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L’arte di parlare in pubblico

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Presentazione sul tema: "L’arte di parlare in pubblico"— Transcript della presentazione:

1 L’arte di parlare in pubblico
“magicamente” Nel file ci sono due pagine mastro: quella della copertina (schema titolo) e quella di tutte le pagine successive (schema diapositiva) Il file modello è predisposto con la prima diapositiva pronta per essere riempita, poi facendo “nuova diapositiva” apparirà la nuova slide (schema diapositiva), anch’essa già formattata. Le modifiche vanno sempre fatte sulla singola slide, mai sulle pagine mastro, se non per l’inserimento del marchio del cliente. Se non serve una diapositiva standard, ma ad esempio una dove inserire un grafico allora prima bisogna creare una nuova diapositiva e poi da “formato”/”layout diapositiva” cambiare la struttura della diapositiva con quella che occorre: rimarranno della diapositiva standard solo gli elementi necessari.

2 Se tu avessi una bacchetta magica…..
Nel file ci sono due pagine mastro: quella della copertina (schema titolo) e quella di tutte le pagine successive (schema diapositiva) Il file modello è predisposto con la prima diapositiva pronta per essere riempita, poi facendo “nuova diapositiva” apparirà la nuova slide (schema diapositiva), anch’essa già formattata. Le modifiche vanno sempre fatte sulla singola slide, mai sulle pagine mastro, se non per l’inserimento del marchio del cliente. Se non serve una diapositiva standard, ma ad esempio una dove inserire un grafico allora prima bisogna creare una nuova diapositiva e poi da “formato”/”layout diapositiva” cambiare la struttura della diapositiva con quella che occorre: rimarranno della diapositiva standard solo gli elementi necessari.

3 Programma del corso – 1° giornata
9.00 Presentazione del docente e dei partecipanti 9.15 Ice-breaking: “Se avessi una bacchetta magica” Programma del corso e condivisione degli obiettivi 9.45 Ogni tanto qualcuno ci capisce Esercitazione: “Le parole sono etichette scritte sui barattoli della marmellata” Il processo di comunicazione e le difficoltà di comprensione 10.30 Break 10.45 Le bacchette magiche: gli elementi fondamentali della comunicazione in pubblico efficace Il corpo, la voce, le parole, l’atteggiamento - esercitazioni 13.00 Pausa pranzo 14.00 La preparazione 14.30 Esercitazione: “Un viaggio in aereo” 17.10 L’improvvisazione Esercitazione: “La storia inventata” 17.30 Riepilogo 18.00 Chiusura lavori Nel file ci sono due pagine mastro: quella della copertina (schema titolo) e quella di tutte le pagine successive (schema diapositiva) Il file modello è predisposto con la prima diapositiva pronta per essere riempita, poi facendo “nuova diapositiva” apparirà la nuova slide (schema diapositiva), anch’essa già formattata. Le modifiche vanno sempre fatte sulla singola slide, mai sulle pagine mastro, se non per l’inserimento del marchio del cliente. Se non serve una diapositiva standard, ma ad esempio una dove inserire un grafico allora prima bisogna creare una nuova diapositiva e poi da “formato”/”layout diapositiva” cambiare la struttura della diapositiva con quella che occorre: rimarranno della diapositiva standard solo gli elementi necessari.

4 Programma del corso – 2° giornata
9.00 Ripresa dei temi della giornata precedente 9.15 Come si prepara una business presentation Descrizione delle 4 fasi del project work 10.30 Prima fase: analisi (lavoro in sottogruppi) 11.30 Break 11.45 Seconda fase: strutturazione (lavoro in sottogruppi) 13.00 Pausa pranzo 14.00 Terza fase: presentazioni in powerpoint (lavoro in sottogruppi) 15.00 Quarta fase: speech 15.45 16.00 Quinta fase: visione dei filmati e feedback 17.30 Riepilogo 18.00 Conclusioni Nel file ci sono due pagine mastro: quella della copertina (schema titolo) e quella di tutte le pagine successive (schema diapositiva) Il file modello è predisposto con la prima diapositiva pronta per essere riempita, poi facendo “nuova diapositiva” apparirà la nuova slide (schema diapositiva), anch’essa già formattata. Le modifiche vanno sempre fatte sulla singola slide, mai sulle pagine mastro, se non per l’inserimento del marchio del cliente. Se non serve una diapositiva standard, ma ad esempio una dove inserire un grafico allora prima bisogna creare una nuova diapositiva e poi da “formato”/”layout diapositiva” cambiare la struttura della diapositiva con quella che occorre: rimarranno della diapositiva standard solo gli elementi necessari.

