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Definizione e Individuazione dei Rischi UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD.

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Presentazione sul tema: "Definizione e Individuazione dei Rischi UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD."— Transcript della presentazione:

1 Definizione e Individuazione dei Rischi UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

2 Gli elementi fondamentali del processo di valutazione –Raccolta informazioni –Individuazione pericoli –Valutazione/stima rischi –Individuazione e programmazione misure –Revisione processo UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

3 –D. lgs 81/2008 e s.m.i. –Norme armonizzate EN –Norme UNI e CEI e linee guida stato-regioni –Norme di buona prassi –Dati di letteratura validati –Registro degli infortuni, registro degli incidenti mancati, ecc. Procedura per la valutazione dei rischi Leggi, norme, documenti UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

4 PROVVEDIMENTI CONSEGUENTI alla VALUTAZIONE Prevenzione  misure tecniche,  igieniche,  comportamentali,  organizzative Informazione Formazione Gestione continua e sistematica UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

5 Misure di Prevenzione Soggetti coinvolti Datore di lavoro è responsabile SPP individua Preposto propone MCcollabora RLSè consultato Lavoratoriinformati UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

6 Valutazione del Rischio Ruolo del Preposto Preposto segnala i problemi Fornisce indicazioni, procedure, strumenti SPP di monitoraggio Riferisce risultati monitoraggio Riferisce risultati monitoraggio UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

7 Classificazione dei rischi professionali RISCHI PER LA SICUREZZA DEI LAVORATORI RISCHI PER LA SALUTE DEI LAVORATORI ASPETTI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI E STRESS LAVORO CORRELATO UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

8 Presupposto della normativa è l’individuazione di tutti i fattori di rischio esistenti, delle interazioni tra i rischi, nonché la valutazione della loro entità. A tale riguardo si riportano di seguito, ai fini di un’uniforme comprensione dei termini usati, le definizioni di “pericolo”, “rischio” e “valutazione del rischio” così come esplicitati nel D.Lgs. 81/08 UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

9 «pericolo»: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni «rischio»: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione «valutazione dei rischi»: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza ; UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

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12 Metodo combinato: –Intervista ai soggetti sensibili ( dirigente, preposto, etc) –Sopralluogo –Informazione e formazione dei lavoratori Indagini specifiche a seconda della natura del rischio Criteri di aggiornamento della valutazione del rischio Procedura per la valutazione dei rischi Criteri e modalità esecutive UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

13 I provvedimenti non devono riguardare solo i rischi di natura tecnica, ma anche quelli derivati da una non adeguata organizzazione del lavoro e da un non corretto comportamento dei lavoratori, durante l’esercizio della loro attività. Procedura per la valutazione dei rischi Proposizione dei provvedimenti UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

14 Obiettivo della “VALUTAZIONE DEI RISCHI” CONSENTIRE al DATORE di LAVORO di PRENDERE i PROVVEDIMENTI NECESSARI per SALVAGUARDARE la SICUREZZA e la SALUTE dei LAVORATORI Obiettivo della “VALUTAZIONE DEI RISCHI” CONSENTIRE al DATORE di LAVORO di PRENDERE i PROVVEDIMENTI NECESSARI per SALVAGUARDARE la SICUREZZA e la SALUTE dei LAVORATORI UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

15 La valutazione e il documento debbono essere rielaborati  in occasione di: o modifiche del processo produttivo o modifiche dell’organizzazione del lavoro  in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione e della protezione  a seguito di infortuni significativi  quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenziano la necessità UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

16 TITOLO I CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI CAPO II SISTEMA ISTITUZIONALE CAPO III GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO CAPO IV DISPOSIZIONI PENALI TITOLO II Luoghi di lavoro TITOLO III Uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di Protezione individuale TITOLO IV Cantieri temporanei o mobili TITOLO V Segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro TITOLO VI Movimentazione Manuale dei Carichi TITOLO VII Attrezzature munite di Video Terminale Titolo VIII Agenti Fisici Titolo IX Sostanze pericolose Titolo X Esposizione ad Agenti biologici Titolo XII Disposizioni diverse in materia penale Allegati dal I al LI Lo schema del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Titolo XI Protezione atmosfere esplosive 16 UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

17 Rischio Biologico Definizione: esposizione agli agenti biologici negli ambienti di vita e di lavoro UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

18 L' ALLEGATO XVLI riporta l'elenco degli agenti biologici classificati nei gruppi 2, 3 e 4. Articolo 266 - Campo di applicazione Le norme del presente titolo si applicano a tutte le attività lavorative nelle quali vi è rischio di esposizione ad agenti biologici TITOLO X – ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI N° 4 CAPI - N° 21 articoli (da art. 266 a art. 286) CAPO I – DISPOSIZIONI GENERALI N° 5 articoli (da art. 266 a art. 270) UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

19 Articolo 271 - Valutazione del rischio 1. Il datore di lavoro, nella valutazione del rischio di cui all'articolo 17, comma 1, tiene conto di tutte le informazioni disponibili relative alle caratteristiche dell'agente biologico e delle modalità lavorative, ed in particolare: a) della classificazione degli agenti biologici che presentano o possono presentare un pericolo per la salute umana quale risultante dall' ALLEGATO XLVI o, in assenza, di quella effettuata dal datore di lavoro stesso sulla base delle conoscenze disponibili e seguendo i criteri di cui all'articolo 268, commi 1 e 2;ALLEGATO XLVI b) dell'informazione sulle malattie che possono essere contratte; c) dei potenziali effetti allergici e tossici UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

