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ADOTTA UN MONUMENTO NELLA TUA CITTÀ: SAN FRANCESCO E MUSEO ARCHEOLOGICO Progetto continuità.

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Presentazione sul tema: "ADOTTA UN MONUMENTO NELLA TUA CITTÀ: SAN FRANCESCO E MUSEO ARCHEOLOGICO Progetto continuità."— Transcript della presentazione:

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2 ADOTTA UN MONUMENTO NELLA TUA CITTÀ: SAN FRANCESCO E MUSEO ARCHEOLOGICO Progetto continuità

3 CHIESA DI SAN FRANCESCO

4 DIVISIONE IN GRUPPI: 1° gruppo: Marconetti Enya Auriti Elia Adorante Francesco Mariani Chiara Bianco Samuela Canzano Serena. 2° gruppo: Federico Riccardo Verna Anastasia Ricci Angelo Di Rico Allegra Benedetto Sveva Beqiraj Klevi 3° gruppo: Di Prinzio Paride Troka Enea Capuzzi Gianmarco Liberatoscioli Giuseppe D’Angelo Samuele Ferko Manuel 4° gruppo: Fasoli Gianmarco Galdini Dalila Primavera Jacopo Di Crescenzo Loris Grossi Francesco

5 INTRODUZIONE La classe IC e le classi quinte elementari di Comino e Via Cavalieri si sono riunite, il 9 maggio 2016, nella chiesa di San Francesco, per svolgere il progetto continuità «Adotta un monumento». Lo scopo è stato quello di socializzare le esperienze, condividere le idee e conoscere attraverso le fonti la storia della chiesa di San Francesco e delle spoglie di San Nicola Greco. Dopo esserci divisi in gruppi abbiamo raccolto le informazioni e le abbiamo confrontate realizzando una presentazione in Power Point.

6 GUARDIAGRELE,CONTESSE,MONACI (1200-1300 circa) Agli inizi del 1200 la baronia di Guardiagrele viene cintata all’interno del feudo di Manoppello, appartenente alla famiglia dei conti di Palearia, sotto la dinastia degli Svevi che dominavano l’Italia meridionale. Dopo il 1250 l’Italia meridionale passa dagli Svevi agli Angioini, casata di origine francese e Tommasa, ultima discendente dei Palearia, riesce a conservare poteri e privilegi anche sotto i nuovi dominatori. A Tommasa di Palearia si deve il trasferimento dei Francescani all’interno della cinta muraria di Guardiagrele. I frati minori Francescani, prima di questa data, pare che fossero stanziati a Campotrino, una località malsana nei pressi del Tratturo, ma non esistono fonti certe che attestino questa circostanza. La contessa concesse ai Francescani di spostarsi nella chiesa di San Siro, in seguito chiamata San Francesco. La discendente di una famiglia di origine angioina ( i Sulliaco ),di nome Maria,sposò un aristocratico romano chiamato Napoleone Orsini I,vissuto alla corte angioina e appartenente ad una casata di alto rango, che poteva vantare delle investiture dal papa Bonifacio VIII.

7 LA CHIESA DI SAN NICOLA GRECO E LA SUA STORIA La chiesa di San Nicola Greco è stata fondata tra il 1200 e il 1300, subendo una serie di modifiche sia interne che esterne. Dal momento che Napoleone Orsini era visto dal popolo come uno sconosciuto, voleva rendere omaggio al paese, così portò le sante reliquie di un santo sconosciuto e venerato per ottenere il consenso della popolazione: San Nicola Greco, famoso per numerosi miracoli. Le reliquie furono rubate di notte a Prata (Casoli), giacché l’abate si era stanziato in quel territorio. San Nicola era un monaco di origine calabrese, vissuto nel X secolo, costretto ad abbandonare il convento a Cosenza con altri 29 monaci per salvarsi dalle incursioni dei Saraceni e morì nel 1012 a Casoli.

