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CORSO D’INFORMATICA AVANZATO

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Presentazione sul tema: "CORSO D’INFORMATICA AVANZATO"— Transcript della presentazione:

1 CORSO D’INFORMATICA AVANZATO
a cura di Diego Marianucci

2 PROGRAMMA 05.03.09 COME ASSEMBLARE UN PC
CONFIGURAZIONE DEL BIOS E INSTALLAZIONE DEL S.O.  MS-DOS E LINGUAGGIO BATCH  REGEDIT: IL REGISTRO DI SISTEMA  LE PARTIZIONI DEL DISCO FISSO  RETI E INTERNET  FILE SHARING  SICUREZZA E PROTEZIONE  PRIVACY E ANONIMATO IN INTERNET  PIRATERIA INFORMATICA 

3 MS-DOS

4 MS-DOS Nonostante oramai sembri vecchio e superato da tutti questi nuovi e potenti sistemi operativi, il buon vecchio Dos ancora oggi può risultare utile per tirare fuori le castagne dal fuoco quando gli strumenti messi a disposizione da Windows possono fare poco o niente. La buon vecchia linea di comando arriva in profondità dove Windows non può. Prima di vedere nel dettaglio quali sono i comandi più importanti che possono essere eseguiti dalla riga di comando del Dos, è bene vedere quali sono le regole generali della sintassi. Per accedere alla linea di comando del Dos o meglio alla finestra di Windows che contiene la linea di comando o il prompt, bisogna: START  ESEGUI e digitare “cmd” e INVIO oppure START  TUTTI I PROGRAMMI  ACCESSORI  PROMPT DEI COMANDI

5 C:\Documents and Settings\Baccello>_
IL PROMPT Il prompt è la scritta che si vede nello schermo quando si avvia il Dos, si può dire che il prompt del Dos rappresenta il desktop di Windows. Quando appare il prompt significa che il sistema è pronto per ricevere un comando, che deve essere digitato dall’utente. Il prompt della finestra CMD.EXE è il seguente: C:\Documents and Settings\Baccello>_ C:\Documents and Settings\Baccello indica la directory corrente, quella cioè in cui si sta lavorando, il > separa il prompt dal comando che scriverà l’utente. Il significato è: ti trovi nella directory “Baccello”, sottodirectory di “Documents and Settings”, sottodirectory della radice (root) (“\”) del disco C: (che rappresenta il primo hard disk). Tale scritta è seguita da un cursore lampeggiante (una _ che appare e scompare continuamente) che indica la posizione in cui verrà digitato il comando. In ogni situazione il prompt indica all’utente il nome della cartella corrente e il percorso (path) per arrivare a quella cartella, partendo dalla radice del disco. È necessario abituarsi a leggere e capire il prompt, per non fare confusione con i comandi.

6 IL CURSORE (LAMPEGGIANTE)
IL PROMPT DIRECTORY CORRENTE IL CURSORE (LAMPEGGIANTE) L’UNITA’

7 I COMANDI DOS In generale per eseguire un comando si deve digitare il nome del comando seguito da un INVIO. La pressione del tasto INVIO indica che si vuole eseguire il comando. Alcuni comandi prevedono anche dei parametri e/o delle opzioni, cioè non è sufficiente digitare il nome del comando. Le opzioni sono indicate dalla barra “/” (quella sopra il 7), seguita da un carattere. Per esempio: DIR /? I parametri, invece, sono di solito nomi di file o di directory. Per esempio: DIR C:\WINDOWS E’ molto importante l’utilizzo degli spazi. Gli spazi non possono essere omessi (nella maggior parte dei casi), altrimenti il comando potrebbe essere interpretato male, o anche potrebbe non essere riconosciuto.