20 Articolo 278 - Informazioni e formazione 1. Nelle attività per le quali la valutazione di cui all'articolo 271 evidenzia rischi per la salute dei lavoratori, il datore di lavoro fornisce ai lavoratori, sulla base delle conoscenze disponibili, informazioni ed istruzioni, in particolare per quanto riguarda: a) i rischi per la salute dovuti agli agenti biologici utilizzati; b) le precauzioni da prendere per evitare l'esposizione; c) le misure igieniche da osservare; d) la funzione degli indumenti di lavoro e protettivi e dei dispositivi di protezione individuale ed il loro corretto impiego; e) le procedure da seguire per la manipolazione di agenti biologici del gruppo 4; f) il modo di prevenire il verificarsi di infortuni e le misure da adottare per ridurne al minimo le conseguenze. UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

21 D.Lgs. 81/08 TITOLO X GLI AGENTI BIOLOGICI Gruppo 1: agente che presenta poche probabilità di causare malattie in soggetti umani; Gruppo 2: un agente che può causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio per i lavoratori; è poco probabile che si propaga nella comunità; sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche; Gruppo 3: un agente che può causare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori; l’agente biologico può propagarsi nella comunità, ma di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche; Gruppo 4: un agente biologico che può provocare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori e può presentare un elevato rischio di propagazione nella comunità; non sono disponibili, di norma, efficaci misure profilattiche o terapeutiche. UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

22 Nel caso in cui l'agente biologico oggetto di classificazione non può essere attribuito in modo inequivocabile ad uno fra i due gruppi sopraindicati, esso va classificato nel gruppo di rischio più elevato tra le due possibilità UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

23 Classificazione degli agenti biologici Si basa sugli effetti esercitati sul lavoratore “ sano” Non tiene conto degli effetti particolari sui lavoratori “ ipersuscettibili” dei micro-organismi geneticamente modificati Non sono considerati gli AB non patogeni per l’uomo UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

24 RISCHIO BIOLOGICO Vale a dire... di rischio esposizione ad agenti biologici Il pericolo è rappresentato dagli agenti biologici a cui l’operatore può essere esposto durante l’espletamento del proprio lavoro e che vengono suddivisi in in base al grado di pericolosità......Rischio di venire a contatto diretto o indiretto mediante inoculazione con qualsiasi microrganismo, coltura cellulare, endoparassita agente di infezione, allergia, intossicazione nell’uomo. 4 gruppi UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

25 VALUTAZIONE DEL RISCHIO INDIVIDUALE Identificazione Agenti Biologici Identificare Operatori/reparti/mansioni/compiti a rischio biologico Caratteristiche ambiente di lavoro e organizzazione Continua evoluzione nell’ attività lavorativa, Cicli tecnologici Mobilità LAVORATORI Misure di Isolamento Presenza/diffusione di procedure di sicurezza e tecnologie sicure precauzioni standard UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

26 Trasmissione dall’ambiente L’ambiente di lavoro come altri ambienti di vita può consentire la sopravvivenza di alcuni microrganismi caratterizzati da particolari forme di vita quelli che sopravvivono più frequentemente al freddo, alla mancanza di umidità e di nutrimento sono le spore e alcuni tipi di funghi UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

27 La valutazione del rischio biologico ipotesi, su base bibliografica della qualità degli agenti biologici potenzialmente presenti le fasi del processo lavorativo che implicano il rischio di esposizione ad agenti biologici (nell’uso e nell’esposizione potenziale) il numero dei lavoratori esposti (o potenzialmente esposti) alle fasi di cui sopra valutazione del comportamento degli operatori UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

28 la valutazione del rischio biologico verifica del grado di formazione e informazione degli operatori esistenza di procedure documentate, note e accessibili a tutti gli operatori individuazione dei punti critici eventuale misura della contaminazione ambientale, con caratterizzazione di agenti biologici eventualmente classificati presenza e utilizzo di misure e sistemi di protezione collettiva e individuale UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

29 Modalità di esposizione punture accidentali con aghi contaminati (modalità più frequente)‏ tagli con oggetti taglienti (bisturi, vetri rotti, etc.)‏ contatto con mucose integre (occhi, cavo orale, naso) o cute lesa (eczemi, lesioni)‏ UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

30 MATERIALI BIOLOGICI VERSO I QUALI VANNO SEMPRE ADOTTATE MISURE PRECAUZIONALI: *SANGUE *SECREZIONI VAGINALI *SECREZIONI SPERMATICHE *LATTE MATERNO *TESSUTI *LIQUIDO AMNIOTICO *LIQUIDO CEREBROSPINALE *LIQUIDO SINOVIALE *LIQUIDO PERITONEALE UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

31 MATERIALI BIOLOGICI VERSO I QUALI ADOTTARE MISURE PRECAUZIONALI SOLAMENTE SE C’E’ SANGUE VISIBILE: *FECI *SECREZIONI NASALI *SALIVA *URINE *VOMITO *SUDORE *LACRIME UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

32 STIMA DEL RISCHIO BIOLOGICO R = P x E x T rischio di contrarre l’infezione prevalenza dell’agente infettante nel ambiente frequenza di esposizione efficace al pericolo efficacia di trasmissione dell’agente a seguito di una singola esposizione UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

33 ESPOSIZIONE A RISCHIO Manovre maggiormente soggette a rischio Reincappucciamento aghi Presenza aghi tra i telini Manipolazione rifiuti Gettare taglienti nell’ago box Durante procedure in sala operatoria Durante prelievi i.m. e e.v. Manipolare ago non reincappucciato UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

