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Il libro a stampa antico (con elementi di bibliologia)

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Presentazione sul tema: "Il libro a stampa antico (con elementi di bibliologia)"— Transcript della presentazione:

1 Il libro a stampa antico (con elementi di bibliologia)
Dipartimento di Storia Corso di bibliografia e biblioteconomia Mariella Magliani A esclusivo uso didattico per gli studenti del corso B&B Magliani

2 Oggetto Hand printed book
Libro prodotto manualmente = Libro prodotto prima dell’introduzione dei mezzi di produzione meccanica Ancien régime typographique B&B Magliani

3 Ambito cronologico Dalla comparsa della stampa in Europa (Magonza, Harlem, Avignone) anni ’40 del Quattrocento … Ai primi decenni dell’Ottocento con l’invenzione della macchina continua per la produzione della carta (Louis-Nicolas Robert, ) e della macchina piana da stampa (F. Koenig e A. Bauer, 1811) B&B Magliani

4 Libro … Libro come oggetto materiale Libro come portatore di un testo
Libro come documento delle attività umane che l’hanno concepito, prodotto, fatto circolare e fruito Libro in relazione con gli altri libri nei fondi, nelle raccolte, nelle biblioteche B&B Magliani

5 Supporti scrittori La scrittura trovò sin dal suo comparire vari supporti: tavolette d'argilla (sumere o micenee) ostraka (cocci fittili greci) cortecce di albero libri lintei tavolette cerate B&B Magliani

6 Supporti scrittori Papiro Pergamena Carta
Nuovi supporti dell’era digitale B&B Magliani

7 Papiro Il papiro fu il supporto scrittorio più importante e diffuso dell'antichità, il più duttile e atto a ricevere testi lunghi e complessi B&B Magliani

8 Papiro Molti dei nomi che si usano ancora oggi per indicare i libri hanno avuto origine da quella che si può considerare la prima forma del libro, il volumen, il rotolo di papiro: volume, libro, tomo, che indicava una parte di rotolo tagliato, come ora indica la parte di un'opera B&B Magliani

9 Papiro Scoperto dagli Egizi, adottato dai Greci e poi passato ai Romani, fu usato anche nell'Alto Medioevo per testi e per documenti (la cancelleria pontificia lo utilizzò fino all'XI secolo) Si scriveva a colonne, sul lato che aveva le fibre orizzontalmente disposte e che rimaneva all'interno B&B Magliani

10 Papiro Il rotolo era lungo sette o otto metri ma poteva arrivare anche a qualche decina per testi molto consistenti; poteva essere diviso in più volumina e poteva essere di altezza diversa Il rotolo si avvolgeva attorno all'umbilicus (bastone ligneo o di osso) Dal rotolo pendeva il titulus o index per l'identificazione dell'opera I rotoli si conservavano in cesti o in armadi, detti nidi B&B Magliani

11 Dal papiro alla pergamena Dal rotolo al codice
Già nel II secolo si trovano fogli di papiro piegati in forma di libro, forma derivata dalle tavolette cerate sovrapposte a formare un dittico (o un trittico o un polittico) e che servivano per appunti, scritti quotidiani, documenti, lavori di scuola B&B Magliani

12 Dal papiro alla pergamena Dal rotolo al codice
Papiro supporto fragile e poco durevole Nuovo supporto, nato forse nel II sec. a.C., diffuso a partire dal IV sec.: pergamena B&B Magliani

13 Pergamena Pelle di animale: pecora, capra, vitello, a seconda del tempo, dell'area geografica, dell'uso dello scriptorium, del tipo di libro che doveva essere confezionato La pelle veniva trattata in soluzione caustica di calce, che eliminava i peli e il grasso, poi veniva raschiata, di nuovo calcinata e infine messa a seccare tesa su un telaio Ulteriori trattamenti, tipo la levigatura con la pomice o la preparazione con bagno di gesso dipendevano dal tipo di pelle e dalla destinazione del codice B&B Magliani

