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2° Modulo:Il Controllo di Gestione nelle Aziende Sanitarie; dalla Pianificazione strategica alla Creazione del valore: Il Costo Standard Adelaide Ippolito.

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1 2° Modulo:Il Controllo di Gestione nelle Aziende Sanitarie; dalla Pianificazione strategica alla Creazione del valore: Il Costo Standard Adelaide Ippolito 22/06/2012

2 GLI OBIETTIVI DELL’INTERVENTO FORMATIVO
Il Costo Standard GLI OBIETTIVI DELL’INTERVENTO FORMATIVO Definire il concetto di costo standard e la sua utilità nelle aziende sanitarie anche alla luce delle recenti normative sul federalismo fiscale. 2 Adelaide Ippolito

3 LA STRUTTURA DELL’INTERVENTO FORMATIVO
Il Costo Standard LA STRUTTURA DELL’INTERVENTO FORMATIVO Concetto di costo Differenza tra costo e spesa Configurazioni di costo utilizzabili Costo standard e sue applicazioni in sanità Normativa sul costo standard in sanità Criticità sulla sua applicabilità ed effetti politici 3

4 Il Costo Standard IL CONCETTO DI COSTO Sono costi gli oneri sostenuti dall’azienda per acquistare i fattori produttivi necessari alla sua attività. I costi si ricollegano alle operazioni di investimento, cioè all’acquisto di beni strumentali (immobili, macchine, attrezzature) e di beni destinati alle lavorazioni o alla vendita (materie prime, sussidiarie, merci) ed all’acquisto di servizi (trasporti, luce, gas, consulenze, ecc.) 4 Adelaide Ippolito

5 Speculare al concetto di costo è quello di ricavo.
Il Costo Standard IL CONCETTO DI RICAVO Speculare al concetto di costo è quello di ricavo. Sono ricavi i corrispettivi derivanti dalla vendita di beni e dalla prestazione di servizi. 5 Adelaide Ippolito

6 LA DIFFERENZA TRA COSTO E SPESA
Il Costo Standard LA DIFFERENZA TRA COSTO E SPESA La spesa sostenuta in un dato periodo per l’acquisizione dei fattori produttivi utilizzati nell’ambito di un dato processo di produzione corrisponde alle risorse finanziarie erogate. 6 Adelaide Ippolito

7 IL COSTO COME ASTRAZIONE CONCETTUALE
Il Costo Standard IL COSTO COME ASTRAZIONE CONCETTUALE La definizione stessa di costo conferisce a questa entità la connotazione di strumento di misurazione delle risorse utilizzate nell’ambito di un dato processo produttivo. Il concetto di costo è connotato da elementi di convenzionalità sia per la definizione dei criteri di misurazione che di valorizzazione degli stessi. 7 Adelaide Ippolito

8 LE PRINCIPALI CONFIGURAZIONI DI COSTO
Il Costo Standard LE PRINCIPALI CONFIGURAZIONI DI COSTO Costi diretti ed indiretti Costi speciali e comuni Costi fissi e variabili Costi consuntivi e standard 8 Adelaide Ippolito

9 I COSTI DIRETTI ED INDIRETTI
Il Costo Standard I COSTI DIRETTI ED INDIRETTI COSTI DIRETTI Sono i costi connessi alla valorizzazione economica dei fattori produttivi direttamente impiegati in un processo produttivo COSTI INDIRETTI Sono i costi dei fattori produttivi di supporto o comuni 9 Adelaide Ippolito

10 I COSTI SPECIALI E COMUNI
Il Costo Standard I COSTI SPECIALI E COMUNI COSTI SPECIALI Sono i costi associabili in modo specifico ad un oggetto di costo COSTI COMUNI Sono i costi associabili a più oggetti: l’attribuzione agli oggetti di costo richiede l’identificazione di un criterio di ripartizione 10 Adelaide Ippolito

11 I COSTI FISSI E VARIABILI
Il Costo Standard I COSTI FISSI E VARIABILI COSTI VARIABILI Variano all’incirca in proporzione al volume produttivo COSTI FISSI Sono relativamente insensibili, almeno entro i limiti della capacità produttiva a disposizione, rispetto al volume produttivo 11 Adelaide Ippolito

