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L’ITALIA DELLA “PRIMA (e ad oggi unica) REPUBBLICA”

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Presentazione sul tema: "L’ITALIA DELLA “PRIMA (e ad oggi unica) REPUBBLICA”"— Transcript della presentazione:

1 L’ITALIA DELLA “PRIMA (e ad oggi unica) REPUBBLICA”
?? Tra centralità dei partiti e trionfo dell’antipolitica

2 Governi Parri (aprile 1945) e De Gasperi (dicembre 1945): sei partiti della coalizione antifascista (PCI, PSIUP, DC, PLI, DL, PdA) 2 giugno 1946: elezione Assemblea Costituente + referendum istituzionale Esito del voto 2 giugno 1946: Repubblica trionfa con +2 milioni, ma spaccatura nel Paese: NORD netta vittoria Repubblica, SUD netta vittoria Monarchia Affermazione dei tre grandi partiti di massa (DC 35%, PSIUP 20% e PCI 19%) – ITALIA REPUBBLICA DEI PARTITI 1946

3 CONDIZIONI PER NASCITA ASSEMBLEA COSTITUENTE
DELEGITTIMAZIONE ASSETTO ESISTENTE (monarchia e collusione con il fascismo) NUOVO FORTE POTERE COSTITUENTE capace di imporre un diverso ordinamento (partiti politici, Cln e sforzo resistenziale) CONDIZIONI PER NASCITA ASSEMBLEA COSTITUENTE

4 SISTEMA PARLAMENTARE FONDATO SU BICAMERALISMO PERFETTO
COSTITUZIONE DEL 1 GENNAIO 1948: PUNTO DI INCONTRO TRA 3 CULTURE POLITICHE: CATTOLICA MARXISTA LIBERALE SISTEMA PARLAMENTARE FONDATO SU BICAMERALISMO PERFETTO COSTITUZIONE

5 Contraddizione di partenza e frattura originaria
Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere a determinare la politica nazionale” Secondo la lettera i cittadini sono i soggetti che concorrono a determinare la politica e i partiti lo strumento Nella prassi partiti veri soggetti politici e consenso dei cittadini strumento Contraddizione di partenza e frattura originaria area della rappresentanza politica (dominata dai partiti politici) area della legittimità (dominata da una parte delle forze di governo legittimate a governare) ARTICOLO 49

6 FINE ALLEANZA ANTIFASCISTA
DC: schiacciata tra richiesta di riforme degli alleati di sinistra e timori dell’elettorato moderato Frattura nel PSIUP: ala fusionista (Nenni) e area autonomista (Saragat). Il punto era alleanza con PCI. Saragat esce e fonda PSLI (poi PSDI) Dinamiche di Guerra fredda impongono rottura del patto tripartito e uscita del PCI dall’alleanza di governo 24 maggio 1947: fine alleanza anticomunista, nascita governo De Gasperi (DC+PLI+PRI) FINE ALLEANZA ANTIFASCISTA

7 ELEZIONI LEGISLATIVE DEL 18 APRILE 1948: DC contro Fronte Popolare (comunisti e socialisti) –
Vittoria DC 48%, Fronte Popolare 31% CONVENTIO AD EXCLUDENDUM E CENTRISMO 18 APRILE 1948

8 CONVENTIO AD EXCLUDENDUM
FORMULA DESCRITTIVA (G. Galli) Una parte della rappresentanza politica si autoesclude dalla possibilità di contrarre alleanze di governo Gioco democratico ridotto: opposizione confinata in uno spazio esterno non alla Costituzione o al Parlamento ma al Governo Impossibile DEMOCRAZIA DELL’ALTERNANZA CONVENTIO AD EXCLUDENDUM

9 DIFFICOLTA’ DEL CENTRISMO DEGASPERIANO
DIFFICOLTA’ COALIZIONE CENTRISTA: Dibattito parlamentare per adesione italiana alla Nato (1949) Elezioni amministrative (aumento forze di sinistra e al sud del MSI) PROGETTO DI LEGGE ELETTORALE CON CORREZIONE DI TIPO MAGGIORITARIO: cosiddetta LEGGE TRUFFA del 1953 (coalizione che supera 50%, ottiene il 65% dei seggi) DIFFICOLTA’ DEL CENTRISMO DEGASPERIANO

10 NON LIMITARE CENTRISMO = ANTICOMUNISMO
DIFESA DEL CENTRISMO DA PARTE DI DE GASPERI 1) Critica al centrismo da Dossetti:la Dc dovrebbe evitare alleanza con partiti laici minori e assumersi da sola eredità del tripartito attuando grazie alle sue energie interne i propositi di rinnovamento sociale e politico 2) Rischio involuzione clericale della Dc. Rapporto con i partiti minori laici deve avere anche la funzione di evitare ciò 3) Opposizione ecclesiastica al centrismo: “partito romano” vorrebbe evoluzione simile al franchismo e mette in discussione la scelta atlantica della Dc degasperiana (contro il modello capitalistico Usa). NON LIMITARE CENTRISMO = ANTICOMUNISMO