14 Il libro di pergamena Il foglio di pergamena era piegato per formare il fascicolo, che usualmente almeno nei primi secoli dall'antichità all'Alto Medioevo era un quaternio, cioè quattro bifogli uno dentro l'altro cuciti poi nel mezzo Il termine bifoglio indica il foglio intero piegato a metà Il bifoglio costituisce l'unità di base del fascicolo, a sua volta unità di base della struttura del codice A seconda della grandezza del foglio e del libro da confezionare si utilizzavano pelli preparate intere piegate nel mezzo oppure si piegavano due o più volte pelli molto ampie e si tagliavano B&B Magliani

15 Carta Nuovo supporto scrittorio che entrò in uso a partire dal XIII sec. e si diffuse rapidamente All'inizio fu guardato con una certa sufficienza per la sua maggiore deperibilità rispetto alla pergamena, si rivelò più duttile e meno costoso Invenzione, dovuta ai cinesi, antichissima: risale al II secolo avanti Cristo, ma la sua diffusione in Europa attraverso gli Arabi data al XII In Italia la prima cartiera sorse a Fabriano nel 1268; nel 1339 il maestro cartaro Pace da Fabriano iniziò a fabbricare carta a Battaglia nel Padovano B&B Magliani

16 Carta La materia prima con cui è fabbricata la carta sono gli stracci di lino (meno spesso di canapa e cotone) raccolti dagli stracciaroli che ne fecero un mestiere lucroso Gli stracci venivano lavati, cerniti a seconda della qualità, raschiati, sfilacciati e sfibrati, messi a macerare in tini utilizzando grandi quantità di acqua pura, quindi, entro pile, battuti da pestelli (magli) azionati da mulini ad acqua o a vento Solo alla fine del Seicento la pila a pestelli fu sostituita dalla pila a cilindri, che riduceva di due terzi il tempo di lavorazione e produceva un impasto più raffinato B&B Magliani

17 La forma La pasta che si ricavava dagli stracci era raccolta in tini, dove il lavorante la "pescava" con un setaccio rettangolare, detto forma Le forme erano costituite da una rete di fili di ferro intrecciati, più fitti e sottili quelli sul lato lungo (vergelle), più radi e grossi quelli di sostegno verticali (filoni) Intorno alla forma c'era una cornice di legno smontabile, detta cascio, che serviva a trattenere la pasta B&B Magliani

18 La filigrana e la contromarca
Al centro di una delle metà della forma veniva apposta la filigrana o marca ad acqua, cioè il marchio di fabbrica della cartiera, costituita da una figura, semplice o complessa (un cerchio, un'ancora, un cappello, un animale, tre monti...) fatta di filo di ferro A partire dalla metà del '400 dalla parte opposta si metteva la contromarca, o contrassegno, di solito una sigla, che serviva sempre a contraddistinguere la cartiera B&B Magliani

19 La filigrana e il formato
La filigrana nell'analisi di un manoscritto è elemento fondamentale per datarlo e capire dove, e anche da chi, possa essere stato scritto La filigrana è elemento importante anche nell’analisi del libro a stampa, perché permette di risalire alla cartiera di produzione e, attraverso questa, anche alla tipografia B&B Magliani

20 La filigrana e il formato
Guardando la pagina di un libro antico controluce, si distinguono la filigrana, o parte di essa, e l'intreccio di filoni e vergelle Questo ci permette di individuare il formato del libro, cioè quante volte il foglio è stato piegato per formare il fascicolo B&B Magliani

21 Fabbricazione della carta
Il lavoro in cartiera era molto veloce Il lavorante immergeva la forma nel tino, "pescava" la pasta, la sgocciolava e l'assestava sul setaccio (forma) per farle prendere la forma di un foglio Quindi passava il setaccio al ponitore che staccava accuratamente il foglio dalla forma e lo poneva tra due feltri Nel frattempo il lavorante prendeva un'altra forma e procedeva con un altro foglio B&B Magliani

22 Fabbricazione della carta
Le forme quindi erano almeno due per ogni tino, perciò potevano avere delle differenze nella forma e misura della filigrana (non nel disegno) o addirittura, soprattutto all'inizio della produzione cartiera, uno dei due poteva non averla, così una partita di carta prodotta dallo stesso tino e quindi probabilmente unita dallo stesso destino di finire nel medesimo libro può presentare delle piccole differenze B&B Magliani