12 I COSTI CONSUNTIVI E STANDARD
Il Costo Standard I COSTI CONSUNTIVI E STANDARD COSTI CONSUNTIVI Sono i costi ottenuti valorizzando le quantità dei fattori effettivamente utilizzati COSTI STANDARD Sono i costi ottenuti valorizzando le quantità di fattori considerate in linea con standard di efficienza (desunti dalla normativa o da indicazioni tecniche elaborate da categorie professionali) 12 Adelaide Ippolito

13 COME DETERMINARE I COSTI STANDARD
Il Costo Standard COME DETERMINARE I COSTI STANDARD Il concetto di costo standard di produzione è legato al concetto di efficienza tecnica dell’unità produttiva. L’efficienza però non è l’unico fattore di variabilità dei costi, che dipendono anche da altri elementi spesso non agevoli da controllare e neppure da individuare. 13 Adelaide Ippolito

14 L’UTILITÀ DEL COSTO STANDARD DI PRODUZIONE
Il Costo Standard L’utilizzo più importante è sicuramente quello a livello di controllo di gestione. Un’azienda dovrebbe sempre verificare se i propri costi di produzione siano compatibili con i costi standard o siano a questo superiori. Uno scostamento significativo dallo standard dovrebbe essere sempre analizzato e spiegato 14 Adelaide Ippolito

15 COME POSSIAMO DEFINIRE IL COSTO STANDARD?
Esso non identifica una misura economica unica ed effettiva dell’onere sopportato per ottenere/offrire un servizio o prestazione ai terzi, ma identifica un parametro di riferimento a cui si dovrebbe avvicinare la gestione economica del sistema aziendale a cui lo standard si riferisce. 15 Adelaide Ippolito

16 I COSTI STANDARD IDEALI E PRATICI-1
Il Costo Standard I COSTI STANDARD IDEALI E PRATICI-1 I costi standard ideali sono definiti attraverso metodologie tutte orientate a migliorare il livello di efficienza e di organizzazione tecnico-produttiva che può essere raggiunta nel contesto interno dell’azienda o nei suoi rapporti economici esterni. I costi standard pratici, invece, sono determinati attraverso un’analisi empirica dei costi effettivamente verificati nel sistema azienda a cui ci si riferisce e per il livello di output il cui costo si intende determinare. 16 Adelaide Ippolito

17 I COSTI STANDARD IDEALI E PRATICI-2
Il Costo Standard I COSTI STANDARD IDEALI E PRATICI-2 I costi standard ideali (ideal standards) sono quelli che possono essere raggiunti solo nelle condizioni teoriche o in circostanze ottimali. Essi, fra l’altro, si riferiscono alle migliori condizioni di produttività dei fattori. I costi standard pratici (practical standards), invece, sono e per la loro configurazione e per la loro finalità organizzativa, costi standard che possono verificarsi in concreto. Essi hanno a base l’ipotesi di un andamento regolare del processo produttivo. 17 Adelaide Ippolito

18 GLI ELEMENTI DEL COSTO STANDARD
Il Costo Standard GLI ELEMENTI DEL COSTO STANDARD Q (costo materie prime) x costo unitario Formulazione dello standard fisico -Condizioni operative standard -Livello di efficienza desiderato -Grado di motivazione atteso Formulazione dello standard monetario -Andamento dei mercati -Vincoli di approvvigionamento -Volumi di acquisto -Obiettivi e politiche aziendali in relazione a rapporti con fornitori 18 Adelaide Ippolito

19 I COSTI STANDARD E IL CONTROLLO DI GESTIONE
Il Costo Standard I COSTI STANDARD E IL CONTROLLO DI GESTIONE I costi standard sono funzionali al controllo perché permettono di: definire a priori gli obiettivi di costo che l’azienda deve conseguire => redigere il budget, definire gli obiettivi che i manager e il resto del personale devono realizzare (e che saranno poi confrontati con i risultati conseguiti) => motivare, orientare il comportamento e valutare le performance del personale, valutare i costi effettivi sostenuti dall’impresa => controllare la gestione se si è svolta in modo conforme ai piani e sollecitano il management ad un’azione correttiva. Inoltre, essi definiscono il costo su cui calcolare il mark-up quando non sono disponibili dati consuntivi sui costi di prodotto = > definire il prezzo di vendita in modo immediato. 19 Adelaide Ippolito

