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Problematiche giuridiche dell’integrazione nella scuola degli studenti non italiani Cosa cambia nel mondo della scuola con l’entrata in vigore del pacchetto.

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Presentazione sul tema: "Problematiche giuridiche dell’integrazione nella scuola degli studenti non italiani Cosa cambia nel mondo della scuola con l’entrata in vigore del pacchetto."— Transcript della presentazione:

1 Problematiche giuridiche dell’integrazione nella scuola degli studenti non italiani Cosa cambia nel mondo della scuola con l’entrata in vigore del pacchetto sicurezza Marco Ferrero, avvocato ASGI professore a contratto di Diritto dell’immigrazione Università Ca’ Foscari Venezia

2 La condizione giuridica dello straniero
Un difficile contemperamento tra esigenze fondanti: tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza nazionale Tutela dei diritti umani: paradigma democratico Gli elementi costitutivi dello Stato: territorio, ordinamento e popolo Limiti all’ingresso e al soggiorno I diritti umani come contenuto dell’ordinamento democratico Uguale trattamento? C. Cost. “Uguale titolarità ma differente godimento, purché ragionevole” Marco Ferrero, avvocato in Padova

3 Fonti della disciplina dell’ingresso e del soggiorno degli stranieri
Costituzione (art. 10, 3, 29, ecc.) Regolamenti e direttive comunitarie (CE/43/2000, ecc.) Diritto internazionale consuetudinario (Conv. Europea diritti Umani, 1950; Conv. ONU (OIL) n. 143/1975;Conv. New York, sui diritti del fanciullo, 1989); Atti legislativi primari (l.39/90, l.40/98, l.189/02, l.271/04, ecc.) Atti di normazione secondaria Leggi regionali (l.r.Veneto n. 9/90) Decreti legislativi (d.lgs. 286/98, 215/03, 3/07, 5/07, 30/07, ecc.) Regolamenti (dpR 394/99, 303/04, 334/04, ecc.) Circolari amministrative Marco Ferrero, avvocato in Padova

4 Diritto all’istruzione alla luce del pacchetto sicurezza
L’obbligo di esibizione del titolo di soggiorno e le “prestazioni scolastiche obbligatorie” Il reato di clandestinità e i “presidi-spia” Marco Ferrero, avvocato in Padova

5 Avvisaglie di una svolta?
IL CASO della studentessa del Liceo Margherita di Savoia di Napoli Una nota del Ministero dell’Istruzione, chiedeva il codice fiscale, per sostenere gli esami finali. Rettifica: “nel caso in cui uno studente fosse per qualsiasi motivo sprovvisto di codice fiscale, verrebbe semplicemente escluso dalla base informativa del Ministero, senza nessuna conseguenza per la sua privacy né per la possibilità di sostenere gli esami di maturità”. Marco Ferrero, avvocato in Padova

6 Obbligo di esibizione dei documenti alla P.A.
Art. 6 T.U.: i documenti inerenti al soggiorno devono essere esibiti agli uffici della pubblica amministrazione ai fini del rilascio di licenze, autorizzazioni, iscrizioni ed altri provvedimenti di interesse dello straniero comunque denominati”. “ Si fa eccezione per i provvedimenti riguardanti attività sportive e ricreative a carattere temporaneo e per quelli inerenti all’accesso alle prestazioni sanitarie di cui all’articolo 35 e per quelli attinenti alle prestazioni scolastiche obbligatorie, Problema: sono esclusi i maggiorenni e i minorenni nelle fasce 0-6 e 16-18? Marco Ferrero, avvocato in Padova

7 L’accesso all’istruzione nel T.U.
Testo Unico (d. lgs. 286/98), Art. 38, co. 1: I minori stranieri presenti sul territorio sono soggetti all'obbligo scolastico; ad essi si applicano tutte le disposizioni vigenti in materia di diritto all'istruzione, di accesso ai servizi educativi, di partecipazione alla vita della comunità scolastica. Marco Ferrero, avvocato in Padova

