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“If you think education is expensive, try ignorance”

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Presentazione sul tema: "“If you think education is expensive, try ignorance”"— Transcript della presentazione:

1 “If you think education is expensive, try ignorance”

2 Come cambierebbe l’Università e
DISEGNO DI LEGGE IN MATERIA DI ORGANIZZAZIONE E QUALITÀ DEL SISTEMA UNIVERSITARIO, DI PERSONALE ACCADEMICO E DI DIRITTO ALLO STUDIO (DDL GELMINI) Come cambierebbe l’Università e quali sarebbero le conseguenze sul personale universitario, sugli studenti e sulla Società qualora il ddl divenisse legge dello Stato?

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4 Precisazione: Il DDL è al momento in discussione al Senato. Molti emendamenti vengono proposti e discussi, per cui il testo finale che verrà prodotto dal Senato potrebbe essere anche notevolmente diverso dalla formulazione originaria del DDL approvata dal Consiglio dei Ministri.

5 ...“senza maggiori oneri a carico della finanza pubblica.” (art. 5)
Il DDL Gelmini si configura come un pesante apparato normativo che si propone di: - modificare le strutture organizzative degli Atenei - incidere sull’organizzazione della ricerca e della didattica ...“senza maggiori oneri a carico della finanza pubblica.” (art. 5)

6 SONO PREVISTI ULTERIORI TAGLI
Anzi, come se ciò non bastasse… SONO PREVISTI ULTERIORI TAGLI

7 PARTE PRIMA: In che contesto si inserisce il ddl Gelmini?
Come sono attualmente organizzate le Università? Quale è la situazione attuale della Ricerca Italiana?

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9 Una cronistoria dei tagli
Il 25 giugno 2008, su proposta del Ministro del Tesoro On. Tremonti, il Consiglio dei Ministri approva (all’unanimità, Ministro dell’Università On. Gelmini compresa!) il Decreto Legge n. 112 (DL 112) concernente: Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria Il 6 agosto 2008, il Parlamento approva in via definitiva il DL 112 -Attualmente, le Università stanno già pagando a carissimo prezzo i tagli stabiliti dal Ministero del Tesoro nel 2008 ! -Quindi il ddl Gelmini si inserisce nel contesto di un sistema universitario già pesantemente sottofinanziato, rispetto alla media Europea

10 Che cos’è l’FFO FFO è il Fondo di Funzionamento Ordinario, ovvero la quota che lo Stato eroga agli Atenei per il loro “funzionamento ordinario”! Il suo stesso nome dice che non c’è funzionamento possibile al di sotto di quella soglia di spesa Il taglio dell’FFO si abbatte su tutti: non si fa differenza tra università che funzionano bene e università mediocri Vuol dire che le università funzioneranno tutte peggio: quelle buone ridurranno i loro standard, quelle meno buone peggioreranno ancora

11 In particolare…. Conseguenze del taglio FFO:
i) riduzione dei servizi agli studenti ii) riduzione delle infrastrutture (aule, laboratori, biblioteche) iii) peggioramento della qualità della didattica iv) riduzione delle attività di ricerca con un peggioramento globale della qualità delle nostre Università ed ulteriore perdita di competitività rispetto alle Università straniere. .. Ma, come vedremo, al peggio non c’e’ fine…

12 Cosa comportano i tagli dell’ FFO?
Ecco un piccolo esempio pratico….

13 I tagli 2008: quanto costano alle Università
FFO: Fondo di Funzionamento Ordinario: si tratta della dotazione finanziaria degli atenei (quanto ricevono dal Ministero le Università). Il bilancio degli Atenei si basa sull FFO. Se FFO diminuisce, gli atenei sono costretti a reperire i fondi necessari attingendo da altre fonti.. .quali ??? Indovinate un po’…

14 ….le tasche degli studenti! .