20 IL COSTO STANDARD E LA SANITÀ
Di costi standard in sanità non si era quasi mai parlato fin tanto che la legge sul federalismo (L. 42/2009) non li ha portati prepotentemente alla ribalta. Infatti, la legge usa ben 33 volte il termine standard, o l’aggettivo standardizzato, peraltro non definendone il significato. Legge 5 maggio 2009, n. 42 “Delega al governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 103 del 6 maggio 2009. 20 Adelaide Ippolito

21 INTRODUZIONE DEL COSTO STANDARD IN SANITÀ
Il Costo Standard In verità, il concetto di costo standard è stato introdotto dal decreto del ministro della sanità del 15 aprile 1994, che definiva i criteri ai quali dovevano attenersi le Regioni nello stabilire le tariffe per la remunerazione delle prestazioni sanitarie erogate dalle strutture pubbliche e private operanti nel proprio ambito territoriale. 21 Adelaide Ippolito

22 GLI ELEMENTI ESSENZIALI DELLA L. 42/2009
Il Costo Standard I capisaldi sui quali si regge l’impianto complessivo del federalismo delineato dalla legge 5 maggio 2009, n. 42, sono sostanzialmente i seguenti: 1) i livelli essenziali delle prestazioni che devono essere garantiti sul territorio nazionale; 2) il fabbisogno standard ed il costo standard che a tali livelli essenziali sono correlati 22 Adelaide Ippolito

23 Art. 2 - Oggetto e finalità
Il Costo Standard LA LEGGE N. 42 DEL 2009 Art. 2 - Oggetto e finalità 1) … i decreti legislativi… [da emanare] sono informati ai seguenti principi e criteri direttivi generali: f) determinazione del costo e del fabbisogno standard quale costo e fabbisogno che, valorizzando l’efficienza e l’efficacia, costituisce l’indicatore rispetto al quale comparare e valutare l’azione pubblica… m) superamento graduale, per tutti i livelli istituzionali, del criterio della spesa storica a favore… del fabbisogno standard per il finanziamento dei livelli essenziali di cui all’articolo 117… 6) … Un altro decreto legislativo, da adottare … contiene la determinazione dei costi e dei fabbisogni standard sulla base dei livelli essenziali delle prestazioni. 23 Adelaide Ippolito

24 Il Costo Standard LA LEGGE N. 42 DEL 2009 Art. 5 - Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica 1) g) …è istituita una banca dati comprendente indicatori di costo, di copertura e di qualità dei servizi, utilizzati per definire i costi e i fabbisogni standard e gli obiettivi di servizio, nonché per valutare il grado di raggiungimento degli obiettivi di servizio. 24 Adelaide Ippolito

25 Il Costo Standard LA LEGGE N. 42 DEL 2009 Art. 8 - Principi e criteri direttivi sulle modalità di esercizio delle competenze legislative e sui mezzi di finanziamento 1) b) definizione delle modalità per cui le spese… sono determinate nel rispetto dei costi standard associati ai livelli essenziali delle prestazioni… 25 Adelaide Ippolito

26 Il Costo Standard LA LEGGE N. 42 DEL 2009 Art. 9 - Principi e criteri direttivi in ordine alla determinazione dell’entità e del riparto del fondo perequativo a favore delle Regioni … in modo da assicurare l’integrale copertura delle spese corrispondenti al fabbisogno standard per i livelli essenziali delle prestazioni… 26 Adelaide Ippolito

27 Il Costo Standard IL D.LGS N. 68 DEL 2011 Il capo IV del Decreto disciplina, a decorrere dal 2013, la determinazione dei costi standard e dei fabbisogni standard per le regioni a statuto ordinario nel settore sanitario, al fine di assicurare un graduale e definitivo superamento dei criteri di riparto previsti dalla L. 662/1996. I costi ed i fabbisogni standard così determinati costituiscono il riferimento cui rapportare il finanziamento integrale della spesa sanitaria Decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68, “Disposizioni in materia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario”. 27 Adelaide Ippolito

