La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Un museo… portatile: l’arazzo di Bayeux. Noi alunni della 2^A, durante l’approfondimento che abbiamo fatto in occasione del viaggio di istruzione a Parigi,

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Un museo… portatile: l’arazzo di Bayeux. Noi alunni della 2^A, durante l’approfondimento che abbiamo fatto in occasione del viaggio di istruzione a Parigi,"— Transcript della presentazione:

1 Un museo… portatile: l’arazzo di Bayeux

2 Noi alunni della 2^A, durante l’approfondimento che abbiamo fatto in occasione del viaggio di istruzione a Parigi, abbiamo scoperto in internet l’esistenza di un arazzo particolare. È forse il documento più importante della storia e della civiltà dei Normanni. Non si tratta di un arazzo nel senso tecnico della parola, bensì di un ricamo ad ago tracciato con fili di lana di otto colori differenti su una fascia di tela di lino greggio lunga 70 metri e larga 50 centimetri circa. Vi si illustra, com'è noto, la storia della conquista dell'Inghilterra da parte di Guglielmo il Bastardo, duca di Normandia, detto poi il Conquistatore. Quindi l'episodio intorno al quale ruota tutto il racconto è la battaglia di Hastings (14 ottobre 1066). Aiutano a capire il senso delle 58 scene alcune scritte esplicative in latino. Fu realizzato molto probabilmente in una bottega inglese intorno agli anni 1070-1077 per volere del vescovo Oddone di Bayeux. Ma una tradizione popolare, del tutto infondata e piuttosto recente, vuole che a eseguire l'opera sia stata la contessa Matilde, moglie dello stesso Guglielmo, mentre attendeva il ritorno del consorte intento alle imprese belliche. Si tratta di un capolavoro di grande fascino e invenzione per la genialità della messa in scena, il forte senso narrativo e la qualità della rappresentazione. Sembra una pellicola cinematografica ante litteram. I ricami, dai colori freschi e vivaci, seguono un disegno fantasioso, sintetico, efficace.

3 STEP 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 STEP 11 STEP 12 STEP 13 STEP 14 STEP 15 STEP16 STEP 17 STEP18 STEP 19 STEP 20

4 Oggi l’«arazzo» di Bayeux costituisce un documento quasi unico nel suo genere. Nessuna opera paragonabile a questa è sopravvissuta nel corso dei secoli; è comunque certo che, tra il IX e l’XI secolo, ne esistettero alcuni esemplari in ambiente scandinavo (frammenti di una fascia istoriata nella tomba principesca di Oseberg in Norvegia e qualche altro frammento) e in ambiente inglese o anglodanese. Alcuni, come l’«arazzo» di Bayeux, si riferivano ad avvenimenti quasi contemporanei. Di questi pezzi similari alcuni presentavano in margine alla narrazione principale bordi illustrati in modo diverso; a Bayeux vi si mescolano senza molta originalità motivi geometrici con stilizzazioni floreali, animali più o meno mitici ed episodi ispirati alla tradizione delle favole dell’antichità.

5 Ma secondo noi l’essenzialità dell’opera risiede altrove: nella rappresentazione quasi contemporanea dei vestiti, dell’armamento, dell’equipaggiamento, delle flotte, dei metodi di combattimento. Evidentemente il disegnatore (se, come supponiamo, era inglese) ha preso i modelli a nord della Manica piuttosto che in Normandia e ha dovuto reinterpretare un poco quanto era tipicamente normanno. Circa alcuni soggetti l’«arazzo» fornisce indicazioni uniche e insostituibili, specialmente per quanto riguarda i mezzi materiali utilizzati dai conquistatori normanni: la flotta, la cavalleria pesante, eventualmente appoggiata da arcieri a piedi, la costruzione delle prime fortezze.

6 In campo navale ragguardevoli scoperte archeologiche permettono di controllare da vicino i dati forniti dall’«arazzo»; alcune si riferiscono al IX secolo (le tombe principesche di Gokstad e di Oseberg, conservate a Oslo), altre all’XI secolo (i resti delle navi di Skuldelev in Danimarca conservati a Roskilde). Grazie a questi dati sappiamo precisamente come erano le navi dei Vichinghi; essi confermano nella sostanza la perfetta rispondenza dei disegni dell’«arazzo» : navi costruite a fasciame sovrapposto, scafi fini e stretti, direzione per mezzo di un remo-timone posto alla poppa dell’imbarcazione, propulsione sia a remo che a vela. Certamente alcune sfumature distinguono le imbarcazioni regali dalle navi da tra­sporto, mentre i criteri generali rimangono uguali. Si tratta appunto di quelle navi che le fonti storiografiche normanne dell’XI secolo chiamano «esnecche» (esnèques) - con un nome quasi identico in Inghilterra - termine di origine scandinava.

7 Tali imbarcazioni erano molto maneggevoli, risalivano facilmente i fiumi e non richiedevano affatto l’esistenza di porti attrezzati: permettevano di sbarcare su qualsiasi spiaggia in dolce pendenza, come fecero i Normanni a Pevensey nel 1066 e come spesso si è potuto dimostrare con le repliche moderne delle scoperte scandinave. I diversi accessori raffigurati – ancore, remi-timoni, vele – sono la fedele trascrizione visiva di quanto è stato rinvnuto dagli archeologi.

8 L’«arazzo» illustra ugualmente non pochi aspetti della vita civile quotidiana: vi si vedono alcune cene, previste o improvvisate, ricevimenti principeschi, un’incoronazione inglese, una scena di sepoltura, il carico di una flotta con armi e approvvigionamenti, scene di viaggio e perfino la caccia col falcone, sport che sappiamo essere stato apprezzato da Aroldo.