8 I COMANDI DOS Normalmente il DOS non dice niente se il comando viene eseguito correttamente mentre segnala l’errore in caso contrario. Per cui quando si digita un comando si vede solamente la riga successiva al comando, se invece ci sono degli errori si legge un messaggio che cerca di spiegare perché il comando è fallito. Normalmente non c’è differenza tra maiuscole e minuscole (uncase sensitive), per cui si possono utilizzare entrambe senza problemi. Ogni comando si intende eseguito all’interno della cartella corrente, la directory corrente è quella in cui si lavora. Per sapere qual è la cartella corrente si deve semplicemente leggere il path nel prompt. Dopo aver eseguito un comando, il sistema ritorna il prompt per eseguire il comando successivo. L'elenco di questi parametri (o opzioni) è molto lungo e difficile da ricordare; per questo è stato predisposto un opzione generica che può essere utilizzato per tutti i comandi: basta infatti digitare nel prompt il nome del comando seguito da /? (preceduto da uno spazio) e premere il tasto INVIO. A video verranno visualizzati tutti i codici opzionali, nonché le relative regole di sintassi che occorre seguire di volta in volta.

9 I COMANDI DOS Se digitiamo il comando HELP dal prompt viene mostrata la lista di tutti i comandi Dos. ASSOC Visualizza o modifica le applicazioni associate alle estensioni dei file. AT Pianifica l'esecuzione di comandi o programmi su un computer. ATTRIB Visualizza o cambia gli attributi di un file. BREAK Attiva o disattiva il controllo esteso di CTRL+C. CACLS Visualizza o modifica gli elenchi di controllo di accesso (ACL) dei file. CALL Richiama un programma batch da un altro. CD Visualizza il nome o cambia la directory corrente. CHCP Visualizza o imposta il numero di tabella codici attiva. CHDIR Visualizza il nome o cambia la directory corrente. CHKDSK Controlla un disco e visualizza il relativo rapporto sullo stato. CHKNTFS Visualizza o modifica la verifica di un disco durante l'avvio. CLS Cancella lo schermo. CMD Avvia una nuova istanza dell'interprete dei comandi di Windows. COLOR Imposta i colori predefiniti in primo piano e dello sfondo della console. COMP Confronta il contenuto di due file o di un gruppo di file. COMPACT Visualizza o modifica la compressione di file su partizioni NTFS. CONVERT Converte volumi FAT in NTFS. Non è possibile convertire l'unità in uso.

10 I COMANDI DOS COPY Copia uno o più file in un'altra posizione.
DATE Visualizza o imposta la data. DEL Elimina uno o più file. DIR Visualizza un elenco di file e sottodirectory in una directory. DISKCOMP Confronta i contenuti di due dischi floppy. DISKCOPY Copia il contenuto di un disco floppy su un altro. DOSKEY Modifica righe di comando, richiama comandi di Windows, crea macro. ECHO Visualizza messaggi o attiva e disattiva l'eco dei comandi. ENDLOCAL Termina la localizzazione di modifiche di ambiente in un file batch. ERASE Elimina uno o più file. EXIT Termina il programma CMD.EXE (interprete dei comandi). FC Confronta due file o gruppi di file e visualizza le differenze tra di essi. FIND Ricerca una stringa di testo in un file o file. FINDSTR Ricerca stringhe in file. FOR Esegue un comando specificato per ogni file in un gruppo di file. FORMAT Formatta un disco per l'utilizzo con Windows. FTYPE Visualizza o modifica i tipi di file utilizzati nelle associazioni delle estensioni di file. GOTO Dirige l'interprete dei comandi di Windows a una riga con etichetta in un programma batch.