11 ELEMENTI DECISIVI PER ALLARGMANENTO AREA DI GOVERNO AL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO
Partito Socialista rompe con PCI (dopo 1956) Elezioni del 1958 e crisi 1960 Pontificato Giovanni XXIII ( ) Elezione Kennedy in USA (1960) CENTRO-SINISTRA Luglio 1960 astensione socialista Febbraio 1962 astensione socialista Dicembre 1963 governo di centro-sinistra ORGANICO guidato da ALDO MORO, con SOCIALISTI NEL GOVERNO (Nenni vicepresidente del Consiglio) CENTRO-SINISTRA

12 Centro-sinistra come risposta alla crisi del centrismo: progressiva aggregazione al centro di nuove forze politiche e determinante lettura morotea cioè rispondere all’impossibilità dell’alternanza allargando l’area di governo La dimensione politica finisce per oscurare altre due necessità del Paese Evoluzione istituzionale Evoluzione economico-sociale (modernizzazione) CENTRO-SINISTRA

13 CENTRO-SINISTRA PRINCIPALI RIFORME DEL CENTRO-SINISTRA
Nazionalizzazione energia elettrica (ENEL) Riforma scuola con scuola media unificata DIFFICOLTA’ CENTRO-SINISTRA Voto 1963 ottimo risultato PLI: se Moro vuole far sopravvivere il governo deve interrompere slancio riformatore Piano Solo (1964): rischio involuzione autoritaria CENTRO-SINISTRA

14 RIFORME DOPO MOBILITAZIONE STUDENTESCA E OPERAIA 1968-1969
Riforma sistema pensionistico (1969) Istituite le regioni (1970) Servizio sanitario nazionale ( ) Legge sul divorzio (1970) e referendum (1974) Legalizzazione aborto (1978) NON DIMENTICARE IMPORTANZA DELLE RICADUTE CONCILIO VATICANO II (in particolare su mondo vicino a DC) I LUNGHI ANNI SETTANTA

15 I LUNGHI ANNI SETTANTA DUE PROBLEMI DEL PAESE ANNI SETTANTA
Sistema politico bloccato senza possibilità di alternanza Crisi economico-sociale (in particolare dopo 1973): recessione e inflazione IL RISCHIO EVERSIONE: TERRORISMO NERO E ROSSO Da Piazza Fontana (12 dicembre 1969) a treno 904 Roma-Milano (1984): 15 anni di stragi, sequestri e attentati I LUNGHI ANNI SETTANTA

16 I LUNGHI ANNI SETTANTA – PROPOSTE PER USCIRE DALLA CRISI
IL COMPROMESSO STORICO OVVERO LA PROPOSTA COMUNISTA Paese deve ancora raggiungere piena maturità democratica Partiti devono intervenire e comporre dall’alto i conflitti Partiti custodi della democrazia (a maggior ragione in fase di emergenza) ATTENZIONE: Compromesso storico come concezione politico-sociale di organicismo consociativo I LUNGHI ANNI SETTANTA – PROPOSTE PER USCIRE DALLA CRISI

17 I LUNGHI ANNI SETTANTA – PROPOSTE PER USCIRE DALLA CRISI
LA “TERZA FASE” OVVERO LA PROPOSTA MOROTEA Determinante esito referendum 1974 e proposta socialista di “alternativa a sinistra” L’operazione rinnovamento della segreteria Zaccagnini Italia democrazia debole, solo i due partiti maggioritari possono condurla fuori dalla crisi: strategia dell’attenzione con obiettivo completa legittimazione di tutte le forze politiche democratiche e che hanno contribuito al patto costituente Tutto ciò significa ipotesi futura di democrazia dell’alternanza? I LUNGHI ANNI SETTANTA – PROPOSTE PER USCIRE DALLA CRISI

18 I LUNGHI ANNI SETTANTA – PROPOSTE PER USCIRE DALLA CRISI
LA PROPOSTA DI CRAXI: MODERNITA’ ED EVOLUZIONE DELLA FORMA PARTITO Psi contro il “bipolarismo consociativo” DC-PCI Analisi craxiana del mutamento economico-sociale del Paese: discontinuità e non continuità rispetto al passato Fine Partito politico tradizionale: non serve più veicolo di integrazione delle masse nello Stato Modernizzare il partito e modernizzare la società Attenzione: è possibile con meno del 15% del sostegno elettorale? I LUNGHI ANNI SETTANTA – PROPOSTE PER USCIRE DALLA CRISI

