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Anna Maria Zaccaria Facoltà di Sociologia - Università Napoli Federico II 24 maggio 2012 NETWORK ANALYSIS E PROCESSI MIGRATORI.

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1 Anna Maria Zaccaria Facoltà di Sociologia - Università Napoli Federico II 24 maggio 2012 NETWORK ANALYSIS E PROCESSI MIGRATORI

2 Gli argomenti: 1. Movimenti migratori 2. Prospettive di analisi: teorie, metodologie, limiti La prospettiva macrosociologica La prospettiva microsociologica L’analisi di rete 3.Un caso di studio

3 Premessa Massey (1998) “gli umani sono una specie migratoria”. Scambi economici: - mercanti genovesi e veneziani (Fernand Braudel, I tempi del Mediterraneo), - le vie della seta aperte da Marco Polo, - la storia delle colonizzazioni o degli spostamenti dei rifugiati (per es. la cacciata degli ebrei dalla Spagna) Le migrazioni hanno connotato periodi storici diversi, in forme diverse rispetto alla composizione dei flussi, alle destinazioni, alle dinamiche e ai progetti migratori stessi.

4 Periodizzazione (Corti 2003) Periodo della “grande migrazione transoceanica”, dai paesi anglosassoni ed europei verso la Merica: 1830 ( Italia 1870-80) – 1915. Periodo tra le due guerre (anche profughi, deportazioni, rifugiati politici che sfuggono ai regimi totalitari). L’America chiude le porte con Quota Acts del 1921. Periodo della ricostruzione post-bellica: 1945 – 1960 o “del carbone” con mete Francia, Belgio, Germania, Svizzera (molti dall’Italia) e Gran Bretagna ( Irlandesi). Anni del decollo economico per alcuni paesi europei. Bacino di reclutamento si allarga alla Spagna e al Portogallo. Per l’Italia gli anni delle migrazioni interne Sud  Nord. 1974 primo shock petrolifero. Paesi di immigrazione chiudono le porte agli immigrati

5 Periodizzazione Anni 80 fino ai giorni nostri: l’Europa meridionale e anche l’Italia da area di forte esodo diventano aree di immigrazione. Gli effetti della globalizzazione, per inciso, hanno ulteriormente articolato i fenomeni migratori (Castels e Miller, 1993): - città globali grandi attrattori di cervelli, professionals, e ceti dirigenti; - accelerazione delle migrazioni, - ulteriore differenziazione ….

6 Le prospettive di analisi Movimenti migratori studiati da vari punti di vista: storico, economico, demografico, sociologico. Soprattutto negli ultimi 30-40 anni. Più recentemente, nella prospettiva di rete…

7 1.La prospettiva macrosociologica Assegna il primato alle forze esterne (economiche, politiche, culturali..) che condizionano e incanalano l’agire dell’individuo. Le principali teorie effetto spinta/attrazione (push/pull) (Ravenstein 1889, Lee 1966) ( differenziali salariali) disuguaglianze geografiche nei processi di sviluppo, (Amin 1974) (paesi Terzo Mondo) dualistica del mercato del lavoro (Piore 1979) ( la domanda di lavoro povero) Gli studi Sociologici ed anche storici, demografico - statistici, economici: flussi andamenti, composizioni (Livi Bacci, Ascoli, Donna Gabaccia, Sori, Pugliese…) I Metodi Dati quantitativi – fonti secondarie (survey) I limiti Modelli interpretativi generali - accento su logiche esterne Trascurano contesto, pratiche sociali, strategie attori

8 2. La prospettiva microsociologica Attenzione su strategie familiari e di gruppo, che organizzano e sostengono le migrazioni. Le principali teorie nuova economia delle migrazioni (Stark 1991, Boyd 1989) (scelte migratorie come opzioni familiari  diversificazione dei rischi) Teorie di network – del transnazionalismo (Massey 1988,Tilly 1990, Portes 1995, Ambrosini 2009) (migrazioni come effetto dell’azione di networks interpersonali tra immigrati e potenziali migranti -luoghi partenza/arrivo - uso metaforico della rete) “ gli individui non emigrano, i network sì” (Tilly) Gli studi Studi di comunità (ambito socialmente definito)- strategie familiari e di gruppo ( Meloni, Arru, Piselli, Barazzetti, Cingolani, Cortese, Decimo..) I Metodi Dati di contesto quantitativi + ricerca di campo (interviste,osservazione…) I limiti Il “consenso presupposto”. Enfasi sulle valenze positive dei network. Come cominciano le migrazioni?.