15 Quale è la situazione attuale della Ricerca Italiana?

16 Tagli 2008… come li ha giudicati l’opinione scientifica internazionale?
Risparmi da “taglio della gola”!!!

17 L’investimento in Ricerca e Sviluppo in Italia (in % del PIL) è molto modesto in rapporto ad altri Paesi Avanzati:

18 INVESTIMENTI IN RICERCA E SVILUPPO, 2008 (pubblico+privato) (% del P.I.L.)

19 TOTALE dei FINANZIAMENTI MIUR alla RICERCA ITALIANA 2000-2008

20 e come se ciò non bastasse….
Il numero di scienziati ed ingegneri/tecnici in Italia (in % della forza lavoro) è modesto in rapporto ad altri Paesi Avanzati:

21 ITALY…. Scienziati ed ingegneri (% della forza lavoro)
Media Unione Europea ITALY….

22 … nonostante questo, la ricerca va miracolosamente avanti con efficienza paragonabile a quella degli altri Paesi Avanzati:

23 Pubblicazioni scientifiche (per milione di abitanti)
in relazione alla spesa pubblica in Ricerca e Sviluppo

24 Professori Universitari Ricercatori Universitari Precari della Ricerca
… grazie alla passione, alle doti scientifiche e all’impegno di chi fa attivamente ricerca! ….E chi svolge la ricerca in Italia? Sostanzialmente, le UNIVERSITA’, ovvero: Professori Universitari Ricercatori Universitari Precari della Ricerca

25 Purtroppo chi lavora in Università è sistematicamente screditato dai media a dispetto della rilevanza internazionale della sua ricerca

26 Il decadimento di Scuola ed Università pone un serio problema allo sviluppo economico in Italia per …. progressiva carenza di capitale umano!!! ...infatti...

27 [...] Tale disposizione non comporta oneri aggiuntivi in quanto la commissione dovrà operare senza l’attribuzione di alcun compenso o gettone di presenza. [...] Tali incentivi non comportano maggiori oneri per la finanza pubblica. [...] Il Governo è delegato ad adottare, senza maggiori oneri a carico della finanza pubblica, entro il termine di dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi finalizzati a riformare il sistema universitario. If we want an innovation economy, then we have to invest in our future innovators by doubling funding of basic research over the next five years, training one hundred thousand more engineers and scientists. [...] We can afford to do what needs to be done. What's missing is not money, but a national sense of urgency. Barack Obama, The Audacity of Hope, 2008. Maria Stella Gelmini. DDL 1905/2009

28 Come funziona oggi per...i precari
Per la ricerca molte forme contrattuali diverse tra di loro - borse giovani promettenti - contratti di collaborazione a tempo determinato Co.Co.Co borse di Dottorato - assegni di ricerca (dottorato non obbligatorio) - ricercatori a tempo determinato (TD) "di tipo Moratti" modificati con il recente decreto interministeriale del 16/09/09

29 Quanto pesano oggi i precari nell’Università Italiana?
PERSONALE DI RUOLO PRECARI

30 Come funziona oggi per...i ricercatori
- Ruolo a tempo indeterminato ad esaurimento nel 2013. - Reclutamento per valutazione comparativa locale - Si puo' iscrivere chiunque abbia una Laurea - La legge 01/09 ha abolito le "vecchie" prove scritte e orali. Si valutano * titoli, illustrati e discussi davanti alla commissione * pubblicazioni scientifiche valutate secondo criteri (?!?) stabiliti dal ministero. - Commissione: 1 PA nominato dalla Facoltà che assume e 2 PO esterni, estratti a sorte da una rosa di sei nomi eletti su lista nazionale da tutti i PO dello stesso settore scientifico disciplinare

31 Come funziona oggi per...i professori
In teoria varrebbe la legge 230/2005 (Moratti) che prevede una idoneità nazionale a numero chiuso+procedura di valutazione comparativa (concorso) locale. Pero' i decreti legislativi previsti dalla 230/2005 non sono mai stati emanati e in attesa tutte le procedure di reclutamento per professori dovrebbero essere ferme. Nel frattempo...il governo Prodi ha consentito per quasi un anno di riaprire le vecchie procedure con sola valutazione comparativa locale (1 vincitore+1 idoneo). Risultato: ci sono ancora alcuni concorsi di vecchio tipo da svolgere,

