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CONFRONTO DI MODELLI ORGANIZZATIVI ONU E UE

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Presentazione sul tema: "CONFRONTO DI MODELLI ORGANIZZATIVI ONU E UE"— Transcript della presentazione:

1 CONFRONTO DI MODELLI ORGANIZZATIVI ONU E UE
9 maggio 2017 Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

2 FESTA PER L’EUROPA 9 maggio 2017….l’Europa compie 67 ANNI…o 60 anni…
Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

3 FESTA PER L’EUROPA ….Dichiarazione Schuman 9 maggio 1950 propone la creazione della Comunità europea del carbone e dell’acciaio…. Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

4 IDEA DI EUROPA ???? Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

5 MODELLI MODELLI INTERNAZIONALISTICI/COOPERAZIONE INTERNAZIONALE TRA STATI/ONU MODELLI COSTITUZIONALISTICI/STATO FEDERALE Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

6 IDEA DI EUROPA NEL MODELLO ITALIANO
L’idea di Europa era già presente nel Manifesto di Ventotene elaborato da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi nel 1941 – 1942… La federazione europea era l’obiettivo da realizzare nel secondo dopoguerra come alternativa al fallimentare modello di organizzazione internazionale quale la Società delle Nazioni. Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

7 IDEA DI EUROPA NEL MODELLO FRANCESE
…a tale modello si collegarono altri modelli accolti entro altri ordinamenti, quale in Francia il modello di Jean Monnet che aveva ideato un progetto funzionalista e graduale che considerava la federazione tra Stati come l’ultima tappa da raggiungere gradualmente, passando per altre forme di coesione in specifici settori. Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

8 RECEZIONE POLITICA DI TALI MODELLI
Tali modelli ideali confluiscono politicamente nel Discorso di Churchill alla fine della seconda guerra mondiale all’Università di Zurigo ove si richiama la necessità di creare gli Stati Uniti d’Europa come antitesi ai nazionalismi e ai pericoli insiti in essi. In tale contesto si delinea la gradualità nel raggiungimento di tale obiettivo, tramite un’intesa dapprima tra Francia e Germania…. Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

9 RISULTATO: CREAZIONE DELLA CECA
…il risultato della recezione di tali modelli fu infatti la creazione della prima tappa dell’integrazione europea tramite l’istituzione della Comunità europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA), alla cui base si pone la dichiarazione del ministro degli esteri francese Schumann di mettere in comune sotto Alta Autorità la produzione del carbone e dell’acciaio assicurando la loro libera circolazione. Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

10 RISULTATO: CREAZIONE DELLA CECA
PROPOSTA FRANCIA SCHUMAN GERMANIA (ADENAUER) ITALIA (DE GASPERI) OLANDA BELGIO LUSSEMBURGO (BENELUX) Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

11 RISULTATO: CREAZIONE DELLA CECA
Trattato di Parigi del , in vigore dal per 50 anni – Ceca ha cessato le sue funzioni il 23 luglio 2002. OBIETTIVI: Creazione di un mercato comune dei prodotti carbo – siderurgici; Osservanza di condizioni normali di concorrenza (divieto di dazi, di restrizioni quantitative alla circolazione dei prodotti, divieto di politiche restrittive, ecc.) Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

12 EVOLUZIONE DEI MODELLI
METODO FUNZIONALISTA (SCHUMAN) METODO FEDERALISTA (SPINELLI) Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

13 RISULTATO: CREAZIONE DELLA COMUNITA’ ECONOMICA EUROPEA E DELL’EURATOM
Trattato di Roma 1957 è risultato tipico del metodo funzionalista anche perché mira essenzialmente a un’integrazione economica e commerciale. OBIETTIVI: Creazione di unione doganale e tariffa doganale comune; Creazione di mercato comune, caratterizzato da eliminazione di ostacoli a circolazione di merci, persone, servizi, capitali Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

14 EVOLUZIONE DELL’INTEGRAZIONE COMUNITARIA
AMPLIAMENTO SOGGETTIVO AMPLIAMENTO OGGETTIVO Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