23 Fabbricazione della carta
I fogli sovrapposti separati dai feltri formavano una posta, che veniva pressata, quindi i fogli erano separati, satinati e stesi ad asciugare su fili e, se destinati alla scrittura, collati Infine i fogli erano divisi in risme di 200 fogli ciascuna e riuniti in balle per il trasporto Il trasporto di solito avveniva entro botti B&B Magliani

24 Il foglio di forma È l’unità strutturale del libro antico
È il foglio intero messo nella macchina tipografica per essere stampato Dalle sue piegature ed eventuali tagli si formano i fascicoli Le dimensioni variano nel tempo e per località B&B Magliani

25 Misura del foglio di carta
Uno statuto bolognese del 1389 fissa 4 formati, che si mantennero praticamente invariati anche nell’età della stampa: imperiale di 74x50 cm reale di 61,5x44,5 cm mezzana di 51,5x34,5 cm rezuta o comune o piccola di 45x31,5 cm. B&B Magliani

26 I modi di produzione Fino al XII secolo la produzione del libro sia che si trattasse di confezionare opere liturgiche, sia di copiare opere letterarie o testi scientifici, avvenne per lo più all'interno dei monasteri B&B Magliani

27 I modi di produzione Nel basso Medioevo l'uso della scrittura aumenta straordinariamente anche in concomitanza con la rinascita delle città e il diffondersi della cultura tra i laici Nuove categorie di scriventi partecipano alla produzione del libro: monaci e monache, ma anche comunità religiose recenti, come gli ordini mendicanti, chierici secolari, notai, copisti di professione, sia laici sia religiosi, officine scrittorie, studenti e scolari B&B Magliani

28 I modi di produzione Cambia anche il modo di produrre il libro
Con la nascita delle grandi Università europee aumenta la necessità di libri scolastici in gran numero di copie, ma con testo corretto e controllato Si istituisce così nel XIII e XIV secolo il modo di confezione detto della pecia, usato anche a Padova B&B Magliani

29 I modi di produzione La commissione dei peciarii, composta da professori, faceva preparare per ogni testo universitario un esemplare corretto che serviva di modello e lo depositava presso uno stationarius incaricato dall'Università che dava in prestito l'esemplare diviso in peciae, in pezzi, in fascicoli perchè venisse copiato. Si affittava una pecia alla volta e si faceva copiare da un copista o si copiava personalmente, poi si restituiva B&B Magliani

30 Le forme del libro Nei manoscritti più antichi, forse per il ricordo della scrittura dei papiri, si possono trovare tre e anche quattro colonne di scrittura, ma usuale rimase la scrittura su due colonne o a pagina piena B&B Magliani

31 Le forme del libro Per i testi che comportavano un commento si utilizzarono partizioni speciali della pagina e moduli diversi della scrittura: ripreso anche nei libri a stampa è la forma cum textu incluso, utilizzata per le opere scolastiche giuridiche, dove il commento, scritto in modulo più piccolo, circonda il testo B&B Magliani

32 Le forme del libro Nel tardo Medioevo certi libri, di formato piccolo, si scrivevano sul foglio intero, che veniva piegato e tagliato in seguito, con un sistema di impostazione grafico delle pagine analogo a quello che sarà usato per la stampa B&B Magliani

33 Le forme del libro Che libri si trovano alla fine del Medioevo, alla vigilia dell'invenzione della stampa, e quali passeranno nell'età moderna ? Libri da banco Libri da bisaccia Libretti da mano A. Petrucci, Alle origini del libro moderno: libri da banco, libri da bisaccia, libretti da mano, “Italia medioevale e umanistica”, XII (1969), p B&B Magliani

34 Libri da banco Libri da banco: di grande misura, da tenere sul banco o sul leggio: libri scolastici di argomento giuridico, filosofico o medico, in formato in-folio massimo, con ampi margini per il commento, con la scrittura, normalmente la gotica, su due colonne libri liturgici, la cui tipologia non varierà per secoli B&B Magliani

