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FORMAZIONE IN INGRESSO PER DOCENTI NEOASSUNTI IN ANNO DI PROVA

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Presentazione sul tema: "FORMAZIONE IN INGRESSO PER DOCENTI NEOASSUNTI IN ANNO DI PROVA"— Transcript della presentazione:

1 FORMAZIONE IN INGRESSO PER DOCENTI NEOASSUNTI IN ANNO DI PROVA
ANNO SCOLASTICO AVVIO PERCORSO FORMATIVO

2 IL PROFILO PROFESSIONALE ATTESO:
COSA DEVE SAPERE E SAPER FARE IL DOCENTE STATO GIURIDICO DEL PERSONALE DOCENTE Luisa Mattana

3 UNA SCUOLA DI QUALITA’ PER TUTTI
EQUITA’ UNA SCUOLA DI QUALITA’ PER TUTTI Luisa Mattana

4 DALL’EUROPA…… Nel marzo del 2000, a Lisbona, il Consiglio Europeo adottò l’obiettivo strategico di "diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale." Nelle conclusioni del vertice di Lisbona, i capi di Stato e di governo riconobbero il ruolo fondamentale di istruzione e formazione per la crescita e lo sviluppo economico Vennero individuati tre obiettivi strategici: aumentare la qualità e l'efficacia dei sistemi di istruzione e di formazione nell'Unione europea; facilitare l'accesso ai sistemi di istruzione e di formazione; aprire i sistemi di istruzione e formazione. al mondo esterno. target lisbona 2010.docx progressi target lisbona 2010.pdf Luisa Mattana

5 LISBONA 2020 1-     una crescita basata sulla conoscenza come fattore di ricchezza: in un mondo in cui i prodotti e i processi si differenziano in funzione dell’innovazione, le opportunità e la coesione sociale vanno potenziate valorizzando l’istruzione, la ricerca e l’economia digitale; 2-     coinvolgimento dei cittadini in una società partecipativa: l’acquisizione di nuove competenze, l’accento sulla creatività e l’innovazione, lo sviluppo dell’imprenditorialità e la possibilità di cambiare facilmente lavoro sono i fattori essenziali in un mondo che offrirà più occupazione; 3-     un’economia competitiva, interconnessa e più verde… Luisa Mattana

6 DAL QUADERNO BIANCO SULLA SCUOLA DEL 2007
La consapevolezza del ruolo strategico dell’istruzione per la crescita della persona, per la sua realizzazione e per lo sviluppo civile, democratico ed economico dell’Italia è cresciuta negli ultimi anni. Rafforzare la nostra dotazione di capitale materiale e immateriale è condizione indispensabile per tornare su un sentiero di sviluppo. Il miglioramento della qualità della scuola, valorizzando la funzione e la dignità dell’insegnare, ne costituisce una priorità: può accrescere una mobilità sociale inadeguata, sospingere la produttività che ristagna, consolidare e diffondere il godimento pieno dei diritti di cittadinanza. Luisa Mattana

7 DALLA DIRETTIVA 11/2014 Priorità strategiche del Sistema Nazionale di Valutazione
La valutazione è finalizzata al miglioramento della qualità dell' offerta formativa e degli apprendimenti e sarà particolarmente indirizzata: alla riduzione della dispersione scolastica e dell' insuccesso scolastico; alla riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli studenti; al rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza; - alla valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con attenzione all'università e al lavoro. Luisa Mattana

8 Carlo Buttaroni - Presidente Tecnè
​​In Italia,negli ultimi cinquant’anni,la crescita dei livelli di scolarizzazione e l’andamento del Pil sono andati di pari passo. Negli anni Sessanta, i diplomati nelle scuole secondarie superiori sono cresciuti del 105% rispetto al decennio precedente, con una crescita del Pil del 56%. Negli anni Settanta, il numero di diplomati è cresciuto del 91% e il Pil del 45%. Tendenza positiva proseguita fino al 2000, anno in cui è iniziata un’inversione di tendenza che ha visto, nella decade , un calo del numero deidiplomatidel6% rispetto al decennio precedente e il Pil fermo sotto il 3%. Un caso? Non proprio. L’istruzione, nelle economie avanzate, è il più importante fattore di crescita. Proprio come per gli investimenti in «capitale fisico», un Paese investe in istruzione e formazione per migliorare il proprio «capitale umano» sostenendo dei costi che in futuro si trasformano in maggiori guadagni. Se si analizza la capacità di creare valore aggiunto, cioè l'incremento di valore che si verifica nell' ambito dei processi produttivi a partire dalle risorse iniziali, ci si rende conto che l’elemento della «competenza» è fondamentale, perché si traduce in migliore qualità dei beni e servizi, insieme da performance produttive più alte. 2014 Luisa Mattana

