La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La preghiera cosa fa ? diminuzione del ritmo cardiaco

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "La preghiera cosa fa ? diminuzione del ritmo cardiaco"— Transcript della presentazione:

1 La preghiera cosa fa ? diminuzione del ritmo cardiaco
riduzione del consumo di ossigeno presenza di onde alfa nel cervello ricerca di Luciano Bernardi, dell’Università di Pavia, su un campione di volontari di tre ospedali (Oxford, Firenze, Gdansk in Polonia) e pubblicata in febbraio del 2002 sul “British Maedical Journal”.

2 Onde alfa: rilassamento vigile
Hanno una frequenza che varia da 7 a 13 Hz e sono associate a uno stato di coscienza vigile, ma rilassata. La mente, calma e ricettiva, è concentrata sulla soluzione di problemi esterni, o sul raggiungimento di uno stato meditativo leggero. Le onde alfa dominano nei momenti introspettivi, o in quelli in cui più acuta è la concentrazione per raggiungere un obiettivo preciso. Sono tipiche, dell'attività cerebrale di chi è impegnato in una seduta di preghiera, meditazione, yoga, taiji.

3 Le scoperte dell’equipe di Bernardi ribadiscono, che sia il rosario, sia il “mantra yoga” buddista (cioè la ripetizione ininterrotta di una parola o di una frase) riducono gli atti respiratori di più della metà, portandoli a 6 al minuto, contro i 14 della respirazione spontanea. “Col rosario, così come con il mantra, si verifica, una sincronizzazione del respiro con il ritmo del cuore e con quello della circolazione del sangue. Un effetto benefico: l’ossigenazione del sangue migliora, la pressione si normalizza e la tolleranza all’esercizio fisico aumenta

4 Studi passati Già Benson aveva osservato, in seguito alle sue ricerche sui monaci del Dalai Lama che, tra le altre cose, la meditazione elimina, o almeno attutisce lo stress, l’ansietà, le preoccupazioni, le crisi di panico, aumentando la capacità di concentrazione, il rendimento scolastico, la creatività personale, la comprensione degli altri e la serenità.

5 Maslow si interessò di un fenomeno denominato “esperienza suprema” o “esperienza transpersonale” che consiste nell’estensione dell’identità del singolo oltre se stesso ed i propri problemi Essa si realizza, quando la mente raggiunge una forma di consapevolezza unitaria, di timore reverenziale verso un essere sovrumano, il sentimento della propria unicità e della trascendenza rispetto a se stessi, la percezione della sinergia del singolo con la specie umana o col cosmo, ma anche in situazioni mentali di creatività sbrigliata, di umorismo, di autoironia, che ci portano a relativizzare e sdrammatizzare le nostre esperienze

6 Quando ci sentiamo significativi ed in pace con noi stessi, o armonizzati con un paesaggio, quando interagiamo in modo autentico e profondo con un’altra persona, il nostro organismo diventa tonico, irradiante, emette vibrazioni che polarizzano l’attenzione positiva degli altri verso di noi. Le famose onde alfa.

7 Come si prega Dedicare alla preghiera un tempo adeguato (20 minuti al mattino ed altri 20 la sera). Scegliere un luogo tranquillo (anche Gesù si ritirava in luoghi appartati). Assumere una posizione comoda del corpo. Assumere un atteggiamento recettivo davanti a Dio (esprimere sentimenti di abbandono confidente). Dereflessione. Non imporre nulla alla mente, non lottare contro le distrazioni, ma lasciare che i pensieri fluiscano sempre più tranquilli. Non c’è che dire. Una ricetta terapeutica alla portata di tutti. E conosciuta, praticamente, da sempre.

8 Ignazio Marino membro parlamento
La preghiera è a mio avviso un elemento di conforto che, da un punto di vista clinico, aiuta il malato almeno quanto ascoltare una musica a cui si è particolarmente affezionati; entrambe possono avere un'influenza positiva sul cervello, i cui meccanismi ci sono ancora in gran parte sconosciuti, e scatenare delle reazioni che aiutano nel metodo di cura e nel percorso verso la guarigione.