32 OBIETTIVI, CONTENUTI E CONSEGUENZE DEL DDL GELMINI
PARTE SECONDA: OBIETTIVI, CONTENUTI E CONSEGUENZE DEL DDL GELMINI

33 “senza oneri per la Finanza Pubblica” = a costo zero (anzi, <0)!
Primo obiettivo del ddL Gelmini è la riforma dell’ordinamento (statuto) delle Università (“Governance”) “senza oneri per la Finanza Pubblica” = a costo zero (anzi, <0)!

34 Sono organi dell'università:
- Rettore - Consiglio d'Amministrazione - Senato accademico - Direttore Generale - Collegio dei revisori dei conti - Nucleo di Valutazione Focalizziamoci sul CDA, dove sono previsti i cambiamenti più preoccupanti… DDL UNIVERSITA'

35 CDA : almeno 40% esterni Rettore + esterni = 6/11 maggioranza assoluta
Professori Associati Ricercatori Per.Tec.Amministrativo Rettore + esterni = 6/11 maggioranza assoluta Esterni Studente Rettore DDL UNIVERSITA'

36 Gran parte del potere decisionale in mano al C.d.A:
… conseguenze Gran parte del potere decisionale in mano al C.d.A: “competenza disciplinare relativamente ai professori e ricercatori universitari” “competenza ad approvare la proposta di chiamata da parte del dipartimento” Componenti esterne all’università governerebbero di fatto l’Università (attivazione/soppressione di corsi di laurea, reclutamento del personale …)

37 Il ddl prevede l'apertura degli organi di governo dell'ateneo a persone rappresentative dell'economia e della società locale. Vuol dire affidare a commercianti, artigiani e industriali la decisione se si debba studiare la chimica fisica o l'economia aziendale, l'etruscologia invece che le scienze del turismo. Non ci sarebbe niente di male in questo se la storia e la cultura di questo Paese non ci avvertissero della scarsa propensione del mondo degli affari e della produzione a occuparsi dell'Università e della Ricerca Quanti industriali, banchieri, professionisti, quanti dei nuovi ricchi che affollano i campi di calcio e le TV si sognerebbero di fare donazioni all'università??? L'americanizzazione che si sta preparando a tappe forzate in Italia promette anche in questo caso di avvicinarci non al modello degli Stati Uniti ma ai peggiori fra quelli dell'America latina. Immettere nel governo dell'Università esponenti del mondo della produzione e degli affari è una delle tante scimmiottature di un Paese radicalmente diverso

38 TITOLO III Norme in materia di personale accademico e riordino della disciplina concernente il reclutamento Questa parte del ddl stabilisce le regole attraverso cui l’Università assume in ruolo personale docente (professori o ricercatori).

39 Riduzione del turn-over del personale
Partiamo dalle certezze: il ddl prevede una sostanziale Riduzione del turn-over del personale Il ddl fissa un limite massimo di nuove assunzioni rispetto al numero di pensionamenti. Il limite sul turn-over si applica a ciascuna Università prescindendo dalla efficienza nell’uso delle risorse (e del rispetto del limite del 90% per la spesa di stipendi del personale) Implicazione a medio termine a legislazione costante: dimezzamento del numero di docenti! E’ realmente necessario ridurre il numero di docenti e soprattutto, è funzionale all’obiettivo di far divenire l’Europa “una società della conoscenza ” ? Dati OCSE sul rapporto (numero studenti / numero docenti): USA: Germania: Francia: Inghilterra: 16.4 Media OCSE: Italia: 20.4

40 docenti universitari dovrebbe aumentare invece che diminuire!
Il confronto con gli altri paesi industrializzati suggerisce che il numero di docenti universitari dovrebbe aumentare invece che diminuire!