11 I COMANDI DOS GRAFTABL Abilita Windows alla visualizzazione di un set di caratteri estesi in modalità grafica. HELP Fornisce informazioni di aiuto per i comandi di Windows. IF Esegue un'elaborazione condizionale in un programma batch. LABEL Crea, cambia o elimina l'etichetta di volume di un disco. MD Crea una directory. MKDIR Crea una directory. MODE Configura una periferica di sistema. MORE Visualizza l'output una schermata alla volta. MOVE Sposta uno o più file da una directory a un'altra directory. PATH Visualizza o imposta un percorso di ricerca per file eseguibili. PAUSE Sospende l'elaborazione di un file batch e visualizza un messaggio. POPD Ripristina il valore precedente della directory corrente salvato con PUSHD. PRINT Stampa un file di testo. PROMPT Cambia il prompt dei comandi di Windows. PUSHD Salva la directory corrente e poi la cambia. RD Elimina una directory. RECOVER Recupera le informazioni leggibili da un disco danneggiato o difettoso. REM Registra commenti (note) in file batch o CONFIG.SYS.

12 I COMANDI DOS REN Rinomina i file. RENAME Rinomina i file.
REPLACE Sostituisce i file. RMDIR Elimina una directory. SET Visualizza, imposta o elimina variabili di ambiente di Windows. SETLOCAL Inizia la localizzazione di modifiche di ambiente in un file batch. SHIFT Modifica la posizione di parametri sostituibili in file batch. SORT Ordina l'input. START Avvia una finestra separata per eseguire un programma o un comando specificato. SUBST Associa un percorso ad una lettera di unità. TIME Visualizza o imposta l'ora di sistema. TITLE Imposta il titolo della finestra per una sessione CMD.EXE. TREE Visualizza graficamente la struttura delle directory di un'unità o percorso. TYPE Visualizza il contenuto di un file di testo. VER Visualizza la versione di Windows. VERIFY Comunica a Windows di verificare o meno che i file siano stati scritti correttamente su un disco. VOL Visualizza un'etichetta di volume e il numero di serie del disco. XCOPY Copia file e strutture di directory.

13 I FILE E LE DIRECTORY L'utente interagisce continuamente con informazioni presenti sui dischi (rigidi o floppy). In ogni istante però, l'utente può interagire in modo diretto con una sola unità a dischi detta unità corrente (o attiva). Le unità a dischi sono individuate da lettere dell'alfabeto; ad es. C individua il disco rigido (primario), mentre solitamente A (e B, quando presente) individuano le unità a dischi floppy. Tutte le informazioni utilizzate dal computer sono memorizzate in files. Un file è un insieme di informazioni al quale è associato un nome. Tutti i files hanno un nome, la maggior parte ha poi anche una estensione, che segue sempre il nome e ne è separata da un punto (.). Ad esempio COMMAND.COM indica il file di nome COMMAND ed estensione COM. Il nome non è essere più lungo di otto caratteri (in Dos puro non sotto Windows) e non deve contenere spazi, virgole, barre rovesciate e/o punti. Le estensioni aiutano ad identificare il tipo di file; ad es.”.EXE” caratterizza gli eseguibili, “.COM” i files di comando, ” .SYS” quelli di sistema,”.BAT” i files batch cioè contenenti sequenze di comandi MS-DOS per automatizzare alcune operazioni.

14 I FILE E LE DIRECTORY Poiché ciascun utente in condizioni normali utilizza diverse decine di files, risulta utile organizzare tali file in directory e subdirectory sulle unità a disco. E' possibile utilizzare i comandi MS-DOS per creare directory e garantire una migliore organizzazione dei file. In particolare è possibile creare una directory all'interno di un’altra directory. La nuova directory è detta subdirectory. L'insieme delle directory , subdirectory e files costituisce la struttura delle directory (definita ad albero). Quando viene formattato un disco MS-DOS crea una directory principale o radice. Tutte le directory che verranno create in seguito saranno diramazioni di tale directory. La struttura delle directory assume dunque una forma ad albero rovesciato. Il prompt è una sequenza costituita dalla lettera che individua il disco corrente e da una sottosequenza (quella che segue i due punti) che individua la particolare directory corrente. Tale sottosequenza è detta path (o percorso). La path indica la posizione di un file o di una directory all'interno della struttura delle directory di una unità a dischi. Essa rappresenta il percorso che MS-DOS deve seguire, a partire dalla directory radice di una unità a dischi per raggiungere un file o una directory. I comandi principali per la gestione delle directory sono: DIR Visualizza l'elenco dei file e delle subdirectory di una directory CD Cambia la directory corrente o ne visualizza il nome MD Crea una nuova directory RD Rimuove una directory

