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Policy Practice e servizio sociale

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Presentazione sul tema: "Policy Practice e servizio sociale"— Transcript della presentazione:

1 Policy Practice e servizio sociale
Annamaria Campanini Università Milano Bicocca

2 Il Servizio Sociale e la Global Agenda
Come ci interroga il documento delle tre organizzazioni internazionali? In quale direzione ci spinge a ripensare al ruolo professionale?

3 Policy Practice nel social work
Si definisce Policy Practice l'utilizzo di competenze per proporre e cambiare le politiche sociali al fine di raggiungere l'obiettivo della giustizia sociale, anche sotto il profilo economico

4 Policy Practice - definizione
Gli sforzi per cambiare le politiche nel contesto legislativo, di un'organizzazione o della comunità, attraverso la creazione di nuove politiche, il sostegno di quelle già in essere, o l'opposizione ad iniziative altrui che siano contrarie ai principi e ai valori del servizio sociale.

5 Policy Practice nel social work
L'impegno etico del servizio sociale a realizzare la giustizia sociale è la premessa che orienta il mandato professionale verso l'adozione della policy practice, come un elemento costituivo della pratica professionale quotidiana

6 Policy Practice La Politica non è solo una disciplina da studiare o un ambito da comprendere per aiutare l'utente ad accedere a programmi e risorse, è un'arena in cui l'assistente sociale interviene, così come fa con le persone, le famiglie, le organizzazioni

7 Policy Practice nel social work
Essendo un elemento costituivo del servizio sociale deve essere sviluppato a tutti i livelli e in tutti i contesti: Locale, regionale, nazionale, internazionale Negli interventi a livello micro, meso e macro

8 Policy Practice e policy advocay
La policy practice include la social advocacy, intesa come impegno per aiutare gruppi senza potere (donne, bambini, poveri, disabili...) ad aumentare le proprie risorse e possibilità. La social advocay si svolge in nome e per conto di un target specifico.

9 Policy Practice e Advocacy
L' advocacy è maggiormente orientata a cambiare la vita delle persone favorendo l'accesso alle risorse o introducendo modifiche nel contesto di vita La policy practice è più finalizzata a modificare le politiche sociali in senso ampio

10 Policy Practice Richiede una serie di attività orientate a creare, come obiettivo a lungo termine, un contesto sociale più giusto per tutte le persone

11 Policy Practice – Fasi - Analisi delle politiche per comprenderne gli obiettivi, le strategie e il possibile impatto sulle persone e sulla comunità - Social Advocacy per ottenere un cambiamento delle politiche, interagendo con i policy makers per influenzare le loro decisioni in relazione alle proposte a cui si è interessati

12 Policy Practice – Fasi - Costruire alleanze con altri gruppi per sviluppare intese e coordinare le strategie e le azioni di advocacy - Lanciare una campagna, creando una strategia comune e inviare messaggi in grado di influenzare non solo i policy makers ma anche il pubblico, rispetto al tema su cui si vuole intervenire

13 Il servizio sociale in Italia
Il servizio sociale si è sviluppato in Italia subito dopo la seconda guerra mondiale Nel convegno di Tremezzo (1946) si possono ritrovare I fondamenti politici del servizio sociale italiano

14 ll servizio sociale in Italia – gli anni '50
Nonostante alcune interessanti correlazioni tra il coinvolgimento dei fondatori del servizio sociale nel movimento antifascista e la consapevolezza che il lavoro degli assistenti sociali dovesse essere orientato a far acquisire consapevolezza delle cause sociali sottostanti I problemi, il servizio sociale sviluppa interventi essenzialmente di tipo assistenziale

15 ll servizio sociale in Italia – gli anni '70
Critica ai metodi del servizio sociale, da parte di studenti e professionisti, in modo particolare al case-work Forte coinvolgimento politico, orientato verso l'attivazione della partecipazione dei cittadini in vista di un cambiamento generale a livello strutturale.

