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Cosa pensi delle donne? Riflettere su noi stessi.. R.Masuello cl: IV A

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Presentazione sul tema: "Cosa pensi delle donne? Riflettere su noi stessi.. R.Masuello cl: IV A"— Transcript della presentazione:

1 Cosa pensi delle donne? Riflettere su noi stessi.. R.Masuello cl: IV A

2 Domanda per uomini sposati:
Se si verificasse una problematica, riguardante te e tua moglie, per risolverla, coinvolgeresti la tua compagna? Sì No Se sì, prenderesti sul serio in considerazione i suoi consigli? Sì No Dipende

3 Le origini della misoginia..
Alla domanda:<<credi nelle pari opportunità tra uomini e donne?>> la maggior parte delle persone risponderebbe –Sì- Ma forse non tutti riflettono effettivamente sui comportamenti che poi hanno nella vita di tutti i giorni. Molto spesso infatti le persone che si ritengono rispettose nei confronti delle donne e che credono di considerarle pari agli uomini, inconsciamente, non seguono questa idea nel loro effettivo comportamento. L’ “odio” per le donne ha origini antichissime, vediamo infatti parlarne grandi filosofi dell’antica Grecia come, Aristotele e Epicuro…

4 L'uomo è l'artigiano cui la donna fornisce il legno da lavorare; per questo è inferiore. Secondo Aristotele la donna è più fredda dell'uomo e, siccome il calore è energia, l'uomo comanda. Ma rispettando, nella donna, una persona umana.

5 Epicuro.. -Il saggio non si sposerà e non avrà figli e nemmeno si abbandonerà all'amore-.
La donna dunque è solo una strumento. Già Aristippo di Cirene diceva: «Lei non mi ama? Che me ne importa? Non penso che il vino o il pesce nutrano amore per me e tuttavia mi servo con piacere dell'uno e dell'altro». [

6 Per tutti gli uomini: …Sei un imprenditore, hai bisogno di assumere urgentemente, ti si presentano tre candidati: Donna, 25 anni, con regolare permesso di soggiorno, nazionalità marocchina, disposta a lavorare 8 ore con la retribuzione minima contrattuale. Donna, 25 anni, nazionalità italiana, disposta a lavorare 7 ore con la clausola di essere inquadrata ad un livello medio-alto del contratto. Uomo, 25 anni, nazionalità italiana, disposto a lavorare 8 ore con la clausola di essere inquadrato ad un livello alto del contratto e al riconoscimento spese di trasferta e indennità di disponibilità.

7 L’Italia, in Europa, è PENULTIMA per le pari opportunità, prima soltanto della Grecia.
La disoccupazione media in Italia è del 7,9% con il primato di donne inattive (49,3%), insieme a Malta (60,1%), In Italia, inoltre, i tassi di occupazione femminile diminuiscono all’aumentare del numero di figli in modo maggiore rispetto agli altri paesi. Sono scarsi gli aiuti alla conciliazione tra tempi di vita e di lavoro quali il part- time, solo al 26,9% al di sotto della media dell'Europa dei 15 al 36,7% ed è più alto dove più alta è l'occupazione femminile.

8 Per concludere, alcune parole di Fabrizio De Andrè.
Per me il mondo della donna è sempre apparso, almeno ai miei occhi, un po‘ come il mondo del sacrificio. Il sacrificio, prima di tutto, della maternità. È sicuramente una malattia sconosciuta all'uomo, al maschio; una malattia che dura nella sua fase acuta per nove mesi e poi continua, mi pare d'aver capito, per tutta la vita. Un altro sacrificio, forse il più doloroso di tutti – e si sa che attraverso il dolore si può raggiungere anche la santificazione – è quello della prostituzione. E direi, da un po' di tempo a questa parte, recentemente, da dieci o quindici anni, le giovani generazioni femminili si stanno dedicando ad un altro sacrificio, che fino a dieci o quindici anni fa sembrava scomparso. È il rispetto del tabù della verginità.Fabrizio De Andrè Per leggere il libro:


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