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DIAZ DALLA DIAZ AL CASO CESTARO La tortura in Italia davanti alla Corte Europea dei diritti dell’uomo Università degli Studi di Napoli Federico II Dipartimento.

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1 DIAZ DALLA DIAZ AL CASO CESTARO La tortura in Italia davanti alla Corte Europea dei diritti dell’uomo Università degli Studi di Napoli Federico II Dipartimento di Giurisprudenza Dott. Francesco De Santis Ricercatore di diritto processuale civile Già giurista presso la Corte Europea dei diritti dell’uomo

2 Cestaro c. Italia, ricorso n. 6884/11, 7/4/2015 L’edificio concettuale della sentenza visto… dall’interno del cantiere! 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 2

3 Corte EDU CESTARO C. ITALIA I. Il ricorso II. Le eccezioni di irricevibilità III. La decisione nel merito IV. Le misure generali indicate all’Italia 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 3

4 SEZIONE I: IL RICORSO Allegazioni, doglianze e qualificazione in iure ad opera del ricorrente e della Corte 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 4

5 I. Il ricorso: allegazioni del ricorrente «Mi sono svegliato, Si aprì la porta e vidi che era la NOSTRA POLIZIA. Ho alzato le mani. […] I poliziotti hanno iniziato a colpire tutti con i manganelli. E’ stata una cosa miserevole. […] Mi hanno dato pedate e manganellate. Sono tornato a casa in sedia rotelle con le ossa rotte. Non posso dire che cosa urlassero; dicevano di fare silenzio» (testimonianza A. Cestaro udienza 17/11/2005, processo Diaz– Tribunale di Genova) 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 5

6 I. Il ricorso: allegazioni del ricorrente  «Sono stato costretto ad assumere posizioni umilianti»  « Non ho potuto contattare un avvocato»  «Non sono stato curato tempestivamente»  «All’Ospedale le cure mi sono state amministrate in presenza di agenti di Polizia» 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 6

7 I. Il ricorso: doglianze del ricorrente  Sono stato vittima di atti di «tortura» Violazione art. 3 CEDU  Lo Stato non ha condotto una «inchiesta effettiva» su questi atti di «tortura» e manca nell’ordinamento italiano il reato di tortura Violazione articoli 3, 6, 13 CEDU 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 7

8 I. Il ricorso: qualificazione della Corte  Articolo 3 CEDU: «Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti»  Articolo 6 § 1 CEDU: «Ogni persona ha diritto che la sua causa sia esaminata […] entro un termine ragionevole»  Articolo 13 CEDU: «Ogni persona i cui diritti e le cui libertà riconosciuti nella presente Convenzione siano stati violati, ha diritto a un ricorso effettivo davanti a un’istanza nazionale» 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 8

9 I. Il ricorso: qualificazione della Corte «Avuto riguardo alla formulazione delle doglienze da parte del ricorrente, la Corte ritiene opportuno esaminare la questione dell’ assenza di un’inchiesta effettiva concernente i maltrattamenti allegati dal ricorrente unicamente sotto l’aspetto procedurale dell’art. 3 della Convenzione » (§ 129) Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 9

10 II. Eccezioni di irricevibilità e riunione al merito  Perdita della qualità di vittima (art. 34 CEDU)  In sede penale: accertamento dei fatti e condanna provvisionale a favore del ricorrente. La prescrizione e l’indulto non lo danneggiano.  Non esaurimento delle vie di ricorso interne (art. 35 § 1 CEDU) a. Il ricorso alla Corte EDU è stato proposto (28 gennaio 2011) prima della pronuncia della Corte di Cassazione sul processo penale Diaz (2 ottobre 2012) b. Il ricorrente avrebbe potuto chiedere la liquidazione dei danni in sede civile 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 10