16 ll servizio sociale in Italia – gli anni '70
Vengono approvate molte leggi nel settore dei servizi sociali Gli assistenti sociali producono servizi sperimentali in diverse aree, servizi che diventano punto di riferimento per la costruzione di politiche scoiali

17 ll servizio sociale in Italia – gli anni '80
Una prima fase di consolidamento dei servizi sociali, organizzati quasi ovunque su basi territoriale, con un grande impegno nella costruzione di processi di integrazione tra I servizi sociali e sanitari La formazione degli assistenti sociali entra nell'università e vi è una regolazione pubblica della professione

18 ll servizio sociale in Italia – gli anni '90
Periodo di transizione con la riforme dei servizi sanitari ('92) e la loro trasformazione in Aziende, con un approccio più managerialistico e la riforma delle autonome locali ('93) Riorganizzazione delle attività di servizio sociale Nuove sfide

19 ll servizio sociale in Italia – gli anni 2000
Legge quadro di riforma dei servizi sociali (328/2000) Gli assistenti sociali sono considerati un punto chiave ed un livello essenziale di assistenza nell'organizzazione dei servizi Un modo differente di interpretare il ruolo politico che aveva caratterizzato gli anni '70

20 ll servizio sociale in Italia – un nuovo scenario
Il modello di welfare negoziale Da una logica tradizionale di governo top-down ad una logica di governance bottom-up Un ruolo chiave giocato dalle famiglie

21 ll servizio sociale in Italia – La ricerca
La ricerca è stata realizzata attraverso interviste telefoniche a 1000 assistenti sociali, esplorando vari aspetti, dalla motivazione per la scelta degli studi, alla valutazione del percorso formativo, dal contesto di lavoro al salario, dalla valutazione dei cambiamenti che si sono verificati nei servizi, alla percezione del ruolo ed alle cause di stress. C. Facchini (ed.) (2010), “Tra impegno e professione. Gli assistenti sociali come soggetti del welfare, Il Mulino Bologna

22 ll servizio sociale in Italia – La ricerca
Differenti ruoli e funzioni in relazione alle categorie di utenti ed alle agenzie Il trend generale è che più del 40% delle ore lavorative sono dedicate al lavoro diretto con/per gli utenti Solo il 15% delle ore lavorative, sono spese nel lavoro di comunità, programmazione e documentazione, mentre non più del 5% per la crescita professionale

23 Servizio sociale in Italia – Aree Critiche
- Esternalizzazione dei servizi sociali, introduzione dei voucher, i cittadini visti come consumatori - Gli assistenti sociali come providers di pacchetti di servizi standardizzati e non più come professionisti dell'aiuto

24 In questo contesto come si colloca la policy practice?
I risultati della ricerca fanno emergere carenza di attenzione e di impegno verso: - gli aspetti organizzativi, di ricerca e valutazione dell'impatto globale del lavoro svolto o riflessioni ed elaborazione teorica - temi connessi ai diritti dei cittadini, alla giustizia sociale, all'advocacy, ai cambiamenti strutturali

25 LA POLICY PRACTICE E IL CODICE DEONTOLOGICO
Vi sono indicazioni derivanti dall'Ordine e dal Codice deontologico: Supportare e promuovere la partecipazione nel difendere I diritti dei cittadini e realizzare il benessere sociale attraverso diverse forme di intervento a vari livelli

26 Indicazioni derivanti dall'Ordine e dal Codice deontologico
- Nella relazione di aiuto l´assistente sociale ha il dovere di dare, tenendo conto delle caratteristiche culturali e delle capacità di discernimento degli interessati, la più ampia informazione sui loro diritti, sui vantaggi, svantaggi, impegni, risorse, programmi e strumenti dell´intervento professionale.... L´assistente sociale deve salvaguardare gli interessi ed i diritti degli utenti e dei clienti.....

27 Indicazioni derivanti dall'Ordine e dal Codice deontologico- nei confronti della società
L´assistente sociale deve contribuire a promuovere una cultura della solidarietà e della sussidiarietà, favorendo o promuovendo iniziative di partecipazione volte a costruire un tessuto sociale accogliente e rispettoso dei diritti di tutti...

