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Il Museo di Merida 8) PAROLE ANTICHE E SCRITTURA MODERNA. Rafael Moneo ed il Museo di Merida a cura di Lorenzo Leombroni RAFAEL MONEO BIOGRAFIA 1961 -

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Presentazione sul tema: "Il Museo di Merida 8) PAROLE ANTICHE E SCRITTURA MODERNA. Rafael Moneo ed il Museo di Merida a cura di Lorenzo Leombroni RAFAEL MONEO BIOGRAFIA 1961 -"— Transcript della presentazione:

1 Il Museo di Merida 8) PAROLE ANTICHE E SCRITTURA MODERNA. Rafael Moneo ed il Museo di Merida a cura di Lorenzo Leombroni RAFAEL MONEO BIOGRAFIA 1961 - Si laurea alla Escuela Tecnica Superior de Arquitectura (ETSA) di Madrid 1956/61 - Durante gli studi lavora a Madrid presso lo studio di Javer Sáenz de Oiza 1961/62 - Dopo la laurea si reca a Hallebaek in Danimarca presso lo studio di Jørn Utzon 1963 - Ottiene una borsa di studio dell'Accademia di Spagna a Roma 1965 - Tornato a Madrid, inizia la sua attività professionale 1966/70 - Intraprende l'attività didattica presso la ETSA di Madrid 1970/80 - Insegna Elementi di composizione architettonica all'ETSA di Barcellona 1974 - Fonda con altri la rivista 'Arquitectura-Bis' 1976/77 - Insegna all'Institute for Architecture e Urban Studies di New York e alla Cooper Union School of Architecture Insegna Composizione all'ETSA di Madrid 1980/84 - Insegna presso l'università di Princeton e Harvard dove dirige sino al 1990 il Dipartimento di architettura 1985/90 - Tiene un corso presso l'Ecole Polytechnique di Losanna 2003- Attualmente insegna presso la Harvard University School of Design

2 Auditorium di musica a Barcellona, di José Rafael Moneo Varrés, 1988- 1999 Audrey Jones Beck Building, di Rafael Moneo, 1992-2000 Cattedrale di nostra signora a Los Angeles, di José Rafael Moneo Vallés, 1997 Centro culturale Kursaal a San Sebastiàn, di José Rafael Moneo Vallés, 1999 Copertura dei binari della stazione ferroviaria, Helsinki (progetto di concorso), di Rafael Moneo, 1994 Edificio Diagonal a Barcellona, di José Rafael Moneo Varrés, 1988-1994 Museo di Arte contemporanea e di Architettura a Stoccolma, di José Rafael Moneo Varrés, 1990 Progetto di ampliamento del museo del Prado, Madrid, Spagna, di José Rafael Moneo Vallés, 1995 - 1996

3 Opere 1965/68 - Fabbrica di trasformatori Diestre, Saragoza 1968/72 - Edificio per abitazioni Urumea, San Sebastián 1973/81 - Sede del Comune, Lognoño 1980/86 - Museo di Arte romana, Mérida 1980/88 - Succursale del Banco de España, Jaén 1983/92 - Sede del Col.legi d'Arquitectes, Tarragona 1984/92 - Stazione ferroviaria di Atocha, Madrid 1987/92 - Terminal aeroportuale di San Pablo, Siviglia 1988/97 - Auditorio di musica, Barcellona 1989/92 - Fondazione Mirò, Palma di Maiorca 1989/92 - Restauro del Palacio de Villahermosa ora Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid 1990/93 - Davis Art Museum, Wellesley College, Massachusetts 1990/99 - Auditorio e centro congressi Kursaal, San Sebastián 1991 - Potsdamer Plaz, Berlino 1991 - Progetto per il Palazzo del cinema, Lido di Venezia 1991/98 - Museo di arte moderna e di architettura, Stoccolma 1991/98 - Sede del Comune, Murcia 1992/2000 - Museo di arte moderna, Houston 1994/96 - Museo delle scienze, Valencia 1996 - Archivio di Navarra, Pamplona 1996 - Progetto per l'ampliamento del Museo del Prado, Madrid 1996/2000 - Cattedrale di Nostra Signora degli Angeli, Los Angeles 1997 - Ridefinizione dell'area dei souks, Beirut (in costruzione) 1989/99- Kursaal Auditorium e Centro Congressi, San Sebastián 2000-2005- Ampliamento Museo del Prado, Madrid OPERE PRINCIPALI

4 DESCRIZIONE DELL’OPERA BIBLIOGRAFIA D’APPROCCIO AA.VV., Rafael Moneo, in ‘The Architectural Review', n. 1071 (1986). AA.VV., The idea of lasting: a conversation with Rafael Moneo, in 'Perspecta', n. 24 ( 1988). AA.VV., Rafael Moneo 1986-1992, in 'A&V',n. 36 (1992). R. MONEO, La solitudine degli edifici e altri scritti, Torino, 1999. AA.VV., Rafael Moneo, in ‘El Croquis', n. 98 (2000). Il Museo di Arte Romana di Merida sorge in un terreno che conserva tracce dell’antico tessuto edilizio romano, di fronte alle rovine del Teatro e dell’Anfiteatro costruiti da Agrippa nel 18 a.C. L’edificio, un grande volume quasi cieco, ha uno schema costituito da due corpi separati dall’antica via romana e collegati da una passerella sospesa sui resti archeologici. Il primo ospita il Museo vero e proprio, il secondo le funzioni direzionali e di servizio, tra uffici, sala conferenze, biblioteca, laboratori di restauro, caffetteria. Il corpo del museo e’ caratterizzato da un grande spazio centrale a tutta altezza che ospita i ritrovamenti principali, e da una serie di ambienti laterali, distribuiti su tre livelli e definiti da grossi muri paralleli ortogonali a tale spazio centrale, in cui sono custoditi i reperti di minore valore. I resti del tessuto edilizio romano si trovano sotto il piano della navata principale, interrati di due livelli rispetto alla quota dell’ingresso; da qui, attraverso un passaggio sotterraneo, e’ possibile raggiungere l’area del Teatro e dell’Anfiteatro. Il Museo e’ concepito secondo uno schema diverso dal tradizionale percorso museale, configurandosi piu’ come una “biblioteca”, come museo-archivio in cui i reperti sono collocati in un unico grande spazio che permetta al visitatore di muoversi al suo interno con la piu’ampia liberta’. Il secondo corpo, dalla forma piu’ irregolare, ha una distribuzione interna piu’ libera, in cui gli ambienti di servizio si alternano a passerelle e vuoti sui resti archeologici. La distinzione di questi due corpi di fabbrica e’ leggibile anche all’esterno: il corpo del museo appare piu’ imponente, solido, a volte monumentale (vedi la facciata sud), mentre la parte che ospita i servizi sembra piu’ un grosso edificio residenziale. I materiali utilizzati per la costruzione sono il mattone (che fa da cassaforma ad una anima in cemento armato) per le strutture in elevazione, lastre di granito della dimensione di 70 cm x 70 cm per il pavimento, e acciaio laminato per la carpenteria. Il Museo di Arte Romana di Merida e’ un opera di notevole importanza poiche’ affronta e risolve in modo innovativo alcuni delicati problemi della ricerca architettonica.


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