9 E GLI E E GLI INSEGNANTI? INDAGINI E STUDI CONFERMANO LA CORRELAZIONE POSITIVA TRA QUALITA’ E MOTIVAZIONE DEGLI INSEGNANTI SUCCESSO SCOLASTICO Luisa Mattana

10 COMMISSIONE EUROPEA Direzione generale Educazione e Cultura
Gli insegnanti giocano un ruolo cruciale nel sostenere le esperienze d’apprendimento dei giovani e degli adulti e sono attori chiave per lo sviluppo dei sistemi educativi e l’attuazione delle riforme indispensabili a rendere, entro il 2010, l’Unione Europea l’economia più competitiva del mondo basata sulla conoscenza. Essi riconoscono che un’educazione di alta qualità garantisce a chi apprende una maggiore soddisfazione e realizzazione, migliori abilità sociali e più diversificate possibilità d’impiego. La professione docente, che s’ispira ai valori dell’inclusione e alla necessità di alimentare il potenziale di qualsiasi individuo in apprendimento, esercita un’influenza importante sulla società e svolge un ruolo vitale nel promuovere il potenziale umano e nel forgiare le future generazioni. Per questi motivi, se si vogliono raggiungere gli ambiziosi obiettivi dati, l’Unione Europea deve considerare il ruolo dei docenti, la loro formazione iniziale e continua e lo sviluppo delle carriere come elementi chiave prioritari. Luisa Mattana

11 Le azioni nell’ambito dell’obiettivo Migliorare le competenze del personale della scuola e dei docenti sono finalizzate a promuovere la crescita professionale del personale scolastico. Questo obiettivo specifico declina, nel Programma Operativo Nazionale “Competenze per lo sviluppo” 2007/2013, il primo punto della strategia di Lisbona riguardo al sistema dell’istruzione: “Obiettivo strategico N°1 Migliorare la qualità e l’efficacia dei sistemi di istruzione e formazione dell’UE… L’obiettivo, finalizzato a sostenere la crescita professionale degli insegnanti e di tutti gli operatori della scuola, è strumentale alla qualità del servizio scolastico e, in particolare, al miglioramento dei livelli di apprendimento degli alunni. Nel documento elaborato a sostegno delle azioni dei decisori politici nazionali e regionali per delineare dei princìpi comuni a livello europeo riguardo alle competenze e alle qualifiche dei docenti, si sottolinea che “Gli insegnanti dovrebbero essere in grado di rispondere alle sfide crescenti della società della conoscenza, parteciparvi attivamente e preparare gli studenti a diventare autonomi nel processo di apprendimento continuo per tutto l’arco della vita. Essi cioè dovrebbero essere in grado di riflettere sui processi di apprendimento e di insegnamento attraverso un impegno costante su disciplina, contenuti curriculari, pedagogia, innovazione, ricerca e dimensioni sociali e culturali dell’educazione.” Luisa Mattana

12 Tra i paesi e le economie ad alto reddito, quelli che ottengono i risultati migliori sono quelli che tendono a investire di più sugli insegnanti. Ad esempio, gli insegnanti della scuola secondaria di primo grado in Corea e nell’economia partner Hong Kong-Cina, due tra i sistemi migliori nelle prove di lettura PISA, guadagnano più del doppio del valore del PIL pro capite nei rispettivi paesi. In generale, nei paesi che ottengono buoni risultati in PISA, si incentivano gli studenti migliori a intraprendere la professione di insegnante, offrendo loro salari più alti e un più elevato status professionale. Questa relazione tra risultati e salario degli insegnanti non si registra, invece, nei paesi e nelle economie a basso e medio reddito Focus PISA 2012 Luisa Mattana

