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Enti locali Programmazione e gestione LA DIVERSIFICAZIONE DELLE FONTI DI FINANZIAMENTO DELLE ATTIVITA’ DOTT. MASSIMO POLLINI Vigevano, 3 marzo 2015 1.

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1 Enti locali Programmazione e gestione LA DIVERSIFICAZIONE DELLE FONTI DI FINANZIAMENTO DELLE ATTIVITA’ DOTT. MASSIMO POLLINI Vigevano, 3 marzo 2015 1

2 LE FONTI DI FINANZIAMENTO DELLE ATTIVITA’ A) La finanza dei Comuni è costituita da (art. 149, comma 4, T.U. 267/2000 - di seguito T.U.): a) imposte proprie; b) addizionali e compartecipazioni ad imposte erariali o regionali; c) tasse e diritti per servizi pubblici; d) trasferimenti erariali; e) trasferimenti regionali; f) altre entrate proprie, anche di natura patrimoniale; g) risorse per investimenti; h) altre entrate 2

3 B) Secondo la classificazione di bilancio le entrate dei comuni sono (art. 165, comma 3, T.U.) : - Fondo vincolato pluriennale di parte corrente e di conto capitale; - Avanzo di amministrazione presunto; Titolo I - Entrate tributarie; Titolo II - Entrate derivanti da contributi e trasferimenti correnti dello Stato, della Regione e di altri enti pubblici anche in rapporto all’esercizio di funzioni delegate dalla Regione; Titolo III - Entrate extratributarie; Titolo IV - Entrate derivanti da alienazioni, da trasferimenti di capitale e da riscossioni di crediti; Titolo V - Entrate derivanti da accensioni di prestiti; Titolo VI - Entrate da servizi per conto di terzi. 3

4 C) Secondo la normativa del Federalismo fiscale sono assegnate ai Comuni le seguenti fonti di entrata, ai sensi del D.lgs. 23/2011 e s.m.: Devoluzione di tributi erariali; Fondo di solidarietà comunale (già Fondo sperimentale di riequilibrio); Trasferimenti erariali; Partecipazione all’accertamento tributario con assegnazione del gettito da recupero dell’evasione tributaria (55% per gli anni 2015, 2016 e 2017); Imposta di soggiorno e di sbarco Addizionale all’Irpef 4

5 ……continua Imposta Unica Comunale (IUC) composta da  IMU  TARI  TASI; Imposta di scopo; Compartecipazione al gettito dei tributi sui trasferimenti immobiliari; Imposta municipale secondaria; Fondo perequativo (a regime); Partecipazione ai tributi regionali. 5

6 LE FONTI DI FINANZIAMENTO DELLE ATTIVITA’. LE ENTRATE VINCOLATE Specifiche norme di legge vincolano alcune entrate ad una predeterminata destinazione, come di seguito specificato: Servizio idrico integrato (d.lgs. 152/2006 e s.m.); Servizio rifiuti (d.lgs. 152/2006 e s.m.); Oneri di urbanizzazione (L. 10/1997 e s.m.; comma 536 legge 190/2014 consente l’utilizzo per spesa corrente fino al 75% del gettito); Proventi da alienazioni patrimoniali (artt. 13 e 58 D.L. 112/2008, convertito dalla legge133/2008; art. 3 D.L. 310/1990, convertito dalla legge 403/1990; art. 12 D.L. 98/2011, convertito dalla legge 111/2011; 6

7 artt. 3 e 23-ter D.L. 95/2012, convertito dalla legge 135/2012; art. 1, commi 308, 443 e 444, legge 228/2012; art. 56-bis D.L. 68/2013, convertito dalla legge 98/2013). Si veda anche Corte dei conti, Sezione Autonomie, parere 14/2013. Piano da allegare al bilancio preventivo; Proventi del Codice della strada (art. 208 d.lgs. 285/1992 e s.m., art. 5-bis D.L. 115/2005, convertito dalla legge 168/2005. Si veda anche l’art. 40 della legge 120/2010; Avanzo di amministrazione (art. 187 T.U. e s.m.); Sponsorizzazioni per fornire servizi aggiuntivi (art. 119 T.U.); Altre risorse previste dalla legge. 7

8 LE FONTI DI FINANZIAMENTO DEGLI INVESTIMENTI A) In linea generale le fonti di finanziamento degli investimenti sono elencate all’art. 199 T.U. c.s.: comma 1 a) entrate correnti destinate per legge agli investimenti; b) avanzo di parte corrente del bilancio, costituito da eccedenze di entrate correnti rispetto alle spese correnti aumentate delle quote capitali di ammortamento dei prestiti; c) entrate derivanti dall’alienazione di beni e diritti patrimoniali, riscossioni di crediti, proventi da concessioni edilizie e relative sanzioni; 8

9 ……continua d) entrate derivanti da trasferimenti in conto capitale dello Stato, delle Regioni, da altri interventi pubblici e privati finalizzati agli investimenti, da interventi finalizzati da parte di organismi comunitari e internazionali; e) avanzo di amministrazione, nelle forme disciplinate dall’articolo 187 T.U.; f) mutui passivi; g) altre forme di ricorso al mercato finanziario consentite dalla legge; comma 1-bis Le entrate di cui al comma 1, lettere a), c),d) e f) sono destinate solo ad investimenti. 9