28 LA DETERMINAZIONE DEL FABBISOGNO SANITARIO STANDARD NAZIONALE
Il Costo Standard LA DETERMINAZIONE DEL FABBISOGNO SANITARIO STANDARD NAZIONALE Art. 26, comma1: A decorrere dall'anno 2013 il fabbisogno sanitario nazionale standard e' determinato, in coerenza con il quadro macroeconomico complessivo e nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica e degli obblighi assunti dall'Italia in sede comunitaria, tramite intesa, coerentemente con il fabbisogno derivante dalla determinazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) erogati in condizioni di efficienza ed appropriatezza. In sede di determinazione, sono distinte la quota destinata complessivamente alle regioni a statuto ordinario, comprensiva delle risorse per la realizzazione degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale ai sensi dell'articolo 1, commi 34 e 34-bis, della citata legge n. 662 del 1996, e successive modificazioni, e le quote destinate ad enti diversi dalle regioni. 28 Adelaide Ippolito

29 LA DETERMINAZIONE DEI COSTI E DEI FABBISOGNI STANDARD REGIONALI-1
Il Costo Standard LA DETERMINAZIONE DEI COSTI E DEI FABBISOGNI STANDARD REGIONALI-1 Art. 27 commi 1-3: Il Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, d'intesa,…., con la conferenza Stato-Regioni determina annualmente, sulla base della procedura definita nel presente articolo, i costi e i fabbisogni standard regionali. Per la determinazione dei costi e dei fabbisogni standard regionali si fa riferimento agli elementi informativi presenti nel Nuovo sistema informativo sanitario (NSIS) del Ministero della salute. ….. costituiscono indicatori della programmazione nazionale per l'attuazione del federalismo fiscale i seguenti livelli percentuali di finanziamento della spesa sanitaria: a) 5 per cento per l'assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro; b) 51 per cento per l'assistenza distrettuale; c) 44 per cento per l'assistenza ospedaliera. 29 Adelaide Ippolito

30 LA DETERMINAZIONE DEI COSTI E DEI FABBISOGNI STANDARD REGIONALI-2
Il Costo Standard LA DETERMINAZIONE DEI COSTI E DEI FABBISOGNI STANDARD REGIONALI-2 Art. 27 comma 4: Il fabbisogno sanitario standard delle singole regioni a statuto ordinario, cumulativamente pari al livello del fabbisogno sanitario nazionale standard, e' determinato, in fase di prima applicazione a decorrere dall'anno 2013, applicando a tutte le regioni i valori di costo rilevati nelle regioni di riferimento. In sede di prima applicazione e' stabilito il procedimento di cui ai commi dal 5 all'11. 30 Adelaide Ippolito

31 LA DETERMINAZIONE DEI COSTI E DEI FABBISOGNI STANDARD REGIONALI-3
Il Costo Standard LA DETERMINAZIONE DEI COSTI E DEI FABBISOGNI STANDARD REGIONALI-3 Art. 27 comma 5: Sono regioni di riferimento le tre regioni, tra cui obbligatoriamente la prima, che siano state scelte dalla Conferenza Stato-Regioni tra le cinque indicate dal Ministro della salute, …, avendo garantito l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza in condizione di equilibrio economico, comunque non essendo assoggettate a piano di rientro …. sono individuate in base a criteri di qualità dei servizi erogati, appropriatezza ed efficienza definiti con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri…. A tale scopo si considerano in equilibrio economico le regioni che garantiscono l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza in condizioni di efficienza e di appropriatezza con le risorse ordinarie stabilite dalla vigente legislazione a livello nazionale, ivi comprese le entrate proprie regionali effettive. Nella individuazione delle regioni si dovrà tenere conto dell'esigenza di garantire una rappresentatività in termini di appartenenza geografica al nord, al centro e al sud….. 31 Adelaide Ippolito

32 LA DETERMINAZIONE DEI COSTI E DEI FABBISOGNI STANDARD REGIONALI-4
Il Costo Standard LA DETERMINAZIONE DEI COSTI E DEI FABBISOGNI STANDARD REGIONALI-4 Art. 27 comma 6: I costi standard sono computati a livello aggregato per ciascuno dei tre macrolivelli di assistenza: assistenza collettiva, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera. Il valore di costo standard e‘ dato, per ciascuno dei tre macrolivelli di assistenza erogati in condizione di efficienza ed appropriatezza dalla media pro-capite pesata del costo registrato dalle regioni di riferimento. A tal fine il livello della spesa delle tre macroaree delle regioni di riferimento: a) e' computato al lordo della mobilità passiva e al netto della mobilità attiva extraregionale; e) e' applicato, per ciascuna regione, alla relativa popolazione pesata regionale. 32 Adelaide Ippolito

