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Ritratti Adam Smith: Homo Oeconomicus

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Presentazione sul tema: "Ritratti Adam Smith: Homo Oeconomicus"— Transcript della presentazione:

1 Ritratti Adam Smith: Homo Oeconomicus

2 Adam Smith (1723-1790) Biografia
1776: An Inquiry into the Nature and Causes of the Wealth of Nations . Provincie Unite verso Inghilterra Dalla sussistenza al mercato: le trasformazioni dell’economia Il focus è sui flussi commerciali non sull’industria: si descrive e si coglie l’aumento degli scambi

3 La ricchezza delle Nazioni
Due settori, tre fattori di produzione Un flusso circolare Gli attori razionali e i loro obiettivi Prezzo naturale e prezzo di mercato Un ordine naturale dato dalla “mano invisibile” Tanti piccoli operatori: la concorrenza come cooperazione, il prezzo come informazione Giusto prezzo, prezzo naturale, prezzo di mercato

4 Sulla scia di Mandeville: elogio dell’egoismo, con varianti ….
Non è dalla benevolenza del birraio, del fornaio o del macellaio[..] che ci aspettiamo il nostro desinare, ma dalla considerazione del loro interesse personale. Non ci rivolgiamo alla loro umanità ma al loro egoismo […] ‘individuo è condotto da una mano invisibile a promuovere un fine che non rientrava nelle sue intenzioni […] no ho mai visto che sia stato raggiunto molto [per la società] da coloro che pretendevano di trafficare per il bene comune

5 Ma, attenzione… La teoria dei sentimenti morali- 1759
Nella corsa alla ricchezza, agli onori, all’ascesa sociale, ognuno può correre con tutte le proprie forze […] per superare gli altri concorrenti. Ma se si facesse strada a gomitate o spingesse per terra uno dei suoi avversari, l’indulgenza degli spettatori avrebbe termine del tutto […]. La società non può sussistere tra coloro che son sempre pronti a danneggiarsi e a farsi torto l’un l’altro

6 La ricchezza delle Nazioni
I vantaggi della reciproca interdipendenza: benessere individuale e collettivo trasformazione della solidarietà da meccanica a organica Il ruolo del denaro C’è un problema: se il mercato è equo come si spiegano le diseguaglianze? La distribuzione della ricchezza tra i fattori di produzione? La teoria del valore lavoro e la legge bronzea dei salari”

7 Smith e Ricardo: il lavoro come prezzo
= = Ore di lavoro per produrle Ore di lavoro per produrla

8 Inghilterra 12 6 Portogallo 10 20 Vino Panno
MARINA ROMANI Laissez faire, Laissez passer : il libero scambio -Il commercio internazionale pone agli economisti problemi teorici e pratici. Nell’età moderna alcuni suoi aspetti erano studiati dai mercantilisti che coglievano nella disponibilità di metalli preziosi l’origine della ricchezza mentre la fisiocrazia la vedeva nella terra. I due approcci consideravano le ricadute del commercio internazionale con riguardo a un solo Paese. Smith riteneva che all’origine della ricchezza fossero la divisione del lavoro e la specializzazione che dovevano valere anche a livello internazionale Paese produttore/ prodotto Vino Panno Inghilterra 12 6 Portogallo 10 20 Come si vede: -il Portogallo è più efficiente nel produrre vino -l’Inghilterra è più efficiente nel produrre panno Ipotizzando una ragione di scambio di 1:1 a ciascun Paese converrà specializzarsi nel bene che produce impiegando minori unità di lavoro I costi unitari di produzione sono espressi in unità di lavoro e i costi di trasporto sono trascurati