19 1981: il doppio colpo per la Dc 1983: il primo crollo della DC
Referendum su aborto G. Spadolini presidente del Consiglio per la prima volta Dc perde guida governo 1983: il primo crollo della DC Il progetto di riforma della DC di C. De Mita Commissione Bozzi (1983) e avvio del lungo (e mai giunto a termine) processo di riforma istituzionale : UN LUNGO DECENNIO DI PASSIONE PER LA “Repubblica dei partiti”

20 I 4 miti dei primi anni Novanta
Questione settentrionale e critica anti-partitica Fattori endogeni: fine Guerra fredda e Maastricht Tangentopoli I 4 miti dei primi anni Novanta 1) La riforma per via referendaria (Segni – esempio ref. preferenza unica 1991) 2) Supplenza dei tecnici (competenti) da opporre ai politici (ladri) 3) Il “partito leggero” punto di riferimento per una rete di associazioni e club, nuovi luoghi della partecipazione politica 4) Via giudiziaria alla riforma e alla rigenerazione politica e morale del Paese : UN LUNGO DECENNIO DI PASSIONE PER LA “Repubblica dei partiti”

21 un “uragano” lungo 14 mesi
17 febbraio aprile 1993 un “uragano” lungo 14 mesi Primo arresto di Tangentopoli Elezioni legislative e trionfo leghista Elezioni legislative e scontro tra ricerca della legittimità tradizionale e quella della legittimità legale e morale Scomparsa dei due partiti cardine dell’Italia repubblicana: PCI con nascita Rifondazione Comunista e Dc con fine unità politica dei cattolici (Ppi, Rete, CCD, Patto Segni, ecc.) Governo C.A. Ciampi e trionfo dei tecnici : UN LUNGO DECENNIO DI PASSIONE PER LA “Repubblica dei partiti”

22 PARADOSSO DI MAASTRICHT: vincolo o strumento esterno?
Fine Guerra fredda: fine per Italia “rendite di posizione” La scelta della “via europea” per cercare di risolvere la crisi politico-istituzionale ed economica (Andreotti-De Michelis): il cosiddetto VINCOLO ESTERNO Opportunità e obblighi dell’europeizzazione MOMENTO CRUCIALE DEL NEGOZIATO MAASTRICHT Governo italiano debole Si accetta il “diktat” tedesco La scommessa dei “tecnocrati”: da vincolo a strumento esterno PARADOSSO DI MAASTRICHT: vincolo o strumento esterno?

23 CONTRO LA TEORIA DELLA FINE DELLA REPUBBLICA DEI PARTITI
EVOLUZIONE DELLA FORMA PARTITO Partito di notabili (ottocentesco) Partito di massa (prima metà del ‘900, integrazione, appartenenza ed ideologico) Catch all party (post-ideologico) Partito Stato-Centrico PARTITO STATO-CENTRICO: integra, usa e sfrutta lo Stato per vivere e prosperare CONTRO LA TEORIA DELLA FINE DELLA REPUBBLICA DEI PARTITI

24 PARTITO STATO-CENTRICO
Crollo iscritti Debole radicamento territoriale Rafforzamento strutture centrali Scarsa fiducia (Demos ,6% ha fiducia) Primato nelle assemblee elettive (sovrapposizione tra eletto e partito) PARTITO NELLE ASSEMBLEE Leadership degli eletti (mediatica) Capacità di finanziamento (pubblico gestito dai gruppi parlamentari Armi di ricatto degli eletti (distribuire incarichi in cambio di voti) Esercito degli staff parlamentari PARTITO STATO-CENTRICO

25 PARTITI GRANDI RESPONSABILI DI QUESTA SITUAZIONE DI CRISI?
Ritardo nello sviluppo delle istituzioni politiche rispetto ai mutamenti sociali ed economici FENOMENO DEL PIU’ VASTO PROBLEMA DELLA LEGITTIMAZIONE DELLA CLASSE POLITICA E DELLE ISTITUZIONI PARTITI GRANDI RESPONSABILI DI QUESTA SITUAZIONE DI CRISI? ATTENZIONE PERO’ PARTITI FINO AD OGGI UNICO STRUMENTO CHE HA OPERATO CONCRETAMENTE PER INSERIRE CITTADINI NELLA VITA DEMOCRATICA DEL PAESE FINE MEDIAZIONE IL QUADRO E’ IN BALIA DI OGNI GENERE DI POPULISMO DI VOLTA IN VOLTA MAGGIORMENTE: ANTIPOLITICO ANTIEUROPEO ANTIMODERNO CRISI


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