9 I principi che sono alla base della stesura dell’«arazzo» di Bayeux non sono privi di analogie con quelli dei nostri «fumetti» moderni: come questi l’«arazzo» sacrifica le sfumature al gesto espressivo, riduce scene complicate in semplici azioni di pochi protagonisti, rende la prospettiva solo in maniera sommaria, soprattutto con contrasti di colore; non è adatto a restituire la molteplicità degli scenari dell’azione. In compenso si deve sottolineare che la precisione degli atteggiamenti è spesso notevole, perfino quando si tratta di raffigurare i movimenti di un cavallo appena sceso da un’imbarcazione.

10 É evidente che il disegnatore conosceva perfettamente sia il settore della marina che quello della cavalleria, decisamente meglio della stra­grande maggioranza degli illustratori medievali di scene navali o guerriere. Non gli si potrebbe negare la qualifica di artista, nonostante l’estrema semplicità dei mezzi adoperati.

11 La scena chiave si presenta verso la fine del primo terzo dell’arazzo: Harold, il favorito della frazione anglosassone, presta solenne giuramento davanti a Guglielmo garantendo di riconoscerlo come re legittimo dopo la morte di Edoardo

12 Egli pone la sua mano destra su un reliquiario e la sinistra sull’altare. Guglielmo siede in trono in posa da signore e con la spada e riceve l’investitura. Sopra la scena si può leggere l’ iscrizione: “Harold sacramenrum fecit Willelmo duci”. Al di sopra della scena solenne appare il re degli animali, il leone, come a indicare il futuro regno di Guglielmo.

13 Poche scene dopo, Edoardo, con gli occhi spenti e stanchi, muore

14 Poco dopo Harold, spinto dal potente conte Godwin di Kenr, si fa incoronare re degli anglosassoni.

15 Alcuni astrologi annunciano l’apparizione di una cometa, che appare come una freccia di fuoco sul palazzo di Harold. La cometa, un segno di sventura, indica la reazione di Guglielmo.

16 Egli comincia subito i preparativi dell’invasione. Fa tagliare gli alberi lungo le coste normanne e costruire le navi vichinghe. Delle bestie, che si muovono inquiete, sono collocate nelle strisce superiori ed inferiori dell’arazzo.

17 Si può vedere come gli alberi caduti vengono scortecciati, tagliati e trasformati in travi per le imbarcazioni. Poi la flotta di Guglielmo con le vele gonfiate dal vento, attraversa il canale della Manica e sbarca sulla costa inglese. Anche gli animali nei bordi appaiono inquadrati e marciano nella stessa direzione dei conquistatori.

18 Appena sbarcato, e dopo aver mandato alcune truppe in avanscoperta, Guglielmo si informa sul luogo dove risiede Harold e sul suo esercito. Nel frattempo alcuni soldati danno fuoco a una casa, dalla quale fugge una donna con un bambino in braccio nell’atteggiamento di chiedere protezione. Un messaggero si precipita con la lancia abbassata verso Guglielmo e gli annuncia che il suo nemico è vicino.

19 Il Conquistatore ha già cambiato la sua “tenuta da viaggio” con una vistosa armatura da cavaliere, con maglia di ferro, elmo e stivali con speroni. Ritto sul cavallo e accompagnato nei bordi da leoni che procedono irrequieti, egli corre al combattimento, che si svolge negli episodi seguenti, dove vengono descritte le fasi della battaglia.

20 Adesso anche gli animali si agitano: una volpe addenta dei polli e un lupo ringhia contro una capra. Al culmine della battaglia gli animali spariscono dal bordo inferiore e lasciano il posto agli arcieri che accorrono. Divampa un violento combattimento corpo a corpo. Vengono brandite le spade e infilzare le lance. Cadono i primi nemici che ruzzolano con le loro membra spezzate e con le loro teste nei bordi inferiori.

21 La battaglia è vinta e “Harold rex interfectus est”. Il re della fazione anglosassone è stato colpito da una freccia fra gli occhi.

22 Egli barcolla. Un cavaliere normanno accorre e lo finisce con la spada. Nella striscia Molti vengono spogliati delle maglie di ferro. più in basso i vinti gettano a terra le armi. È notevole anche l’introduzione di ele­menti complementari nei bordi superiori e inferiori.

23 Le figure degli animali, tipiche delle favole anglosassoni, possono essere considerate delle traduzioni simboliche dell’azione principale. Nella fase più drammatica degli avvenimenti, gli animali scompaiono per lasciare posto al tumulto della scena guerresca, cosa che evidentemente sottolinea l’importanza della battaglia.

24 Barbieri Simone Baresi Roberto Bazzardi Valentina Begni Annamaria Bellini Mattia Bianchetti Irene Bonassi Andrea Brescianini Valentina Caruna Alessandro Esposito Salvatore Ferlinghetti Marco Ghidini Davide Gisonna Federica Lupatini Michael Masullo Vito Mazzotti Jessica Mingolla Cecilia Morra Michele Pignato Marco Polic Dragana Ranghetti Luca Ranzoni Marco Sina Marigios Stefanelli Cristiana Turla Marta Insegnanti: Bonanni Fernanda


Scaricare ppt "Un museo… portatile: l’arazzo di Bayeux. Noi alunni della 2^A, durante l’approfondimento che abbiamo fatto in occasione del viaggio di istruzione a Parigi,"

Presentazioni simili


Annunci Google