5 Obiettivi del corso Conoscere le regole base della comunicazione
Comprendere come preparare e strutturare un discorso per trasmettere il messaggio in modo chiaro ed efficace Suscitare l’attenzione e l’interesse degli interlocutori attraverso le parole, il linguaggio del corpo, la voce, le emozioni Sviluppare la capacità di improvvisare Aumentare la consapevolezza delle proprie capacità oratorie

6 Ogni tanto qualcuno ci capisce
Unità 1 Ogni tanto qualcuno ci capisce

7 Le parole sono etichette scritte sui barattoli della marmellata
Esercitazione Le parole sono etichette scritte sui barattoli della marmellata COLLABORAZIONE Nel file ci sono due pagine mastro: quella della copertina (schema titolo) e quella di tutte le pagine successive (schema diapositiva) Il file modello è predisposto con la prima diapositiva pronta per essere riempita, poi facendo “nuova diapositiva” apparirà la nuova slide (schema diapositiva), anch’essa già formattata. Le modifiche vanno sempre fatte sulla singola slide, mai sulle pagine mastro, se non per l’inserimento del marchio del cliente. Se non serve una diapositiva standard, ma ad esempio una dove inserire un grafico allora prima bisogna creare una nuova diapositiva e poi da “formato”/”layout diapositiva” cambiare la struttura della diapositiva con quella che occorre: rimarranno della diapositiva standard solo gli elementi necessari.

8 Verbale, non verbale, paraverbale Risultato della comunicazione
Gli elementi della comunicazione MESSAGGIO CONTESTO Mezzi (Corpo, voce, parole) Percepisce Emittente Ricevente Conscio o inconscio Obiettivo CODICE Verbale, non verbale, paraverbale DECODIFICA FEED BACK Risultato della comunicazione

9 100% 50% 70% 20% 10% La dispersione della comunicazione Emittente
vuole comunicare Riesce a 100% 50% Ricevente riceve Capisce Ricorda 70% 20% 10%

10 Comunicare significa andare incontro alle persone nel loro mondo suscitando una reazione
Milton Erickson

11 Le bacchette magiche Le competenze-chiave del public speaking
Unità 2 Le bacchette magiche Le competenze-chiave del public speaking

12 Esercitazione Ricordo guidato Pensa a tre qualità di una persona il cui modo di parlare in pubblico apprezzi, o hai apprezzato, in modo particolare……

13 La mappa del corso Il calderone magico

14 Aleister Crowley La magia è la Scienza e l’Arte di causare cambiamenti in conformità alla volontà

15 Unità 3 Il linguaggio del corpo

16 Il grande dittatore Filmato
E’ un film del 1940, diretto, prodotto e interpretato da Charlie Chaplin La sua prima edizione risale al 15 ottobre del 1940, nel pieno della seconda guerra mondiale. In sintesi: rappresenta una forte satira del fascismo e prende di mira direttamente Adolf Hitler e il Movimento nazista tedesco

17 Bacchetta magica: il corpo
Noi parliamo con gli organi vocali ma conversiamo con tutto il corpo

18 55% Il corpo 7% Comunicazione non-verbale 38% Comunicazione verbale
Comunicazione para-verbale

19 QUALI SONO I NOSTRI MOVIMENTI?
Il corpo Un discorso può essere fatto in tanti modi QUALI SONO I NOSTRI MOVIMENTI? Mimica Gestualità Postura

20 Unità 4 La voce

21 Un discorso può essere detto in tanti modi
Bacchetta magica: la voce Un discorso può essere detto in tanti modi COM’E’ LA NOSTRA VOCE? Tono Ritmo Volume Pause