9 3. Analisi di rete Applicazione delle tecniche di analisi di rete allo studio delle migrazioni. Tecniche quantitative (scuola di Harward): ottica strutturale, indici matematici e statistici, modelli di relazione sincronici Tecniche qualitative (scuola antropologica di Manchester) : - configurazione grafica della rete, caratteristiche morfologiche (ampiezza, densità, cliques), porzioni di rete con caratteri particolari….. - analisi diacronica e processuale (composizioni, scomposizioni, ricomposizioni nel tempo) I Metodi Studi intensivi su gruppi parentali e comunità di immigrati Interviste in profondità, osservazione diretta e partecipante Analisi situazionale Analisi processuale e diacronica.

10 Gli studi Philip Mayer (1961), Townsmen or Tribesmen in a South African City Margareth Grieco (1987), Keeping in the family Pnina Werbner (1990), The Migration Process

11 Philip Mayer (1961) Individuo come centro di una rete che lo inserisce in un vasto contesto di interazione diversificata (gruppo di lavoro, parentela, gruppo etnico, gruppo religioso..) e tra lealtà multiple Uso del network sociale per spiegare il comportamento di diversi tipi di immigrati (e residenti) fra la popolazione africana Xhosa di East London (Sudafrica) I Rossi e gli Scholari: diverse culture di origine – network diversi- livelli di integrazione diversi

12 Margareth Grieco (1987) Verso l’uso combinato di tecniche qualitative e quantitative Lavoro decennale in diverse regioni industriali inglesi. Un caso: emigrazione di lavoratori scozzesi nelle acciaierie di Corby (Northanptonshire) L’inserimento nel lavoro 3 gruppi parentali che si insediano nel nuovo contesto industriale, attraverso le generazioni: disegna le reti parentali misura i legami conta il numero di connessioni legami diretti e indiretti direzione, natura e contenuto dei legami apertura chiusura dei network….

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15 I legami forti di parentela sono il principale fattore di reclutamento e organizzazione del lavoro. Importanza delle obbligazioni reciproche Anche il ritorno ai luoghi di origine, in caso di perdita del lavoro, è facilitato e regolato da reti familiari e di parentela. I datori incoraggiano le pratiche di reclutamento informale attraverso lavoratori già occupati perché la famiglia è strumento di controllo degli operai (politico, salariale, socializzazione al lavoro industriale)

16 Pnina Werbner (1990) Studio intensivo su una comunità di pakistani emigrati a Manchester Ricostruisce traiettorie, percorsi e dinamiche dell’esperienza migratoria dei gruppi pakistani (pionieri, ricongiungimenti, seconda generazione) Studia l’espansione economica (catene di imprenditori) e le loro strategie residenziali Disegna le reti (egocentrate), ne analizza le dinamiche di frattura e ricomposizione nel mondo del lavoro e nei quartieri Ricostruisce situazioni di crisi e conflitto Studia (dimensione culturale) le strategie attraverso cui il gruppo etnico si riproduce, consolidandosi e rafforzando la sua cultura (economia del dono e dello scambio – gestita dalle donne- in un contesto di vasta economia monetaria)

17 Limiti Rendono conto della perpetuazione delle migrazioni, ma non sempre delle loro cause iniziali (Massey 1998) Tendono a enfatizzare le valenze positive dei network e non i possibili effetti vincolanti Enfatizzano le dimensioni informali dei processi, trascurando il ruolo delle agenzie e istituzioni formali (Goss e Lindquist 1995). Contributi Critica alle teorie dominanti (Parsons): famiglia conserva sue funzioni economiche Connette livello micro – macro analitico: importanza network sociale nelle dinamiche del mercato lavoro Supera concetto comunità geografica  spazio socialmente definito