10 B) In particolare e’ interessante verificare le possibilità di autofinanziamento degli investimenti, da utilizzare PRIMA di far ricorso all’indebitamento. Tali fonti sono: avanzo di bilancio di parte corrente (a preventivo ex art. 162, comma 6, T.U.); entrate derivanti da alienazioni di beni e diritti patrimoniali; entrate derivanti da trasferimenti pubblici e privati; plusvalenze patrimoniali (art. 1, commi 441 e 442 legge 228/2012 e circolare RGS 39656/2004). Soppressa possibilità di utilizzo per spese correnti; oneri di urbanizzazione; 10

11 …..continua avanzo di amministrazione (a consuntivo); ammortamento tecnico (artt. 167, 187, 229 T.U.; art. 117 d.lgs. 77/1995, come modificato dal d.lgs. 336/1996 e dalla legge 448/1998). Non più previsto dal nuovo ordinamento. 11

12 LE FONTI DI FINANZIAMENTO DELLE ATTIVITA’: L’INDEBITAMENTO E’ utilizzabile solo per il finanziamento degli investimenti (art. 202,comma 1, T.U.; art. 3, commi 16 e 17, legge 350/2003 e s.m.; art. 119 della Costituzione, come modificato dalla legge costituzionale 3/2001). Le attuali fattispecie di indebitamento sono: a) assunzione di mutui (art. 204 T.U. e s.m.); b) emissione di prestiti obbligazionari (art. 205 T.U.; art. 62 D.L. 112/2008, convertito dalla legge 133/2008; art. 3 legge 203/2008; art. 54 D.L. 1/2012, convertito dalla legge 27/2012); 12

13 c) cartolarizzazione di flussi futuri di entrate, di crediti e attività finanziarie e non finanziarie; d) upfront su operazioni derivate swap; e) aperture di credito (art. 205-bis T.U.); f) operazioni di leasing (artt. 42, comma 4, e 160-bis d.lgs. 163/2006); g) residuo debito garantito dall’ente a seguito della definitiva escussione delle garanzie; h) residuo debito garantito a seguito della escussione delle garanzie per tre annualità consecutive, fermo restando il diritto di rivalsa nei confronti del debitore originario; 13

14 i) contratto di disponibilità (art. 44 D.L. 1/2012, convertito dalla legge 27/2012; art. 160-ter d.lgs. 163/2006; Corte dei conti Puglia, parere 66/2012; Corte dei conti Lombardia, parere 431/2012; l) rilascio di fideiussioni (art. 207 T.U.); m) ricorso sistematica ad anticipazioni di tesoreria (art. 222 T.U.; Corte dei conti, Sezione prima, 7/2011/FRG). 14

15 I vigenti LIMITI al ricorso all’indebitamento sono i seguenti: importo annuale degli interessi, al netto di contributi statali o regionali, non superiore all’ 8% delle entrate correnti risultanti dal rendiconto del penultimo esercizio precedente per gli esercizi dal 2012 al 2014 e 10% a decorrere dall’esercizio 2015 (art. 204, comma 1, T.U.; art. 1, comma 539, legge 190/2014); rapporto tra residuo debito ed entrate correnti non superiore al 150% oppure al 120% (caso di deficit della gestione di competenza) ex D.M. 18 febbraio 2013. Media generale dei comuni = 95,37%; 15

16 …..continua Tasso medio corrisposto (ROD) a livello nazionale = 4,87%. Non è obbligatorio rispettarlo, ma è bene non superarlo Sostenibilità finanziaria del debito (rapporto tra rate di ammortamento ed entrate correnti). Media nazionale = 10,08%. Idem come sopra. 16

17 LE SPESE DEI COMUNI Le spese dei Comuni vengono definite secondo una diversificata normativa. Vediamo le principali forme. A) Secondo la classificazione di bilancio (art. 165 T.U.): * Disavanzo di amministrazione presunto; Titolo I - Spese correnti; Titolo II - Spese in conto capitale; Titolo III - Spese per rimborso di prestiti; Titolo IV - Spese per servizi per conto di terzi. 17

18 B) Secondo la denominazione per interventi (art. 2, comma 6, DPR 194/1996): B1) Titolo I – Spese correnti 01) personale; 02) acquisto di beni di consumo e di materie prime; 03) prestazioni di servizi; 04) utilizzo di beni di terzi; 05) trasferimenti; 06) interessi passivi e oneri finanziari diversi; 07) imposte e tasse; 08) oneri straordinari della gestione corrente; 09) ammortamenti di esercizio; 10) fondo crediti di dubbia esigibilità (art. 167 T.U.); 11) Fondo di riserva; 18

19 B2) Titolo II Spese in conto capitale: 01) acquisizione di beni immobili; 02) espropri e servitù onerose; 03) acquisto di beni specifici per realizzazioni in economia; 04) utilizzo di beni di terzi per realizzazioni in economia; 05) acquisizione di beni mobili, macchine ed attrezzature tecnico-scientifiche; 06) incarichi professionali esterni; 07) trasferimenti di capitale; 08) partecipazioni azionarie; 09) conferimenti di capitale; 10) concessioni di crediti e anticipazioni; 19