11 II. Eccezioni di irricevibilità e riunione al merito GOVERNO : accertamento dei fatti in sede penale e condanna provvisionale a favore del ricorrente; possibilità di ottenere ulteriore risarcimento danni in sede civile (§§ 131-132, 139) Vs RICORRENTE : i responsabili degli atti di tortura sono rimasti sostanzialmente impuniti e non hanno subito alcuna misura disciplinare; un’ulteriore azione civile non era una via di ricorso per ottenere adeguata tutela (§§ 134-135, 142-143) 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 11

12 II. Eccezioni di irricevibilità e riunione al merito  NON PIÙ VITTIMA : «La questione centrare che si pone a proposito della perdita della qualità di vittima è strettamente legata all’aspetto procedurale della doglianza di violazione dell’art. 3» (§ 136)  NON-ESAURIMENTO VIE DI RICORSO INTERNE : «gli argomenti delle parti divergono radicalmente quanto all’ampiezza delle obbligazioni derivanti dall’art. 3 ed ai mezzi necessari e sufficienti per riparare le violazioni in questione» (§§ 152-153) ECCEZIONI RIUNITE e DECISE insieme AL MERITO 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 12

13 SEZIONE III: LA DECISIONE NEL MERITO A) Aspetto «materiale» dell’art. 3 Prova dei fatti «Trattamenti inumani/degradanti» o «tortura»? B) Aspetto «procedurale» dell’art. 3 L’obbligo positivo di «inchiesta effettiva» e la sua verifica nel caso di specie 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 13

14 III.A) Aspetto Materiale: La prova dei fatti  Documenti, contegno processuale delle parti e ricorso a presunzioni: il problema della prova nel procedimento davanti alla Corte di Strasburgo  Il ruolo delle giurisdizioni nazionali: «spetta ad esse la ricostruzione dei fatti sulla base delle prove raccolte», «la Corte ha bisogno di elementi convincenti per discostarsi dagli accertamenti da esse compiuti» 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 14

15 III.A) Aspetto Materiale: La prova dei fatti Nella specie:  Le allegazioni del ricorrente concernenti l’aggressione di cui è stato vittima e le conseguenze sono confermate da parte delle sentenze nazionali rese nel processo Diaz (§§ 165-166)  Dalle medesime sentenze si evince il carattere sistematico e generalizzato della violenza fisica e verbale perpetrata a danno degli occupanti (§ 168)  Il Governo non contesta (§ 167) 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 15

16 III.A) Aspetto Materiale: La prova dei fatti  L’aggressione fisica e verbale e le conseguenze patite dal sig. Cestaro sono provate al di là di ogni ragionevole dubbio (§ 168)  «In queste condizioni, la Corte ritiene di non doversi occupare della prova delle altre allegazioni del ricorrente (posizioni umilianti, impossibilità di prendere contatto con un avvocato, ritardo nelle cure mediche, presenza degli agenti di polizia nel corso della visita medica)» (§ 169) UN EDIFICIO BASATO SU SOLIDI PRESUPPOSTI FATTUALI 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 16

17 III.A) Aspetto Materiale: «Fu tortura»? Art. 3: « Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti »  « Questa distinzione sembra essere stata consacrata nella Convenzione per stigmatizzare al massimo grado dei trattamenti inumani intenzionali che provochino delle sofferenze gravi e crudeli»  «Oltre alla gravità delle sofferenze, la ‘tortura’ implica il dolo ( volonté déliberée )» 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 17