13 SFIDE / OPPORTUNITA’ PER LA SCUOLA OGGI: RISORSE SCARSE
ETEROGENEITA’ DEGLI STUDENTI INNOVAZIONI TECNOLOGICHE CONFRONTO INTERNAZIONALE CONTESTO TERRITORIO Luisa Mattana

14 COSA DEVE SAPERE E SAPER FARE IL DOCENTE
Luisa Mattana

15 POSSIAMO PARLARE DI: STANDARD corso neoassunti\2013_INTASC_Learning_Progressions_for_Teachers.pdf UI_Q21_standard_prof_2002.pdf COMPETENZE corso neoassunti\PRINCIPI COMUNI EUROPEI RELATIVI ALLE COMPETENZE E ALLE QUALIFICHE DEI DOCENTI.htm corso neoassunti\competenze insegnanti.pdf le competenze richieste non si danno una volta per sempre Luisa Mattana

16 - il riordino dei cicli e le indicazioni per il primo ciclo assegnano al docente un importante ruolo di pianificazione e definizione del curriculo - le nuove tecnologie e il loro impatto sulla didattica (didattica digitale e nuovi ambienti di apprendimento) - il confronto internazionale (erasmus plus) (non si insegna più come abbiamo imparato noi) Luisa Mattana

17 Dalle Indicazioni al curricolo   Nel rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, le Indicazioni costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione curricolare affidata alle scuole. Sono un testo aperto, che la comunità professionale è chiamata ad assumere e a contestualizzare, elaborando specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione e valutazione coerenti con i traguardi formativi previsti dal documento nazionale. Il curricolo di istituto è espressione della libertà d’insegnamento e dell’autonomia scolastica e, al tempo stesso, esplicita le scelte della comunità scolastica e l’identità dell’istituto. La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa. Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’offerta formativa con riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina. A partire dal curricolo di istituto, i docenti individuano le esperienze di apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie più idonee, con attenzione all’integrazione fra le discipline e alla loro possibile aggregazione in aree, così come indicato dal Regolamento dell’autonomia scolastica, che affida questo compito alle istituzioni scolastiche. Luisa Mattana

18 suggerimenti I rischi del mestiere Luisa Mattana

19 consapevolezza del ruolo riflessività (stili e codici)e distanza
suggerimenti consapevolezza del ruolo riflessività (stili e codici)e distanza organizzazione della scuola pianificazione confronto e lavoro di squadra Luisa Mattana

20 SENSO DI INADEGUATEZZA ASPETTI RELAZIONALI
I rischi del mestiere ASPETTATIVE SENSO DI INADEGUATEZZA ASPETTI RELAZIONALI Luisa Mattana

21 BURNOUT La categoria degli insegnanti è sottoposta a numerosi stress di tipo professionale. La loro natura, sia in generale che con specifico riferimento allo scenario scolastico italiano, può essere ricondotta ad alcuni fattori riguardanti: la peculiarità della professione (rapporto con studenti e genitori, classi numerose, situazione di precariato, conflittualità tra colleghi, costante necessità di aggiornamento) la trasformazione della società verso uno stile di vita sempre più multietnico e multiculturale (crescita del numero di studenti extracomunitari) il continuo evolversi della percezione dei valori sociali (inserimento di alunni disabili nelle classi, delega educativa da parte della famiglia a fronte dell’assenza di genitori-lavoratori o di famiglie monoparentali) l’evoluzione scientifica (internet e informatica) il susseguirsi continuo di riforme (autonomia scolastica, innalzamento della scuola dell’obbligo, ingresso nel mondo della scuola anticipato all’età di cinque anni e mezzo) la maggior partecipazione degli studenti alle decisioni e conseguente livellamento dei ruoli con i docenti il passaggio critico dall’individualismo al lavoro in èquipe l’inadeguato ruolo istituzionale attribuito/riconosciuto alla professione (retribuzione insoddisfacente, scarsa considerazione da parte dell’opinione pubblica.etc) Luisa Mattana