33 GLI INTERVENTI STRUTTURALI STRAORDINARI IN MATERIA DI SANITÀ
Il Costo Standard GLI INTERVENTI STRUTTURALI STRAORDINARI IN MATERIA DI SANITÀ Art. 28: ….. sono previsti specifici interventi idonei a rimuovere carenze strutturali presenti in alcune aree territoriali e atte ad incidere sui costi delle prestazioni. Le carenze strutturali sono individuate sulla base di specifici indicatori socio-economici e ambientali, tenendo conto della complementarietà con gli interventi straordinari di edilizia sanitaria previsti dall'articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67. 33 Adelaide Ippolito

34 LA REVISIONE A REGIME DEI FABBISOGNI STANDARD
Il Costo Standard LA REVISIONE A REGIME DEI FABBISOGNI STANDARD Art. 29, comma 1:….. a valere dal 2014, al fine di garantire continuità ed efficacia al processo di efficientamento dei servizi sanitari regionali, i criteri di cui all'articolo 27 del presente decreto sono rideterminati, con cadenza biennale, previa intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni, ai sensi dell'articolo 3 del citato decreto legislativo n. 281 del 1997, comunque nel rispetto del livello di fabbisogno standard nazionale come definito all'articolo 26. 34 Adelaide Ippolito

35 IL FINANZIAMENTO DEL SSN
Il Costo Standard Entrate Proprie 2% Regioni statuto Speciale 8% IRAP 35% Add. IRPEF 6% D.L. 56 49% DISPONIBILITA’ FINANZIARIA REGIONI 5 % prevenzione q. capitaria secca 44% ospedaliera Metà q. capitaria secca Metà pesata per età 51% ass. territoriale Parte q.cap. secca Parte pesata Parte in % Oggi non più del 40% delle risorse è attribuito su popolazione pesata Adelaide Ippolito

36 IL FONDO PEREQUATIVO COPRE IN FORMA DECRESCENTE ANCHE
Il Costo Standard IL FONDO PEREQUATIVO ART.9 comma 1 L. 42/2009 a) istituzione del fondo perequativo (di carattere verticale) a favore delle regioni con minore capacità fiscale per abitante, alimentato dal gettito prodotto da una compartecipazione al gettito dell'IVA …. b) applicazione del principio di perequazione delle differenze delle capacità fiscali … c 1) … in modo da assicurare l'integrale copertura delle spese corrispondenti al fabbisogno standard per i livelli essenziali delle prestazioni ART.19 comma 1 L. 42/2009 b) l'utilizzo dei criteri definiti dall'articolo 9 avviene a partire dall'effettiva determinazione del contenuto finanziario dei livelli essenziali delle prestazioni, mediante un processo di convergenza dalla spesa storica al fabbisogno standard in un periodo di cinque anni; IL FONDO PEREQUATIVO COPRE IN FORMA DECRESCENTE ANCHE LA SPESA STORICA? 36 Adelaide Ippolito

37 COSA ACCADE ATTUALMENTE
Il Costo Standard DEFICIT <7% >7% -razionalizzazioni aumento aliquote fiscali - aumento ticket piano di rientro - commissariamento SPESA A B C REGIONI FONDO SANITARIO Adelaide Ippolito

38 CON IL FEDERALISMO FISCALE
Il Costo Standard CON IL FEDERALISMO FISCALE DEFICIT SPESA A B C REGIONI COSTO STANDARD ? Imposte regionali Compartecipazione Regionale a nazionali Fondo perequativo Quota fissa Quota decrescente Nel tempo 38 Adelaide Ippolito

39 COME DEFINIRE IL COSTO STANDARD IN SANITÀ? -1
Costi di produzione efficienti Versus Costi di erogazione efficienti ed adeguati L’elemento che congiunge i due costi e’ la definizione di un fabbisogno standard (volume e tipologia di attività corrispondente ad una determinata popolazione) 39 Adelaide Ippolito

40 COME DEFINIRE IL COSTO STANDARD IN SANITÀ? -2
In sanità è opportuno distinguere in modo molto netto l’output dall’outcome, cioè la produzione di semplici prestazioni dall’ottenimento dei risultati clinici attraverso il mix dei prodotti necessari per far fronte ad un bisogno assistenziale. Ciò complica le nostre analisi….. 40 Adelaide Ippolito

