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PubblicatoIda Grandi Modificato 8 anni fa
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Dopo l’abdicazione di Cesari diventano Augusti: Costanzo Cloro in Occidente, Galerio in Oriente (305 d.C) Costanzo Cloro muore nel 306 d.C, emerge di nuovo il PRINCIPIO DINASTICO
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IN OCCIDENTE In Britannia l’esercito proclama imperatore Costantino (306-337 d.C) figlio di Costanzo Cloro A Roma Massenzio, figlio di Massimiano, si autoproclama imperatore (sostenuto dai pretoriani e dalla plebe) La battaglia decisiva per l’Occidente è a Roma al PONTE MILVIO (312) che vide la vittoria di Costantino (pone il monogramma cristiano sulle insegne dell’esercito invece che il sol invictus, conversione di Costantino indirizzò la sua politica)
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IN ORIENTE Galerio muore nel 311, dopo due anni di scontri il potere è preso da Licinio alleato di Costantino Regna in Oriente fino al 324 quando si scontra con Costantino e viene sconfitto. Tutto il potere imperiale si concentra nelle mani di Costantino che stabilì la capitale a Bisanzio e la rinominò Costantinopoli (posizione strategica per economia e politica)
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Costantino e la riforma dell’Impero RIFORMA RELIGIOSA: nel 313 d.C emana l’EDITTO DI MILANO o di tolleranza: si pone fine a tutte le persecuzioni e si afferma la tolleranza verso tutte le religioni Premesse per un nuovo ruolo della Chiesa 306-337 d.C
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Tolleranza estesa a tutti, Costantino favorirà il cristianesimo (realismo politico e conversione alla fine della vita) Rapporto Stato-Chiesa: i vescovi assumono la funzioni giuridiche (i contendenti di un processo potevano chiedere il giudizio di un vescovo). Si costruiscono grandi basiliche (es.S.Giovanni in Laterano) Costantino interviene anche nelle questioni ecclesiastiche: convoca il concilio di Nicea per risolvere il conflitto tra cattolici e ariani
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RIFORMA AMMINISTRATIVA E DELL’ESERCITO Viene migliorata l’amministrazione centrale con uffici che si occupano delle costituzioni imperiali La situazione dei confini era relativamente tranquilla: si concedono appezzamenti da coltivare all’esercito stanziato sul limes; arruola barbari.
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RIFORMA MONETARIA E FISCALE Politica fiscale innovativa, ma grave per le fasce più deboli della popolazione Le riforme precedenti avevano fatto sparire le monete buone (venivano nascoste); Costantino non fissò il prezzo dell’oro, ma lo lasciò oscillare: questo favorì i ricchi, ma anche la ripresa dei commerci Coniò una nuova moneta d’ora, il solidus che rivitalizzò l’economia La pressione fiscale era molto alta per mantenere l’apparato militare e l’amministrazione
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