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La Carta dei Principi Etici delle Scienze e della Chimica

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Presentazione sul tema: "La Carta dei Principi Etici delle Scienze e della Chimica"— Transcript della presentazione:

1 La Carta dei Principi Etici delle Scienze e della Chimica
Prof. Ferruccio Trifirò: consulente scientifico della Organizzazione mondiale per il disarmo chimico (ONU):

2 Contenuto del mio intervento
A) LA DUALITA’ DELLA CHIMICA B) LA NECESSITA’ DI PRINCIPI ETICI: 1) NELLE PROFESSIONI CHIMICHE , 2) NELL’INFORMAZIONE 3) NELLA SCIENZA

3 Conoscere la pericolosità delle sostanze chimiche
Per proteggersi dalle sostanze e dai preparati chimici bisogna conoscerne la pericolosità . Accanto ad ogni prodotto chimico pericoloso c’è sempre una etichetta che costituisce la prima fonte di informazione per la manipolazione del prodotto .

4 LE INDICAZIONI DEL PERICOLO CHIMICO

5 Pericolo e rischio C’è un Pericolo intrinseco
Ci sono molte sostanza chimiche che i chimici trasformano giornalmente per produrre tutti i manufatti e gli articoli che tutti i cittadini in ogni parte del mondo usano e che sono tossiche per l’uomo, per gli animali e per l’ambiente. Ma bisogna tenere conto del Rischio Ma quello che interessa è il rischio che è il prodotto della probabilità che una sostanza chimica può venire a contatto con l’uomo e con ambiente con la quantità utilizzata.

6 La dualità della chimica
Il rischio dovuto alla chimica è legato alla possibilità: di un uso criminale dei prodotti chimici( le armi chimiche, gestione non corretta dei rifiuti ) Di un uso non corretto dei prodotti chimici dettato da ignoranza Di un uso non corretto dei prodotti chimici dettato da interessi industriali Dalla messa sul mercato di prodotti chimici non sicuri per ignoranza o per interesse

7 Le Aree di maggior Rischio per un cattivo uso della Chimica.
1) Per un uso criminale Le armi chimiche, sono prodotte con le stesse sostanze con le quali si producono prodotti utili 2) Un uso dispersivo dei prodotti chimici I diserbanti, pesticidi, insetticidi utilizzati senza controllo dell’effetto sull’ ambiente, anche in seguito a eccesso di impiego, 3) Il destino dei prodotti chimici a fine vita. Rifiuti urbani. industriali, ospedalieri non distrutti o collocati in maniera adeguata ,

8 Le Aree di maggior Rischio.
4) Uso di processi non ottimizzati e non ben controllati Impiego di sostanze tossiche e nocive in cicli di produzione con il rilascio volontario o involontario di sostanze nocive nell’ambiente 5) Uso di prodotti non controllati che contengono sostanze tossiche I vecchi prodotti chimici ( ) non sono sufficientemente testati

9 La difesa contro il rischio chimico
1)Rivedere la formazione di base degli Operatori Chimici con introduzione dello studio dei Principi etici e delle tecniche di indagine per il riconoscimento delle sostanze tossiche 2) Sviluppare a livello nazionale il Progetto REACH europeo per portare sul mercato prodotti più sicuri. 3) Maggiore controllo della produzione e degli scarichi dei rifiuti presso le Industrie, gli Ospedali, i Centri di raccolta. 4) Maggior controllo nell’uso dei prodotti chimici soprattutto di quelli che hanno un uso dispersivo come quelli per l’agricoltura 5) Massima diffusione dell’informazione sul buon uso della Chimica presso l’ opinione pubblica

10 Le convenzioni internazionali e la dualità della chimica
Le convenzioni internazionale nel settore chimico sono quelle più accettate dalle diverse nazioni e sono un esempio dell’accordo universale dei popoli ma anche della dualità della chimica. Attività chimiche, condotte in maniera non corrette, realizzate in regioni di un singolo paese, possono avere effetti negativi su tutto il mondo.

11 Legislazioni chimiche universali
La convenzione di Parigi sul bando delle armi chimiche Il protocollo di Montreal sul bando delle sostanze che alterano lo strato di ozono nella stratosfera La convenzione di Stoccolma sul bando dei POP(Persistent organic pollutants ) che migrano al Polo Nord e Sud La convenzione di Rotterdam sul PIC (prior informed consent ) ossia sull’obbligo di dare informazioni sulla vendita di composti tossici, in gran parte pesticidi

12 Lo strato di ozono che si trova da 10 a 50 km di distanza dalla terra
UV O3 UV UV O3 O3

13 Protocollo di Montreal
Messa al bando di alcuni gas che distruggono lo strato di ozono presente nella stratosfera. Crutzen ,Molina, Rowland hanno preso il premio Nobel nel 1996 per avere scoperto questo effetto e le sostanze che lo provocano

14 Protocollo di Montreal
E’ entrato in vigore il 1º gennaio 1989, fino ad oggi 197 nazioni praticamente tutte hanno ratificato al convenzione L'ex segretario dell'ONU Kofi Annan ebbe a dichiarare in proposito: Si tratta di un esempio di eccezionale cooperazione internazionale: probabilmente l'accordo tra nazioni più di successo.