35 Libri da bisaccia Libri da bisaccia, letteralmente da tenere in tasca e stazzonare: libri popolari, di povera fattura, per un pubblico che sapeva appena leggere, contenenti la Commedia o il Cavalca o le preghiere o i romanzi come il Guerin meschino B&B Magliani

36 Libretti da mano In mezzo, varie forme di libri, di formato medio o piccolo: il libro privato di studio o di lettura il raffinato libro umanistico il piccolo libro d'ore, a volte preziosissimo, destinato soprattutto alla lettura e alla meditazione delle signore libri nella nuova scrittura italica, di piccolo formato, da tenere agevolmente in mano, novità della sensibilità quattrocentesca B&B Magliani

37 Dal manoscritto al libro a stampa
La comparsa della carta in Europa fu uno dei fattori determinanti che permisero una delle rivoluzioni più straordinarie e ricche di conseguenze dell'umanità: l'invenzione della stampa a caratteri mobili a metà del '400 Una rivoluzione che non manifestò immediatamente i suoi effetti e che non fu sentita subito come tale Gli studiosi di storia del libro mettono l'accento sulla continuità piuttosto che sulla novità del passaggio tra libro manoscritto e libro a stampa B&B Magliani

38 Dal manoscritto al libro a stampa
A metà del '400 in Italia e in Europa la produzione del libro manoscritto era sufficiente per i principali settori a cui si rivolgeva: quello scolastico-universitario quello tecnico-scientifico quello umanistico-letterario Il "nuovo pubblico" della piccola e media borghesia urbana che leggeva opere di devozione o testi letterari o di svago in volgare non era così ampio da giustificare grandi quantità di libri offerti sul mercato B&B Magliani

39 Dal manoscritto al libro a stampa
Furono piuttosto le esigenze di "pubblicità" delle istituzioni laiche ed ecclesiastiche del tempo per scritti di carattere documentario (bandi, avvisi, manifesti ecc.) che stimolarono la sperimentazione di un modo diverso di produzione del libro, caratterizzato dalla riproducibilità in grandi quantità di un testo, qual è la stampa a caratteri mobili B&B Magliani

40 Dal manoscritto al libro a stampa
La rivoluzione cominciò a far sentire i suoi effetti verso la fine del secolo, ma solo verso gli anni '30 del '500 si può parlare di inversione di tendenza, di predominio del libro tipografico su quello manoscritto, libro tipografico che ha ormai assunto delle forme proprie e raggiunge settori di pubblico diversi, vecchi e nuovi, che giustificano la nascita e la crescita di una industria editoriale ragguardevole B&B Magliani

41 Dal manoscritto al libro a stampa
Per quasi tutto il '400 l'incunabolo (libro "in cuna", in culla, che è il nome tecnico con cui si indicano i libri prodotti dall'inizio della stampa a tutto l'anno 1500) ha lo stesso aspetto del manoscritto, al cui modello si è ispirato B&B Magliani

42 Dal manoscritto al libro a stampa
Solo un po' alla volta il libro tipografico assume quelle peculiarità che ritroviamo ancora nel libro odierno: il frontespizio, che ha anche una funzione pubblicitaria di richiamo, con l'indicazione dell'autore, del titolo del testo, delle caratteristiche dell'edizione (il luogo, la data, l'editore, il tipografo, il promotore, il dedicatario, il permesso di stampare...), la numerazione delle pagine, gli indici, la disposizione del testo a pagina piena e non più a colonne B&B Magliani

43 La stampa a caratteri mobili
La novità del procedimento della stampa a caratteri mobili consiste nell'aver trovato la possibilità tecnica, grazie alle conquiste della metallurgia del tempo, di fondere i caratteri mobili B&B Magliani

44 Caratteri mobili Le singole lettere e i segni che servono a comporre i testi, sufficientemente resistenti per sopportare la pressione del torchio che imprime sulla carta la scrittura Un limitato numero di caratteri, riutilizzabili dopo essere stati lavati, consente quindi di stampare più testi B&B Magliani