15 EVOLUZIONE SOGGETTIVA DELL’INTEGRAZIONE COMUNITARIA
6 membri originari: Italia, Francia, Germania, Belgio, Olanda Lussemburgo; 1973: Regno Unito, Irlanda, Danimarca; 1981: Grecia 1986: Portogallo e Spagna; 1995: Austria, Finlandia e Svezia; 2004: Cipro, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovenia, Ungheria 2009: Bulgaria, Romania 2013: Croazia Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

16 EVOLUZIONE OGGETTIVA DELL’INTEGRAZIONE COMUNITARIA
TRATTATO DI BRUXELLES 1965/TRATTATO DI LUSSEMBURGO 1970 ATTO UNICO EUROPEO 1986 TRATTATO DI MAASTRICHT 1992/TRATTATO DI AMSTERDAM 1997 TRATTATO DI NIZZA 2001 TRATTATO DI LISBONA 2007 Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

17 EVOLUZIONE OGGETTIVA DELL’INTEGRAZIONE COMUNITARIA
INTEGRAZIONE COMUNITARIAUNIONE EUROPEA (SCOMPARSA DELLA COMUNITA’ NEL TRATTATO DI LISBONA 2009) – implementazione del modello federalista???? Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

18 EVOLUZIONE OGGETTIVA DELL’INTEGRAZIONE COMUNITARIA
INIZIO DI TALE PROCESSO CON ATTO UNICO EUROPEO DEL 1986 che segue l’insuccesso del c.d. Trattato Spinelli del 1984 che doveva condurre all’istituzione dell’UE…. Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

19 TRATTATO DI MAASTRICHT 1992
Il Trattato di Maastricht disegna la nuova struttura dell’Unione europea, fondata su tre pilastri: Comunità europea, Ceca, Euratom, governate dalle norme dei trattati originari (non più comunità economica europea); Cooperazione in materia di politica estera e sicurezza comune (PESC); Cooperazione in materia di giustizia e affari interni (GAI); Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

20 TRATTATO DI MAASTRICHT 1992
Viene introdotto il concetto di cittadinanza europea o cittadinanza dell’Unione che si aggiunge alle cittadinanze degli Stati membri dell’UE, quale status fondamentale, implicando determinate prerogative. Si introduce la procedura di codecisione tra PE e Consiglio; Viene creata l’unione economica e monetaria in vista del passaggio a moneta unica. Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

21 TRATTATO DI MAASTRICHT 1992
Il passaggio alla moneta unica viene però realizzato tramite il metodo dell’applicazione differenziata , consentendo mediante protocolli allegati al Trattato al Regno Unito e alla Danimarca di restare estranei (su loro scelta) alla terza fase dell’unione monetaria che ha condotto all’introduzione dell’euro quale moneta unica dal , prevedendo il rispetto di rigidi criteri di convergenza (attribuendo a tali Stati lo status di Stati membri conderoga – con impossibilità di adottare l’euro). Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

22 TRATTATO DI MAASTRICHT 1992
Altri paesi rimangono estranei all’eurozona finchè non realizzano le condizioni per poter rientrare nell’ambito euro. Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

23 AREA EURO Austria Lettonia Belgio Lussemburgo Cipro Malta Estonia
Paesi Bassi Finlandia Portogallo Francia Slovacchia Germania Slovenia Grecia Spagna Irlanda Italia Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

24 NON ADOTTANO EURO Bulgaria Svezia Croazia Ungheria. Danimarca Lituania
Polonia Regno Unito Repubblica Ceca Romania Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

25 TRATTATO DI AMSTERDAM 1997 Si aumentano le competenze dell’UE anche in materia di diritti umani, il cui rispetto diventa un valore fondante dell’Unione (art. 6 par. 1) la cui violazione grave e persistente da parte di uno Stato membro può determinare l’adozione di sanzioni da parte del Consiglio. Il terzo pilastro GAI viene in parte trasferito nel primo sottoponendolo alla c.d. “comunitarizzazione”; Si prevede la cooperazione rafforzata per gruppi di Stati membri (c.d. Europa a diverse velocità). Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