22 NOVITA’ NUOVE INDICAZIONI PRIMO CICLO-CERTIFICAZIONI -RIORDINO SCUOLA SECONDO GRADO VALUTAZIONE corso neoassunti\Valorizza_italiano.pdf corso neoassunti\StrValutazCarriera-Cenerini-pw (1).pdf ddl buona scuola\FLC79 Il testo del DDL.pdf Valutazione sistema scolastico corso neoassunti\decreto-presidente-della-repubblica-80-del-28-marzo-2013-regolamento-sul-sistema-nazionale-di-valutazione-in-materia-di-istruzione-e-formazione_1.pdf DDL BUONA SCUOLA Luisa Mattana

23 STATO GIURIDICO DEL PERSONALE DOCENTE :
Le norme che regolano il rapporto di lavoro Luisa Mattana

24 FONTI Decreto legislativo n. 297 /1994 : Testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado Decreto legislativo n° 165/2001: Testo unico sul Pubblico Impiego Decreto legislativo n° 150/2009 : Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttivita' del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA n° 62/ 2013 : Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Codice Civile C.C.N.L. del comparto scuola 29 novembre 2007 Contratti integrativi (es. mobilità) Contratto d’Istituto Luisa Mattana

25 ART. 25 CCNL SCUOLA …….. 3. I rapporti individuali di lavoro a tempo indeterminato o determinato del personale docente ed educativo degli istituti e scuole statali di ogni ordine e grado, sono costituiti e regolati da contratti individuali, nel rispetto delle disposizioni di legge, della normativa comunitaria e del contratto collettivo nazionale vigente. 4. Nel contratto di lavoro individuale, per il quale è richiesta la forma scritta, sono, comunque, indicati: a) tipologia del rapporto di lavoro; b) data di inizio del rapporto di lavoro; c) data di cessazione del rapporto di lavoro per il personale a tempo determinato; d) qualifica di inquadramento professionale e livello retributivo iniziale; e) compiti e mansioni corrispondenti alla qualifica di assunzione; f) durata del periodo di prova, per il personale a tempo indeterminato; g) sede di prima destinazione, ancorché provvisoria, dell'attività lavorativa. 5. Il contratto individuale specifica le cause che ne costituiscono condizioni risolutive e specifica, altresì, che il rapporto di lavoro è regolato dalla disciplina del presente CCNL. E' comunque causa di risoluzione del contratto l'annullamento della procedura di reclutamento che ne costituisce il presupposto. 6. L'assunzione a tempo determinato e a tempo indeterminato può avvenire con rapporto di lavoro a tempo pieno o a tempo parziale. In quest'ultimo caso, il contratto individuale di cui al comma 4 indica anche l'articolazione dell'orario di lavoro. corso neoassunti\doc_nomine_14_15.pdf Luisa Mattana

26 D. Lgs 297/94 Art. 440. Anno di formazione
1. Durante l'anno di formazione il Ministero della pubblica istruzione assicura, promuovendo opportune intese a carattere nazionale con gli istituti regionali di ricerca, sperimentazione e aggiornamento educativi e le universita', e tramite i provveditorati agli studi, la realizzazione di specifiche iniziative di formazione. 2. L'anno di formazione ha inizio con l'anno scolastico dal quale decorrono le nomine e termina con la fine delle lezioni; per la sua validita' e' richiesto un servizio minimo di 180 giorni. 3. L'anno di formazione e' svolto, anche per i docenti nominati in relazione a disponibilita' risultanti dalle dotazioni organiche aggiuntive, in una scuola o istituzione dello stesso tipo di quelle cui si riferiscono i posti messi a concorso. I docenti sono addetti all'espletamento delle attivita' istituzionali, ivi comprese quelle relative all'utilizzazione dei docenti delle dotazioni organiche aggiuntive previste dall'articolo Ai fini della conferma in ruolo i docenti, al termine dell'anno di formazione, discutono con il comitato per la valutazione del servizio una relazione sulle esperienze e sulle attivita' svolte. Sulla base di essa e degli altri elementi di valutazione forniti dal capo d'istituto, il comitato per la valutazione del servizio esprime il parere per la conferma in ruolo. 5. Il disposto di cui al comma 4 non si applica al personale educativo dei convitti nazionali, degli educandati femminili dello Stato, dei convitti annessi agli istituti tecnici e professionali e dell'Accademia nazionale di danza. 6. Compiuto l'anno di formazione il personale docente consegue la conferma in ruolo con decreto del provveditore agli studi tenuto conto del parere del comitato per la valutazione del servizio. Il provvedimento e' definitivo. Luisa Mattana

