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La storia della scuola a vanzaghello. Il 1800 Carlo Lorenzini (Collodi), autore del libro «Pinocchio», scriveva: «Dovevo andare a scuola, tranne il giovedì.

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Presentazione sul tema: "La storia della scuola a vanzaghello. Il 1800 Carlo Lorenzini (Collodi), autore del libro «Pinocchio», scriveva: «Dovevo andare a scuola, tranne il giovedì."— Transcript della presentazione:

1 La storia della scuola a vanzaghello

2 Il 1800 Carlo Lorenzini (Collodi), autore del libro «Pinocchio», scriveva: «Dovevo andare a scuola, tranne il giovedì e la domenica. La scuola si chiamava semplicemente scuola… una stanza piuttosto grande nella quale eravamo costretti a passare circa sei ore… dove qualche volta s’imparava a leggere, a scrivere e a far di conto». La Lombardia ebbe il primato italiano nel campo dell’istruzione. Nel 1818 l’amministrazione austriaca introdusse l’obbligo di aprire le scuole «elementari» presso ogni parrocchia. Le scuole furono affidate ai Comuni e suddivise in «minori» (2 anni) e «maggiori» (3- 4 anni), maschili e femminili, con l’obbligo di frequenza tra i 6 e i 12 anni. Nei comuni più piccoli esisteva solo la scuola minore dove si insegnava: italiano, aritmetica e catechismo; le scuole maggiori sorgevano nelle città. La scuola era frequentata soprattutto nella stagione invernale, perché in primavera i bambini dovevano aiutare i genitori nei lavori in campagna. Le bambine, di solito, rimanevano a casa ad aiutare nelle faccende domestiche. In tanti si ammalavano di «tubercolosi polmonare», anche i maestri, perché restavano al freddo nelle aule, magari coi vestiti bagnati. I maestri, per poter insegnare, dovevano frequentare un corso di tre mesi per la scuola minore e di sei mesi per la scuola maggiore. Per gli insegnanti delle classi maschili si

3 richiedeva una preparazione maggiore, mentre la «maestra» doveva essere soprattutto una «brava donna». Ogni maestro poteva avere anche cento alunni. Quando l’ Italia fu unificata (1861), la scuola venne distinta in due gradi: «inferiore» e «superiore». La gestione fu lasciata ai Comuni, che però non avevano i soldi necessari neppure per riscaldarla. In questo periodo, anche a Vanzaghello, sorsero scuole serali per alfabetizzare anche gli adulti, che fino ad allora non sapevano né leggere né scrivere e parlavano solo il dialetto. Nel 1882 ci furono le elezioni e andò a votare solo chi sapeva leggere e scrivere. Nel 1896 l’ «Istituto Pio Santa Corona» vendette al Comune di Magnago un pezzo di terreno (attuale Piazza della Costituzione) per la costruzione della Scuola Elementare di Vanzaghello. Aveva dieci aule, cinque sopra e cinque sotto; un’ aula conteneva circa cinquanta bambini. Alla fine dell’ 800 il maestro era tenuto a redigere una graduatoria di merito, così gli alunni venivano elencati dal primo all’ ultimo della classe.

4 La vecchia Scuola Elementare in Via Roma.

5 Il 1900 Fare la maestra, allora, costituiva una delle poche possibilità per le donne di guadagnarsi da vivere con un lavoro non manuale. Le giovani insegnanti dovevano affrontare situazioni difficili anche in luoghi sperduti in cambio di un salario inferiore a quello dei colleghi maschi. Le maestre dovevano anche pulire le aule ogni giorno. Solo la metà degli iscritti alla scuola elementare frequentava realmente i corsi e solo il 16% superava l’esame di proscioglimento dell’obbligo scolastico che si teneva in Agosto.