18 Contributi Evidenzia complessità: legami diretti /indiretti, formali/informali Esplora discontinuità del processo di costruzione identitaria (riferimento a molte culture) Formalizza complessità: teorie dei grafi (sentieri), misure di distanza (matrici) in prospettiva dinamica Configurazione come strumento analitico capace gestire complessità e trasformazione dei legami e di consentire alti livelli di formalizzazione (Piselli 1997)

19 DONNE DELL’EST NEL MERCATO DELLE COLLABORAZIONI DOMESTICHE

20 Oggetto Migrazioni femminili dall’ Est europeo verso l’Italia. Fuoco Regione Campania (Napoli, Avellino, Caserta) Donne impiegate nel lavoro domestico- nei servizi alla persona (prevalentemente badanti) Ipotesi Differenti reti personali di relazioni generano differenti esperienze e percorsi migratori. Le reti relazionali cambiano nel tempo, diventando capaci di controllare direttamente il mercato, di investire in nuove occupazioni, di adottare nuovi progetti migratori.

21 Indice > Qualche dato > Networks personali (1 fase di ricerca: 2002-2003) > Networks personali (2005 a tutt’oggi) >Considerazioni..

22 dati e informazioni Primi flussi di immigrate in ingresso: 1990-1999 Principalmente da Polonia, Ucraina, Russia, Albania, Moldavia, Bielorussia Più recentemente da Romania, Bulgaria

23 2009 in Campania Residenti stranieri = 131.335 Immigrati dal’Europa dell’Est = 82.000 (70% donne). la componente femminile : 84% degli immigrati dalla Russia 87% degli immigrati dalla Bielorussia 79,4% degli immigrati dall’ Ucraina 75,6% degli immigrati dalla Polonia 73,3% degli immigrati dalla Bulgaria Fonte: Istat 2009

24 In Calabria risiedono circa 56.467 cittadini stranieri, il 55,2% sono femmine (31.146) In Puglia risiedono circa 58.459 cittadini stranieri, il 51,9% sono femmine (30.343) In Sicilia risiedono circa 109.608 cittadini stranieri, il 52,3% sono femmine (57.302) Fonte: Italia Lavoro su dati Istat 2009

25 Principali fattori di spinta: Collasso dei socialismi Disastro ambientale di Cernobyl Crisi del mercato del lavoro Diffusione della corruzione (mafia) Principali fattori di attrazione: Debolezza del Welfare italiano (politiche sociali) Permeabilità del mercato del lavoro italiano Permeabilità dei confini italiani (leggi poco restrittive) Basso costo del viaggio Intensi flussi di informazione

26 Cosa fanno?  La maggior parte è occupata nel lavoro di cura presso anziani (spesso non autonomi), malati cronici, invalidi, etc.  Le “Badanti” dell’Est hanno occupato una nicchia di mercato che coincide con una carenza di servizi nel Welfar sociale.  Altre si occupano nei lavori domestici, nel baby sitting, in ristoranti, pub, etc.  Combinazioni miste sono possibili, durante l’esperienza migratoria.

27 “la domanda di lavoro espressa dalle famiglie rappresenta il motore primario dell’immigrazione irregolare in Italia” (M. Ambrosini 2010) Dati Censis 2009: Origine delle collaboratrici domestiche

28 I Networks 1^ fase di ricerca: 2002-2003 40 interviste biografiche a donne Ucraine e Polacche 2 networks emblematici rappresentano gli estremi opposti in un continuum di esperienze (assolutamente negative  positive) 2^ fase: 2005 e continua  Ricerca in progressione (continua osservazione del fenomeno)  Conversazioni libere con donne ed altri attori  10 interviste biografiche (e continua): Ucraine, Rumene, Bulgare  1 network emblematico (basato su 3 storie di donne)