34 D. Lgs. 81/08 – Titolo IX Sostanze pericolose capo I protezione da agenti chimic i UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

35 Dati necessari per la caratterizzazione del pericolo CHIMICO  DL 50  Saggi di tossicità acuta  Saggi di tossicità cronica  Test in vitro per cancerogenicità e teratogenicità  Studi epidemiologici BIOLOGICO  LD 50  Patogenicità (casi/infetti)‏  Virulenza (gravità dei casi)‏  Diffusibilità  Esistenza di vaccini  Studi epidemiologici UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

36 Agenti chimici Nei paesi UE sono in circolazione più di 100.000 sostanze chimiche, come tali o come componenti di preparati. Vigono norme comuni per la classificazione, l'etichettatura e l'imballaggio dei prodotti chimici pericolosi. Solo alcune migliaia delle sostanze chimiche sono classificate come pericolose. Solo esse, ed i preparati che le contengono, sono soggette ai dettami della normativa vigente(obbligo di etichettatura, scheda di sicurezza (SDS) etc). UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

37 Agenti chimici La maggior parte delle sostanze in commercio non sono state classificate, o sono considerate non pericolose per mancanza di informazioni. Il regolamento comunitario, denominato REACH acronimo (Registration, Evaluation and Authorisation of Chemicals) definisce il Regolamento (CE) n. 1907/2006, recepito dalla normativa nazionale, concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche. Regolamento (CE) n. 1907/2006 UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

38 La valutazione del rischio chimico Deve considerare: proprietà pericolose delle sostanze schede di sicurezza dei prodotti livello, tipo e durata dell’esposizione modalità di lavoro e quantità degli agenti chimici impiegati TLV e limiti biologici, se disponibili gli effetti delle misure preventive e protettive adottate o da adottare se disponibili le condizioni di pregresse azioni di sorveglianza sanitaria UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

39 Metodo per la valutazione del rischio richiesto dalla normativa valutare e quantizzare il rischio griglia di valori le priorità di intervento quantizzare il rischio nell’ ambito del rischio moderato o non moderato UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

40 CALCOLO DELLA PROBABILITA’ modalità d’impiego (istruzioni operative di sicurezza); presenza di DPO, DPA; impianti; dati sanitari pregressi (ultimi tre anni); dispositivi di protezione individuali (DPI) utilizzati; informazione e formazione. UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

41 CALCOLO DELLA PROBABILITA’ I fattori da considerare ai fini di una corretta valutazione di P sono: tipologia dei prodotti impiegati; analisi delle sostanze tramite le schede di sicurezza; quantità di sostanza impiegata nelle lavorazioni o stoccate; tempo di esposizione; UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

42 Valutazione dei rischi R = f (P x G) R = l’entità del rischio P = la probabilità d’accadimento dell’evento G = la gravità del danno potenzialmente derivabile UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

43 Il metodo tiene conto: della ragionevole probabilità d’esposizione durante la normale attività lavorativa di situazioni critiche che potessero verificarsi e del potenziale danno conseguente a tale evento in relazione alle modalità d’esposizione in relazione alle caratteristiche chimico- fisiche e tossicologiche della sostanza impiegata UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

44 Completezza e disponibilità delle informazioni Non sono disponibili informazioni sul prodotto  3 Sono disponibili solo informazioni generiche non in conformità con le direttive sotto citate.  2 È disponibile la scheda di sicurezza del produttore, in lingua italiana, redatta in conformità alla direttiva 67/548/CEE e 88/379/CEE  1 UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

45 Pericolosità del prodotto Combinazione fra due o più caratteristiche di tossico, nocivo, irritante, corrosivo, esplosivo o infiammabile  8 Tossico o nocivo o irritante o infiammabile o corrosivo o esplosivo o comburente  6 Prodotto senza frasi di rischio ma che in accordo alla scheda di sicurezza, necessita di particolari cure per la movimentazione, stoccaggio ed uso.  3 Prodotto chimico innocuo sia alla salute che all’ambiente  1 UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

46 Durata dell’esposizione L’addetto è costantemente esposto al prodotto chimico  4 L’addetto è esposto al prodotto chimico per oltre la metà del suo tempo lavorativo  3 L’addetto viene a contatto con il prodotto chimico solo in determinati casi o attività di carattere saltuario o durante la manutenzione  2 L’addetto viene esposto al prodotto chimico solo in casi eccezionali  1 UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

47 Circostanze e modalità di gestione dell’esposizione l’attività è svolta dall’operatore in probabile assenza di dispositivi di protezione individuali o collettivi  3 L’attività è svolta tramite operatività diretta dell’operatore con modalità controllate, previste e gestite tramite procedure  2 L’attività non richiede presenza di personale  1 UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

48 Valutazione impiantistica L’impianto necessita di manutenzione e l’operatività nell’area è critica.  4 L’impianto necessita di introduzione di dispositivi di protezione collettivi.  3 L’impianto è in buono stato ma potrebbero essere adottate modifiche migliorative.  2 L’impianto è in ottimo stato e non si rilevano possibili criticità.  1 UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

49 TITOLO VI Movimentazione Manuale dei Carichi 1. CARATTERISTICHE DEL CARICO La movimentazione manuale di un carico può costituire un rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso- lombari nei seguenti casi: il carico è troppo pesante; è ingombrante o difficile da afferrare; è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi; è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato a una certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco; può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni per il lavoratore, in particolare in caso di urto. 1. CARATTERISTICHE DEL CARICO La movimentazione manuale di un carico può costituire un rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso- lombari nei seguenti casi: il carico è troppo pesante; è ingombrante o difficile da afferrare; è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi; è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato a una certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco; può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni per il lavoratore, in particolare in caso di urto. ELEMENTI DI RIFERIMENTO UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