41 Quale scenario futuro con un dimezzamento del numero di docenti?
Situazione attuale: un docente/ricercatore dedica in media metà del tempo alla didattica e metà del tempo alla ricerca Assumendo un numero stazionario di studenti: se il numero di docenti/ricercatori si dimezza, allora ciascun docente/ricercatore dovrà raddoppiare il tempo dedicato alla didattica per preservare le attuali attività formative Situazione futura: il docente/ricercatore dovrà dedicare tutto il suo tempo all’insegnamento e non potrà svolgere l’attività di ricerca

42 Conseguenze - Abbassamento generale della qualità della didattica Lo studente non potrà interagire con il mondo della ricerca e della produzione di nuove conoscenze Impossibilità di svolgimento di tesi sperimentali causa l’assenza di laboratori di ricerca Non si potranno formare nuovi ricercatori: le scuole di dottorato spariranno in assenza di attività di ricerca Sparizione delle Università pubbliche come sedi dello sviluppo delle nuove Conoscenze. Gli Atenei si trasformeranno in super-Licei Può esistere una nazione sviluppata senza la ricerca di base svolta nelle Università?

43 E non è finita qui Oltre alla drastica riduzione del personale universitario, il ddl modifica radicalmente le modalità con cui esso viene assunto

44 Oggi: Si occupano della ricerca (loro compito istituzionale) Svolgono una parte importante della didattica (su base Volontaria) Ricercatori universitari a tempo indeterminato - Professori Associati (PA) Attività didattica è loro compito istituzionale - Professori ordinari (PO) Parte importante dell’attività di ricerca (talvolta anche della didattica) è svolta da personale PRECARIO (dottorandi e assegnisti di ricerca) - Precari della ricerca Ddl Gelmini: - Ricercatori precari 3 anni (+3) - Ricercatori a tempo indeterminato - Professori Associati (PA) - Professori ordinari (PO) - Precari

45 Reclutamento e progressione di carriera del personale accademico
Articolo 9 Reclutamento e progressione di carriera del personale accademico Le procedure …. programmazione triennale 2. Le università procedono……. e all’attribuzione dei contratti di ricercatori a tempo determinato (3+3)…. selezione pubblica basate sulla valutazione delle pubblicazioni scientifiche e del curriculum complessivo dei candidati; Articolo 12 Ricercatori a tempo determinato … procedure pubbliche di selezione …. riservate ai possessori del titolo di dottore di ricerca .. unitamente ad un curriculum ed a…. specifici requisiti individuati con decreto del Ministro. La durata complessiva ……. non può in ogni caso superare i dieci anni, anche non continuativi I contratti hanno durata triennale e possono essere rinnovati una sola volta per un ulteriore triennio previa positiva valutazione delle attività didattiche e di ricerca svolte, sulla base di modalità, criteri e parametri definiti con decreto del Ministro

46 . Le università, …… in conformità agli standard qualitativi individuati con
apposito regolamento di ateneo nell’ambito dei criteri fissati con decreto del Ministro, possono procedere alla chiamata diretta dei destinatari del secondo contratto triennale …… entro e non oltre la scadenza di tale contratto, conseguono l’abilitazione alle funzioni di professore associato ….. I chiamati, alla scadenza del secondo contratto, sono inquadrati nel ruolo dei professori associati. Non è detto che il ricercatore 3+3 venga assunto come PA al termine del secondo contratto triennale… anzi, questa sorte toccherà a ben pochi fortunati… Gli altri (la grande maggioranza) saranno costretti a cercarsi un altro impiego Non è chiaro dagli emendamenti da dove provengono i fondi per il reclutamento dei Ricercatori 3+3 e per la progressione dei docenti in ruolo

47 contratti a tempo determinato per i nuovi ricercatori
In sintesi, il ddl Gelmini prevede solamente contratti a tempo determinato per i nuovi ricercatori I Ricercatori non saranno più assunti a tempo indeterminato dopo il superamento di un concorso pubblico, ma avranno un contratto triennale a tempo determinato di collaborazione (rinnovabile una volta per un tot. di 6 anni)