27 Art. 439. Esito sfavorevole della prova
1. In caso di esito sfavorevole della prova, il provveditore agli studi, sentito il consiglio scolastico provinciale, se trattasi di personale docente della scuola materna, elementare e media o sentito il Consiglio nazionale della pubblica istruzione, se trattasi di personale docente degli istituti o scuole di istruzione secondaria superiore, ovvero, il direttore generale o capo del servizio centrale competente, sentito il Consiglio nazionale della pubblica istruzione, se trattasi di altro personale appartenente a ruoli nazionali, provvede: alla dispensa dal servizio o, se il personale proviene da altro ruolo docente o direttivo, alla restituzione al ruolo di provenienza, nel quale il personale interessato assume la posizione giuridica ed economica che gli sarebbe derivata dalla permanenza nel ruolo stesso; ovvero, a concedere la proroga di un altro anno scolastico al fine di acquisire maggiori elementi di valutazione. Luisa Mattana

28 Art Funzione docente La funzione docente e' intesa come esplicazione essenziale dell'attivita' di trasmissione della cultura, di contributo alla elaborazione di essa e di impulso alla partecipazione dei giovani a tale processo e alla formazione umana e critica della loro personalita'. I docenti delle scuole di ogni ordine e grado, oltre a svolgere il loro normale orario di insegnamento, espletano le altre attivita' connesse con la funzione docente, tenuto conto dei rapporti inerenti alla natura dell'attivita' didattica e della partecipazione al governo della comunita' scolastica. In particolare essi: a) curano il proprio aggiornamento culturale e professionale, anche nel quadro delle iniziative promosse dai competenti organi; b) partecipano alle riunioni degli organi collegiali di cui fanno parte; c) partecipano alla realizzazione delle iniziative educative della scuola, deliberate dai competenti organi; d) curano i rapporti con i genitori degli alunni delle rispettive classi; e) partecipano ai lavori delle commissioni di esame e di concorso di cui siano stati nominati componenti. Luisa Mattana

29 ART.26 - FUNZIONE DOCENTE 1. La funzione docente realizza il processo di insegnamento/apprendimento volto a promuovere lo sviluppo umano, culturale, civile e professionale degli alunni, sulla base delle finalità e degli obiettivi previsti dagli ordinamenti scolastici definiti per i vari ordini e gradi dell'istruzione. 2. La funzione docente si fonda sull’autonomia culturale e professionale dei docenti; essa si esplica nelle attività individuali e collegiali e nella partecipazione alle attività di aggiornamento e formazione in servizio. 3. In attuazione dell’autonomia scolastica i docenti, nelle attività collegiali, attraverso processi di confronto ritenuti più utili e idonei, elaborano, attuano e verificano, per gli aspetti pedagogico – didattici, il piano dell’offerta formativa, adattandone l’articolazione alle differenziate esigenze degli alunni e tenendo conto del contesto socio - economico di riferimento, anche al fine del raggiungimento di condivisi obiettivi qualitativi di apprendimento in ciascuna classe e nelle diverse discipline. Dei relativi risultati saranno informate le famiglie con le modalità decise dal collegio dei docenti. Luisa Mattana

30 ART.27 - PROFILO PROFESSIONALE DOCENTE
1. Il profilo professionale dei docenti è costituito da competenze disciplinari, psicopedagogiche, metodologico-didattiche, organizzativo-relazionali e di ricerca, documentazione e valutazione tra loro correlate ed interagenti, che si sviluppano col maturare dell'esperienza didattica, l'attività di studio e di sistematizzazione della pratica didattica. I contenuti della prestazione professionale del personale docente si definiscono nel quadro degli obiettivi generali perseguiti dal sistema nazionale di istruzione e nel rispetto degli indirizzi delineati nel piano dell’offerta formativa della scuola. Luisa Mattana