8 IL PORTALE DELLA CHIESA (esterno) La facciata della chiesa è fatta di mattoni medievali, grandi e resistenti, mentre la facciata laterale è formata da mattoncini più piccoli e risalenti a un’altra epoca. Il portale risale al 1300, ristrutturato da uno scultore di nome presumibilmente Nicola Mancino, chiamato dai Francescani. Secondo lo studioso Gandolfo potrebbe essere di Lanciano: Perrino. Sulla lunetta era presente un affresco ormai consumatosi e non più visibile. Lo stile è gotico e l’archivolto è a tutto sesto. Sulla facciata laterale si trova un portale, costruito a Santa Maria Maggiore, ma poi dislocato in questo santuario. Sul lato destro si notano le finestre trecentesche (monofore bifore, trifore…), chiuse nel 1700 per la copertura a volta dell’interno e trasformate in grandi finestre colorate e l’occhio romanico in una enorme vetrata.

9 L’ INTERNO DELLA CHIESA IN GENERALE L’interno è a navata unica, completamente alterato nel 1700, ricco di stucchi barocchi e di preziosi arredi, tra cui il coro ligneo. Sono presenti delle rientranze (nicchie) dove sono posizionate le statue dei santi: i più importanti sono quelli che raffigurano San Francesco D’Assisi e Sant’Antonio di Padova, realizzati con stucchi dorati e in stile barocco. Nelle pareti laterali, si possono notare le stupende tele, la maggior parte ormai rovinate, tra le quali si trova la più significativa che rappresenta la Madonna con Gesù Bambino, angeli e santi. La cosa più strana è un signore rappresentato in basso con una specie di colletto alla moda spagnola di quel tempo. Presumibilmente fa parte della famiglia «De Sorte» e rappresentava un committente che aveva pagato il pittore per farsi rappresentare nella tela, vantandosi del suo prestigio.

10 L’ALTARE MAGGIORE (la parte più significativa) L’altare, realizzato in marmo rosso, presenta sei archi tribolari bianchi e custodiva le reliquie di San Nicola, dentro una cassa dorata e barocca, che oggi si trova dietro a quest’ultimo.

11 LE RELIQUIE DI SAN NICOLA GRECO (cassa barocca) Questo sarcofago, fatto costruire dal vescovo di Chieti, contiene la statua del santo molto realistica, che raccoglie le reliquie di San Nicola. Viene custodita dietro l’altare maggiore in un’area ad essa riservata. Davanti è posizionato un coro, formato da dodici stalli, in legno scolpito e distanziati dai busti delle sibille e dalla statua del Re David.

12 DALLA STORIA ALL’ ARTE… La pianta della chiesa

13 I PROSPETTI DELLA CHIESA

14 IPOTESI DI RESTAURO DELL’ALZATA DEL CHIOSTRO

15 MIGLIORI DISEGNI DEL SANTUARIO DI SAN NICOLA GRECO REALIZZATI DAI RAGAZZI Loris Di Crescenzo I° c Riccardo Federico I° c

16 Gruppo n. 2 ALUNNI: Benedetto Sveva Beqiraj Klevi Di Rico Allegra Federico Riccardo Ricci Angelo Verna Anastasia Organizza un breve testo che spieghi il lavoro svolto dal gruppo nelle varie fasi e l’ impegno mostrato in ciascuna di esse. Autobiografia dell’esperienza: attività «Adotta un Monumento!» La classe IC e le classi V elementari di Comino e Via Cavalieri si sono riunite presso la chiesa di San Francesco per svolgere un progetto continuità chiamato «Adotta un Monumento», per socializzare l’esperienza, per condividere le idee con suggerimenti, consigli che contribuiscono a conoscere le strutture e gli antichi stili, attraverso le fonti e i reperti trovati. Il progetto si è svolto dividendo prima gli alunni in gruppo per riunire tutte le informazioni e gli appunti presi durante la spiegazione della guida, facendo un’unica relazione. Ogni gruppo si è dovuto occupare di un aspetto o di un monumento: in questo caso è l’aspetto architettonico della chiesa interno ed esterno. La visita è stata un’ottima idea, perché ci ha aiutato a capire la storia del nostro paese e a ricostruirla attraverso le fonti e le strutture che si trovano ancora oggi. Per noi è stata un’esperienza con aspetti molto positivi e nessun aspetto negativo, ma con un’eventuale proposta di miglioramento: approfondire ancora di più la visita per poter capire nei dettagli tutta la storia di Guardiagrele e dei santi, conti e contesse che hanno abitato, governato e migliorato la nostra cittadina nel corso dei secoli.