29 3 casi emblematici L’INTRAPPOLAMENTO DI AGATA LA STATICITA’ DI TANIA LA MOBILITA’ DI MASCIA

30 Agata, parrucchiera polacca “Piangevo tutta la notte… Non potevo mai lasciare la casa. Senza parlare con nessuno, senza vedere nessuno.. Come una schiava!” (int. 2002,Villa Literno) In Campania dal 1995 Voleva aprire un negozio di parrucchiera in Polonia Ha pagato 220$ ad una mediatrice Polacca per il biglietto del bus e il 1° lavoro in Italia In 9 anni ha cambiato 3 lavori (pesanti e mal pagati) Il 3° lavoro diventa una condanna: il nipote (Pasquale) delle vecchia donna di cui si occupava, la violenta due volte. Così Agata deve vivere con Pasquale e i loro figli, continuando a lavorare come badante. Ma naturalmente (!!) Pasquale non la paga più.. La trappola: niente denaro, due figli, paura. La fuga è impossibile

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32 Caratteristiche strutturali del network Legami totali = 21 Legami deboli = 8 (4 amicali) Legami multipli = 1 (Pasquale) Legami familiari = 5 (estremamente vincolanti) Ampiezza = 13 Densità = 13%

33 Un reticolo incapsulato Ambiti relazionali segregati tra l’ambito del lavoro e quello familiare l’unico legame è rappresentato dalla mediatrice che la metterà in contatto con Pasquale Prevalenza di legami deboli Campo delle mediazioni monopolizzato da connazionali senza scrupoli (tre donne polacche) Ancoraggio affettivo vincolante (no retribuzione, maternità)

34 Tania, Ucraina, Insegnante di geografia con il marito malato “Ho lavorato due settimane a Roma. Signora difficile, due bambini piccoli, dovevo fare tutto e poi per lei io no come persona. Poi lei un po’ bugiarda. Lei non ha detto va via.. però lei visto già. Perché io venerdì venuta a Napoli con loro e già preso tutta mia roba e rimasta a Napoli (Int. 2002, Napoli) In Campania dal 2000 Marito malato di cancro (Cernobyl ) Viene in Italia per pagare cure e medicine Paga 350$ ad una mediatrice ucraina che vive a Roma, per il biglietto del bus. Viene in Italia con sua cognata. Il primo lavoro è nel ristorante in cui lavora la cognata (Calabria) In due anni cambia 7 datori. Dopo i primi due (con mediazione polacca) trova un mediatore napoletano.

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36 Legami totali = 26 Legami deboli = 16 Legami multipli = 0 Legami familiari = 4 (3 in Ukraine) Ampiezza = 17 Densità = 8% Caratteristiche strutturali del network

37 Un reticolo autoreferenziale Ancoraggio affettivo in Ucraina, orienta anche il campo relazionale (assenza di legami significativi con italiani e zona amicale ucraina strettamente connessa e strutturata su legami forti ) reticolo amicale efficace nel supporto sia espressivo che materiale campo dell’intermediazione con contatti misti rispetto al genere ed alla nazionalità (Emilio e la fiducia) Reticolo con poche aperture esterne, funzionale al sostegno di T. in una posizione sociale e relazionale statica, in attesa del suo ritorno in Ucraina.

38 Mascia, Medico, Polacca “Lo sai cosa sento? Io sento proprio italiana un po’. Quando parlo, quando sto sola, quando dico parolacce..è in italiano, perché questa è anche poco terra mia! (int. 2003, Napoli) In Campania dal 1990 Viene con sua sorella, immigrata a Napoli qualche anno prima Lascia in Polonia il suo compagno e due figlie, studentesse Parla correttamente l’inglese e ha un carattere molto intraprendente. In 10 anni cambia tre lavori. Dal 2000 si impiega in una organizzazione Non Profit Non fa mai la badante, ma lavora in ristoranti, pub, bar.. Sempre lavori part-time