31 ART.28 - ATTIVITÀ DI INSEGNAMENTO ……
4. Gli obblighi di lavoro del personale docente sono articolati in attività di insegnamento ed in attività funzionali alla prestazione di insegnamento. Prima dell’inizio delle lezioni, il dirigente scolastico predispone, sulla base delle eventuali proposte degli organi collegiali, il piano annuale delle attività e i conseguenti impegni del personale docente………………. 5. Nell’ambito del calendario scolastico delle lezioni definito a livello regionale, l'attività di insegnamento si svolge in 25 ore settimanali nella scuola dell’infanzia, in 22 ore settimanali nella scuola elementare e in 18 ore settimanali nelle scuole e istituti d'istruzione secondaria ed artistica, distribuite in non meno di cinque giornate settimanali. Alle 22 ore settimanali di insegnamento stabilite per gli insegnanti elementari, vanno aggiunte 2 ore da dedicare, anche in modo flessibile e su base plurisettimanale, alla programmazione didattica da attuarsi in incontri collegiali dei docenti interessati, in tempi non coincidenti con l'orario delle lezioni……. 7. Al di fuori dei casi previsti dal comma successivo, qualunque riduzione della durata dell'unità oraria di lezione ne comporta il recupero nell’ambito delle attività didattiche programmate dall’istituzione scolastica. La relativa delibera è assunta dal collegio dei docenti…. Luisa Mattana

32 ART.29 - ATTIVITÀ FUNZIONALI ALL’INSEGNAMENTO
1. L’attività funzionale all’insegnamento è costituita da ogni impegno inerente alla funzione docente previsto dai diversi ordinamenti scolastici. Essa comprende tutte le attività, anche a carattere collegiale, di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione, compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali, la partecipazione alle riunioni e l’attuazione delle delibere adottate dai predetti organi. 2. Tra gli adempimenti individuali dovuti rientrano le attività relative: a) alla preparazione delle lezioni e delle esercitazioni; b) alla correzione degli elaborati; c) ai rapporti individuali con le famiglie. 3. Le attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti sono costituite da: a) partecipazione alle riunioni del Collegio dei docenti, ivi compresa l'attività di programmazione e verifica di inizio e fine anno e l'informazione alle famiglie sui risultati degli scrutini trimestrali, quadrimestrali e finali e sull'andamento delle attività educative nelle scuole materne e nelle istituzioni educative, fino a 40 ore annue; b) la partecipazione alle attività collegiali dei consigli di classe, di interclasse, di intersezione. Gli obblighi relativi a queste attività sono programmati secondo criteri stabiliti dal collegio dei docenti; nella predetta programmazione occorrerà tener conto degli oneri di servizio degli insegnanti con un numero di classi superiore a sei in modo da prevedere un impegno fino a 40 ore annue; c) lo svolgimento degli scrutini e degli esami, compresa la compilazione degli atti relativi alla valutazione. Luisa Mattana

33 4. Per assicurare un rapporto efficace con le famiglie e gli studenti, in relazione alle diverse
modalità organizzative del servizio, il consiglio d’istituto sulla base delle proposte del collegio dei docenti definisce le modalità e i criteri per lo svolgimento dei rapporti con le famiglie e gli studenti, assicurando la concreta accessibilità al servizio, pur compatibilmente con le esigenze di funzionamento dell'istituto e prevedendo idonei strumenti di comunicazione tra istituto e famiglie. 5. Per assicurare l'accoglienza e la vigilanza degli alunni, gli insegnanti sono tenuti a trovarsi in classe 5 minuti prima dell'inizio delle lezioni e ad assistere all'uscita degli alunni medesimi. Luisa Mattana