9 Prima della preghiera

10 Dopo preghiera

11 Ti ucciderò

12 grazie

13 Ma cos’è la preghiera Santa Teresa d’Avila la definisce un “esercizio d’amore”. “L’orazione mentale, - ella scrive- non è altro, per me, che un intimo rapporto di amicizia, un frequente intrattenimento da solo a solo con Colui da cui sappiamo di essere amati

14 studi Una delle terapie analizzate è stata proprio la preghiera nell'ambito di un'analisi condotta su 748 pazienti ricoverati in unità coronarica. Tutti avevano firmato un consenso informato in cui si spiegava che un gruppo di malati, pari circa alla metà, avrebbe ricevuto oltre alle cure mediche, anche delle preghiere; i nominativi di alcuni di loro sarebbero infatti stati consegnati a gruppi di fedeli di varie religioni, cristiani, ebrei, buddisti e musulmani, che avrebbero pregato per la loro guarigione. Per assicurare l'obiettività dei risultati, i pazienti non sapevano a quale gruppo erano stati assegnati e quindi nessuno poteva immaginare se, al di fuori dell'ospedale, qualcuno pregava per il bene della sua salute, oppure se la sua sorte era affidata esclusivamente alle terapie mediche.

15 Le valutazioni al termine della ricerca hanno mostrato che il gruppo di pazienti che ha ricevuto le preghiere non ha avuto un miglioramento immediato delle condizioni cliniche rispetto agli altri, ma si è tuttavia osservata una riduzione del 36 per cento delle complicanze e una minore mortalità a sei mesi dall'attacco di cuore. Risultati sorprendenti e controversi, accolti con grande prudenza dalla comunità dei ricercatori, poco propensi a considerare come attendibili dei dati che si prestano a facili interpretazioni e, soprattutto, i cui meccanismi restano sconosciuti alla scienza.

16 studi Un gruppo di ricercatori della Duke University nel Nord Carolina, per esempio, ha sostenuto il legame tra la pratica religiosa e la pressione sanguigna, dimostrando che chi segue le funzioni religiose, frequenta regolarmente la chiesa e legge la Bibbia con assiduità mantiene la pressione bassa anche nella terza età, quando i rischi di innalzamento dei valori sono molto frequenti, diminuendo di conseguenza il pericolo di infarto o di altri problemi cardiovascolari. Gli effetti positivi dell'andare a messa sono stati osservati anche nel percorso riabilitativo delle persone operate all'anca e c'è che si è spinto ad individuare dei vantaggi anche sull'aspettativa di vita . Due diversi studi, condotti su un vasto campione di persone, avrebbero infatti messo in evidenza una minore mortalità fra le persone che vanno a messa: un dato riscontrabile tuttavia solo tra le donne.

17 Per ognuno degli studi esaminati, la scienza non riesce ad attribuire una spiegazione univoca e a dare certezze, l'interpretazione si orienta in base a chi analizza, se è laico o credente. Nel primo caso si pensa che la preghiera, come anche la musica o la pranoterapia possano indurre dei meccanismi fisiologici, come la vasodilatazione o il rilassamento, che contribuiscono al generale miglioramento delle condizioni di salute dei pazienti. Oppure c'è chi sostiene che la preghiera potrebbe avere un effetto placebo, e indurre benefici sulla salute di chi prega, dal momento che la sua azione porterà a dei risultati positivi. Per chi crede in un Dio, invece, è tutto più semplice e il merito va attribuito all'appello rivolto alla divinità e alla sua risposta positiva nel momento del bisogno.


Scaricare ppt "La preghiera cosa fa ? diminuzione del ritmo cardiaco"

Presentazioni simili


Annunci Google