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Progetto Suino Nero Parma. Promotori/Garanti PROVINCIA-CCIAA-SOPRIP Associazione Allevatori Maiale Nero Parma Altri Consorzio Tutela del Suino Nero di.

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Presentazione sul tema: "Progetto Suino Nero Parma. Promotori/Garanti PROVINCIA-CCIAA-SOPRIP Associazione Allevatori Maiale Nero Parma Altri Consorzio Tutela del Suino Nero di."— Transcript della presentazione:

1 Progetto Suino Nero Parma

2 Promotori/Garanti PROVINCIA-CCIAA-SOPRIP Associazione Allevatori Maiale Nero Parma Altri Consorzio Tutela del Suino Nero di Parma (Nuovo) Consorzio Tutela del Suino Nero Parma

3 Promotori/Garanti APPROVANO Patti Parasociali Nuovo Statuto Consorzio Suino Nero - Proposta - Disciplinare d’uso del Marchio Marchio collettivo Suino Nero Parma Disciplinare di Filiera - Proposta - Regolamento di gestione del marchio - Proposta -

4 PATTI PARASOCIALI Regolano la trasformazione del Consorzio di Tutela e vengono sottoscritti da: SOPRIP Provincia di Parma CCIAA di Parma Soci attuali del Consorzio Soci futuri del Consorzio Impegnano Soci attuali  Adottare il Nuovo Statuto Sociale  Approvare il “Disciplinare di produzione” e il “Regolamento di gestione del Marchio”  Rinnovare il Consiglio Direttivo in accordo con gli Enti Garanti Enti Garanti  Dare al Consorzio in concessione gratuita l’uso del marchio collettivo  Sostenere il Consorzio nel primo anno di attività sul tema gestione tecnica e promozione Soci futuri Uniformarsi ai disposti dei Patti Parasociali

5 NUOVO STATUTO SOCIALE Scopo del Consorzio Promuovere ed attuare tutte quelle iniziative che possono utilmente contribuire al miglioramento, alla valorizzazione, alla diffusione ed alla tutela del Suino Nero Parma, dei suoi incroci e dei prodotti derivati Soci a)Allevatori del Suino Nero Parma e di suoi incroci aventi i requisiti richiesti dal Disciplinare di produzione e che si impegnino ad adottare le prescrizioni dei Disciplinari e dei Regolamenti approvati dal Consorzio. b)Soggetti pubblici o privati che possano contribuire, ad insindacabile giudizio del Consiglio Direttivo, alla più proficua realizzazione degli scopi statutari. Ordinari Utilizzatori dei servizi del Consorzio appartenenti alle categoria di cui al punto a) Sostenitori

6 Quote sociali Ad ogni socio compete il versamento di una quota sociale di iscrizione Ad ogni socio ordinario compete anche il versamento di una quota annuale Organi del Consorzio Assemblea Generale: Composta da tutti i Consorziati Consiglio Direttivo: Composto da un minimo di 3 ad un massimo di 7. La maggioranza dei componenti deve essere espressione dei soci allevatori iscritti all’Albo Allevamenti all’Aperto. Presidente e Vice Presidente Collegio Sindacale

7 MARCHIO COLLETTIVO è di proprietà della CCIAA di Parma Gestito dal “Disciplinare d’uso” che rinvia al “Regolamento di gestione del marchio Collettivo” adottato dal Consorzio di Tutela e al “Disciplinare di produzione di filiera”

8 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PER LA FILIERA DEL SUINO NERO PARMA Il Disciplinare definisce e regola le fasi della filiera delle carni suine derivate da capi iscritti all’“Anagrafe Consortile dei Suini a marchio Consorzio di Tutela” Disposizioni generali Gli operatori che operano nella filiera a titolo del Consorzio devono essere iscritti in specifici albi (allevamenti all’aperto, allevamenti al chiuso, strutture di macellazione, laboratori di sezionamento e di lavorazione, laboratori di stagionatura, macellerie e punti vendita). Sono ammesse agli Albi Allevamenti (all’aperto- al chiuso) solo le aziende socie

9 Manuale tecnico di rintracciabilità  Ad ogni operatore iscritto all’albo il Consorzio assegna un codice identificativo  Ogni operatore, socio od accreditato, si impegna a rispettare le procedure e gli adempimenti previsti per garantire la tracciabilità delle carni e dei prodotti derivati. Allevamento: disposizioni generali  Ogni socio dovrà esercitare una sola modalità di allevamento: all’aperto oppure al chiuso.  Sono ammessi all’utilizzo del marchio solo i suini allevati in Provincia di Parma. I suini da ingrasso possono provenire esclusivamente da altre aziende socie del medesimo tipo di allevamento.  Viene rilasciata dal Consorzio la “Dichiarazione di idoneità”. L’ottenimento della Dichiarazione di idoneità è requisito indispensabile per l’acquisizione ed il mantenimento della qualifica di socio.