18 III.A) Aspetto Materiale: «Fu tortura»? Due criteri: 1. «carattere acuto delle sofferenze», che è relativo per essenza e dipende dall’insieme degli elementi di causa, tra cui la durata del trattamento, i suoi effetti fisici e mentali oltre che, talvolta, il sesso, l’età, lo stato di salute delle vittima 2. « volonté déliberée»  Art. 1 Convenzione ONU 1984: Ai fini della presente Convenzione, il termine "tortura" indica qualsiasi atto mediante il quale sono intenzionalmente inflitti ad una persona dolore o sofferenze forti, fisiche o mentali, al fine segnatamente di ottenere da essa o da una terza persona informazioni o confessioni, di punirla per un atto che essa o una terza persona ha commesso o è sospettata aver commesso, di intimorirla o di far pressione su di lei o di intimorire o di far pressione su una terza persona, o per qualsiasi altro motivo fondato su qualsiasi forma di discriminazione, qualora tale dolore o sofferenze siano inflitte da un agente della funzione pubblica o da ogni altra persona che agisca a titolo ufficiale, o su sua istigazione, o con il suo consenso espresso o tacito. 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 18

19 III.A) Aspetto Materiale: «Fu tortura»? I PRECEDENTI  Nella maggior parte dei casi « tortura » quando concorrono i due elementi: carattere acuto delle sofferenze e il fine di raccogliere elementi di prova o di estorcere confessioni (§170)  In taluni casi l’accento è messo sul carattere acuto delle sofferenze (§ 173)  Di solito, nei casi di arresti violenti da parte della Polizia, la Corte conclude per la sussistenza di « trattamenti inumani/degradanti » (§§ 175 e 181)  Vladimir Romanov, Dedovsky e altri: vi è « tortura » quando la violenza è inutile, immotivata e quindi sostanzialmente gratuita 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 19

20 III.A) Aspetto Materiale: «Fu tortura»? NELLA SPECIE (§§ 177-190) : A. Valutazione delle giurisdizioni nazionali  Cass. 2012: le violenze perpetrate nella scuola Diaz avevano uno scopo punitivo, di rappresaglia, dal momento che miravano a provocare l’umiliazione e la sofferenza delle vittime B. Modalità dell’aggressione sul ricorrente e conseguenze  Trib. Genova 2009: gli agenti hanno agito in violazione della dignità umana e del rispetto della persona  App. Genova 2010: gli agenti hanno agito in maniera sadica e crudele, trasformandosi in violenti picchiatori (cont.) 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 20

21 III.A) Aspetto Materiale: «Fu tortura»? C. Assenza di ogni resistenza (da parte del ricorrente e degli altri occupanti), tempo per la pianificazione, assenza di pericolo immediato per pubblica sicurezza D. Incoerenza tra finalità in thesi perseguite e modalità adottate in concreto  Perquisizione per trovare armi (e quindi risalire all’identificazione dei Black Block)  Nessuna attività individualizzata sugli occupanti volta ad identificarli e verificare il possesso di armi, nessuna modalità operativa diversa dalla violenza, nessun tentativo di entrare pacificamente nella scuola E. Tentativi di depistaggio (conferma del disegno criminoso) 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 21

22 III.A) Aspetto Materiale: «Fu tortura»? CONCLUSIONE  Carattere acuto delle sofferenze patite dal ricorrente  Violenza gratuita ed indiscriminata della Polizia  Depistaggi come conferma del proposito criminoso La Corte considera che i trattamenti subiti dal ricorrente in occasione dell’irruzione della Polizia nella scuola Diaz-Pertini devono essere qualificati come «tortura» ai sensi dell’art. 3 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 22

23 III.B) Aspetto Procedurale: l’obbligo di «inchiesta effettiva» Obbligazioni positive ex art. 3 CEDU: « inchiesta effettiva »  Celerità e possibilità di partecipazione della vittima  Identificazione dei responsabili dei « trattamenti » denunciati  Adozione di misure disciplinari (nel corso del processo e alla fine)  Sanzione penale adeguata ed effettivamente eseguita  Risarcimento della vittima Se non fosse così, il divieto di tortura/trattamenti inumani e degradanti sarebbe inefficace in pratica e sarebbe possibile ai pubblici ufficiali di violare l’art. 3 godendo di sostanziale impunità (§§ 204-212) 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 23

