per un organismo unicellulare (fino a cm di diametro). La presenza di parti mineralizzata consente ai gusci dei foraminiferi di fossilizzare con relativa facilità nelle rocce sedimentarie di origine marina.
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Per queste loro caratteristiche i depositi di foraminiferi fossili vengono usati dai geologi per:
la datazione dei fondali marini; lo studio dei cambiamenti del clima nel passato.
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Datando i sedimenti contenenti i foraminiferi risulta quindi possibile ricostruire la temperatura degli oceani nel passato ed evidenziare variazioni climatiche.
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I foraminiferi si possono suddividere a seconda dell'ambiente di vita in:
Foraminiferi planctonici → dimensioni mediamente intorno ai micrometri (fino a dimensioni intorno a 1 millimetro per le forme più sviluppate). Foraminiferi bentonici → dimensioni che possono variare mediamente dai 100 micrometri ad oltre 1 millimetro (fino a dimensioni centimetriche per le forme più sviluppate).
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Tra le forme bentoniche abbiamo un'ulteriore suddivisione:
infaunali (o endobionti): che vivono dentro i sedimenti.
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THE END FORAMINIFERI Ritorna all’Indice
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LA VORTICELLA di Catalin e Matteo
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Le vorticelle sono eucarioti appartenenti al regno dei Protisti che vivono in acque dolci stagnanti.
Si tratta del primo protozoo descritto da Anthon Van Leeuwenhoek. Sono ciliati, limitate però nel movimento perché legate, mediante un filamento, al materiale che le circonda.
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L’anello di ciglia, presenti intorno all’apertura boccale, forma il peristoma e crea un vortice che attira gli alimenti verso l’apparato boccale o citostoma. Il filamento contrattile è sensibile a molteplici stimoli ambientali e viene usato anche come difesa. Esso si ritrae come una molla e poi si distende con uno scatto improvviso.
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La vorticella, in alcuni casi, può abbandonare il filamento per spostarsi rapidamente e stabilirsi in una nuova zona.
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Riproduzione vorticella
La riproduzione vegetativa avviene per scissione trasversale mitotica dando origine a due individui identici tra loro e all’individuo originario. La scissione si completa in circa 2 ore. La riproduzione sessuale, si verifica solo quando le condizioni ambientali sono sfavorevoli.
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Divisione di una vorticella
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FINE Ritorna all’Indice
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