45 Caratteri mobili Caratteri e altro materiale tipografico del Museo Plantin di Anversa B&B Magliani

46 Realizzazione del carattere tipografico
Per prima cosa l’incisore realizzava il disegno del carattere Il carattere veniva poi inciso rovesciato in cima ad un punzone di acciaio, lungo 45 mm Il punzone era poi battuto su piccoli blocchi di rame, su cui rimaneva impressa la forma del carattere, le matrici B&B Magliani

47 Realizzazione del carattere tipografico
Le matrici (lettere dell’alfabeto più i segni ortografici o tachigrafici) erano poste in una forma che ne garantisse l’allineamento Vi si colava il metallo fuso, una lega di piombo, stagno, antimonio e rame B&B Magliani

48 L’evoluzione del carattere
Inizialmente i caratteri tipografici tendono ad imitare la varietà delle scritture coeve Progressivamente si uniformano e rientrano in 3 grandi gruppi Gotico Romano o tondo Corsivo B&B Magliani

49 La bottega del tipografo: gli uomini
Compositori Torcolieri (battitori e tiratori) Correttori Proto B&B Magliani

50 Il procedimento tipografico
Figura chiave della bottega del tipografo era il compositore, colui che componeva il testo, di solito un manoscritto portato dall'autore o procurato dall'editore, preparato apposta per la stampa, oppure, soprattutto in tempi più avanzati, un esemplare a stampa del testo, che era preferito per ovvie ragioni di modello e di chiarezza B&B Magliani

51 Il procedimento tipografico
Il compositore prendeva i caratteri dalla cassa tipografica, dove questi erano divisi e ordinati in scomparti in modo da poterli prendere automaticamente senza fare confusione B&B Magliani

52 Il procedimento tipografico
Il compositore poneva i caratteri rovesciati sul compositoio, un piccolo arnese di legno o di metallo su cui il compositore raccoglieva e ordinava in riga i caratteri, quindi trasferiva le righe, via via che venivano composte, sul vantaggio, una lastra di legno o metallo B&B Magliani

53 Il procedimento tipografico
Composta una pagina, il compositore legava strettamente il tutto, lo metteva da parte e procedeva con un'altra pagina La lunghezza e la larghezza di ciascuna pagina era già stata studiata in precedenza a seconda del formato del libro che si voleva stampare (tipoconteggio) B&B Magliani

54 Il formato Per il libro tipografico il foglio di forma - di solito il foglio di misura comune o piccola, più raramente mezzana o reale - è l'unità di base del fascicolo, a sua volta unità di base del libro Il formato del libro è la dimensione originaria (senza rifilatura) determinata dalla piegatura del foglio B&B Magliani

55 I formati: in folio Nel formato in-folio il foglio di base è stato piegato una volta: in controluce i filoni della carta sono verticali e la filigrana si vede sulla metà di una pagina B&B Magliani

56 I formati: in quarto Nel formato in-quarto il foglio è stato piegato due volte: i filoni risultano orizzontali e la filigrana si intravede nel mezzo della piegatura del fascicolo B&B Magliani

57 I formati: in ottavo ecc.
Nel formato in-ottavo il foglio è stato piegato tre volte, i filoni si vedono di nuovo verticali, la filigrana è in un angolo della pagina … e così via B&B Magliani

58 L’imposizione Al momento della stampa era necessario aver stabilito la forma tipografica, ovvero la quantità e la disposizione delle pagine che sarebbero state impresse su una delle due facciate del foglio B&B Magliani

59 La segnatura Ciascun foglio era numerato con una lettera dell'alfabeto latino, A B C ecc., quindi ciascuna pagina aveva una sua numerazione: A1 A2 ecc., che è quella sigla, detta segnatura, che si trova in basso a destra sotto il testo nel recto della prima metà del fascicolo di un libro antico. Questo facilitava l'imposizione, la disposizione delle pagine della forma e, una volta stampati tutti i fogli, era indispensabile per il lavoro del legatore che doveva mettere insieme il libro B&B Magliani