50 TITOLO VI Movimentazione Manuale dei Carichi 2. SFORZO FISICO RICHIESTO Lo sforzo fisico può presentare rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari nei seguenti casi: è eccessivo; può essere effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco; può comportare un movimento brusco del carico; è compiuto col corpo in posizione instabile. 2. SFORZO FISICO RICHIESTO Lo sforzo fisico può presentare rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari nei seguenti casi: è eccessivo; può essere effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco; può comportare un movimento brusco del carico; è compiuto col corpo in posizione instabile. ELEMENTI DI RIFERIMENTO 50 UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

51 3.CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE DI LAVORO 3.CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE DI LAVORO Le caratteristiche dell'ambiente di lavoro possono aumentare le possibilità di rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari nei seguenti casi: lo spazio libero, in particolare verticale, è insufficiente per lo svolgimento dell'attività richiesta; il pavimento è ineguale, quindi presenta rischi di inciampo o è scivoloso o il posto o l'ambiente di lavoro non consentono al lavoratore la movimentazione manuale di carichi a un'altezza di sicurezza o in buona posizione; il pavimento o il piano di lavoro presenta dislivelli che implicano la manipolazione del carico a livelli diversi; il pavimento o il punto di appoggio sono instabili; la temperatura, l'umidità o la ventilazione sono inadeguate. TITOLO VI Movimentazione Manuale dei Carichi 51 ELEMENTI DI RIFERIMENTO UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

52 TITOLO VI Movimentazione Manuale dei Carichi 4. ESIGENZE CONNESSE ALL’ATTIVITA’ L'attività può comportare un rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari se comporta una o più delle seguenti esigenze: sforzi fisici che sollecitano in particolare la colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo prolungati; pause e periodi di recupero fisiologico insufficienti; distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o di trasporto; un ritmo imposto da un processo che non può essere modulato dal lavoratore. 4. ESIGENZE CONNESSE ALL’ATTIVITA’ L'attività può comportare un rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari se comporta una o più delle seguenti esigenze: sforzi fisici che sollecitano in particolare la colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo prolungati; pause e periodi di recupero fisiologico insufficienti; distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o di trasporto; un ritmo imposto da un processo che non può essere modulato dal lavoratore. 52 ELEMENTI DI RIFERIMENTO UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

53 FATTORI INDIVIDUALI DI RISCHIO Fatto salvo quanto previsto dalla normativa vigente in tema di tutela e sostegno della maternità e di protezione dei giovani sul lavoro, il lavoratore può correre un rischio nei seguenti casi: inidoneità fisica a svolgere il compito in questione tenuto altresì conto delle differenze di genere e di età; indumenti, calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore; insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione o dell’addestramento FATTORI INDIVIDUALI DI RISCHIO Fatto salvo quanto previsto dalla normativa vigente in tema di tutela e sostegno della maternità e di protezione dei giovani sul lavoro, il lavoratore può correre un rischio nei seguenti casi: inidoneità fisica a svolgere il compito in questione tenuto altresì conto delle differenze di genere e di età; indumenti, calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore; insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione o dell’addestramento TITOLO VI Movimentazione Manuale dei Carichi 53 UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

54 RIFERIMENTI A NORME TECNICHE Le norme tecniche della serie ISO 11228 (parti 1- 2-3) relative alle attività di movimentazione manuale (sollevamento, trasporto, traino, spinta, movimentazione di carichi leggeri ad alta frequenza) sono da considerarsi tra quelle previste all’articolo 168, comma 3. RIFERIMENTI A NORME TECNICHE Le norme tecniche della serie ISO 11228 (parti 1- 2-3) relative alle attività di movimentazione manuale (sollevamento, trasporto, traino, spinta, movimentazione di carichi leggeri ad alta frequenza) sono da considerarsi tra quelle previste all’articolo 168, comma 3. TITOLO VI Movimentazione Manuale dei Carichi 54 UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

55 «NORMA TECNICA»: specifica tecnica, approvata e pubblicata da un'organizzazione internazionale, da un organismo europeo o da un organismo nazionale di normalizzazione, la cui osservanza non sia obbligatoria; NORME TECNICHE 55 definizione da art. 2 UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

56 BUONE PRASSI « buone prassi»: soluzioni organizzative o procedurali coerenti con la normativa vigente e con le norme di buona tecnica, adottate volontariamente e finalizzate a promuovere la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro attraverso la riduzione dei rischi e il miglioramento delle condizioni di lavoro, elaborate e raccolte dalle regioni, dall'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPESL), dall'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) e dagli organismi paritetici di cui all'articolo 51, validate dalla Commissione consultiva permanente di cui all'articolo 6, previa istruttoria tecnica dell'ISPESL, che provvede a assicurarne la più ampia diffusione; 56 definizione da art. 2 UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

57 LINEE GUIDA «linee guida»: atti di indirizzo e coordinamento per l'applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza predisposti dai ministeri, dalle regioni, dall'ISPESL e dall'INAIL e approvati in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano; 57 definizione da art. 2 UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

58 NORME TECNICHE ISO PER LA MMC NORME ISO ISO 11228- 1: Ergonomics — Manual handling — Lifting and carrying ISO 11228- 2: Ergonomics — Manual handling — Pushing and pulling ISO 11228- 3: Ergonomics — Manual handling — Handling of low loads at high frequency NORME UNI EN (COGENTI AI FINI DELLA “DIRETTIVA MACCHINE”) UNI EN 1005-2 : Sicurezza del macchinario; Prestazione fisica umana: Movimentazione manuale di macchinario e di parti componenti il macchinario UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