15 C:\>ATTRIB LEGGIMI.TXT +R C:\>ATTRIB LEGGIMI.TXT +R +H -A
GLI ATTRIBUTI DEI FILE I files possono avere vari attributi che ne specificano alcune caratteristiche, come ad esempio se un file è nascosto oppure se è un file di sistema e via dicendo. A Archivio, normalmente un file ha questo attributo H Nascosto, questi file non vengono listati con un comando dir standard R Lettura, questi file possono essere solo letti, non modificati S Sistema, ossia i file di sistema come MSDOS.SYS e IO.SYS Le lettere che contrassegnano gli attributi sono le iniziali delle rispettive voci in lingua inglese, ossia: Archive, Hidden, Read Only, System. Per modificare gli attributi di un file esiste il comando "ATTIRB", che ha la seguente sintassi: ATTRIB NOME.EST +ATTRIBUTO (per attivarlo) oppure ATTRIB NOME.EST -ATTRIBUTO (per disattivarlo). Dove attributo è specificato dalla lettera corrispondente nella lista degli attributi sopra. Ad esempio per rendere un file di sola lettura è sufficiente scrivere (supponendo che vogliamo rendere di sola lettura il file leggimi.txt che si trova in C:\): C:\>ATTRIB LEGGIMI.TXT +R Gli attributi possono essere messi in cascata quindi ad esempio: C:\>ATTRIB LEGGIMI.TXT +R +H -A

16 I PERCORSI Il nome completo di un file o di una directory non è quello che siamo abituati ad utilizzare solitamente, infatti comprende anche il percorso. In parole semplici il percorso è la “strada” che si deve fare per trovare il file, cioè tutte le cartelle che si percorrono a partire dalla cartella corrente (o dalla radice). Il percorso di un file può essere assoluto o relativo (alla directory corrente). Per esempio se la directory corrente è: C:\Documents and Settings\ e il file manuale.txt a cui voglio accedere si trova nella cartella: C:\Documents and Settings\Baccello\Documenti il percorso assoluto sarà: C:\Documents and Settings\Baccello\Documenti\manuale.txt mentre il percorso relativo: Baccello\Documenti\manuale.txt

17 I CARATTERI JOLLY Per indicare più nomi di file (o cartelle) si devono utilizzare dei caratteri speciali, chiamati caratteri jolly che sono l’asterisco * e il punto di domanda ?. Il primo sostituisce qualsiasi sequenza di caratteri alfanumerici (lettere o numeri), mentre il secondo, sostituisce qualsiasi ca carattere alfanumerico, però un solo alla volta. Per esempio: *.* Significa tutti i file *.TXT Significa tutti i file con estensione TXT *.BMP Significa tutti i file con estensione BMP PLUTO.* Significa tutti i file di nome PLUTO, con qualunque estensione P*.* Significa tutti i file che iniziano per P e con qualsiasi estensione ?L?TO.BMP Significa tutti i file con estenzione BMP e con nome di 5 caratteri, dove il 2’ carattere è una L,il 4’ è una T, il 5’ è una O e il 1’ e il 3 sono qualsiasi altra lettera o numero.