34 dipendente stesso per il numero di ore non recuperate.
ART.15 - PERMESSI RETRIBUITI, sulla base di idonea documentazione anche autocertificata: - partecipazione a concorsi od esami: gg. 8 complessivi per anno scolastico, ivi compresi quelli eventualmente richiesti per il viaggio; lutti per perdita del coniuge, di parenti entro il secondo grado, di soggetto componente la famiglia anagrafica o convivente stabile e di affini di primo grado: gg. 3 per evento, anche non continuativi. tre giorni di permesso retribuito per motivi personali o familiari documentati anche mediante autocertificazione - un permesso retribuito di quindici giorni consecutivi in occasione del matrimonio ART.16 - PERMESSI BREVI per esigenze personali e a domanda, brevi permessi di durata … per il personale docente fino ad un massimo di due ore.. per il personale docente il limite (annuo) corrisponde al rispettivo orario settimanale di insegnamento. .. Entro i due mesi lavorativi successivi a quello della fruizione del permesso, il dipendente è tenuto a recuperare le ore non lavorate in una o più soluzioni in relazione alle esigenze di servizio. Nei casi in cui non sia possibile il recupero per fatto imputabile al dipendente, l'Amministrazione provvede a trattenere una somma pari alla retribuzione spettante al dipendente stesso per il numero di ore non recuperate. 5. Per il personale docente l’attribuzione dei permessi è subordinata alla possibilità della sostituzione con personale in servizio. Luisa Mattana

35 ART.17 - ASSENZE PER MALATTIA
Aspetto retributivo: L’art. 71, primo comma, del decreto n. 112/08 convertito in legge n. 133/08 prevede che per gli eventi morbosi di durata inferiore o uguale a dieci giorni di assenza, sarà corrisposto esclusivamente il trattamento economico fondamentale con decurtazione di ogni indennità o emolumento, comunque denominati, aventi carattere fisso e continuativo, nonché di ogni altro trattamento economico accessorio. Ai fini della decurtazione si fa riferimento ad ogni episodio di malattia che colpisce il dipendente, anche della durata di un solo giorno, e per tutti i primi dieci giorni di ogni evento morboso. Non si procede alla decurtazione economica fino a 10 giorni nei seguenti casi: Assenze dovute ad infortuni sul lavoro riconosciuti dall’INAIL; Ricovero ospedaliero, in strutture pubbliche o private. …. ART.18 - ASPETTATIVA PER MOTIVI DI FAMIGLIA, DI LAVORO, PERSONALI E DI STUDIO Luisa Mattana

36 ART.13 - FERIE 1. Il dipendente con contratto di lavoro a tempo indeterminato ha diritto, per ogni anno di servizio, ad un periodo di ferie retribuito. Durante tale periodo al dipendente spetta la normale retribuzione, escluse le indennità previste per prestazioni di lavoro aggiuntivo o straordinario e quelle che non siano corrisposte per dodici mensilità. ……. 3. I dipendenti neo-assunti nella scuola hanno diritto a 30 giorni lavorativi di ferie comprensivi delle due giornate previste dal comma 2. Luisa Mattana

37 RESPONSABILITA’ Le responsabilità giuridiche degli operatori scolastici sono disciplinate dall'art. 28 della Costituzione: "I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici". L'articolo in questione rende responsabile lo Stato per i danni commessi dai propri dipendenti." Altro riferimento è l'art. 61 della Legge 11 luglio 1980 n. 312 che disciplina della responsabilità patrimoniale del personale direttivo, docente, educativo e non docente: "La responsabilità patrimoniale del personale direttivo, docente, educativo e non docente della scuola materna, elementare, secondaria ed artistica dello Stato e delle istituzioni educative statali per danni arrecati direttamente all'Amministrazione in connessione a comportamenti degli alunni è limitata ai soli casi di dolo o colpa grave nell'esercizio della vigilanza sugli alunni stessi. La limitazione di cui al comma precedente si applica anche alla responsabilità del predetto personale verso l'Amministrazione che risarcisca il terzo dei danni subiti per comportamenti degli alunni sottoposti alla vigilanza. Salvo rivalsa nei casi di dolo o colpa grave, l'Amministrazione si surroga al personale medesimo nelle responsabilità civili derivanti da azioni giudiziarie promosse da terzi." Luisa Mattana