59 D. LGS. 81/08 … all’atto della valutazione del rischio analizza i posti di lavoro con particolare riguardo: condizioniergonomiche igiene ambientale … alle condizioni ergonomiche e di igiene ambientale. 59 Articolo 174: Attrezzature dotate di VDT - Obblighi del datore di lavoro UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

60 Titolo VII Attrezzature munite di VDT Capo I – Disposizioni Generali (artt.172- 173) Capo II – Obblighi dei datori di lavoro, dei Dirigenti e dei Preposti (artt. 174- 177) Capo III – Sanzioni (art. 178) UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

61 Articolo 172 - Campo di applicazione 1. Le norme del presente titolo si applicano alle attività lavorative che comportano l'uso di attrezzature munite di VDT. 2. Le norme del presente titolo non si applicano ai lavoratori addetti: a) ai posti di guida di veicoli o macchine; b) ai sistemi informatici montati a bordo di un mezzo di trasporto; c) ai sistemi informatici destinati in modo prioritario all'utilizzazione da parte del pubblico; d) alle macchine calcolatrici, ai registratori di cassa e a tutte le attrezzature munite di un piccolo dispositivo di visualizzazione dei dati o delle misure, necessario all'uso diretto di tale attrezzatura; e) alle macchine di videoscrittura senza schermo separato. 61 UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

62 Articolo 173 - Definizioni 1. Ai fini del presente decreto legislativo si intende per: a)videoterminale: uno schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione utilizzato; tastiera mousesoftware accessori opzionali, l'unità a dischitelefonomodem stampantesupporto per i documentisediapiano di lavorol'ambiente di lavoro b)posto di lavoro: l'insieme che comprende le attrezzature munite di videoterminale, eventualmente con tastiera ovvero altro sistema di immissione dati, incluso il mouse, il software per l'interfaccia uomo-macchina, gli accessori opzionali, le apparecchiature connesse, comprendenti l'unità a dischi, il telefono, il modem, la stampante, il supporto per i documenti, la sedia, il piano di lavoro, nonché l'ambiente di lavoro immediatamente circostante; c)lavoratore: il lavoratore che utilizza un'attrezzatura munita di videoterminali, in modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali, dedotte le interruzioni di cui all'articolo 175. 62 UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

63 Articolo 174 - Obblighi del datore di lavoro 1.Il datore di lavoro, all’atto della valutazione del rischio di cui all’articolo 28, analizza i posti di lavoro con particolare riguardo: vistaocchi a) ai rischi per la vista e per gli occhi; posturaaffaticamento fisico o mentale; b) ai problemi legati alla postura ed all'affaticamento fisico o mentale; condizioniergonomicheigiene ambientale c) alle condizioni ergonomiche e di igiene ambientale. 2.Il datore di lavoro adotta le misure appropriate per ovviare ai rischi riscontrati in base alle valutazioni di cui al comma 1, tenendo conto della somma ovvero della combinazione della incidenza dei rischi riscontrati. 3.Il datore di lavoro organizza e predispone i posti di lavoro di cui all’articolo 173, in conformità ai requisiti minimi di cui all’ALLEGATO XXXIV.ALLEGATO XXXIV 63 UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

64 Requisiti di cui all’ allegato XXXIV Piano di lavoro  superficie poco riflettente  dimensioni sufficienti  disposizione flessibile dello schermo, della tastiera, dei documenti e del materiale accessorio  spazio sufficiente che permetta ai lavoratori una posizione comoda. Il supporto per i documenti deve essere:  stabile e regolabile  collocato in modo tale da ridurre al massimo i movimenti fastidiosi della testa e degli occhi. UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

65 Schermo I caratteri sullo schermo devono avere:  buona definizione e forma chiara  grandezza sufficiente e spazio adeguato tra i caratteri e le linee. L'immagine sullo schermo deve essere:  stabile  esente da sfarfallamento o altre instabilità la brillanza e/o il contrasto tra i caratteri e lo sfondo dello schermo devono essere facilmente regolabili Lo schermo deve essere:  orientabile e inclinabile  privo di riflessi e riverberi UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

66 Tastiera  Inclinabile e dissociata dallo schermo  Di superficie opaca  Lo spazio davanti alla tastiera deve essere sufficiente onde consentire un appoggio per le mani e le braccia dell'utilizzatore (almeno 15 cm).  La disposizione della tastiera e le caratteristiche dei tasti devono tendere ad agevolare l'uso della tastiera stessa.  I simboli dei tasti devono presentare sufficiente contrasto ed essere leggibili dalla normale posizione di lavoro. UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

67 Sedile di lavoro  stabile e comodo  seduta regolabile in altezza  schienale consente all'utilizzatore una certa libertà di movimento  schienale regolabile in altezza e in inclinazione. Un poggiapiedi sarà messo a disposizione di coloro che lo desiderino UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