18 DIROTTAMENTO DELL’OUTPUT
Un'altra cosa importante sotto Dos è la redirezione dell'output, ossia possiamo dirottare l'uscita a video di alcuni comandi verso una periferica diversa da esso (es. stampante). L'operatore utilizzato per questa operazione è il segno di maggiore ">" seguito dal nome di una periferica oppure dal nome di un file. Ad esempio l'istruzione C:\>DIR > LISTA.TXT dirotta l'uscita del comando “DIR" nel file LISTA.TXT ovvero dopo aver eseguito questo comando avremo un file chiamato LISTA.TXT che contiene la nostra lista file. Mentre per dirottare l'uscita verso la stampante è necessario scrivere: C:\>DIR > PRN Se invece vogliamo far eseguire una operazione senza mostrarne il contenuto a video basta dirottare l'output verso il nulla (NUL): C:\>DIR > NUL

19 DIROTTAMENTO DELL’OUTPUT
Eh!? ma non avevano detto che mi mandavano a Cecina! Deh! Possibile che per anda’ a lavora’ devo prende tutti i giorni ir volo! Bella mi’ ATAM! Deh! Sai al corso ieri hanno parlato di dirottamento dell’outputte! Ma icché vordì? Che i talebani ci frullano di fori dall’aereo senza preavviso? Modded by Bac ATL ATL

20 LINGUAGGIO BATCH

21 IL LINGUAGGIO BATCH Egli sfrutta una proprietà essenziale del DOS, quella di poter mandare in esecuzione un semplice file di testo come se fossero comandi che si stanno digitando dalla tastiera. Questo tipo di file si chiamano batch. In pratica si tratta di una serie di comandi DOS registrati, ognuno in una linea, in un ordinario file di solo testo (.BAT). Se si devono effettuare ripetutamente delle lunghe operazioni, invece di digitare tutte le volte gli stessi comandi DOS, si scrivono in un singolo file in sequenza. Basterà mandare in esecuzione questo file, ed i comandi DOS saranno eseguito uno dietro l'altro. Il file AUTOEXEC.BAT viene eseguito automaticamente ad ogni accensione del computer. Questo vuol dire avere a disposizione un mezzo per poter dare dei comandi DOS ogni volta che si inizia a lavorare. Trattandosi di comandi non impartiti sulla linea di comando ma in un semplice programma di scrittura, non avrete il prompt del DOS sulla riga di comando ogni volta che premete INVIO alla fine di ogni riga. I comandi batch di MS-DOS devono avere estensione .BAT per essere riconosciuti come tali dal sistema operativo mentre i sistemi NT (Windows NT/2000/XP e successivi) accettano anche l'estensione .CMD.

22 CRARE UN FILE BATCH Facciamo un piccolo script batch che scriva "Hello Word!". Basta aprire l'editor del Dos oppure il blocco note e scrivere: @ECHO OFF CLS ECHO Hello Word! E salvare il tutto con nome HALLO.BAT. Adesso se da Dos scrivete HALLO apparirà sullo schermo vuoto la scritta Hello Word! Bene, adesso commentiamo brevemente lo script: la prima riga ECHO OFF fa si che venga eseguito il comando ma non la scrittura dello stesso, infatti se si toglie echo off prima della lista file si legge sullo schermo “CLS", mentre la chiocciolina fa si che il comando seguente non venga visualizzato, togliendola, la prima cosa che vedreste sarebbe " ECHO OFF“ e dopo Hello Word. Per scrivere una riga vuota si deve usare “ECHO.“ (con il punto).

23 CRARE UN FILE BATCH Un'altra cosa che si può fare con gli script batch è passargli dei parametri da riga di comando, questo si fa in maniera molto semplice, ossia la prima variabile passata ha indice 1 e negli script batch le variabili sono indicate con il percento davanti quindi %1 è il primo valore passato da riga di comando mentre %2 sarà il secondo e così via. Questi valori sono di tipo stringa ossia caratteri presi dall'alfabeto ASCII, ovvero lettere, numeri e simboli vari tutti fattibili con la tastiera. Questo serviva a introdurre l’utilizzo del costrutto IF, ossia l'uguaglianza o la disuguaglianza di due stringhe. Un altro uso del costrutto if è la condizione di uguaglianza tra stringhe che si costruisce in questo modo IF %1 == %2 GOTO ETICHETTA; chiaramente mettendo un NOT davanti al confronto si ottiene una disuguaglianza (IF NOT %1 == %2). Ad esempio: @ECHO OFF IF %1 == %2 GOTO UGUALE IF NOT %1 == %2 GOTO DIVERSO :UGUALE ECHO %1 È UGUALE A %2 GOTO FINE :DIVERSO ECHO %1 È DIVERSO DA %2 :FINE