26 TRATTATO DI NIZZA 2001 Doveva essere trattato di revisione significativo in quanto dopo la caduta del muro di Berlino ampliamento UE ai paesi di Europa orientale era molto probabile; si dovevano rivedere i trattati prima che Stati membri diventassero più di 20. In realtà con il Trattato di Nizza non si realizzano tali modifiche: si amplia la codecisione e la cooperazione rafforzata. Non si rende vincolante nemmeno la Carta di Nizza del 2000 che proclamava diritti fondamentali dell’UE (divenuta obbligatoria solo dopo Trattato di Lisbona). Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

27 COSTITUZIONE EUROPEA 2004/TRATTATO DI LISBONA 2007
Anche questo Trattato ha origine dal fallimento della Costituzione per l’Europa del 2004: il Trattato di Roma del venne ratificato solo da alcuni Stati membri; altri lo sottoposero a referendum e ciò ebbe risultato negativo (francia e olanda); Si incarica una Conferenza intergovernativa di elaborare un nuovo trattato di riforma destinato a integrare nei trattati esistenti le innovazioni della Costituzione europea. Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

28 TRATTATO DI LISBONA 2007 Trattato di Lisbona rivede completamente struttura dell’UE e dei trattati e crea perplessità. Dubbi di alcuni Stati; referendum irlandese rallenta entrata in vigore; in seguito a rassicurazioni ottenute dai Capi di Stato si procede a secondo referendum con esito positivo e Trattato di Lisbona entra in vigore il 1° dicembre 2009. In Germania vi è stata una sentenza della Corte Costituzionale che ha assicurato compatibilità del Trattato con la Costituzione tedesca Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

29 TRATTATO DI LISBONA 2007 SCOMPARE LA CE, e ormai l’unico soggetto è l’UE.- sopravvive l’EURATOM cui il Trattato di Lisbona riserva un Protocollo. I Trattati sono rivisti con la tecnica dell’emendamento solo che il Trattato sull’UE rimane tale, quello istitutivo della CE diventa Trattato sul funzionamento dell’UE (TFUE). Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

30 METODI DI FUNZIONAMENTO ORGANIZZATIVO
INTEGRAZIONE (COSTITUZIONE) COOPERAZIONE Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

31 ORDINAMENTO COMUNITARIO /ORDINAMENTO DELL’UE
DIRITTO DELL’UE DIRITTO DELLE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI DIRITTO INTERNAZIONALE PUBBLICO

32 PECULIARITA’ DELL’ORDINAMENTO UE
MODELLI INTERNAZIONALISTICI/COOPERAZIONE INTERNAZIONALE TRA STATI MODELLI COSTITUZIONALISTICI/STATO FEDERALE

33 EFFETTI DEL TRATTATO DI LISBONA SULL’INTEGRAZIONE EUROPEA
La costruzione europea pur nella sua peculiarità attuale conserva dei connotati internazionalistici… Tali elementi internazionalistici NON si desumono dal fatto che la Comunità e poi l’Unione europea sono enti creati tramite TRATTATI INTERNAZIONALI…spesso con i trattati internazionali si creano enti (OIG) che hanno ordinamento autonomo e diverso da quello internazionale (anche creazione di un nuovo Stato)….

34 ELEMENTI INTERNAZIONALISTICI ANCORA PRESENTI IN UNIONE EUROPEA DOPO TRATTATO DI LISBONA
Elementi internazionalistici ancora presenti dopo trattato di Lisbona riguardano la rilevanza del ruolo degli Stati entro l’Unione europea. L’attuazione dei trattati e delle norme UE è in larga parte dipendente dalla volontà degli Stati.

35 ELEMENTI INTERNAZIONALISTICI ANCORA PRESENTI IN UNIONE EUROPEA DOPO TRATTATO DI LISBONA
A conferma di tale loro ruolo si può leggere anche la disciplina di AMMISSIONE dei nuovi Stati, che ex art. 49 trattato UE trasmette domanda al Consiglio che si pronuncia previa consultazione Commissione e approvazione PE – le condizioni formano oggetto di un accordo tra Stati membri e Stato richiedente (art. 49 par. 2 TUE).