68 Stress lavoro-correlato "Lo stress dovuto al lavoro può essere definito come un insieme di reazioni fisiche ed emotive dannose che si manifesta quando le richieste poste dal lavoro non sono commisurate alle capacità, risorse o esigenze del lavoratore. Lo stress connesso al lavoro può influire negativamente sulle condizioni di salute e provocare persino infortuni" (NIOSH, 1999) Elementi fondamentali - Le condizioni emotive dell'ambiente in cui si lavora - La sussistenza di un clima organizzativo che stimoli la creatività e l'apprendimento - L'ergonomia - La sicurezza degli ambienti di lavoro I rischi alla base dello stress da lavoro vanno strettamente correlati ad aspetti di progettazione, di organizzazione e di gestione del lavoro, nonché ai rispettivi contesti ambientali. I rischi alla base dello stress da lavoro vanno strettamente correlati ad aspetti di progettazione, di organizzazione e di gestione del lavoro, nonché ai rispettivi contesti ambientali. UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

69 Indifferibilità della necessità di occuparci dei disagi psicologici da lavoro - La pronuncia da parte dell’ INAIL che “le malattie psichiche e psicosomatiche da stress e disagio lavorativo” sono forme che possono essere riconosciute dall’ Ente sia pure, con onere della prova a carico del lavoratore. Circolare 71/2003 - L’inserimento per le patologie professionali per le quali è obbligatoria la denuncia (D.M. 27/04/04 e D.M. 14/01/08) del “disturbo post-traumatico correlato da stress” causate da disfunzioni delle organizzazioni del lavoro nella lista II - Riferimento esplicito che fa l’art. 28 del D.Lgs. 81/08 alla necessità di valutare tra tutti i rischi “… quelli collegati allo stress lavoro correlato…” in vigore dal 16 maggio 2009. UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

70 ELEMENTI SOGGETTIVI Percezione del lavoratore Risultati dei questionari somatoformi di percezione Valutazione del rischio stress lavoro correlato ELEMENTI OGGETTIVI Eventi sentinella Organizzazione dei compiti lavorativi e delle condizioni di lavoro Modalità di comunicazione interna Aspetti specifici correlati alla sicurezza Dati biostatistici a cura del medico competente UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

71 attraverso l’analisi di: Contenuto del lavoro Contesto del lavoro Eventi sentinella Outcomes di salute Come possiamo esplorare se la dimensione organizzativa del lavoro è fonte di benessere/malessere? UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

72 IL LAVORO È FONTE DI BENESSERE PER I LAVORATORI SE TUTELA la loro INTEGRITÀ PSICOFISICA IL LAVORO È FONTE DI BENESSERE PER I LAVORATORI SE TUTELA la loro INTEGRITÀ PSICOFISICA (ambiente e attrezzature, carichi/ritmi, orario/turni, disegno del compito) Contenuto del lavoro UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

73 Contesto del Lavoro IL LAVORO È FONTE DI BENESSERE PER I LAVORATORI SE IL LAVORO È FONTE DI BENESSERE PER I LAVORATORI SE CONSENTE all’individuo di realizzarsi sviluppandosi come PERSONA che vuole soprattutto essere riconosciuta: può essere premiata o anche punita, purché ciò avvenga con trasparenza (equità e riconoscimento, carriera, ruolo, controllo/libertà decisionale)

74 Contenuto del lavoro - AMBIENTE ED ATTREZZATURE DI LAVORO Lavoro a videoterminale > 20 ore/settimana Inadeguato comfort acustico Esposizione ad agenti cancerogeni / allergizzanti Microclima confortevole Inadeguata illuminazione (carenza o abbagliamento) Movimentazione manuale di carichi che provoca mal di schiena o dolore alle braccia Disponibilità Dispositivi di Protezione Individuale (comfort e adeguata manutenzione/sostituzione periodica) Lavoro a rischio di aggressione fisica / lavoro isolato / percorsi non sicuri Segnaletica di sicurezza chiara, immediata e pertinente ai rischi Ambiente di lavoro con spazi ampi e sicuri Esposizione a vibrazioni Adeguata manutenzione di macchine ed attrezzature Esposizione ad agenti biologici La mansione comporta la guida di automezzi con patente A/B La mansione comporta guida di automezzi con patente C o superiore La mansione comporta lavoro all'esterno

75 Contenuto del lavoro - CARICO DI LAVORO / RITMO DI LAVORO Sono stati ufficialmente valutati i carichi di lavoro e non risultano eccessivi rispetto all'organico Sono stati ufficialmente valutati i tempi di lavoro e risultano adeguati all'organico esistente Ci sono variazioni imprevedibili della quantit à di lavoro con relativa frequenza Vi è assenza di compiti per lunghi periodi nel turno lavorativo Il lavoro richiede una elevata velocit à di esecuzione Il ritmo di lavoro è determinato da una macchina (o da altri fattori) e il lavoratore non può modificarlo I lavoratori devono prendere decisioni rapide (se s ì indicare quali) I lavoratori possono ripartire i carichi di lavoro La mansione richiede una elevata responsabilit à verso terzi, impianti e produzione Contenuto del lavoro - ORARIO DI LAVORO Viene abitualmente svolto lavoro straordinario al di fuori dell'orario contrattuale Il tempo di lavoro straordinario è concordato con il lavoratore (sia nei limiti contrattuali sia fuori dagli stessi) Il tempo di lavoro straordinario è retribuito / recuperabile E ’ presente orario di lavoro rigido (non flessibile) La programmazione dell ’ orario varia frequentemente e/o in modo imprevedibile Le pause di lavoro non sono chiaramente definite E ’ presente il lavoro a turni fissi/variabili (se variabili indicare ogni quanto tempo vengono stabiliti) E ’ presente il turno notturno fisso o a rotazione (se s ì indicare il numero di notti / mese) Ai lavoratori è richiesta reperibilit à fuori orario di lavoro (se s ì indicare il numero di notti / mese) UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