6 La scuola venne finalmente accettata grazie alle necessità imposte dal lavoro industriale e dall’ emigrazione. Era svantaggioso per chi emigrava non sapere leggere e scrivere. Nel 1901, a Vanzaghello, c’erano solo le tre classi elementari. La scuola iniziava a Settembre. L’orario scolastico era: dalle 9:00 alle 12:00 per le classi seconde e terze, dalle 13:00 alle 15:00 per le prime. Per frequentare la quarta bisognava recarsi a Magnago e la quinta a Castano Primo. Ogni giorno passava un signore con il suo camion e le mamme gli affidavano i bambini con il biglietto di sola andata perché poi dovevano tornare a piedi. Nel 1903 a Vanzaghello si aprì la prima classe mista per «alleggerire» le due sezioni: maschile e femminile. Gli alunni, a quel tempo, indossavano una blusa o grembiule nero confezionati dalla mamma, una borsa a tracolla, ricavata dai pantaloni vecchi del papà, chiusa con un grosso bottone. Dentro c’erano: due quaderni, una matita e una cannuccia con pennino legati con una cordicella. Nei banchi (di legno a quattro posti ) ognuno aveva il proprio calamaio, sempre pieno di inchiostro e, prima di girare la pagina, asciugava il quaderno con la carta assorbente. Nel 1904 l’obbligo scolastico venne prolungato fino a 12 anni (età per accedere al lavoro in fabbrica) con quattro anni di scuola elementare. La percentuale degli analfabeti calò. Nel 1926 a Castano fu istituita una scuola di «economia domestica» per le bambine dopo la quinta: qui si imparava a cucire e poi a 12 anni si andava a lavorare « al mècani». A quei tempi si poteva già frequentare la quarta e la quinta a Vanzaghello.

7 Una pagella che risale all’ anno scolastico 1926/1927.

8 La scuola all’epoca fascista. Il Fascismo introdusse un grande numero di riti commemorativi e celebrativi: la distribuzione delle tessere dell’ Opera Nazionale Balilla, gli anniversari di Mussolini, degli eroi, le feste dell’ aviazione. Ciò finiva a volte per intralciare il lavoro scolastico. L’ orario scolastico era il seguente: 8:30- 12:30; 13:30-15:30. Il giovedì era giorno di vacanza. La nuova scuola di base era così suddivisa: quella preparatoria ( attuale scuola dell’ infanzia), non obbligatoria, e quella elementare, distinta in: inferiore, della durata di 3 anni, e superiore, della durata di 2 anni, obbligatoria. Il regime intervenne con circolari e provvedimenti nell’ ambito scolastico, modificandone i programmi, soprattutto di storia e di geografia.

9 La scuola venne statalizzata e gli insegnanti dovevano avere la tessera del partito. Nelle classi entrava l’insegnante di musica che insegnava a leggere le note e avviava al canto corale. Le norme del 1938-1939 raccomandavano agli scolari l’obbligo della frequenza, la dipendenza gerarchica, la pulizia e la salute del corpo, ritenute fondamentali nella prevenzione delle malattie. Venne messa in atto una grande propaganda nelle scuole sugli effetti della tubercolosi e fu introdotta la vaccinazione. Gli alunni migliori venivano premiati dalla «Cassa di Risparmio» con la somma di 10 lire sul libretto e una cassettina in metallo per raccogliere i risparmi. Nel 1935 si stabilì che il sabato le lezioni terminassero alle ore 12:30 (sabato fascista). Gli scolari meno capaci venivano chiamati « asini» e umiliati da tutti.

10 1946: LA GUERRA è FINITA! L ‘ orario scolastico viene ridotto e si rinunciò alla vacanza del giovedì. I bambini furono invitati a non sciupare la carta. Nella bella stagione si mettevano da parte fogli di giornale o di carta da zucchero che poi si bagnavano per farne delle pallottole da lasciare al sole a seccare. Buttate nella stufa erano un buon combustibile per tenere un po’ al caldo le aule. Tra le materie comparvero: l’ educazione morale, civile e fisica. E’ il 1948, l’ anno delle prime elezioni politiche dell’ Italia repubblicana e democratica. Il 60% degli adulti è ancora privo della licenza elementare e meno del 18% della popolazione parla in italiano. Nel 1955 i programmi Ermini davano molta importanza alla scuola «popolare» per combattere l’ analfabetismo. A Vanzaghello si aprì una sezione frequentata da giovani e le lezioni si tenevano la sera presso la scuola elementare. Nel 1957 la scuola venne divisa in due cicli: primo ciclo (2 anni) e secondo ciclo (3 anni). Nel 1958, a Vanzaghello, si aprì la nuova scuola elementare in via Rosmini, una scuola moderna con cinque aule al primo piano per le classi femminili e cinque aule al secondo piano per le classi maschili.