10 Allevamento: criteri  Categorie ( 5 categorie individuate in base al peso ed alla tipologia)  Fasi del ciclo produttivo e benessere animale  Alimentazione  Igiene e profilassi  Adempimenti amministrativi e autorizzazioni  Sicurezza degli operatori e di terzi  Avvio al macello  Identificazione dei capi (Anagrafe Consortile dei suini a marchio Consorzio di Tutela). Gli animali destinati all’ingrasso, verranno identificati solo da una marca auricolare di colore BLU. I riproduttori anche dalla marca auricolare di colore GIALLO

11 Allevamento all’aperto: norme specifiche  Fasi del ciclo produttivo (nella fase di ingrasso 2/3 della vita all’aperto, non più di 4 mesi per anno)  Rispetto dell’ambiente (carico capi per ha, riposo del pascolo, corsi d’acqua)  Ricoveri (capannine o ricoveri, loro dimensioni minime, loro gestione)  Recinti e strutture (criteri) Allevamento al chiuso: norme specifiche  Rispetto dell’ambiente (Piano di concimazione o spandimento)  Ricoveri (a pavimento pieno, dimensioni minime per peso del capo)

12 Struttura di macellazione  Esclusivamente presso i macelli iscritti all’apposito albo (anche fuori della provincia di Parma)  In momenti distinti rispetto ad altri suini al fine di evitare attribuzioni errate ai vari tagli Laboratorio di sezionamento e lavorazione  In momenti distinti rispetto ad altri suini  Solamente presso laboratori iscritti allo specifico albo  Solo nel comprensorio della Provincia di Parma

13 Laboratorio di stagionatura  Presso strutture iscritte all’apposito albo  Solamente nel comprensorio della Provincia di Parma Macelleria e punti vendita La vendita dei prodotti derivanti da carni di Suino Nero Parma può avvenire in qualsiasi comprensorio Oneri a carico degli operatori All’operatore di filiera accreditato compete il riconoscimento al Consorzio di una quota di partecipazione ai costi di gestione del Marchio Collettivo

14 Sospensione dall’Albo Operatori  Se è stato impedito od ostacolato il controllo da parte dei tecnici preposti  In caso di mancata attuazione, nei tempi stabiliti, di azioni correttive a seguito del riscontro di non conformità in sede di controllo Revoca dall’Albo Operatori  A seguito del protrarsi di condizioni e situazioni che evidenzino la mancata eliminazione delle cause che hanno determinato la sospensione nei tempi stabiliti  Compimento di atti ed/od omissioni che abbiano danneggiato l’immagine del Consorzio, della filiera e del marchio collettivo  Frequenti e ripetute non conformità  Mancato versamento dei contributi previsti per l’utilizzo del marchio.

15 REGOLAMENTO DI GESTIONE DEL MARCHIO COLLETTIVO Uso del Marchio E’ concesso per l’identificazione delle carni fresche e dei prodotti derivati dai suini iscritti all’ “Anagrafe Consortile dei Suini a marchio Consorzio di Tutela” ed allevati secondo le modalità previste dal Disciplinare di Produzione

16 MARCHIO COLLETTIVO

17 Gestione del Marchio  Gli allevatori soci possono utilizzare il marchio collettivo anche per la produzione di materiale promozionale aziendale, nella versione collegata alla specifica modalità di allevamento.  Gli altri operatori accreditati dovranno essere preventivamente autorizzati dal Consorzio su istanza del socio allevatore

18 Uso del marchio per la identificazione dei prodotti Il Consorzio predispone e distribuisce specifici strumenti identificativi, con il marchio collettivo sia generale che distinto fra “brado” e “rustico”. a)Per le carni fresche: - bollatura delle mezzene - spillone per le carni a taglio b)Per i prodotti derivati: - Sigillo di garanzia metallico - Sigillo numerato metallico - Cartellino cartaceo informativo - Etichetta adesiva per prodotti sottovuoto

19 Richiesta identificativi Il Consorzio mette a disposizione gli identificativi richiesti dall’operatore. Per gli operatori accreditati ma non soci, la richiesta deve essere controfirmata anche dall’allevatore. Gestione ed utilizzo degli identificativi a marchio Il Consorzio registra la distribuzione degli identificativi e ne controlla il corretto utilizzo acquisendo dagli operatori le schede di carico e scarico degli identificativi assegnati

20 Utilizzo del Marchio Collettivo Viene consegnato a ciascun operatore accreditato  Progetto grafico del marchio in formato digitale  Progetto grafico delle targhe aziendali da esterni per gli allevamenti, in formato digitale  Progetto grafico delle targhe aziendali da esterni per i macelli accreditati, in formato digitale  Vetrofanie per le macellerie, le gastronomie ed i ristoranti accreditati Controlli e verifiche Il Consorzio, per garantire e controllare il rispetto del Regolamento, si avvale di società specializzate

21 Sanzioni Si procede alla revoca immediata della concessione d’uso del marchio collettivo :  Quando il marchio viene usato per finalità diverse da quelle previste dal Regolamento  Per atti od omissioni che danneggiano o possano danneggiare o ledere la reputazione del marchio  In caso di immissione sul mercato di prodotti marcati non conformi al disciplinare di produzione  Per la immissione sul mercato di prodotti marcati con identificativi non corrispondenti alla modalità di allevamento attuata  In caso di revoca dalla qualità di socio del Consorzio e/o dalla iscrizione all’albo operatori


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