76 Contenuto del lavoro - DISEGNO DEL COMPITO Il lavoro subisce frequenti interruzioni sul programma giornaliero noto Presenza di adeguate risorse strumentali utili per lo svolgimento del lavoro Il lavoro è monotono / ripetitivo (induce noia e/o fastidio) Il lavoro è frammentato: non è possibile per il lavoratore seguire l'intero ciclo lavorativo dall'inizio alla fine Il lavoratore conosce sempre lo scopo finale del lavoro che svolge (attraverso opportuno addestramento) Lo svolgimento della mansione richiede di eseguire più compiti contemporaneamente (la sequenza dei compiti non è ordinata a priori) La mansione e i compiti del lavoratore sono chiaramente definiti (indipendentemente dai compiti teorici della figura professionale) I compiti sono assegnati secondo le attitudini e le capacità individuali oppure viene effettuato un adeguato addestramento preventivo Presenza di procedure scritte, chiare e note a tutti i lavoratori Le risorse umane necessarie allo svolgimento dei compiti sono adeguate

77 Contesto del lavoro - CARRIERA I lavoratori sono assunti con contratti a tempo determinato / a progetto Nell'Azienda è presente un alto rischio di cassa integrazione / mobilità Sono definiti i criteri per l'avanzamento di carriera All'attività svolta è riconosciuto un basso valore sociale Esistono sistemi premianti in relazione alla corretta gestione del personale da parte dei dirigenti / capi Esistono sistemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi lavorativi assegnati E’ presente un piano di sviluppo professionale per tutti i lavoratori I criteri di assegnazione degli incentivi sono equi e trasparenti La retribuzione è commisurata all'impegno richiesto I criteri di retribuzione sono chiari e conosciuti da tutti Contesto del lavoro - RUOLO NELL'AMBITO DELL'ORGANIZZAZIONE L'organigramma aziendale è presente e noto a tutti i lavoratori I ruoli sono chiaramente definiti Le responsabilità dei singoli lavoratori non sono chiaramente definite Vi è una sovrapposizione di ruoli differenti sulle stesse persone (RSPP / Responsabile qualità / Dirigente / Preposto...) UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

78 Contesto del lavoro - CONTROLLO / AUTONOMIA DECISIONALE Il lavoro dipende da compiti precedentemente svolti da altri e se non viene svolto può provocare un fermo produttivo I lavoratori hanno sufficiente autonomia per l’esecuzione dei compiti E' presente un sistema di controllo / gestione sul lavoro svolto Il lavoratore può decidere l'ordine di esecuzione dei compiti, nel rispetto dei tempi prefissati, senza inficiare l'esito del lavoro Vengono prese in considerazione le proposte innovative dei lavoratori I lavoratori possono assumersi un certo grado di responsabilità al di fuori del proprio profilo professionale I lavoratori possono verificare in qualsiasi momento la correttezza del proprio lavoro I lavoratori possono assumere iniziative personali nell'esecuzione dei compiti Contesto del lavoro - COMUNICAZIONE Sono presenti procedure scritte e note a tutti i lavoratori (se sì indicare dove sono conservate e come vengono divulgate) Gli obiettivi aziendali sono noti solo ai dirigenti I responsabili non informano regolarmente i lavoratori sul funzionamento dell'Azienda E' presente un sistema di comunicazione aziendale accessibile a tutti i lavoratori (se sì indicare quale: bacheca, intranet, circolari interne…) I lavoratori hanno sempre la possibilità di reperire informazioni quando lo ritengono necessario Le decisioni riguardanti il lavoro vengono condivise con gli operatori (se sì indicare in che modo e ogni quanto tempo) I responsabili ascoltano i suggerimenti dei lavoratori Accade di frequente che i dirigenti/preposti forniscano informazioni contrastanti circa il lavoro da svolgere Effettuazione di riunioni/incontri tra i dirigenti e i lavoratori (indicare con quale frequenza, su quali argomenti, vengono stesi verbali) Presenza di un piano formativo periodico per lo sviluppo professionale dei lavoratori (indicare chi promuove la formazione, con quale frequenza e con quali criteri la propone ai lavoratori) E' presente un piano formativo aziendale periodico sui rischi specifici da mansione UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

79 Contesto del lavoro - RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO Possibilità di comunicare liberamente con i dirigenti / responsabili da parte dei lavoratori I responsabili, se necessario, sostengono le rivendicazioni dei lavoratori presso la direzione Non esiste una buona collaborazione tra i lavoratori Le relazioni interpersonali tra colleghi sono tese (conflitti e litigi frequenti) (se sì indicare le possibili cause) Sono presenti problemi personali tra dirigente e lavoratori (conflitti e litigi frequenti) (se sì indicare le possibili cause) Eventuali comportamenti prevaricatori o illeciti tra colleghi vengono gestiti direttamente dal responsabile Sono presenti postazioni di lavoro isolate Le relazioni con l'utenza sono spesso critiche per cause indipendenti dal lavoratore (se sì indicare quali) Contesto del lavoro - INTERFACCIA CASA-LAVORO Possibilità di effettuare la pausa pasto in luogo adeguato (mensa aziendale, sala ristoro, bar convenzionato, …) Possibilità di orario flessibile per esigenze personali Possibilità di raggiungere comodamente il posto di lavoro (parcheggio, mezzi pubblici, …) Possibilità di svolgere un lavoro part-time orizzontale/verticale) Gli operatori ottengono soddisfazione dal proprio lavoro Esiste un sistema di rilevazione della soddisfazione lavorativa anche oggettivo Esistono o sono previste strutture aziendali di supporto psicologico accessibili anche per motivi extralavorativi