36 ELEMENTI INTERNAZIONALISTICI ANCORA PRESENTI IN UNIONE EUROPEA DOPO TRATTATO DI LISBONA
In tal senso va anche la previsione del DIRITTO DI RECESSO DALL’UE per la prima volta previsto per effetto del Trattato di Lisbona e ora sancito dall’art. 50 del Trattato UE, quasi a garantire gli Stati il fatto di rimanere liberi di esercitare le proprie prerogative in caso di accelerazione dell’integrazione europea…

37 BREXIT? PROCEDURA DI ART. 50 TUE:
1) NOTIFICA dello Stato membro dell’intenzione di recedere al Consiglio europeo; 2) ORIENTAMENTI del Consiglio europeo, raccomandazioni della Commissione e svolgimento dei negoziati; 3) APPROVAZIONE dell’accordo da parte del PE e del Consiglio o in caso di mancato accordo nei due anni dalla notifica recesso unilaterale dello Stato uscente.

38 BREXIT? PROCEDURA DI ART. 50 TUE:
1) NOTIFICA : art. 50 NON prevede indicazioni di tempo: art. 4 leale cooperazione; 2) ACCORDO concluso dal Consiglio a nome dell’UE NON dagli Stati (art. 218 TFUE) e NON richiede la ratifica degli Stati membri; Consiglio adotta una decisione che avvia i negoziati e designa un negoziatore.

39 BREXIT? 2) ACCORDO deve essere approvato dal PE con voti dell’art. 238 par. 3 lett b TFUE: 72% membri Consiglio che rappresentino il 65% della popolazione degli Stati (deputati eletti nello Stato uscente non sono in principio esclusi dalla votazione).

40 DOPO BREXIT Per Regno Unito si prospetta un modello di riferimento come l’accordo dello Spazio economico europeo che riguarda gli Stati EFTA (OIG tra Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera).

41 ELEMENTI DI INTEGRAZIONE EUROPEA DOPO LISBONA
Nel diritto dell’Unione europea sono presenti anche elementi di integrazione: diritto UE si inserisce negli ordinamenti interni degli Stati membri, esplica la sua efficacia nel territorio e nei confronti dei soggetti di tali Stati, intrecciandosi con disciplina interna in posizione di superiorità.

42 INNOVAZIONI TRATTATO DI LISBONA 2007
SOGGETTO SCOMPARE CE ESISTE SOLO UE MONETA DISTINZIONE TRA PAESI EURO E NON/EUROGRUPPO COOPERAZIONE RAFFORZATA Più ESTESA ORGANI PRESIDENTE UE ALTRO RAPPRESENTANTE DI POLITICA ESTERA PIU’ POTERI PE DIRITTI FONDAMENTALI CARTA OBBLIGATORIA ADESIONE A CEDU

43 EFFETTI PER GLI INDIVIDUI
CITTADINANZA EUROPEA DIRITTI CIVILI DIRITTI POLITICI Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali

44 DIRITTI CIVILI Cittadinanza europea
Diritto a mantenere un’unica identità Libertà di circolazione e di soggiorno Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali

45 PREROGATIVE INTERPERSONALI
Libera circolazione delle persone e dei familiari. Tutela di identità personale. Libertà di circolazione per studio e lavoro. Tutela dei diritti civili. Tutela dei diritti fondamentali – Carta di Nizza. Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali

46 EVOLUZIONE OBIETTIVI UE/TUTELA DEI DIRITTI FONDAMENTALI
TUTELA DEI DIRITTI E UE GIURISPRUDENZA CGCE/CGUE CARTA DI NIZZA DEL 2000 RIPROCLAMATA NEL 2007 ADESIONE ALLA CEDU

47 Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali
DIRITTI POLITICI: MAGGIORE DEMOCRATICITA’ – ELEZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali

48 ISTITUZIONI UE CONSIGLIO Consiglio europeo PARLAMENTO EUROPEO Commissione europea Corte di giustizia dell’Unione europea Banca Centrale europea e Corte dei conti. Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

49 Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali
IL PARLAMENTO EUROPEO Il Parlamento europeo è l’istituzione attraverso cui in via principale si esprime il principio di democrazia entro l’ordinamento dell’UE. E’ composto da rappresentanti dei cittadini degli Stati membri, eletti a suffragio diretto (art. 14 par. 2 TUE). Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali

50 Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali
IL PARLAMENTO EUROPEO Si riunisce in sessione plenaria a Strasburgo (una volta al mese) e a Bruxelles per le commissioni dei gruppi politici e alcune sessioni plenarie supplementari. Il Segretariato ha sede a Lussemburgo. Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali

51 Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali
IL PARLAMENTO EUROPEO I deputati del PE non possono essere superiori a 751 secondo art. 14 TUE (in precedenza 736 poi divenuti 754 per indurre a ratifica del Trattato di Lisbona ). La ripartizione dei seggi tra i diversi Paesi avviene in base a un criterio demografico con una soglia minima di 6 e una massima di 96 rappresentanti (art. 14 par. 2 TUE). Essa viene effettuata con decisione del Consiglio. Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali

52 Elezioni I deputati del PE sono eletti a suffragio universale diretto secondo regole diverse in ogni paese (art. 223 par. 1 TFUE) per 5 anni (art. 14 par. 3 TUE). Esso nomina tra i suoi membri il Presidente e alcuni Vice Presidenti che rimangono in carica per due anni e mezzo. SI doveva giungere a regole elettorali uniformi sulla base dell’Atto 1976 che attribuiva a Consiglio competenza ad elaborare tali regole, ma invece non si giunse ad un accordo e con il Trattato di Amsterdam si giunse solo all’elaborazione di principi comuni (Soglia minima facoltativa al 5% ad es. ). Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

53 FUNZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO
Il Parlamento europeo svolge (art. 14 par. 1 TUE): Funzioni legislative condivise con il Consiglio; Funzioni in materia di bilancio e di controllo politico su altre istituzioni; Elegge il Presidente della Commissione; Delibera su ogni questione concernente l’UE adottando risoluzioni (potere riconosciuto da CGCE Lussemburgo c. Parlamento). Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

54 POTERI DI CONTROLLO INCHIESTA MEDIATORE EUROPEO COMMISSIONE CONSIGLIO
POTERI DI CONTROLLO GENERALI INCHIESTA MEDIATORE EUROPEO POTERI DI CONTROLLO SU ALTRE ISTITUZIONI COMMISSIONE CONSIGLIO CONSIGLIO EUROPEO Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

55 POTERI DI CONTROLLO SU ALTRE ISTITUZIONI
POTERE DI CONTROLLO DEL PE SU COMMISSIONE SU CONSIGLIO SU CONSIGLIO EUROPEO Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

56 POTERE DI CONTROLLO DEL PE SULLA COMMISSIONE
La Commissione è responsabile collettivamente dinanzi al PE (art. 17 par. 8 TUE); Il PE effettua l’esame della relazione generale annuale dell’attività della Commissione in seduta pubblica e la Commissione deve pubblicare tale relazione almeno un mese prima dell’apertura della sessione del Parlamento (art. 233 TFUE); Insieme alla relazione la Commissione presenta anche il programma d’azione relativo all’anno successivo sul quale il PE può esprimere, valutazioni, orientamenti, indirizzi. Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

57 POTERE DI CONTROLLO DEL PE SULLA COMMISSIONE
Il PE può presentare la MOZIONE DI CENSURA con la quale si determinano le dimissioni della Commissione (come la mozione di sfiducia con la quale il Parlamento nazionale può determinare la caduta del Governo). Si delinea così un “rapporto di fiducia” tra le istituzioni UE (Parlamento e Consiglio) che si esercita sia nella fase costitutiva che in quella conclusiva (per la nomina della Commissione dopo Lisbona occorre approvazione di PE). Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

58 CRITICHE AL TRATTATO DI LISBONA/EVOLUZIONE DI MODELLI FUTURI????
METODO FEDERALISTA METODO FUNZIONALISTA Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste

59 MODELLI FUTURI O PASSATI
MODELLO COOPERAZIONE ONU MODELLO INTEGRAZIONE UE/COSTITUZIONE Prof. Sara Tonolo - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Università di Trieste


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