17 GLI ASPETTI CHE NOI ALUNNI VORREMMO APPROFONDIRE…

18 La storia San Nicola Greco San Nicola greco era un monaco vissuto nel X secolo di origine calabra, costretto ad abbandonare il convento a Cosenza con altri 29 monaci per salvarli dalle incursioni dei saraceni. Morì a Casoli nel 1012 e dopo il trasferimento delle reliquie nella chiesa di San Francesco, il vescovo concesse, nel 1400, 40 giorni d’indulgenza ai fedeli che avessero visitato il sepolcro. Napoleone scelse la chiesa di San Francesco per rimanere sula scia di Tommasa Di Palearia che per prima aveva voluto la nascita del convento.

19 IL COMPATRONO DI GUARDIAGRELE Il corpo del santo è situato nella chiesa di San Francesco D’Assisi a Guardiagrele. La sua ricorrenza avviene nella terza domenica di maggio e i suoi resti vengono fatti uscire dalla chiesa ogni 25 anni per la processione in città. Le reliquie di San Nicola furono traslate di notte e collocate sotto l’altare maggiore nel 1343 in un sontuosa sarcofago voluto da Napoleone stesso.

20 La classe 1c si è divisa in gruppi per partecipare al progetto «Adotta un monumento» durante il quale ogni alunno ha dovuto prendere appunti e svolgere alcune ricerche per realizzare una parte del power point sull’argomento che è stato loro assegnato (in questo caso la storia di San Nicola Greco). STORIA DI SAN NICOLA GRECO GRUPPO N°4 Marconetti Enya Canzano Serena Bianco Samuela Adorante Francesco Auriti Elia Mariani Chiara

21 MUSEO ARCHEOLOGICO

22 LA STELE DI GUARDIAGRELE Gruppo 4 -Di Prinzio Paride (coordinatore) -Ferko Manuel (segretario) -Liberatoscioli Giuseppe -Capuzzi Gianmarco -D’Angelo Samuele -Troka Enea

23 IL RITROVAMENTO La Stele di Guardiagrele è stata ritrovata molto casualmente intorno alla metà degli anni sessanta. Proviene, appunto, dal territorio di Guardiagrele, tra Bocca Di Valle e Comino. Tuttavia, la statua presente nel Museo Archeologico di Guardiagrele non è l’originale reperto, ma una copia realizzata da un abile scultore di nome Riccardo. L’ originale si trova nel Museo Archeologico di Chieti.

24 DESCRIZIONE DELL’ ASPETTO La stele ha uno stile medio- adriatico. Raffigura il busto maschile di un guerriero con tratti molto deteriorati. Sul lato destro è scolpita una prima lancia e sul lato opposto probabilmente una seconda. Al collo una collana di pendenti di batocchio. Sulla schiena e sul busto sono presenti due scudi chiamati Cardiofilax, retti da due cinghie passanti per la spalla.

25 ALTRI PARTICOLARI La presenza di armi da offesa o difesa esprime un segno esplicito di rango. Un altro segno sono gli ornamenti che possono sorprendere in una raffigurazione maschile ma che invece sono proprio un indicatore di rango come lo sarà più tardi il collare del Guerriero di Capestrano.