38 as codice-disciplinare-circolare-ministeriale-88-del-8-novembre-2010-allegato3-personale-docente-infrazioni-sanzioni-sospensione-cautelare.pdf as codice-disciplinare-circolare-ministeriale-88-del-8-novembre-2010-allegato1-procedimento-disciplinare-per-tutto-il-personale-scolastico.pdf D Lgs 297/94 Da 492 a 501 Luisa Mattana

39 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 10 gennaio 1957, n. 3
Art. 60. (Casi di incompatibilita') L'impiegato non puo' esercitare il commercio, l'industria, ne' alcuna professione o assumere impieghi alle dipendenze di privati o accettare cariche in societa' costituite a fine di lucro, tranne che si tratti di cariche in societa' o enti per le quali la nomina e' riservata allo Stato e sia all'uopo intervenuta l'autorizzazione del ministro competente Art. 65. (Divieto di cumulo di impieghi pubblici) Gli impieghi pubblici non sono cumulabili, salvo le eccezioni stabilite da leggi speciali. I capi di ufficio, di istituti o di aziende e stabilimenti pubblici sono tenuti, sotto la loro personale responsabilita', a riferire al ministro competente, il quale ne da' notizia alla Corte dei conti, i casi di cumulo di impieghi riguardanti il dipendente personale. L'assunzione di altro impiego nei casi in cui la legge non consente il cumulo importa di diritto la cessazione dall'impiego precedente, salva la concessione del trattamento di quiescenza eventualmente spettante, ai sensi dell'art. 125, alla data di assunzione del nuovo impiego. Luisa Mattana

40 Tuttavia l’art. 1, comma 58 della Legge 23 dicembre 1996 n
Tuttavia l’art. 1, comma 58 della Legge 23 dicembre 1996 n. 662, ha mitigato il tadizionale dovere di esclusività prevedendo per il dipendente pubblico a regime di orario part-time (cioè che non superi il 50% di quello pieno), la possibilità di svolgere anche altra attività lavorativa subordinata o autonoma, a condizione che l’ulteriore attività venga preventivamente autorizzata e non risulti in conflitto con gli interessi dell’Amministrazione. Lo stesso art. 36 del CCNL , del comparto Scuola, al comma 9 stabilisce che “al personale part-time è consentito, previa motivata autorizzazione del Dirigente scolastico, l’esercizio di altre prestazioni di lavoro che non arrechino pregiudizio alle esigenze di servizio e non siano incompatibili con le attività di istituto”. Di conseguenza nel caso dei docenti che abbiano un limitato numero di ore di cattedra, al di sotto del limite del 50% rispetto al tempo pieno, potranno essere autorizzati a svolgere altro lavoro subordinato di natura non pubblicistica senza violare le norme sulle incompatibilità. La valutazione in ordine all’opportunità di concedere o meno detta autorizzazione è posta in capo al Dirigente scolastico. Luisa Mattana

41 Incarichi come revisore contabile
Attività compatibili che possono essere svolte previa autorizzazione preventiva L’autorizzazione viene concessa a condizione che l’attività non sia di pregiudizio all’assolvimento di tutte le attività inerenti la funzione docente e sia compatibile con l’orario di insegnamento Incarichi anche occasionali per i quali sia previsto un compenso (per attività che non rientrano negli obblighi d’ufficio) Incarichi conferiti da altre Pubbliche Amministrazioni e/o collaborazioni plurime con altre scuole Partecipazioni attive a società agricole a conduzione familiare e/o a società per azioni in accomandita con responsabilità limitata al capitale versato Cariche in società cooperative o in enti per i quali sia prevista una nomina riservata a ente pubblico anche con compenso Attività di amministratore di condominio limitata alla cura dei propri interessi Esercizio delle libere professioni per cui sia prevista l’iscrizione ad uno specifico albo professionale Incarichi come revisore contabile La mancata comunicazione dell’attività ai sensi dell’art.1 comma61 della L.662 del (finanziaria 1997) può comportare decadenza dall’impiego Luisa Mattana


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