8 Marco Ferrero, avvocato in Padova
Parità di trattamento Regolamento attuativo (d.p.r. 394/99), Art. 45, comma 1: i minori stranieri presenti sul territorio nazionale hanno diritto all’istruzione indipendentemente dalla regolarità della posizione in ordine al loro soggiorno, nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani. (…) L’iscrizione dei minori stranieri nelle scuole italiane di ogni ordine e grado avviene nei modi e alle condizioni previsti per i minori italiani. Essa può essere richiesta in qualunque periodo dell’anno scolastico. I minori stranieri privi di documentazione anagrafica ovvero in possesso di documentazione irregolare o incompleta sono iscritti con riserva. Marco Ferrero, avvocato in Padova

9 Il conseguimento del titolo di studio
Art. 45, comma 2: “l’iscrizione con riserva non pregiudica il conseguimento dei titoli conclusivi dei corsi di studio delle scuole di ogni ordine e grado”. anche il titolo conclusivo della scuola superiore, (“scuole di ogni ordine e grado”) anche se lo studente, è diventato maggiorenne? Il Consiglio di Stato (2007), precisava come una interpretazione normativa nel senso di inibire l’accesso all’esame di maturità per gli studenti irregolari divenuti maggiorenni, "oltre ad essere priva di un fondamento normativo, rischierebbe di produrre degli effetti irragionevoli: considerato infatti che, nella maggior parte dei casi, il compimento della maggiore età avviene prima del completamento della scuola superiore" Marco Ferrero, avvocato in Padova

10 Marco Ferrero, avvocato in Padova
Problemi art. 45 regolamento di attuazione è norma di rango inferiore rispetto all’ art. 6, co.2 della legge ordinaria n. 94 di modifica del T.U. La deroga all’obbligo di esibizione del permesso di soggiorno vale solo per la scuola dell’obbligo, non per la maturità. La scuola dell’infanzia non rientra nell’obbligo scolastico La deroga non si applica? Marco Ferrero, avvocato in Padova

11 Marco Ferrero, avvocato in Padova
La cornice giuridica l’istruzione è un diritto garantito dall’art. 34 della Cost. e dall’art. 28 della Convenzione di New York sui diritti del fanciullo è anche un dovere, sottendendo un onere/obbligo (a carico dei genitori e di altre figure istituzionali), la sua inosservanza può essere sanzionata (731c.p. e art. 331 c.p.p.). Con la legge-delega n. 53/2003 (art. 2, co. 1 lett c): unico sistema educativo e formativo, che parte dalla scuola dell’infanzia e termina con la scuola secondaria o con la formazione professionale Marco Ferrero, avvocato in Padova

12 La scuola dell’infanzia
il legislatore l’ha espressamente inserita nel sistema educativo (art. 1 d.lgs. 59/2004) pur non qualificandola in termini strettamente obbligatori, essa concorre all'educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale, religioso e sociale delle bambine e dei bambini promuovendone le potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento, e ad assicurare un'effettiva eguaglianza delle opportunità educative realizza il profilo educativo e la continuità educativa con il complesso dei servizi all'infanzia e con la scuola primaria È assicurata la generalizzazione dell'offerta formativa e la possibilità di frequenza della scuola dell'infanzia = esclusa ogni limitazione nell’accesso Così anche TAR Lombardia 2008 Marco Ferrero, avvocato in Padova

13 L’obbligo scolastico e le prestazioni scolastiche obbligatorie
D.lgs. n. 76/2005, (attua la legge-delega 53/2003) art. 1, co. 2 prevede che “L'obbligo scolastico e l'obbligo formativo sono ridefiniti ed ampliati come diritto all'istruzione e formazione e correlativo dovere”. Al co. 3 afferma che “La Repubblica assicura a tutti il diritto all'istruzione e alla formazione, per almeno dodici anni o, comunque, sino al conseguimento di una qualifica di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età. Inoltre (co.6), si precisa che “La fruizione dell'offerta di istruzione e di formazione costituisce per tutti, ivi compresi i minori stranieri presenti nel territorio dello Stato, oltre che un diritto soggettivo, un dovere sociale ai sensi dell'articolo 4, secondo comma, della Costituzione” Marco Ferrero, avvocato in Padova