26 Relazione del progetto continuità “Adotta Un Monumento E Museo Archeologico Di Guardiagrele” GRUPPO 4 Di Prinzio Paride (coordinatore) Ferko Manuel Liberatoscioli Giuseppe D’Angelo Samuele Capuzzi Gianmarco Troka Enea Organizza un breve testo che spieghi il lavoro svolto dal gruppo nelle varie fasi e l’ impegno mostrato in ciascuna di esse. Il gruppo numero quattro, incaricato di occuparsi in particolare della Stele di Guardiagrele, si è riunito in biblioteca per un numero totale di due volte, dopo aver ascoltato l’ esperta in materia. Il lavoro si è svolto in diverse fasi, in cui si sono impegnati tutti, chi più, chi meno. La prima fase ha avuto luogo al Museo Archeologico Di Guardiagrele, dove il gruppo numero tre ha preso appunti specialmente sul Guerriero di Comino mentre il quattro soprattutto sulla Stele di Guardiagrele. Successivamente si sono visionati i reperti nel museo. In questa prima fase tutti i membri si sono impegnati, dando il meglio, tranne in alcune situazioni. La seconda fase è stata quella del primo incontro per la realizzazione del Powerpoint con le informazioni raccolte al museo. Il gruppo si è riunito nella biblioteca comunale dove sono stati confrontati gli appunti presi. Le fonti reperite da internet sono state paragonate a quelle scritte. In questa fase ci sono stati alunni che si sono impegnati al massimo, altri che non hanno dato il proprio meglio. La terza fase è stata uguale alla seconda, anche per il livello di attenzione/comportamento.

27 IL GUERRIERO DI COMINO - Di Crescenzo Loris - Fasoli Gianmarco - Primavera Jacopo - Grossi Francesco - Galdini Dalila

28 L’ORIGINE DEL GUERRIERO Comino è abitata da 2000-3000 anni fa. Nel corso del tempo è stata a. trovata una necropoli (cimitero) dove dal 900 a.C. al 300 a. C venivano seppelliti i corpi da parte dei Marruccini, popolazione italica precedente ai romani. Sono 77 le tombe trovat e. Quella più importante è la tomba del guerriero di Comino, che è collocata al museo di Chieti. La copia della statua del guerriero si trova nel museo di Guardiagrele. Insieme a questo, sono stati ritrovati oggetti come: vasi, lance, spade, cinturoni. Le pietre e lo scheletro della copia del guerriero di Comino sono di polistirolo. C'è un vaso rotto ai piedi. È stata trovata il 2/12/1999.

29 L’ORIGINE DEL GUERRIERO Il museo archeologico “Filippo Ferrari”, inaugurato nel 1999 come mostra temporanea, poi trasformata in esposizione permanente e in seguito ampliato, comprende attualmente sei locali, con altri due in corso di allestimento. Sotto il pavimento della Sala 2 è stata ricostruita a grandezza naturale la Tomba 38, detta del “guerriero di Comino”, così come si è presentata agli occhi degli scopritori il 2 dicembre del 1999: utilizzando materiali “moderni”, come silicone e resine sintetiche, si è riusciti a creare l’illusione di avere sotto i piedi un’autentica sepoltura del IX sec. a.C. (il corredo originale è esposto nel Museo Archeologico Nazionale “Villa Frigeri” di Chieti).

30 LA COPIA DEL GUERRIERO DI COMINO A GUARDIAGRELE

31 Relazione del progetto continuità “Adotta Un Monumento E Museo Archeologico Di Guardiagrele” GRUPPO 3 Fasoli Gianmarco Galdini Dalila Grossi Francesco Di Crescenzo Loris Primavera Jacopo Il lavoro è stato diviso in due fasi: durante la prima si dovevano prendere gli appunti della spiegazione della Prof.ssa Elsa Flacco, membro dell’Archeo Club. Tutti i partecipanti hanno presso volentieri gli appunti e hanno scattato fotografie, per poi fare con quest’ultimi, in trenta minuti, un grande e unico testo. C’è chi ha lavorato di più o chi ha lavorato di meno, ma tutti hanno raggruppato le informazioni essenziali per la seconda fase, che consisteva nell’assemblarle in un Power Point. Ci sono stati due incontri in una settimana: lunedì dalle ore 15:00 alle 18:00 e giovedì sempre alla stessa ora. Non tutti sono venuti ai due incontri, ma hanno mostrato le proprie abilità informatiche e hanno contribuito individualmente alla costruzione del Power Point.


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