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49 … ma il bello arriva adesso!
I ricercatori, dopo i 6 anni, potrebbero in teoria essere assunti come associati, ma il ministero non stanzia fondi per consentire agli atenei questa possibilità. Per cui dopo 6 anni… … I ricercatori resteranno disoccupati: le università potranno bandire nuovi posti per nuovi ricercatori precari 3+3 ma non potranno assumere a tempo indeterminato i ricercatori a cui scade il contratto … Le università subiranno quindi una discontinuità nella ricerca

50 Conseguenze Attualmente le scarse risorse costringono di fatto le facoltà ad utilizzare ampiamente il contributo dei ricercatori a tempo indeterminato nell’attività didattica, senza che questo sia previsto dal loro ruolo e/o riconosciuto economicamente. La soppressione del ruolo stabile dei ricercatori in università comporterà la precarizzazione della ricerca nella fase iniziale della carriera e scoraggerà perfino i giovani più motivati ad intraprendere le vie della ricerca

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52 … e gli studenti?

53 CAPACI E MERITEVOLI & PRIVI DI MEZZI
DIRITTO ALLO STUDIO Art. 34 Costituzione della Repubblica commi 3 e 4: “I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.” CAPACI E MERITEVOLI & PRIVI DI MEZZI

54 Il diritto allo studio nel ddl
Titolo I, art. 1 (Principi ispiratori della riforma), comma 3: “Al fine di rimuovere gli ostacoli all’istruzione universitaria per gli studenti meritevoli e privi di mezzi, il Ministero attua e monitora specifici programmi per la concreta realizzazione del diritto allo studio.” Titolo II, art. 5 (Delega legislativa in materia di interventi per la qualità e l’efficienza del sistema universitario), comma 1, lett. e): “revisione della normativa in materia di diritto allo studio e contestuale definizione dei livelli essenziali delle prestazioni destinati a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano l’accesso all’istruzione universitaria.” La delega al Governo significa che è quest’ultimo che disciplinerà la materia, e non il Parlamento. CHE GARANZIE CI SONO?!?!?

55 FONDO PER IL MERITO => NO: CAPACI E MERITEVOLI & PRIVI DI MEZZI
Titolo II, art. 4 (Fondo per il merito): Il F.M. è istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze Il F.M. è destinato a erogare: - borse e buoni studio ai migliori studenti - i prestiti d’onore - Il F.M. è costituito da fondi di privati e da fondi tolti al finanziamento per il diritto allo studio. - Il F.M. è gestito dalla CONSAP. S.P.A., una S.P.A. del Ministero del Tesoro - La Consap s.p.a. eroga le prove nazionali standard = quali criteri??? => NO: CAPACI E MERITEVOLI & PRIVI DI MEZZI SI’: “I MIGLIORI STUDENTI” …

56 …Conseguenze dell’istituzione del Fondo per il Merito
Vengono tolti soldi al fondo per il Diritto allo Studio => diminuire ancora l’accessibilità alla formazione universitaria per chi è privo di mezzi, contro la nostra Costituzione. 2) Prove nazionali di merito: hanno senso? Vengono tenute in considerazione le inclinazioni degli atenei, che sono diverse, in base anche alle specificità territoriali? 3) Ci si preoccupa di garantire innanzitutto una condizione di parità e di equità, basata sulla possibilità per chi è meno abbiente di poter studiare? In conclusione… … c’è il rischio di creare ancora più disparità fra “ceti” di studenti, andando contro la logica del vero merito

57 RIASSUMENDO: Se diventasse legge dello Stato, il ddl comporterebbe lo smantellamento dell’istruzione universitaria pubblica La ‘riforma Gelmini’ – a ‘costo negativo’- migliorerà davvero l’università? •il sistema universitario degli USA e UK è finanziato con soldi pubblici in percentuali maggiori di quelle italiane •le università non statali italiane sono finanziate con soldi pubblici per il 50% e con tasse universitarie per circa il 25% È pensabile che meno finanziamenti pubblici migliorino il sistema universitario statale?

