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Università di Roma Tre Facoltà di Scienze della Formazione Corso di Laurea in Servizio Sociale A.A. 2015 – 2016 Tecniche e Strumenti Professionali LA VISITA.

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Presentazione sul tema: "Università di Roma Tre Facoltà di Scienze della Formazione Corso di Laurea in Servizio Sociale A.A. 2015 – 2016 Tecniche e Strumenti Professionali LA VISITA."— Transcript della presentazione:

1 Università di Roma Tre Facoltà di Scienze della Formazione Corso di Laurea in Servizio Sociale A.A. 2015 – 2016 Tecniche e Strumenti Professionali LA VISITA DOMICILIARE Dott.ssa Elisa Noci

2 Definizione Attività di raccolta di informazioni svolte al domicilio dell’utente, attraverso l’osservazione ed il colloquio (Perino)

3 In alcuni casi viene definita come un colloquio realizzato con l’utente nel suo ambiente quotidiano di vita… …ma si può ritenere più opportuno considerarlo come strumento a sé, non semplicemente come un colloquio in un contesto diverso

4 Consente di arricchire e approfondire enormemente la conoscenza di un utente o di un nucleo familiare, sia osservando il contesto abitativo e l’abitazione stessa, sia per la possibilità di vedere le interazioni tra familiari nel loro ambiente E’ un ambiente in cui l’utente si sente più a suo agio: questo può costituire una potenzialità, facilitando una comunicazione aperta e sincera anche su temi “difficili”

5 Può avere un grande valore dal punto di vista della relazione, «aggiungendo contenuti, forza e significato al processo di aiuto» [Perino] e comunicando vicinanza … ma possono esserci dei rischi («contradditorietà semantica»)

6 Clima eccessivamente confidenziale: non deve trasformarsi in una “visita di cortesia”. Attenzione a situazioni di potenziale conflitto o aggressività L’utente potrebbe, invece, sentirsi ancora meno a proprio agio per la sensazione di essere “sotto controllo”, anche in relazione alla percezione che “i vicini potrebbero avere”

7 Anche per questo deve essere utilizzata quando effettivamente necessario, e comunque sempre senza rischiare che possa avere ripercussioni negative sulla costruzione della relazione di fiducia. Non deve essere usata in modo indiscriminato, ma essere sempre frutto di una scelta ragionata e motivata.

8 E’ importante delimitare il momento sociale di accoglienza e segnalare in modo chiaro la fase di colloquio/raccolta informazioni vera e propria E’ un approfondimento conoscitivo che non deve mai coincidere con un sopralluogo o con la mera verifica della veridicità di quanto “raccontato”

9 Quando si utilizza? Quando espressamente prevista da normative o prescritta su mandato dell’autorità giudiziaria (esempio: idoneità all’adozione oppure valutazione socio-ambientale nell’ambito di un procedimento per l’accertamento dello stato di abbandono)

10 Quando si utilizza? Quando si ha a che fare con utenti con difficoltà di deambulazione (esempio: anziani, portatori di handicap) Per colloqui con minori

11 Quando si utilizza? Quando vedere l’ambiente domestico è utile per il tipo di prestazione che viene richiesta o che si è pensato di includere in un progetto di intervento (esempio: interventi di assistenza o di educativa domiciliare)

12 Quando si utilizza? In generale, quando si ritiene necessario “per acquisire informazioni dirette sul contesto, sulle relazioni familiari, sull’ambiente nel suo complesso, sullo stile di vita, in senso generale o particolare, o a fini di controllo o di aiuto a seconda delle situazioni che si stanno seguendo e delle fasi del processo di aiuto in atto”(Bartomei e Passera)

13 Visita domiciliare a sorpresa? Dovrebbe sempre essere concordata con l’utente chiarendo tempi e modi della visita… …la visita domiciliare “a sorpresa” deve essere usata solo in casi molto particolare, se strettamente necessario per uno specifico obiettivo, deve essere esito di una scelta ragionata.

14 Elementi da focalizzare Tenere conto degli obiettivi della visita domiciliare Usare tutti i sensi – non solo vista ma anche olfatto, udito…

15 Elementi da focalizzare Caratteristiche del quartiere e del contesto in cui l’abitazione si trova (esempio: più o meno isolato, più o meno servito da mezzi pubblici, presenza di infrastrutture e servizi..) Caratteristiche strutturali dell’abitazione/del caseggiato (già dall’esterno)

16 Elementi da focalizzare Presenza o assenza di mobili utili/adeguati a una vita “confortevole” Cura e “manutenzione” degli ambienti e del mobili Presenza o meno e funzionalità degli elettrodomestici Luminosità e aerazione

17 Elementi da focalizzare Pulizia, in particolare in cucina e servizi igienici Presenza o meno di animali (se presenti, modalità di cura) Spazi adeguati o meno rispetto al numero dei componenti della famiglia

18 Elementi da focalizzare Se presenti dei minori: presenza/assenza di spazi e “attrezzature” per i bambini, a seconda della loro età; di giochi e spazi per giocare, di spazi per studiare… Se presenti portatori di handicap o anziani: presenza di barriere architettoniche o strutturali, di servizi igienici adeguati

19 Elementi da focalizzare Osservare come gli spazi sono suddivisi/utilizzati dai diversi componenti della famiglia e per i diversi momenti della vita familiare Presenza/assenza di spazi all’aperto (in alcuni casi) Contenuto del frigorifero

20 Documentazione della v.d. Durante la visita domiciliare, è possibile se necessario prendere alcuni sintetici appunti. La vera e propria documentazione della visita domiciliare andrebbe fatta invece una volta rientrati in ufficio, prendendo nota nel diario di tutti gli elementi rilevanti emersi.


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