9 Una unità di panno Una unità di vino (6 ore) (10 ore) Portogallo
Vantaggio assoluto Portogallo Inghilterra

10 Verso il libero scambio
La rivoluzione Industriale mette a nudo i limiti delle concezioni mercantiliste e dall’inizio dell’Ottocento alcuni gruppi di pressione, capitanati da David Ricardo, premono sul governo per l’adozione di provvedimenti liberisti David Ricardo ( ) era un economista influenzato dai problemi del suo tempo: la sua ambizione era quella di dare una base scientifica a sostegno della battaglia per l’abolizione delle Corn Laws Era persuaso che ogni paese avrebbe potuto trarre grandi vantaggi se si fosse specializzato nella produzione di quei beni per cui godeva anche solo di un vantaggio relativo 1839: creazione della Anti – Corn Law League 1849 abrogati i Navigation Acts La crescita degli scambi è tale che nonostante l’abbassamento complessivo dei dazi le entrate doganali del sono maggiori di quelle del 1842

11 VC non SFRUTTATO VC SFRUTTATO USA-: h produzione grano USA: h produzione PC 40.000 J: h produzione PC J: h produzione grano 20.000 Produzione PC USA 1.200 400 Produzione PC J 1.000 1.833 TOTALE 2.200 2.233 Produzione grano USA 24.000 Produzione grano J 15.000 2.500 39.000 42.500 Il modello -Ipotizziamo che ci siano due paesi (USA, J) che producono solo due beni (grano e PC) e ogni paese ha a disposizione ore di lavoro -Per produrre un PC negli USA servono 100 ore e in Giappone Per produrre una tonnellata di grano negli USA servono 5 ore e in giappone 8 -Gli USA sono più efficienti in assoluto ma il J è più efficiente relativamente : produrre un PC in termini di grano costa 120/8=15 mentre negli USA costa 100/5=20. Vediamo cosa accade se i due si specializzano seguendo il rispettivo vantaggio comparato --Si noti che la specializzazione trascinerà se stessa incrementando il VC

12 Creare il vantaggio comparato
L’analisi dei flussi commerciali, nel XX secolo e nei paesi con reddito pro-capite reale analogo, vede la trade intensity intra-industriale soverchiare quella inter-industriale Il vantaggio comparato si può però “creare” potenziando il capitale umano o incentivando certe industrie, si parla di politica commerciale strategica Esistono infine industrie strategiche o potenzialmente importanti che può essere opportuno proteggere basti pensare a come si è industrializzata l’Inghilterra

13 Prezzo = costo Teoria dell’Industria nascente e protezionismo: un esempio ipotetico di protezionismo «buono» Domanda p1 p0 P (q0 ; p0) Costo di produzione UK Q (q2 ; p2) p2 Costo di produzione USA q0 q2 Quantità prodotta, quantità domandata Naturalmente fino alla seconda guerra mondiale gli USA sono i più protezionisti di tutti Essendo p1 > p0 Usa è fuori mercato

14 Può giustificarsi il protezionismo?
Nella logica di Smith in condizioni normali la politica commerciale è un elemento che perturba il commercio internazionale Stolper e Samuelson (1941) costruirono un teorema che segnala che nel mondo esistono interessi contrastanti: i prezzi (valore) dei fattori produttori sono determinati dai prezzi relativi dei prodotti per cui il prezzo dei beni esportati tende ad aumentare (entro il paese esportatore) mentre il prezzo dei beni importati tende a diminuire, e chi viene danneggiato dal libero commercio tende ad opporvisi (ma questo, va da sé, è protezionismo «cattivo»)

15 Costo del lavoro (salario)
In una economia aperta l’impatto occupazionale di un aumento del costo del lavoro (L0-L2) è maggiore che in una economia chiusa (L0-L1) O1 O X W1 W2 X X W0 D1(economia aperta) D (economia chiusa) L2 L1 L0 Occupazione (lavoro)

16 Liberoscambismo oggi Gli argomenti smithiani sono richiamati dai fautori della globalizzazione che ha fatto grandi passi: 1947 GATT 1995 WTO Ttip: Transatlantic trade and Investment partnership


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