58 DDL GELMINI = Scomparsa dell’Università Pubblica

59 Il risultato è quello di una regressione culturale prevedibile, anzi già in atto.
Ma è anche e soprattutto quello della sparizione dall'orizzonte dei giovani della stella che dovrebbe essere più luminosa: la speranza nel futuro, la fiducia nel mondo che li aspetta.

60 Sarebbe opportuno indignarsi!
…a questo punto… Sarebbe opportuno indignarsi!

61 dei ricercatori e delle altre componenti del mondo universitario
Cosa si sta facendo Iniziative di lotta dei ricercatori e delle altre componenti del mondo universitario E per finire... DDL UNIVERSITA'

62 I ricercatori si stanno mobilitando a livello nazionale
I ricercatori coprono il 40% della didattica ufficiale, pur non essendo obbligati per legge a svolgere tale compito. Il blocco della didattica è la leva per convincere il Governo a modificare la riforma verde: regioni in cui i ricercatori hanno dichiarato indisponibilità alle attività non dovute ai sensi della L. 382/80.

63 La mobilitazione a UnInsubria
Sono coinvolte tutte le Facoltà Posizioni/richieste dei ricercatori sono differenziate a seconda delle Facoltà Gli altri componenti della facoltà hanno finora supportato/accolto le istanze dei ricercatori In alcuni casi, sostegno da parte della stessa Figura del Preside e/o mozioni di sostegno dei Consigli di Facoltà. dati aggiornati al

64 i dati della mobilitazione a UniTorino
FACOLTÀ totale ricercatori ricercatori mobilitati AGRARIA 55 42 ECONOMIA 65 23 FARMACIA 37 19 GIURISPRUDENZA ? LETTERE E FILOSOFIA 90 66 LINGUE E LETTERATURE STRANIERE 43 36 MEDICINA E CHIRURGIA 183 50 MEDICINA VETERINARIA 38 PSICOLOGIA SCIENZE DELLA FORMAZIONE 48 SCIENZE M.F.N. 194 136 SCIENZE POLITICHE 63 21 866 511 Il 59% dei ricercatori si è già mobilitatato Sono coinvolte tutte le Facoltà tranne una dati aggiornati al

65 i dati della mobilitazione in Italia
Atenei presenti all’assembea nazionale dei ricercatori di Milano il 29 aprile 2010 BARI MILANO BICOCCA ROMA LA SAPIENZA BERGAMO MILANO POLITECNICO ROMA TORVERGATA BOLOGNA MILANO STATALE SALENTO CAGLIARI MODENA-REGGIO SALERNO della CALABRIA NAPOLI SECONDA UNIV TORINO FIRENZE NAPOLI FEDERICO II TORINO POLITECNICO GENOVA PADOVA TRENTO INSUBRIA PARMA TRIESTE MARCHE PAVIA TUSCIA MESSINA PISA VENEZIA CA FOSCARI VERONA 31 ATENEI ERANO PRESENTI A MILANO MA ALMENO ALTRI 10 SONO GIA’ MOBILITATI dati aggiornati al

66 Assemblea nazionale dei ricercatori 29 aprile 2010, Milano
Dal sito di Repubblica: UNIVERSITA' I ricercatori pronti a mobilitarsi- Si oppongono alla riforma Gelmini che introduce una figura a tempo determinato in carica 6 anni. "Siamo indispensabili per far funzionare gli atenei“ I ricercatori delle università italiane protestano contro la riforma Gelmini e minacciano di "rifiutare ogni incarico didattico non obbligatorio" nel caso in cui il ddl diventi legge. Parte da Milano, dove si è svolta un'assemblea con delegazioni da 32 atenei italiani, la mobilitazione dei ricercatori per far pressione sul Governo affinché sia rivista la riforma prima del suo voto in Senato, previsto il 18 maggio. "Se il ddl Gelmini dovesse passare rifiuteremo ogni incarico didattico non obbligatorio, limitandoci a tutoraggio e laboratori così come prevede la legge".