80 analizza le fonti di pressione (contenuto e contesto), le caratteristiche dell’individuo (ambizione, strategie di coping, modalità di interpretazione degli eventi) e gli effetti dello stress (insoddisfazione, disturbi psico-fisici) OSI (Occupational Stress Inventory, Cooper et al, 1988) JCQ –Job Content Questionnaire (KARASEK) QUESTIONARIO ANONIMO SULLA PERCEZIONE SOGGETTIVA DELLO STATO DI SALUTE QUESTIONARI SOGGETTIVI analizza le caratteristiche stressanti del lavoro come esito dell’interazione “domanda- controllo-sostegno”; uno dei modelli più attendibili nelle ricerche orientate sia alle valutazioni delle condizioni psicosociali del lavoro e delle relazioni tra stress e disturbi psico-fisici che finalizzata ad interventi ergonomici negli ambienti di lavoro. UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

81 Eventi Sentinella: Dati statistici aziendali INFORTUNI ASSENZE PER MALATTIA (esclusa la maternità e i congedi previsti da norme, es. legge 104 ) INFORTUNI BIOLOGICI (anche se non segnalati agli organi preposti) ORE STRAORDINARIE ORE STRAORDINARIE NON RECUPERATE (tipologia e numero per profilo professionale) CONTRATTI DI LAVORO ATIPICI TRASFERIMENTI INTERNI DEL PERSONALE (anche provvisori) CESSAZIONI RAPPORTI DI LAVORO (tipologia e numero di cessazioni (es. pensionamento, licenziamento, ecc.)) NUOVE ASSUNZIONI (anche contratti di lavoro atipici) RAPPORTO CESSAZIONI/ASSUNZIONI > 1 VISITE SU RICHIESTA DEL LAVORATORE AL MEDICO COMPETENTE (EX ART. 41) CONTENZIOSI RELATIVI A MOBBING / STRESS / LICENZIAMENTO / DEMANSIONAMENTO ECC. LIMITAZIONI ( a cura del MC) PROCEDIMENTI / SANZIONI DISCIPLINARI (tipologia e numero) RECLAMI / LAMENTELE DELL'UTENZA UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

82 STRUMENTI PER I PRESIDI OSPEDALIERI Indagine diretta sull’organizzazione del lavoro (CONTESTO E CONTENUTO) E SULLA PERCEZIONE SOGGETTIVA DEI LAVORATORI VALUTAZIONE OGGETTIVA Intervista semistrutturata ai soggetti sensibili e raccolta dati aziendali dalle Direzioni Sanitarie VALUTAZIONE OGGETTIVA Intervista semistrutturata ai soggetti sensibili e raccolta dati aziendali dalle Direzioni Sanitarie VALUTAZIONE SOGGETTIVA Somministrazione a tutti i lavoratori del gruppo omogeneo dei questionari soggettivi in forma anonima (OSI, KARASEK, QUEST. PERC. SOMAT.) VALUTAZIONE SOGGETTIVA Somministrazione a tutti i lavoratori del gruppo omogeneo dei questionari soggettivi in forma anonima (OSI, KARASEK, QUEST. PERC. SOMAT.) UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

83 STRUMENTI PER LE STRUTTURE TERRITORIALI E CENTRALI Indagine diretta sull’organizzazione del lavoro (CONTESTO E CONTENUTO) con le figure sensibili Analisi dei dati biostatistici / eventi sentinella Evidenza di fattori di stress lavoro correlato Indagine sulla percezione soggettiva dei lavoratori UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

84 misure di comunicazione finalizzate a chiarire gli obiettivi aziendali e il ruolo di ogni lavoratore misure organizzative finalizzate ad assicurare un sostegno adeguato ai singoli e ai team di lavoro, rendere congruenti incarichi e competenze, adeguare la responsabilità e la possibilità di controllo sul lavoro da parte dei lavoratori misure tecniche e organizzative finalizzate al miglioramento dei processi, delle procedure, delle condizioni e degli ambienti di lavoro adeguata e specifica informazione e formazione dei dirigenti e preposti, e dei lavoratori, sulle possibili cause ed effetti dello stress, e sul modo di affrontarlo (strategie di coping) analisi periodica dei dati statistici e degli eventi sentinella Azioni correttive e di miglioramento UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

85 Lavoratrici gestanti Maggiore sensibilità agli agenti nocivi e alla fatica fisica in stato di gravidanza e durante l’ allattamento al seno. Procedura aziendale ai fini della salvaguardia della salute della donna e del bambino Donna UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

86 TUTELA DELLE LAVORATRICI IN GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO Ai sensi del D.Lgs. del 26 Marzo 2001, n. 151 “Recepimento della direttiva 92/85 CEE concernente il miglioramento della sicurezza e della salute sul lavoro delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento” Delibera Aziendale n. 244 del 24 Marzo 2011 UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD

87 Dalla valutazione dei rischi, così come indicato nei criteri specifici, molte delle attività vanno considerate quale rischio potenziale per la lavoratrice gestante, puerpera o in periodo di allattamento, pertanto vanno identificati i luoghi di lavoro “sicuri” e le attività lavorative “non a rischio”, ove permettere alla donna, che si trova nelle condizioni specificate dalla normativa, di poter non essere allontanata dal lavoro, ma assegnata temporaneamente o nello stesso reparto con l’esclusione di tutte le attività a rischio e l’esecuzione delle sole attività non a rischio o trasferita temporaneamente ad altro reparto/servizio qualora ciò non fosse possibile. UOC Prevenzione e Protezione Aziendale ASL NA2 NORD


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