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40 Caratteristiche strutturali del network Legami totali = 27 Legami deboli = 4 (1 di questi, Anna, è strategico!) Legami multipli = 2 (lavoro + amicizia) Legami familiari = 9 (tutti a Napoli) Ampiezza = 13 Densità = 14%

41 Il reticolo qualità Minore segregazione degli ambiti Prevalenza legami forti di amicizia (sia italiani che polacchi) e di parentela. Ambito affettivo coeso. Legami familiari non vincolanti. Disegno (attuato) di ricongiungimento in Italia 1 solo legame di mediazione “esterno” e anche positivo (trova lavoro da sola, attraverso parenti e amici) Tempo libero come risorsa di networking Network aperto che Mascia può manipolare fino al punto di consentirle di stabilirsi in Italia.

42 Principali fattori emergenti Qualità del network L’ampiezza e la compattezza del network sono relativamente importanti ai fini del successo del progetto migratorio. Piuttosto, l’ “adeguatezza del network” è molto importante. Principali componenti dell’adeguatezza nel campo:  Dei legami familiari  Dei legami amicali  Dei legami di intermediazione

43 I legami familiari:  Avere legami familiari forti in Campania è la condizione migliore  Avere il network familiare diviso tra l’Italia ed il paese di origine è la condizione meno favorevole I legami amicali:  Avere solo legami di amicizia endogamici rispetto al genere ed alla nazionalità non è una buona condizione  Avere legami amicali con persone italiane (soprattutto donne) è una condizione molto favorevole.

44 Il campo dell’intermediazione – Il più importante Legami sommersi e reti ampie (mediatori diversi per lavori diversi) Legami deboli e a bassa valenza fiduciaria (Granovetter,1973) Pagamento del servizio Brokers controllano uno specifico spazio geografico e sociale (omogeneo): E’ realistico immaginare una mappa del territorio regionale, in cui i brokers organizzano il loro mercato: A Napoli come zona principale, in cui di solito le donne arrivano e cominciano la loro esperienza In altre città della Campania (Avellino, Benevento, Caserta,Salerno) Nella provincia La conseguenza è: Soprattutto per i primi immigrati, la destinazione sociale può essere condizionata dal primo broker contattato. La mobilità geografica e sociale risultano molto limitate. Recentemente, il campo dell’intermediazione sta cambiando….

45 Prospettiva macroanalitica  Il mercato del lavoro domestico assume una forte connotazione sociale (Polanyi 1974, Bagnasco 1998,).  I percorsi di accesso al mercato sono molto differenti  I networks sono complessi e dinamici I network dei datori sono basati su forti relazioni fiduciarie (legami amicali e familiari) I network delle donne immigrate sono basati su legami deboli I due network non sono connessi e il mercato risulta davvero incontrollabile (elevato rischio di pratiche illegali)

46 Cosa sta cambiando? Struttura dei networks più complessi, più legami incrociati, più relazioni di fiducia (anche tra datori e lavoratrici).. L’intermediazione: presenza di attori diversi: broker di professione, badanti stesse, datori, amici e conoscenti di nazionalità diversa..… Lunghezza dei percorsi di ricerca lavoro: molto corti (contatto diretto con il datore) molto lunghi (in caso sia possibile scegliere il lavoro migliore) Il network (emblematico) di Dore Per ricostruire questa rete è stato necessario intervistare 3 donne (Marianna, Reni, Dore) e tenere svariate conversazioni con Sofia,Dida, Genni, Rose. I network stanno diventando molto congiunti.

47 The agency: Dore “Quando decisi di venire in Italia, non volevo fare la badante. Ma durante il viaggio in bus presi informazioni dalle altre donne... Così realizzai che sarebbe stato meglio per me cercare un lavoro di badant. Almeno per i primi tempi..” ( int.2009, Avellino) In Campania dal 2006 Ex giocatrice di basket in Bulgaria (campionati europei). La frattura di un ginocchio stronca la sua carriera. Divorziata, lascia in Bulgaria i genitori, una sorella, una figlia sposata e due nipotini. Prima di venire in Italia, ha cambiato diversi lavori in Bulgaria e ha lavorato in Cipro (ristoranti). In Campania, ha cambiato 7 lavori in 5 anni, mescolando part-time e full-time.