24 III.B) Aspetto Procedurale: l’obbligo di «inchiesta effettiva» Nel caso di specie, tre profili problematici: 1. Assenza di identificazione degli autori materiali (§§ 214-217)  Omertà della Polizia  Mancate informazioni sul numero degli agenti partecipanti  Visi coperti e caschi, in assenza di codice alfanumerico 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 24

25 III.B) Aspetto Procedurale: l’obbligo di «inchiesta effettiva» 2. Nessuna informazione sulle misure disciplinari adottate nel corso del processo o successivamente al processo (§§ 227-228) 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 25

26 III.B) Aspetto Procedurale: l’obbligo di «inchiesta effettiva» 3. Prescrizioni e indulto (§§ 218-225)  Dichiarate prescritte le lesioni semplici in appello  Dichiarate prescritte le lesioni gravi in Cassazione  Confermate condanne per falso in atto pubblico e per porto abusivo di armi da guerra (minimo 3 anni e 3 mesi, massimo 4 anni di pena)… ma sottoposte all’indulto (l. 241/2006) INSOMMA: le pene massime da scontare non superano l’anno (cont.) 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 26

27 III.B) Aspetto Procedurale: l’obbligo di «inchiesta effettiva» « Visto ciò che precede, la Corte ritiene che la reazione delle autorità non è stata adeguata tenuto conto della gravità dei fatti »: violazione delle obbligazioni procedurali ex art. 3 (§ 222)  Il problema non sta nell’applicazione della legge penale fatta dai giudici nazionali (§§223-224)  « La Corte ritiene, pertanto, che è la legislazione penale italiana applicata nel caso di specie ad essersi rivelata al contempo inadeguata con riguardo all’esigenza di punizione degli atti di tortura in questione e priva dell’effetto dissuasivo necessario a prevenire altre violazioni simili dell’art. 3 in futuro » (§ 225) 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 27

28 SEZIONE IV: LE MISURE GENERALI INDICATE ALL’ITALIA Dell’interpretazione sistematica del diritto internazionale ovvero… del gioco degli specchi 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 28

29 IV. MISURE GENERALI Effetti delle sentenze della Corte e ruolo del Comitato dei Ministri nell’esecuzione (art. 46 Convenzione)  La Corte dichiara la violazione dei diritti sanciti dalla Convenzione, accordando – se del caso – un equo indennizzo  Il Comitato dei ministri supervisiona l’esecuzione, indicando al Governo le misure individuali o generali da attuare per assicuare l’efficacia della sentenza della Corte Tuttavia, a partire da Broniowsky c. Polonia: la Corte può indicare misure generali, «collaborando» col Comitato nell’esecuzione della sentenza per «aiutare» lo Stato membro convenuto ad individuare il «problema strutturale» e a porvi rimedio 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 29

30 IV. MISURE GENERALI Nella specie  Problema strutturale: assenza di legislazione penale adeguata a sanzionare condotte contrarie all’art. 3  Misure generali per porvi rimedio: dotarsi di un quadro giuridico adeguato  Art. 4 Convenzione ONU 1984: obbligo di criminalizzazione della «tortura»  L’art. 4 Convenzione ONU 1984 rafforza l’obbligo CEDU di modificare il quadro normativo (§ 244)…  … ma la Corte di Strasburgo ha competenza solo per determinare gli obblighi derivanti dalla Convenzione: spetta in primo luogo allo Stato individuare le misure per eseguire la sentenza. (cont.) 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 30

31 IV. MISURE GENERALI CONCLUSIONE: La Corte «stima necessario che l’ordinamento giuridico italiano si munisca degli strumenti giuridici atti a sanzionare in maniera adeguata i responsabili di atti di tortura o di altri maltrattamenti di cui all’art. 3 e ad impedire che essi possano beneficiare di misure in contraddizione con la giurisprudenza della Corte» 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 31

32 GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE! 28/05/2015 DALLA DIAZ AL CASO CESTARO - Dott. Francesco De Santis 32


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