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Proteina Fluorescente Verde GFP deriva dalla medusa chemiluminescente Aequorea victoria – Massimi di eccitazione a 395 e 470 nm (resa quantica = 0.8) Picco.

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1 Proteina Fluorescente Verde GFP deriva dalla medusa chemiluminescente Aequorea victoria – Massimi di eccitazione a 395 e 470 nm (resa quantica = 0.8) Picco di emissione a 509 nm – L’applicazione principale è come gene reporter in Biologia Molecolare – Non richiede l’aggiunta di substrati

2 Fluorescenza Trasferimento di Energia per Risonanza (FRET) Intensità Lunghezza d’onda Assorbimento DONATORE Assorbimento Fluorescenza ACCETTORE Molecola 1Molecola 2

3 IL CITOFLUORIMETRO E’ uno strumento di laboratorio che permette un’analisi veloce ed automatica di popolazioni cellulari in sospensione misurandone le caratteristiche fisiche e/o biochimiche (volume, granulosita’, fluorescenza). Consente di: - quantificare e memorizzare contemporaneamente più parametri per ogni cellula che compone la popolazione - analizzare i dati ottenuti anche dopo l’acquisizione

4 FACScalibur

5 FACScanto

6 La citometria a flusso è una metodica per l’analisi e caratterizzazione di particelle microniche, soprattutto di origine biologica. Una sospensione di particelle (ad esempio cellule) viene convogliata da un sistema fluidico laminare di trasporto in un capillare fino al punto di misura.

7 Citometria a flusso Si misurano proprietà di cellule in un flusso Cellule in sospensione Flusso in “fila indiana” un volume illuminato dove le cellule disperdono la luce ed emettono fluorescenza un segnale è raccolto e convertito in valori digitali immagazzinati in un computer

8 APPLICAZIONI Determinazione dei marcatori di differenziamento cellulare, di superficie, intracitoplasmatici e intranucleari Valutazione del contenuto cellulare di DNA Discriminazione tra cellule vive, cellule apoptotiche e necrotiche Predisposizione per la separazione cellulare

9 VANTAGGI dell’ANALISI citofluorimetrica : multiparametricità possibilità di mettere in relazione più caratteristiche della stessa cellula analisi di grandi quantità di cellule riproducibilità ed affidabilità statistica delle acquisizioni grande sensibilità rapidità di analisi possibilità di ulteriori analisi a posteriori ( DIVA, CELL QUEST, FLOW JO)

10 Il citofluorimetro è costituito da quattro elementi: 1. un sistema fluidico per il trasporto del campione nella cella di analisi 2. un sistema di eccitazione che può essere costituito da una o più sorgenti luminose. 3. un sistema ottico elettronico che raccoglie ed elabora i segnali, composto da lenti, specchi e filtri che inviano i segnali ai fotomoltiplicatori che ne permettono l’acquisizione sottoforma di dati digitali. 4. un computer che, tramite specifici programmi, permette (il controllo dello strumento) e l’analisi dei dati da parte di un operatore mediante una rappresentazione grafica (DIVA, FLOW JO, CELL QUEST).

11 Sorgente luminosa raggio capillare fotomoltiplicatore software Barra di oscuramento cellula Schema di un citofluorimetro La popolazione cellulare in sospensione viene spinta all’interno di una camera a flusso dove le singole cellule si dispongono in fila e, venendo colpite dalla luce di un raggio laser, riflettono/rifrattono la luce ed emettono fluorescenza. Si generano così dei segnali che vengono raccolti e trasformati in segnali digitali e inviati ad un computer.

12 Citometro a flusso

13 Sistema fluidico per il trasporto del campione nella cella di analisi Il campione viene spinto con pressione verso il punto di misura situato all’interno della camera a flusso, in cui avviene l’allineamento in singola fila delle cellule. La pressione di spinta consente di contare centinaia di cellule al secondo Hydrodynamic Focusing

14 In tali condizioni di flusso si possono considerare due regimi fluidici coassiali: quello interno (core flow) contiene le particelle, quello esterno (sheat flow) mantiene queste ultime lungo l’asse ideale di flusso. particella flusso interno flusso esterno Flusso laminare

15 Il sistema fluidico è di fondamentale importanza in quanto può influenzare il segnale letto dal rilevatore. Poiché il citofluorimetro rilevi una ad una le particelle presenti nel campione di partenza in maniera omogenea è necessario che lo strumento sia dotato di un sistema che immetta nel capillare ogni singola particella nello stesso punto. E’ necessario che nel capillare si instauri un flusso laminare (non turbolento). In condizioni di flusso laminare le forze di inerzia idrodinamica esercitate sulle particelle le mantengono durante il loro moto al centro del capillare (idrofocalizzazione del flusso).