14 Obbligo scolastico e titolo di studio
Art. 1, d.lgs. 226/2005 (modificato con legge n. 7/2007) Art. 1, co. 622, legge 296/2006 Decreto del Ministero della pubblica istruzione n. 139/2007 In tutte le disposizioni l’accento è sul conseguimento del titolo di studio, più che sulla durata minima obbligatoria (10 anni) solo con il conseguimento del titolo si può considerare concluso l’esercizio del diritto all’istruzione e alla formazione i 16 anni sono l’età minima per lo svolgimento dell’attività lavorativa, non il limite temporale massimo del sistema educativo di istruzione Marco Ferrero, avvocato in Padova

15 Reato di clandestinità e “presidi-spia”
Art. 10 bis T.U. Trattamento sanzionatorio mite: è prevista la sola ammenda L’obiettivo è consentire all’ordinamento italiano di avvalersi dell'art. 2, comma 2 della Direttiva 2008/115/CE sui rimpatri, che dà agli Stati la facoltà di non applicare la Direttiva stessa agli stranieri per i quali il rimpatrio sia sanzione penale o conseguenza di una sanzione penale. obbligatoria la denuncia da parte di pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio (ai sensi degli art. 361 e 362 c.p.) esclusi medici (resta in vigore il divieto di segnalazione). I dirigenti scolastici hanno l'obbligo di denunciare il genitore del minore iscritto a scuola, se soggiorna illegalmente? grave rischio per il diritto/dovere all’istruzione del minore (garantito al minore straniero quale che sia la condizione di soggiorno, ai sensi dell’art. 38 t.u. e 45 reg.att.) Marco Ferrero, avvocato in Padova

16 La verifica e/o la denuncia del genitore irregolare
comporrebbe un aggiramento della legge e una lesione del diritto soggettivo del minore all’istruzione, le istituzioni scolastiche non sono tenute (né possono) richiedere il permesso di soggiorno per l’accesso alle prestazioni scolastiche obbligatorie, nei termini sopra detti. L’eventuale richiesta di esibizione con conseguente segnalazione, del minore stranieroe/o del/dei genitore/i - potrebbe configurare il reato di abuso d’ufficio (art. 323 c.p.) rischio di allontanamento dal territorio nazionale e dunque la negazione del suo diritto alla scolarizzazione e alla formazione, in violazione art. 34 Cost. : “La scuola è aperta a tutti” art. 28 Conv. di New York del 1989, ratif.con legge 176/91 degli stessi art. 6, co. 2 e art. 38 del TU d.lgs. 286/98 e s.m. Marco Ferrero, avvocato in Padova

17 L’obbligo di denuncia del P.U. e I.P.S.
Art. 331 c.p.p. obbligo per il pubblico ufficiale e per l’incaricato di pubblico servizio che vengano a conoscenza “nell'esercizio o a causa delle loro funzioni o del loro servizio” di una notizia di reato perseguibile d’ufficio di denunciarla senza ritardo all’Autorità giudiziaria. Possibilità di trasmettere la denuncia (scritta) al superiore gerarchico. l’obbligo sorge solo se PU o l’IPS abbiano elementi di certezza che un determinato reato sia avvenuto (Cass., Sez. 1, penale, n. 5793/98). Inosservanza = multa da € 30 a euro 516 per il PU, (art. 361 c.p.) e fino ad € 103 per IPS ( art. 362 c.p.) Marco Ferrero, avvocato in Padova

18 La clandestinità ai sensi dell’art. 10 bis
E’ la violazione delle disposizioni del T.U. Lo straniero è regolare solo se è titolare di permesso di soggiorno in corso di validità? NO Anche scaduto da non più di 60 gg e in corso di rinnovo Anche solo visto schengen + dichiaraz. presenza Anche senza pds in base a norme di legge o provvedimenti giudiziali: Gravidanza, minore età, richiesta di asilo, art. 5, co. 5 ult. periodo Ordinanza di sospensiva TAR, ricorso contro diniego asilo Anche il titolare di ricevuta di regolarizzazione colf/badanti 2009 In concreto: il dirigente scolastico raramente potrà avere “elementi di certezza” della irregolarità dello straniero. Marco Ferrero, avvocato in Padova


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