60 Il procedimento tipografico
Composte tutte le pagine che costituivano la forma, si trasportavano sul carrello del torchio, dove erano ben fissate con viti B&B Magliani

61 Il torchio Il torchio era costituito:
dalla parte scorrevole, il carro, dove veniva posta la forma di due telai che venivano ripiegati sulla forma, il timpano, dove era agganciato il foglio di carta da stampare, e la fraschetta, una sorta di maschera in pergamena che proteggeva le parti del foglio che dovevano restare bianche dalla pressa vera e propria, la platina, azionata dal torcoliere mediante una leva B&B Magliani

62 Il procedimento tipografico
Il battitore inchiostrava ben bene con due mazze, o tamponi, dalla testa in pergamena, la forma agganciava il foglio ai telai lo metteva in posizione sulla forma Il torcoliere (tiratore) dava i due poderosi colpi che stampavano le due metà della forma B&B Magliani

63 La stampa Il grande tipografo olandese del Cinquecento Cristoforo Plantin lasciò indicazioni dettagliatissime a riguardo nelle sue Ordinanze: un torchio con due uomini doveva stampare 1250 fogli al giorno, cioè 2500 impressioni B&B Magliani

64 La stampa Per stampare un foglio servivano 2 impressioni, in bianca e in volta (recto e verso) Probabilmente per tirature elevate si stampavano prima tutte le copie in bianca poi quelle in volta B&B Magliani

65 Bozze e correzioni Le bozze venivano corrette forma per forma che via via si stampava: i caratteri non erano tantissimi, così per confezionare una nuova forma bisogna disfare la prima Solo raramente l'autore poteva intervenire. Se l'autore o il curatore non si trovavano in tipografia, eseguivano le correzioni i correttori, spesso letterati di valore. Nelle edizioni più correnti poteva intervenire lo stesso proto o il padrone della bottega Molti errori potevano essere causati meccanicamente, come lo spostamento di un carattere durante l'inchiostratura B&B Magliani

66 L’inchiostro tipografico
Elemento fondamentale per la stampa è l’inchiostro tipografico, più viscoso e oleoso di quello usato per la scrittura a mano, che avrebbe creato macchie e sbavature Probabilmente deriva dall’inchiostro oleoso usato dai pittori, cui è affine B&B Magliani

67 L’inchiostro tipografico
L'inchiostro tipografico è piuttosto grasso, fatto di olio di lino, trementina, ragia, vernice soda o liquida a seconda della stagione, nerofumo o marcassite per il pigmento nero Si faceva direttamente in tipografia Si ottenevano risultati notevoli non solo per i caratteri ma anche per l'illustrazione B&B Magliani

68 Il paratesto Quando si erano stampati tutti i fogli di tutte le forme con il testo, si stampavano per ultime le prime pagine, quelle preliminari, che infatti hanno una segnatura diversa, fatta di segni grafici come asterischi o note tironiane, contenenti il frontespizio, le lettere di dedica, le prefazioni, che potevano anche variare all'interno della stessa edizione. Se occorreva, si stampava l'errata-corrige. Si potevano stampare gli indici e le tavole B&B Magliani

69 Edizione Tutti gli esemplari di un libro prodotti dall’uso sostanzialmente della stessa composizione tipografica (Conor Fahy) Tutti quegli esemplari che risultano sostanzialmente dallo stesso atto di mettere insieme le lettere necessarie per stampare un libro (Tanselle) B&B Magliani

70 Impressione Tutti gli esemplari di un’edizione stampati in una volta (Conor Fahy) Se dopo la prima impressione l’autore o l’editore voleva stampare nuovi esemplari dell’opera in questione, bisognava ricomporre tutte le forme tipografiche, il che voleva dire dar vita ad una nuova edizione dell’opera. Per la maggior parte del periodo della stampa manuale i concetti di edizione e impressione coincidono B&B Magliani

71 Emissione Tutti gli esemplari di un’edizione o di un’impressione offerti al pubblico in una volta per la vendita (Conor Fahy) Nuovo frontespizio, nuove pagine preliminari Emissioni simultanee, edizioni condivise B&B Magliani