11 La Scuola Elementare «San Francesco D’Assisi» in via Rosmini. La Scuola Elementare «San Francesco D’Assisi» nel 1958.

12 I banchi erano di formica verde, a due posti, con due calamai. La lavagna era a «saliscendi» (una lavagna a righe e una a quadretti). La cattedra era sollevata dal pavimento da una «predella». Nell’ angolo sopra la porta c’ era l’ altoparlante: era «la voce della Direzione». Nell’ aula dell’ insegnante più anziana c’ era la radio che trasmetteva in tutte le classi le comunicazioni importanti. Mancava la palestra. Nel 1962 nacque la scuola media unica obbligatoria fino a 14 anni e l’ insegnamento del latino diventò facoltativo. I ragazzi di Vanzaghello dovevano recarsi in pullman a Magnago per frequentare la scuola media. Le bocciature cominciarono a diminuire. Dal 1970 in poi … Per legge il numero degli alunni per classe diminuisce, non supera i 25. La nostra scuola viene ampliata perché servono più aule. Entra in vigore il nuovo orario che prevede le lezioni solo al mattino, dal lunedì al sabato. Nel pomeriggio i bambini dovevano eseguire tanti compiti a casa. Per chi lo desiderava c’era il «doposcuola», organizzato dal Comune: si tornava a scuola dopo pranzo per fare i compiti e realizzare alcuni lavoretti.

13 A Vanzaghello si apre finalmente la Scuola Media «Alcide De Gasperi». Nel 1977 si aboliscono i voti in cifre e si introduce la scheda di valutazione con i giudizi, che sostituisce la pagella. Vengono aboliti anche gli esami in seconda elementare. Nel 1990 i genitori scelgono se avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica. Scompare la figura del maestro unico: la scuola è organizzata a MODULI (3 insegnanti su 2 classi; si rientra 3 pomeriggi la settimana) o a TEMPO PIENO (2 insegnanti per classe; 40 ore settimanali comprensive di tempo mensa). Viene introdotto l’insegnamento della lingua inglese a partire dalla seconda. Nel 2005 vengono aboliti gli esami di quinta. LA NOSTRA SCUOLA OGGI Noi frequentiamo la scuola delle «40 ore»: dalle 8:30 alle 16:30 dal lunedì al venerdì. Abbiamo 4 insegnanti: il maestro Angelo (italiano, storia, convivenza civile, educazione motoria), la maestra Luisa (matematica, scienze, geografia, arte e immagine ), la maestra Mara (inglese) e la maestra Barbara (religione). Ci sono poi gli insegnanti «specialisti» che ci aiutano a fare meglio musica, informatica, pallavolo e basket.

14 LA NOSTRA SCUOLA OG GI

15 Le classi, in genere, non superano i 25 alunni. Oggi in tutte le classi sono presenti bambini provenienti da altri Paesi. Con noi ci sono: Elena, rumena, Zarfshan e Tayyba, pakistane. E’ bello confrontarsi con loro e conoscere usi e costumi diversi dai nostri. Da parecchi anni è stata abolita la «divisa». Facendo un confronto con la vecchia scuola, possiamo dire che le nostre aule sono luminose, ben riscaldate, con tanti cartelloni; i banchi sono singoli, di forma quadrata. Abbiamo tanti quadernoni foderati con copertine di colori diversi, per distinguere le varie materie, e tanti libri illustrati su cui studiare e fare esercizi. Gli zaini sono piuttosto pesanti e i nostri astucci contengono di tutto: penne biro di diverso colore, pastelli, pennarelli, correttori, forbici, colla,...

16 Nella nostra scuola ci sono: due laboratori d’ informatica, l’aula di pittura, la biblioteca, una «palestrina», ma per alcune attività possiamo usufruire della palestra della scuola media. La maggior parte di noi si ferma in mensa. La sala- mensa è nuova, spaziosa, allegra, decorata con cartelloni e festoni. Abbiamo anche la fortuna di avere un cortile molto grande, in parte ombreggiato, fornito di: campo da basket, pista d’ atletica e salto in lungo. Dall’ entrata in vigore della riforma Gelmini, sulla nostra scheda di valutazione e sui nostri quaderni sono ricomparsi i voti in cifre. A noi piacciono di più. Siamo contenti di avere una scuola così! Se pensiamo alla scuola del passato, riteniamo di essere più fortunati dei nostri nonni! Noi vorremmo avere qualche pomeriggio libero per giocare, per studiare meglio e per praticare qualche sport. Il prossimo anno saremo alla scuola media e avremo tre pomeriggi liberi, ma (ahimè!) forse dovremo dedicarli tutti allo studio.

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18 Ringraziamo sentitamente i «nonni» del Centro Anziani di Vanzaghello per la loro collaborazione, in particolare la signora Lina Schenal. Grazie alle sue testimonianze e ai suoi scritti abbiamo potuto realizzare questo articolo.


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