22 IL GATTO CON GLI STIVALI
Esercitazione IL GATTO CON GLI STIVALI

23 Non cercare di imitare gli altri
La voce Non cercare di imitare gli altri Sii te stesso!

24 Unità 5 Le parole

25 Il croissant per strada
Le parole Il croissant per strada Philippe Delerm

26 Le parole CATTURARE L’ATTENZIONE CON… Esperienze personali
Storie/esempi Parole che evocano immagini Dettagli Metafore

27 “Mi sento come una barca scaraventata sulle tue parole”
Le parole Metafora “Mi sento come una barca scaraventata sulle tue parole”

28 Le parole CATTURARE L’ATTENZIONE CON… Parole chiave Lodi oneste
e sincere Numeri Periodi brevi/ parole semplici Punti principali Linguaggio positivo Stile diversificato Nomi

29 Unità 6 L’atteggiamento

30 “L’attimo fuggente” Bacchetta magica: l’atteggiamento
È un film di Peter Weri, girato nel 1989 In sintesi: a metà del secolo scorso in una rispettabile e prestigiosa scuola americana entra a far parte del corpo docenti un nuovo insegnante di lettere, John Keating (interpretato da Robin Williams), che subito si rivela diverso dagli altri insegnanti e presto diventerà il “maestro di vita” per un gruppo di ragazzi. Keating non costringe gli alunni a imparare nozioni, ma li fa penetrare nelle sue stesse emozioni, invitandoli a succhiare il midollo della vita. Senza una pretesa si sudditanza o di idolatria mostra ai ragazzi la possibilità di essere liberi….

31 L’argomento ci deve appassionare,
L’atteggiamento L’argomento ci deve appassionare, ci deve stare a cuore Se scopriamo l’anima nascosta delle cose possiamo suscitare attenzione e interesse anche parlando di una scatola di fiammiferi Copyright RSO® SpA – Milano Via Leopardi 1 Copyright RSO® SpA – Milano Via Leopardi 1 Copyright RSO® SpA – Milano Via Leopardi 1 Copyright RSO® SpA – Milano Via Leopardi 1

32 L’atteggiamento Una regola non scritta dice che dobbiamo osservare e descrivere le cose del mondo da un punto di vista della loro ordinarietà senza uscire dai tracciati già delineati TUTTAVIA … suscitare attenzione e interesse significa, tra le altre cose, uscire da questi tracciati!

33 “Voci di Marrakech” “Voci di Marrakech” Elias Canetti Elias Canetti

34 ….Nessuno lo sapeva ma il violinista era Joshua Bell, uno dei più grandi musicisti al mondo. Suonò uno dei pezzi più complessi mai scritti, con un violino del valore di 3,5 milioni di dollari. Due giorni prima che suonasse nella metro, Joshua Bell fece il tutto esaurito al teatro di Boston e i posti costavano una media di 100 dollari. Questa è una storia vera. L’esecuzione di Joshua Bell in incognito nella stazione della metro fu organizzata dal quotidiano Washington Post come parte di un esperimento sociale sulla percezione, il gusto e le priorità delle persone. La domanda era: “In un ambiente comune ad un’ora inappropriata: percepiamo la bellezza? Ci fermiamo ad apprezzarla? Riconosciamo il talento in un contesto inaspettato?”.

35 L’atteggiamento Una certa paura del “palcoscenico” è utile!
L’ansia e la timidezza non devono essere tenute troppo sotto controllo, perché si ottiene l’effetto contrario Molti professionisti non superano mai completamente la paura del pubblico Il semplice motivo per cui possiamo avere paura del pubblico è la mancanza di abitudine a parlare in pubblico Copyright RSO® SpA – Milano Via Leopardi 1 Copyright RSO® SpA – Milano Via Leopardi 1 Copyright RSO® SpA – Milano Via Leopardi 1

36 Che cos’è una obiezione?
L’atteggiamento Che cos’è una obiezione? Resistenza ad accettare la nostra visione/proposta Resistenza alla relazione Ma spesso è anche Richiesta di informazioni/approfondimenti Espressione di interesse problematico Spesso implicita/nascosta