72 Stato Una forma tipografica con una determinata composizione tipografica (Conor Fahy) Tutti i fogli stampati da una forma tipografica in uno stato determinato B&B Magliani

73 La legatura I libri erano usualmente venduti slegati
A piegare i fogli e a mettere insieme i fascicoli seguendo scrupolosamente le segnature, spesso indicate nel registro stampato alla fine del libro ci pensava il legatore che solo raramente, nelle officine più grandi e organizzate, aveva sede nella stessa bottega del tipografo B&B Magliani

74 I responsabili dell’edizione
Autore Tipografo Editore Dedicatario Committente B&B Magliani

75 I responsabili dell’edizione
Il nome del tipografo che compare sul frontespizio è solo uno dei responsabili dell'edizione, non necessariamente il più importante, a volte addirittura si tratta soltanto di un prestanome Gli altri - chi cura il libro, chi lo stampa, chi ne paga le ingenti spese di realizzazione, soprattutto la carta, che comportavano un'immobilizzazione di capitali non indifferente e non immediatamente, né sicuramente recuperabili - spesso non compaiono e non sono facilmente identificabili. Talvolta è davvero arduo attribuire con sicurezza la paternità di un libro B&B Magliani

76 I responsabili dell’edizione
Erano frequentissime, anche se solo raramente registrate in contratti scritti, le società e le compagnie per sostenere le spese di un'edizione, strette tra tipografi, editori, librai, patrizi e mercanti, che investivano nel libro come in altre imprese se lo ritenevano un buon affare, autori che partecipavano alle spese per la stampa delle loro opere, patrocinatori interessati a promuovere un'edizione. Diffusissime erano le alleanze famigliari ottenute per via matrimoniale B&B Magliani

77 I responsabili dell’edizione
Usuale era l'utilizzo di tipografie diverse da parte di un libraio o di un editore; assai facile, per gli incerti del mestiere, lo scambio e la cessione di aziende, di materiale tipografico, di tirature rimaste invendute e rimesse sul mercato con nuovo frontespizio. La marca tipografica che campeggia su molti frontespizi ci dà spesso indicazioni preziose per districarci B&B Magliani

78 Marca tipografica Marchio o emblema del tipografo
Compare sul frontespizio o nel colophon Può essere anche il marchio di altri responsabili dell’edizione (editore, libraio, autore, committente …) o del personaggio o istituzione a cui è dedicato il libro B&B Magliani

79 Marca tipografica Marche nelle edizioni di Grazioso Percacino, tipografo attivo a Padova e a Venezia B&B Magliani

80 L’evoluzione del procedimento tipografico
Il procedimento tipografico non ebbe sostanziali mutamenti nel corso dei secoli, come testimoniano le famose tavole dell'Encyclopedie settecentesca che non mostrano un ambiente molto dissimile a quello del Cinquecento e del Seicento B&B Magliani

81 L’evoluzione del procedimento tipografico
Un grande cambiamento fu introdotto alla fine del Settecento con la produzione della carta con la "macchina continua", che produceva un nastro continuo e con l'utilizzo a metà dell'Ottocento come materia prima per la fabbricazione della carta di cellulosa e pasta di legno, meno costosa degli stracci ma più deperibile B&B Magliani

82 L’evoluzione del procedimento tipografico
Nell'Ottocento furono rivoluzionati i metodi di produzione del libro, a cominciare dal giornale, che aveva grande diffusione: nel 1814 Friedrich Koenig brevetta la macchina piano-cilindrica che sfrutta il vapore e il torchio tipografico va in pensione. Fu il giornale Times ad essere stampato per primo con i nuovi metodi. Furono utilizzati vari modelli sempre più perfezionati di rotative B&B Magliani

83 L’evoluzione del procedimento tipografico
Alla fine del secolo XIX cambiarono anche i sistemi di composizione grazie all'invenzione di nuove macchine per comporre, la linotype e la monotype, anche se tutto sommato la costruzione di un libro non è molto cambiata, come testimoniano i formati, normalizzati su altri standard, ma sempre derivati dal modello antico o il modo di impostare ancora oggi la pagina di stampa B&B Magliani


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