67 L’assemblea ha deliberato l’adesione alla settimana di mobilitazione degli Atenei (17-22/5, manifestazione nazionale a Roma 19 maggio) … “i ricercatori aderiscono alla settimana di mobilitazione indetta da tutte le sigle sindacali prevista dal 17 al 22 maggio auspicando che essa assuma un carattere unitario, coinvolgendo docenti, ricercatori strutturati e non, dottorandi, studenti e personale tecnico- amministrativo ….Il DDL dovrebbe approdare in Aula al Senato il 18 maggio

68 Cosa stanno facendo i Presidi
MOZIONE SUI RICERCATORI E SULL’ATTUALE STATO DI AGITAZIONE.   La Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Scienze e Tecnologie, riunitasi a Roma il 6 maggio 2010, ribadisce l’importanza e il ruolo cruciale della ricerca scientifica e tecnologica per lo sviluppo e la crescita di una nazione, soprattutto in un periodo di crisi economica; sottolinea che in Italia la ricerca scientifica ha luogo prevalentemente all’interno delle università e degli enti di ricerca pubblici; ricorda l’alto livello internazionale mantenuto dalla ricerca italiana nonostante la continua e distruttiva diminuzione delle risorse e lo scarso ricambio di personale;

69 dichiara che non sarà possibile mantenere tale livello, in una situazione che nei fatti spinge i giovani brillanti ad andare all’estero (dove sono accolti con favore grazie all’ottima preparazione che l’Università italiana ancora offre nel campo scientifico) e compromette il vitale ricambio generazionale reso necessario dall’elevatissimo numero di pensionamenti di questi e dei prossimi anni; ritiene che invece sia fondamentale per lo sviluppo e la competitività dell’Italia nel contesto internazionale un deciso, immediato e calibrato investimento di fondi e di personale nel campo della ricerca pubblica segnala il ruolo fondamentale svolto dai ricercatori all’interno dell’università, in particolare nei settori scientifici di base, sia per le attività di ricerca sia per le attività didattiche ben oltre i loro compiti istituzionali osserva che nelle Facoltà di Scienze molti ricercatori hanno un curriculum prestigioso, dei profili caratteristici non di giovani leve in formazione, ma di scienziati affermati a livello internazionale avvisa che una mancata soluzione dei gravi problemi segnalati mette seriamente a rischio settori della ricerca e corsi di laurea fondamentali per qualsiasi nazione e rischia di mettere in pericolo – in molte sedi – lo svolgimento della didattica e l’avvio di molti corsi di laurea

70 …richiede quindi un intervento urgente da parte del Governo e del Parlamento, in modo da incidere nel merito dell’organizzazione e del finanziamento dell’università per sostenere la ricerca e la didattica di qualità… In caso di mancato accoglimento di queste richieste, i Presidi delle Facoltà di Scienze e Tecnologie ricordano che – a causa del combinato effetto di diverse recenti disposizioni e della motivata protesta dei ricercatori, che possono rifiutare di svolgere compiti didattici non obbligatori - non sarà possibile garantire la sostenibilità delle offerte formative per il prossimo anno accademico in molti settori cruciali per il paese.

71 Cosa stanno facendo i movimenti studenteschi
2008: ONDA Grande impatto mediatico ma veloce scomparsa dopo approvazione tagli 2008 2010: REWAVE Sostiene la protesta dei ricercatori Organizza iniziative di sensibilizzazione di studenti e pubblico Il Collettivo Universitario di Bologna ha organizzato una due giorni maggio per rilanciare il patrimonio dell'Onda verso nuovi movimenti. Rewave, appunto. Alla due giorni partecipano molti protagonisti di quella rete sociale che l'Onda seppe costruire intorno a sé: ricercatori universitari, artisti teatrali, musicisti e personaggi del mondo della cultura.

72 Ricercatori, professori, presidi, studenti e precari hanno un obiettivo comune!

73 In conclusione….

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