37 Atteggiamento di fronte a un’obiezione
L’atteggiamento Atteggiamento di fronte a un’obiezione Prima di rispondere essere sicuri di aver capito l’obiezione Rispondere in modo calmo e amichevole Non contraddire l’interlocutore apertamente Rispettare le obiezioni anche quando non sono condivise Condensare le risposte Dopo le nostre risposte verificare se l’interlocutore è convinto Imparare a conoscere sempre meglio l’interlocutore

38 Unità 7 La preparazione

39 Soltanto l’oratore preparato merita di sentirsi sicuro!
Bacchetta magica: la preparazione Bacchetta magica: la preparazione “Credo che non sarò mai vecchio abbastanza per parlare senza imbarazzo quando non ho nulla da dire” (A. Lincoln) Soltanto l’oratore preparato merita di sentirsi sicuro!

40 TENERE CONTO DEL PUBBLICO ORGANIZZARE LE INFORMAZIONI
La preparazione TENERE CONTO DEL PUBBLICO ORGANIZZARE LE INFORMAZIONI DEFINIRE I CONFINI

41 Delimitare l’argomento
La preparazione Delimitare l’argomento “IL SEGRETO PER ESSERE NOIOSI È DIRE TUTTO” (Voltaire) Copyright RSO® SpA – Milano Via Leopardi 1 Copyright RSO® SpA – Milano Via Leopardi 1

42 Dico tutto quello che so
La preparazione Si parte da.. Si arriva a.. Cosa devo dire = Dico tutto quello che so Cosa voglio dire = Dico quello che serve

43 Definire gli interlocutori
La preparazione Definire il contesto Definire gli interlocutori

44 ottenere il massimo ricordo
La preparazione Un viaggio in aereo 1. DECOLLO suscitare attenzione IL VOLO mantenersi in quota 3. L’ATTERRAGGIO ottenere il massimo ricordo

45 LA CURVA DELL’ATTENZIONE
La preparazione LA CURVA DELL’ATTENZIONE Attenzione Tempo

46 La preparazione Il decollo deve: permettere al relatore di ottenere l’attenzione degli interlocutori sin dall’inizio confermare e qualificare la prima impressione

47 La preparazione Il volo deve: fornire una descrizione narrativa di quanto è successo spiegare la natura del caso/tema/questione fornire argomentazioni logiche come prove

48 La preparazione L’atterraggio deve: generare interesse tramite il pathos prevedere un riassunto di quanto detto nel corso della presentazione

49 Decidi tu quali devono essere!
La preparazione Qualunque cosa facciamo, porteranno via solo tre o quattro idee, le altre voleranno via… Decidi tu quali devono essere!

50 Emisfero sinistro Emisfero destro
Un po’ di creatività Emisfero sinistro Emisfero destro

51 Scrivete una storia associando 3 elementi:
1. salsiccia 2. palo della luce 3. gatto

52 Facciamo un viaggio in aereo

53 Unità 8 L’improvvisazione

54 Bacchetta magica: l’improvvisazione
Dall’improvvisazione noi ci aspettiamo..tutto, spesso abbiamo la credulità di fidarsi del proprio istinto per accedere alla creazione, mentre l’improvvisazione è un’educazione dell’istinto Jacques Copeau

55 Dunque, cosa fare? Suggerimenti
Prepararsi psicologicamente a improvvisare Citare immediatamente un esempio Parlare con forza Usare il principio del “qui ed ora” Non parlare a ruota libera

56 I discorsi improvvisati che riescono meglio sono quelli davvero improvvisati, perché si adattano alla situazione come un guanto alla mano.

57 Improvvisiamo una storia…

58 Adesso mettiamoci alla prova!
Unità 9 Adesso mettiamoci alla prova!

59 Una business presentation
Fasi dell’esercitazione Una business presentation Analizzare 1 Organizzare storyboard 2 Elaborare slides Presentare 3 4 Estrarre idee da dati/ Informazioni e decidere come esprimerle sotto forma di messaggio Ordinare i vari messaggi in modo chiaro, comprensibile e convincente Cercare il modo migliore per comunicare il messaggio attraverso powerpoint Comunicare il messaggio attraverso una presentazione in pubblico Feedback

60 Prima fase Analizzare 1 Spesso si confonde l’argomento (di cosa si vuole parlare) con il messaggio (cosa si vuole far sapere, credere o fare al pubblico). Il grafico contiene dati da cui si possono trarre svariati conclusioni o messaggi