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17 costituito da una o più sorgenti luminose che generano segnali monocromatici e unidirezionali che intercettano le cellule nella cella di analisi. - I citometri con sorgente a luce laser - I citometri con sorgente a lampada ad arco (più economici perché le lampade a vapori di Mercurio e Xenon non richiedono raffreddamento ). I citometri con luce laser, sono usati in immunologia ed ematologia, settori in cui vengono utilizzati maggiormente i fluorocromi. Il laser consente di misurare minime quantità di fluorocromo. Nella maggior parte degli strumenti è impiegato un laser a ioni Argon, di potenza variabile, centrato su una lunghezza di 488nm (blu). Questa lunghezza d’onda consente un’efficiente misura dei parametri fisici e può eccitare contemporaneamente diversi fluorocromi. Per altre lunghezze d’onda si usano laser al Kripton, Elio neon, ecc Sistema di eccitazione

18 I segnali originati sono solitamente di tre tipi: 1)Diffusione a basso angolo (Forward scatter) 2)Diffusione a 90° (Side scatter) 3)Fluorescenza Tali segnali sono quindi legati alle caratteristiche fisiche della particella e alla eventuale presenza di molecole fluorescenti localizzate in esse.

19 Scatter Frontale Il passaggio delle cellule attraverso il laser, dà origine ad un segnale di difrazione che viene captato dal sensore che raccoglie la luce nel canale dello scatter frontale (forward), e che dà informazioni sul volume cellulare. L’intensita’ del Forward Scatter (FSC) e’ proporzionale alla dimensione e alla forma delle cellule. Laser Forward scatter

20 Forward Angle Light Scatter FALS Sensor Laser L’angolo di dispersione dipende dalle dimensioni

21 histogram Intensity of parameter Number of events

22 Il passaggio delle cellule dà anche origine ad segnale di rifrazione/riflessione, che viene captato dal sensore che raccoglie la luce dello Scatter Laterale, (a 90 gradi) dà informazioni sulla densità/granularità (compreso il rapporto nucleo/citoplasma) delle cellule che passano attraverso il laser Scatter Laterale - Side Scatter Laser

23 Side Scattering (90 °) FALS Sensor 90LS Sensor Laser La dispersione laterale dipende dalla “granulosità” delle cellule

24 Segnali legati alle caratteristiche fisiche della cellula: Diametro o grandezza Rapporto nucleo/citoplasma Granulosità interna Rugosità di membrana FORWARD SCATTER SIDE SCATTER

25 Analisi dei dati Dalla combinazione dei due tipi di segnali (“Side Scatter” e “Forward Scatter”) si ottiene un diagramma bidimensionale detto “citogramma”, nel quale è possibile rilevare diverse popolazioni cellulari, in base alle sole caratteristiche fisiche. In un citogramma ogni punto rappresenta un evento contato, dotato di un definito valore correlato ai parametri misurati. I citogrammi mettono in relazione correlazione 2 differenti parametri rilevati, solitamente 2 tipi di fluorescenza oppure una fluorescenza ed uno scattering (FS o SS)

26 granulociti Dalla combinazione dei due tipi di segnali si ottiene un particolare diagramma bidimensionale detto “citogramma a dot–plot” In un citogramma ogni punto rappresenta un evento contato, dotato di un definito valore correlato ai parametri misurati. eritrociti linfociti monociti

27 0 200 400 600 8001000 Side Scatter Projection Light Scatter Gating Forward Scatter Projection 90 Degree Scatter Neutrophils Lymphocytes Monocytes Forward Scatter Human white blood cells

28 Light Scatter of white blood cells Light scatter can be used to identify populations of cells x In peripheral blood, the three main populations of leukocytes can be distinguished. A “gate” or “bitmap” can be placed around a region so that further analysis can be made on this region. The cells in the region marked “X” can be evaluated as a population.

29 Esempio di analisi dei leucociti e “gating” elettronico Forward Scatter 90 Degree Scatter si possono facilmente identificare tre popolazioni: - linfociti, - monociti - granulociti. Si puo’ disegnare un “gate” elettronico che permetterà in seguito l’analisi del segnale di fluorescenza proveniente soltanto dalla popolazione scelta Leucociti del sangue periferico

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31 Ricerca di antigeni CD presenti sui linfociti con anticorpi marcati (“Dot–Plot” ) rappresentazione bidimensionale della doppia fluorescenza di una popolazione linfocitaria (CD4 e CD8)

32 Laser Rivelatori per Fluorescenza Fluorescence FALS Sensor Rivelatore a fluorescenza (PMT3, PMT4 etc.)

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37 In questo esempio, riferito ad un paziente con infezione da HIV, sono stati identificati i linfociti in base al Forward e Side scatter, e su queste cellule è stata fatta l’analisi delle sottopopolazioni con anticorpi anti-CD3 (in FL1), anti-CD4 (in FL2) ed anti-CD8 (in FL3). Raccolta della fluorescenza da una popolazione Fluorescence detectors Laser

38 Il “Sorting cellulare” FALS sensor Fluorescence detector Piastre cariche elettricamente Cellule singole separate dentro diverse provette FACS: Fluorescence Activated Cell Sorting

39 A cell sorter sorts drops, not cells! Charge Drop With particle of interest Drop Generation Break Stream into Droplets (30-100,000 drops/sec) Flow Sorting Flow Cell Drop Breakoff Nozzle cuvette Charge High Voltage Electric Plates Waste Collection Tube Deflect Charged Drop Physical separation of a cell or particle of interest from a heterogeneous suspension of cells or particles.

40 Cell Sorters MoFlo (Beckman Coulter) Avalon (Propel Labs) FACSJazz (BD Biosciences) Influx (BD Biosciences) FACSAria (BD Biosciences) FACSVantage (BD Biosciences) JSAN (Bay Bioscience) SH800 (Sony) Synergy3200 (i-Cyt) Astrios (Beckman Coulter)

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