20 B3) Titolo III Spese per rimborso di prestiti 01) rimborso per anticipazioni di cassa; 02) rimborso di finanziamenti a breve termine; 03) rimborso di quota capitale di mutui e prestiti; 04) rimborso di prestiti obbligazionari; 05) rimborso di quota capitale di debiti pluriennali. 20

21 C) Le funzioni ed i servizi dei Comuni sono elencati all’art. 2, comma 3, del DPR 194/1996. D) Le funzioni fondamentali dei Comuni sono elencate all’art. 19 del D.L. 95/2012, convertito dalla L. 135/2012, come modificato dall’art. 1, comma 305, della L. 228/2012. 21

22 E) SPESE DI INVESTIMENTO O IN CONTO CAPITALE Per la prima volta è inserita a livello legislativo (art. 3, comma 18, legge 350/2003) la definizione di investimento, seppure ai soli (ma molto importanti) fini del ricorso all’indebitamento. A tali fini sono da considerarsi investimenti: a) l’acquisto, la costruzione, la ristrutturazione e la manutenzione straordinaria di beni immobili, costituiti da fabbricati sia residenziali che non residenziali; b) la costruzione, la demolizione, la ristrutturazione, il recupero e la manutenzione straordinaria di opere e impianti; c) l’acquisto di impianti, macchinari, attrezzature tecnico- scientifiche, mezzi di trasporto ed altri beni mobili ad utilizzazione pluriennale; d) gli oneri per beni immateriali ad utilizzazione pluriennale; 22

23 ….continua e) l’acquisizione di aree, espropri e servitù onerose; f) la partecipazione azionaria e i conferimenti di capitale, nei limiti della facoltà di partecipazione concessa ai singoli enti mutuatari dai rispettivi ordinamenti; g) i contributi agli investimenti e i trasferimenti in conto capitale a seguito delle escussioni di garanzie destinati specificamente alla realizzazione degli investimenti a cura di un altro ente o organismo appartenente al settore delle pubbliche amministrazioni; h) I contributi agli investimenti e i trasferimenti in conto capitale a seguito delle escussione delle garanzie in favore di soggetti concessionari di lavori pubblici o di proprietari o gestori di impianti, di reti, o di dotazioni funzionali all’erogazione di servizi pubblici o di soggetti che erogano servizi pubblici, le cui concessioni o contratti di servizio prevedano la retrocessione degli investimenti agli enti committenti alla loro scadenza, anche anticipata. In tale fattispecie rientra l’intervento finanziario a favore del concessionario di cui al comma 2 dell’art. 19 della legge 109/1994; i) gli interventi contenuti nei programmi generali relativi a piani urbanistici attuativi, esecutivi, dichiarati di preminente interesse regionale aventi finalità pubblica volti al recupero e alla valorizzazione del territorio. L’art. 230, comma 8, T.U. stabilisce che il regolamento di contabilità definisce le categorie di beni mobili non inventariabili in ragione della natura di beni di facile consumo o di modico valore. Tali beni non vengono considerati investimenti, ma spese correnti (costi di esercizio); Gli interventi contenuti in programmi generali relativi a Piani urbanistici attuativi ed esecutivi aventi finalità pubblica volti al recupero e alla valorizzazione del territorio; Il comma 19 del citato art. 1 della legge 350/2003 esclude, tra gli interventi che possono essere finanziati attraverso l’indebitamento, i conferimenti rivolti alla ricapitalizzazione di aziende o società per il ripiano delle perdite. 23

24 ……continua i) gli interventi contenuti in programmi generali relativi a piani urbanistici attuativi, esecutivi, dichiarati di preminente interesse regionale aventi finalità pubblica volti al recupero ed alla valorizzazione del territorio.

25 …..continua L’art. 230, comma 8, T.U. stabilisce che il regolamento di contabilità definisce le categorie di beni mobili non inventariabili in ragione della natura di beni di facile consumo o di modico valore. Tali beni non vengono considerati investimenti, ma spese correnti (costi di esercizio);. Il comma 19 dell’art. 1 della legge 350/03, esclude, tra gli interventi che possono essere finanziati attraverso l’indebitamento, i conferimenti rivolti alla ricapitalizzazione di aziende o società per il ripiano delle perdite.

26 LA PARTICOLARE RILEVANZA DEL LEASING Le forme del leasing OPERATIVO FINANZIARIO IN COSTRUENDO 26

27 Normativa di riferimento: Art. 4, commi 155, 156, 157 L. 350/2003 Art. 1, commi 907, 908, 912 e 913 L. 296/2006; art. 160-bis D.lgs. 163/2006 e s.m. Pareri della Corte dei Conti: Corte dei Conti Lombardia 87/2008 Corte dei Conti Piemonte 82/2010 Corte dei Conti, sezioni riunite, 49/2011; Principio contabile 4/2, n. 3.25, Allegato al d.lgs. 118/2011 e s.m. 27


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