61 Il messaggio: una presa di posizione
Un messaggio riflette una di queste tre posizioni: Una affermazione esprime dei fatti. Facendo anche un’affermazione neutrale, il relatore prende una posizione evidenziando cosa è importante: es. La grandezza di Mansfield è ¼ della grandezza dell’azienda leader Una opinione esprime un punto di vista. Le opinioni interpretano il significato dei fatti disponibili. es. Mansfield è troppo piccola per sopravvivere in questo mercato Una raccomandazione propone l’azione da prendere. È generalmente supportata da affermazioni e opinioni. es. Mansfield dovrebbe fondersi con Hanson

62 Due operazioni mentali opposte
Analisi Comunicazione IDEA MESSAGGIO

63 Seconda fase 2 Organizzare Creare una gerarchia ed un flusso di idee
Una presentazione è come un iceberg e i messaggi che essa contiene rientrano in una gerarchia. La presentazione deve focalizzarsi su un messaggio chiave o globale (la descrizione dettagliata dell’analisi rimane sommersa o invisibile) I contenuti sono organizzati in una storyline con tre sezioni principali Ogni sezione è a sua volta supportata da argomentazioni e descrizioni. Creare una gerarchia ed un flusso di idee

64 Struttura parallela o collegata
Argomentazioni parallele La struttura parallela consiste in tre argomentazioni simili che si complementano. Sono come le gambe di un treppiedi e seguono un processo di ragionamento induttivo. Argomentazioni collegate La struttura collegata è sequenziale. Una argomentazione è costruita sulla precedente e la porta avanti. Sono come i pioli di una scala e seguono un processo di ragionamento deduttivo. Collegata

65 Storyboard Titolo Background Scopo Mappa Riassunto Conclusione
Messaggio 1 Argomento Argomento Argomento Argomento Mappa Messaggio 2 Argomento Argomento Argomento Argomento Messaggio 3 Argomento Argomento Argomento Argomento Riassunto Conclusione

66 Ad ogni pubblico la sua strategia…
Strategie di comunicazione Ad ogni pubblico la sua strategia… Neutrale Favorevole Sfavorevole

67 Terza fase 3 Elaborare slides
Una presentazione in powerpoint non è ne’ un libro ne’ un quadro di Picasso. Ha vincoli e possibilità tutte sue legate al testo e agli elementi grafici. Powerpoint, purtroppo, mette a nostra disposizione molti più strumenti di quanti sarebbero necessari (3D, colori, ombreggiature, clipart…) e molti cedono alla tentazione di cercare “fuochi d’artificio” tralasciando, magari, le cose veramente essenziali. Il risultato, spesso, è pasticciato e opposto rispetto alle intenzioni.

68 Quarta fase Presentare 4 A voi la parola!

69 Preparare un discorso sintetico

70 “La Pietà era già tutta nel pezzo di marmo
“La Pietà era già tutta nel pezzo di marmo. A me è toccato solo il compito di eliminare il superfluo” Michelangelo

71 Mercurio (lentezza) Vulcano (velocità)
L’armonie dei contrari Mercurio (lentezza) Vulcano (velocità) “Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali inseparabili e complementari. Vulcano è la sintonia, la partecipazione al mondo intorno a noi, la velocità. Mercurio è la focalità, ossia la concentrazione costruttiva, la lentezza” (Calvino)

72 (Antica storia cinese)
Lentezza e velocità “Tra le molte virtù di Chuang-zu c’era l’abilità nei disegni. Il re gli chiese un disegno di un granchio e Chuang-zu disse che aveva bisogno di 5 anni di tempo e di una villa con 12 servitori. Dopo 5 anni il disegno non era ancora cominciato. “Ho bisogno di altri 5 anni – disse. Il re glieli accordò. Allo scadere dei dieci anni Chuang- zu prese il pennello e in un istante, con un solo gesto, disegnò il granchio più bello che si fosse mai visto” (Antica storia cinese)

73 Unità 10 In sintesi….

74 Riepilogo La magia ha una sua struttura: è possibile scoprirla e insegnare ad usarla R. Bandler & J. Grinder Calderone magico


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