41 COME DEFINIRE IL COSTO STANDARD IN SANITÀ? -3
In sanità, anche se si fosse capaci di definire cosa sono gli standard, sarebbe pressoché impossibile definire il fabbisogno come somma dei costi di produzione necessari per erogare i percorsi assistenziali necessari a soddisfare i bisogni della popolazione: questa operazione è del tutto utopistica e non sarebbe serio continuare a proporla ritenendola realizzabile. 41 Adelaide Ippolito

42 LE MODALITÀ DI DEFINIZIONE DEL COSTO STANDARD IN SANITÀ
Il Costo Standard LE MODALITÀ DI DEFINIZIONE DEL COSTO STANDARD IN SANITÀ Definito lo standard come modello di riferimento a cui ci si uniforma affinché sia ripetuto successivamente, si deve evidenziare come questo modello possa essere definito con criteri normativi o con criteri di normalità. Nel primo caso il modello è tale perché rispetta una norma, vuoi deontologica vuoi tecnologica, che definisce i contenuti del modello stesso; nel secondo invece il modello viene definito in base alla distribuzione dei comportamenti ad esso riferibili. 42 Adelaide Ippolito

43 Il Costo Standard STANDARD E TARGET Vi è una terza modalità di definizione degli standard ed è quella dispositiva o programmatoria; in tal caso si preferisce sostituire al termine standard il termine target in quanto corrisponde all’obiettivo che il decisore pone rispetto ad un costo o ad una frequenza o ad una quantità. Il target si limita a stabilire un valore opportuno in funzione della realtà in cui si sta operando. 43 Adelaide Ippolito

44 Il Costo Standard STANDARD COME PANACEA? Spesso governare per standard evidenzia una debolezza programmatoria rispetto all’alternativa del governare per obiettivi; è facile infatti che uno standard definito al di fuori di un contesto specifico non regga quando lo si cali in esso, mentre il governo per obiettivi procede da un’analisi della situazione e definisce i percorsi ed i risultati da ottenere. 44 Adelaide Ippolito

45 IL RUOLO DEL COSTO STANDARD A LIVELLO MICRO
Il Costo Standard A livello aziendale il costo standard può essere utile per evidenziare le situazioni di inefficienza. È evidente, tuttavia, che non basta individuare una situazione di inefficienza, ma occorre anche individuarne le cause, e spesso ciò è possibile analizzando i dati analitici dei costi dei fattori produttivi impiegati nei processi produttivi, dati che però raramente sono disponibili a meno che si sia attivata una contabilità analitica avanzata e magari orientata alle attività specifiche. 45 Adelaide Ippolito

46 IL RUOLO DEL COSTO STANDARD A LIVELLO MACRO
Il Costo Standard A livello regionale e/o nazionale il costo standard di produzione potrebbe essere molto utile per valutare le performance aziendali sul versante dell’efficienza oppure per determinare i valori tariffari delle prestazioni. 46 Adelaide Ippolito

47 Il Costo Standard COME PUÒ ESSERE UTILE LA DETERMINAZIONE DEI COSTI STANDARD NELL’EROGAZIONE DEI SERVIZI SANITARI? Si stima che da un 10% ad un 30% delle attività sanitarie l’appropriatezza sia discutibile e quindi costituisca nel migliore dei casi uno spreco di risorse e nel peggiore un pericolo per gli utenti; ed allora devono essere intraprese delle azioni per raggiungere maggiori livelli di appropriatezza agendo sui fattori che la determinano. 47 Adelaide Ippolito

48 COSTI STANDARD ED INAPPROPRIATEZZA
Il Costo Standard COSTI STANDARD ED INAPPROPRIATEZZA Innanzitutto devono essere maggiormente controllate le situazioni in cui possono innescarsi effetti perversi di interessi privati, economici o di potere, valutando almeno a campione la correttezza delle prescrizioni che inducono, ad esempio, situazioni particolari. E.: Comparaggio, sovraprescrizione di indagini, il difensivismo, inerzia dei comportamenti, 48 Adelaide Ippolito

49 COSTI STANDARD E FABBISOGNI DELLA POPOLAZIONE-1
Il Costo Standard COSTI STANDARD E FABBISOGNI DELLA POPOLAZIONE-1 I costi standard di erogazione possono servire come strumento di valutazione dell’appropriatezza degli interventi, ma risulta difficile ipotizzare che possano essere utilizzati per quantificare i fabbisogni della popolazione 49 Adelaide Ippolito