24 FOR %variabile IN (tipo di file) DO comando
CRARE UN FILE BATCH Un altro costrutto utile negli script che prenderò in esame in questa lezione è il costrutto: FOR %variabile IN (tipo di file) DO comando Cioè la variabile assume il nome di ogni file del tipo specificato tra parentesi ed esegue lo stesso comando per ogni tipo di file. Possiamo ad esempio fare uno script LISTA.BAT che funziona come il comando DIR: @ECHO OFF ECHO Ricerchero tutti i file con estenzione %1 FOR %%i IN (%1) DO ECHO %%i Ossia la variabile i (nei cicli FOR tutte le variabili devono essere precedute da due simboli di percentuale "%") assume di volta in volta il nome del file specificato dal tipo %1, e ne stampa a video il valore (il nome del file). Ad esempio per avere la lista di tutti i file con estensione "TXT" basterà digitare: C:\>LISTA *.TXT

25 PATH=C:\WINDOWS\SYSTEM32;C:\WINDOWS;
VARIABILI D’AMBIENTE Sotto Dos un file viene eseguito nella directory dove si trova e generalmente esegue file nella sua cartella, a volte però un programma ha bisogno di sapere dove si trovano particolari files sul disco fisso. Questo è il caso di molti compilatori di vari linguaggi di programmazione, oppure editor di testo richiedano l'esistenza di un file di configurazione in una loro cartella poi specificata in una variabile ambiente. Comunque il discorso è più semplice, le variabili ambiente sono di solito usate come contenitori per settare un certo tipo di percorso ad esempio la variabile PATH viene usata dal Dos per ovviare al problema di poter eseguire file solo sotto la cartella corrente, infatti anche molti comandi Dos, come XCOPY, sono in realtà file eseguibili (non fanno parte del COMMAND.COM o del CMD.EXE), quindi tutti i percorsi dentro la variabile PATH sono riconosciuti come possibili percorsi per lanciare gli eseguibili ad esempio se hai un path del tipo: PATH=C:\WINDOWS\SYSTEM32;C:\WINDOWS; e ti trovi nella cartella C:\ e vuoi avviare un eseguibile che si trova dentro la cartella C:\WINDOWS o C:\WINDOWS\SYSTEM32, lo puoi fare anche dalla directory corrente, perché se il file non viene trovato viene cercato anche nelle directory presenti nella variabile d’ambiente PATH. Nota bene che la directory di lavoro resta sempre quella corrente!

26 VARIABILI D’AMBIENTE Le variabili d’ambiente vengono aggiunte o modificate attraverso il comando SET. Se si digita il comando SET senza parametri viene visualizzata la configurazione corrente di tutte le variabili d’ambiente memorizzate. Il comando di assegnamento è: SET variabile=valore Ad esempio: SET NOME=Diego SET COGNOME=Marianucci SET CARTELLAPRIVATA=C:\Documents and Settings\Baccello\Privata Posso creare nuove variabili da variabili già esistenti, ad esempio: SET NOMECOGNOME=%nome% %cognome% Se una variabile non esiste viene creata, se invece è già presente nelle variabili d’ambiente il vecchio valore viene sostituito con quello nuovo.

27 ESEMPIO DI FILE BATCH @ECHO OFF CLS :RICHIESTE ECHO (1) Fantastico!
ECHO (2) Era meglio se stavo a casa ECHO. SET /P scelta=Cosa pensi di questo corso d’informatica? IF %scelta%==1 GOTO UNO IF %scelta%==2 GOTO DUE GOTO END :UNO ECHO Grazie! (PS: ti pago dopo) :DUE ECHO Quasi quasi anche io! GOTO END :END ECHO. ECHO Ciao PAUSE


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