28 Indicazioni derivanti dall'Ordine e dal Codice deontologico- nei confronti della società
L´assistente sociale deve contribuire a sviluppare negli utenti e nei clienti la conoscenza e l´esercizio dei propri diritti-doveri nell´ambito della collettività e favorire percorsi di crescita anche collettivi che sviluppino sinergie e aiutino singoli e gruppi, soprattutto in situazione di svantaggio.

29 Indicazioni derivanti dall'Ordine e dal Codice deontologico- nei confronti della società
L´assistente sociale deve contribuire alla promozione, allo sviluppo e al sostegno di politiche sociali integrate favorevoli alla maturazione, emancipazione e responsabilizzazione sociale e civica di comunità e gruppi marginali e di programmi finalizzati al miglioramento della loro qualità di vita favorendo, ove necessario, pratiche di mediazione e di integrazione.

30 Indicazioni derivanti dall'Ordine e dal Codice deontologico- nei confronti della società
L´assistente sociale ha il dovere di porre all´attenzione delle istituzioni che ne hanno la responsabilità e della stessa opinione pubblica situazioni di deprivazione e gravi stati di disagio non sufficientemente tutelati, o di iniquità e ineguaglianza.

31 Indicazioni derivanti dall'Ordine e dal Codice deontologico- nei confronti della società
L´assistente sociale deve conoscere i soggetti attivi in campo sociale, sia privati che pubblici, e ricercarne la collaborazione per obiettivi e azioni comuni che rispondano in maniera articolata e differenziata a bisogni espressi, superando la logica della risposta assistenzialistica e contribuendo alla promozione di un sistema di rete integrato.

32 Posizioni prese dall'Ordine
- osservazioni sulla politica sociale e sul libro bianco sul welfare - critiche ai tagli alle spese di welfare - partecipazione al tavolo tecnico sui minori - posizione sul pacchetto sicurezza - critiche alla conferenza sulla famiglia - posizione sugli immigrati dalla Libia

33 Discrepanza tra il livello centrale e la periferia
Le posizioni espresse a livello nazionale dall'Ordine non sembrano essere assunte come elemento di orientamento nella pratica quotidiana Manca una consapevolezza e un dibattito su quanto alcune scelte operative siano congruenti con la mission del servizio sociale

34 Criticità Non sono state definite concretamente le competenze dell'assistente sociale Le motivazioni all'iscrizione da parte degli studenti sono orientate da una visione parziale e distorta del ruolo professionale I percorsi formativi sono del tutto inadeguati a formare un professionista

35 Prospettive Necessità di un rilancio della figura dell'assistente sociale a tutto tondo Necessità di un lavoro profondo sulle motivazioni della scelta nella fase iniziale del percorso di studi e di supporto e sostegno al mantenitmento della motivazione per contrastare il burn out attraverso supervisione e formazione permanente

36 Prospettive Necessità di un dibattito ampio sul ruolo del servizio sociale nella società Necessità di presa di posizione politica a livello globale, europeo, nazionale e locale

37 Bibliografia Campanini A., Il servizio sociale e le policy practices, in Bassi A., Moro G., Politiche sociali innovative e diritti di cittadinanza, Franco Angeli, Milano 2015, pp Figueira-McDonough, J. “Policy Practice: The Neglected Side of Social Work Intervention.” Social Work, 38, no. 2 (1993), 179–188. Gal J., Weiss-Gal I. (eds), Social Workers influencing Social Policy. An international Perspective on Policy Practice, Policy Press, Bristol 2014 Jansson, B. Becoming an Effective Policy Advocate:From Policy Practice to Social Justice. 5th ed. Belmont 2008 Schneider, R., and L. Lester. Social Work Advocacy:A New Framework for Action. Belmont, CA: Wadsworth/Thomson Learning, 2001. Segal, E., and S. Bruzuzy, Social Welfare Policy,Programs, and Practice. Itasca, IL: F.E. Peacock,1998.


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