50 COSTI STANDARD E FABBISOGNI DELLA POPOLAZIONE-2
Il Costo Standard COSTI STANDARD E FABBISOGNI DELLA POPOLAZIONE-2 La legge che ha definito in sanità i LEA, ha precisato che devono rispettare tre criteri: efficienza, efficacia e compatibilità economica. Questi sono i LEA, cioè i livelli assistenziali compatibili economicamente con la situazione del Paese. Di conseguenza, non è assolutamente possibile definire il fabbisogno standard globale per la sanità, ma è solo possibile definire il fabbisogno sanitario compatibile con le risorse disponibili. 50 Adelaide Ippolito

51 IL CONCETTO DI FABBISOGNO STANDARD IN SANITÀ
Il Costo Standard IL CONCETTO DI FABBISOGNO STANDARD IN SANITÀ Nello specifico settore sanitario il fabbisogno standard non può essere definito come uniforme distribuzione delle prestazioni erogate e delle risorse necessarie per erogarle, ma piuttosto come distribuzione delle risorse che garantisca eguali opportunità di accesso alle prestazioni necessarie, ferme restando le differenze che in termini epidemiologici e demografici connotano le diverse realtà regionali. 51 Adelaide Ippolito

52 L’EFFETTO A LIVELLO POLITICO DEL COSTO STANDARD-1
Il Costo Standard L’EFFETTO A LIVELLO POLITICO DEL COSTO STANDARD-1 La definitiva entrata in regime di un modello federale imperniato su livelli essenziali delle prestazioni e costi standard consentirebbe, da un lato, di far convergere i territori su una maggiore omogeneità di offerta servizi, ma dall’altro, di perseguire questo risultato proprio svuotando di significato l’obiettivo ultimo di un sistema federale, l’autonomia delle scelte. In altri termini: i livelli essenziali di offerta e di costi standard per realizzarli vengono decisi centralmente, seppure attraverso un processo partecipato dalle autonomie, al governo territoriale rimane ben poco spazio per l’autonoma e originale formulazione di policy. 52 Adelaide Ippolito

53 L’EFFETTO A LIVELLO POLITICO DEL COSTO STANDARD-2
Il Costo Standard L’EFFETTO A LIVELLO POLITICO DEL COSTO STANDARD-2 Ecco allora il paradosso: in un paese che cerca un equilibrio federale, partendo da grandi differenziazioni nel soddisfacimento dei diritti, quest’ultimo obiettivo passa per una riduzione del significato classico di federalismo, mentre un federalismo senza contrappesi forti consegnerebbe in futuro (come è già accaduto in questo primo decennio di federalismo realizzato) un paese con differenziazioni ancora più nette. 53 Adelaide Ippolito

54 L’EFFETTO A LIVELLO POLITICO DEL COSTO STANDARD-3
Il Costo Standard L’EFFETTO A LIVELLO POLITICO DEL COSTO STANDARD-3 C’è poi da considerare quali potranno essere gli effetti a regime di un sistema basato sui costi standard e sul loro trasparente monitoraggio. Il costo standard, infatti, non assolve al solo compito di driver per calcolare (predefinendo un determinato livello di fabbisogno) la copertura finanziaria necessaria, ma può diventare un pesante fattore di controllo tra i territori. Occorre ricordare, infatti, che il finanziamento tramite il criterio del costo standard avverrà, per molte Regioni, in base anche alle risorse derivanti dal fondo perequativo. 54 Adelaide Ippolito

55 L’EFFETTO A LIVELLO POLITICO DEL COSTO STANDARD-4
Il Costo Standard L’EFFETTO A LIVELLO POLITICO DEL COSTO STANDARD-4 Ciò significa che il mancato rispetto tra costi effettivi e costi standard non rimane questione delimitata al confine del singolo ente, che non disponendo di ulteriori trasferimenti dovrà ridurre i finanziamenti di politiche che non rientrano tra i livelli essenziali oppure aumentare la pressione fiscale sui propri cittadini, ma può coinvolgere gli stessi rapporti tra Regioni: a fronte di un consolidato scarto le Regioni che alimentano il fondo perequativo potranno sentirsi legittimate a chiederne una limitazione della portata, per mantenere maggiori risorse in contesti dove il più alto grado di efficacia degli interventi si trasforma in maggiore garanzia di diritti civili e sociali. 55 Adelaide Ippolito


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