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49 Caratteristiche strutturali del network Legami totali = 51 Legami deboli = 29 Legami multipli = 4 Legami familiari = 6 Legami amicali = 13 (molto forti, multiplessi, veicolano: denaro, informazioni, contatti di lavoro, servizi, supporto espressivo, etc.) Ampiezza = 23 Densità = 10%

50 Il network ideale Campi relazionali incrociati (molte cliques) I reticoli amicali (che comprendono Italiani, Bulgari e Romeni) agiscono come supporto espressivo e strumentale. Legami familiari sia in Campania che in Bulgaria. Brokers: 1 donna + 1 uomo (Bulgari) per trovare il 1° lavoro. Dore trova gli altri lavori attraverso legami personali (diretti o indiretti).

51 In breve : Dore ha una rete socialmente e geograficamente aperta, in cui può essere agente di se stessa e anche per le altre donne. Dore dice: “ Sono felice di aiutare altre donne, se ho il contatto giusto sul mio cellulare..” (int. 2010, Avellino)

52 Tendenze Le lavoratrici domestiche sono in grado di controllare direttamente il mercato: part time/full time; in città/ nel villaggio… salari direttamente negoziati con i datori lavoro si cambia molto spesso brokeraggio non si paga più. si ricorre al passaparola, usando cellulari. I network dei datori e quelli delle badanti non sono connessi  Nuovi lavori (i.e. uomini che comprano auto, mini bus per trasportare donne, pacchi,denaro da e per l’Italia)  Nuovi progetti migratori: migrazioni temporanee, a breve termine, stagionali (i.e. Rose)

53 Roze (Bulgaria) In Bulgaria è manager in una società pubblica e guadagna 300€ al mese. Dal 2007 viene in Italia 3 mesi all’anno (luglio – ottobre) per lavorare come badante. Le amiche o la madre che già sono in Italia le procurano il lavoro. In 3 mesi guadagna 1800 € (= 6 salari in Bulgaria). Roze dice: “ Così io posso pagare l’Università per le mie due figlie. Ma posso anche comprare vestiti per me. E posso anche comprarmi almeno tre paia di scarpe. Mi piacciono proprio tanto le scarpe!” (int. 2010, Avellino)

54 Considerazioni Networks come indicatori di integrazione (Golini, Indirizzi di policy: parametri da cui partire per formulare politiche pubbliche Tutto il fronte delle politiche territoriali nel loro complesso (sociali, urbane, della casa, della sicurezza, sanitarie, educative..) impongono nelle agende dei decisori il tema delle migrazioni

55 Principali testi di riferimento Barnes J.(1954), Class and committees in a Norwegian Islan Parish, Human Relations, vol. 7, núm 1 (39-58). Borgatti S.P., Molina J. (2005), Toward ethical guidelines for network research in organizations, Social Networks Volume 27, Issue 2, May 2005, 107-117. Decimo F., Sciortino G. (2006), Reti Migranti, Bologna, il Mulino. Epstein, A.L. (1961). "The network and urban social organization", en Mitchell, C. J. (1969), Social Networks in Urban Situations. Analyses of Personal Relationships in Central African Towns, Manchester University Press. Lin N.(2001), Social Capital: A Theory of Social Structure and Action. Cambridge University Press. Mayer P. (1961), Townsmen or Tribesmen in a South African City,Oxford University Press Piselli F. (1995), Reti. L’analisi di network nelle scienze sociali, Donzelli, Roma Piselli F. (1997), Il network sociale nell’analisi dei movimenti migratori, CSER, Roma Portes, Sensenbrenner, Embeddedness and Immigration: Notes on the Social Determinants of Economic Action, in: The American Journal of Sociology, vol.98, no.6 (May 1993),1320-1350.

56 grazie


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