15 Gas che distruggono l’ozono stratosferico
CFC ( refrigeranti) CFCl3 ,CF2Cl2, C2F3Cl3, C2F4Cl2,C2F5Cl Halons (gas estinguenti) CF2BrCl , CF3Br ,C2F4Br2 CCl4 e CCl3CH3 solvente per pulire CH3Br fumigante in agricoltura

16 Successi della convenzione
Attualmente il 98% di queste sostanze è stato eliminato dal mercato . Comunque lo strato di ozono nelle zone non polari sarà ripristinato ai valori del 1980 solo nel , nelle zone dell’antartico nel e nell’artico nel 2060. Si calcola che la eliminazione di questi gas abbia evitato la morte per cancro a decine di milioni di persone nel mondo

17 Dualità della chimica Aspetti positivi Aspetti negativi
Questi gas distruggono l’ozono stratosferico La presenza di ozono é negativa nella troposfera in quanto reagisce con le sostanze organiche presenti formando sostanze tossiche ed inoltre l’ozono è corrosivo e irritante per le vie espiratorie I gas che distruggono lo strato di ozono sono non tossici, non corrosivi ,non infiammabili, stabili erano quindi ideali per gli usi ai quali erano destinati L’ozono è utile nella stratosfera L’ozono è utilizzato in campo medico in ortopedia come antinfiammatorio

18 Sostanze chimiche da casa nostra al grasso delle foche dell’Artico
. Sostanze chimiche da casa nostra al grasso delle foche dell’Artico

19 Dalla madre al bambino The Regulation contains provisions regarding production, placing on the market and use of chemicals, management of stockpiles and wastes, and measures to reduce unintentional releases of POPs. Furthermore, Member States must set up emission inventories for unintentionally produced POPs, national implementation plans (NIPs) and monitoring and information exchange mechanisms.

20 La convenzione di Stoccolma sui POP
La convenzione di Stoccolma sui Persistent Organic Pollutants per eliminare dal mercato le sostanze chimiche che rimangono nell’ambiente per lungo tempo inalterate , si accumulano nei tessuti grassi degli uomini ed animali. Firmata nel stati firmatari Entrata in forza nel 2004 con 12 sostanze altre 9 sono stare aggiunte nel 2009

21 Sostanze POP da fare scomparire dalla terra
Sono sostanze organoalogenate ( pesticidi) , bromo organiche (additivi antifiamma) , policlorobifenili (isolanti industriali) , diossine e furani (emissioni da impianti di combustione ) E’ proibita la loro produzione, l’uso e l’immagazzinamento. sono messi sotto controllo anche il trattamento dei rifiuti che li contengono e gli impianti dove si possono formare e le emissioni dai territori inquinati nel passato .

22 Dualità della chimica Aspetti positivi Aspetti negativi
Il problema è che sono sostanze persistenti, rimangono molti anni nell’ambiente prima di degradarsi evaporano e si muovono a lunga distanza attraverso l’aria e l’acqua e si accumulano nei tessuti dei pesci, degli uccelli predatori. degli orsi. delle foche e degli uomini dell’artico e dell’antartico Aspetti positivi Sono tutte sostanze cancerogene ma molto utili e se usate a bassa concentrazione ,limitando le emissioni potrebbero presentare basso rischio per chi li usa

23 I principi etici collante fra le diverse norme di comportamento
Ogni chimico ha i propri principi etici, da cui derivano i codici di condotta ed i codici morali di responsabilità per rispettare le procedure della sicurezza del lavoro e per ottemperare alle leggi nazionali e alle convenzioni internazionali L’etica fa da collante fra le convenzioni internazionali, i codici di condotta della propria disciplina e le norme di comportamento nel proprio ambiente di lavoro

24 L’Impegno Culturale dell’operatore chimico
Migliorare la qualità della vita dell’Umanità; Salvaguardare l’ecosistema animato ed inanimato; Contrastare il cattivo uso della Chimica; Tenere presente che si deve rispondere alla propria coscienza ed all’opinione pubblica per la propria attività professionale. 24 24

25 Il codice di condotta della IUPAC
Nello svolgimento del progetto internazionale “ EDUCATION and Outreach” svolto dalla IUPAC (International union of applied chemistry ) insieme alla OPCW (organizzazione per la proibizione delle armi chimiche ) e coordinato dal Prof. Alberto Breccia Fratadocchi, la IUPAC ha presentato un Codice di Condotta raccomandando a tutti quelli sono coinvolti nel settore chimico di rivedere il loro codice etico o svilupparne di nuovi per promuovere l’uso sicuro dei prodotti chimici e verificare se questi principi siano in accordo con le leggi nazionali e le convenzioni internazionali.

26 Criteri di condotta della IUPAC
1) Verificare che il proprio lavoro sia etico e difenda la dignità e la continua reputazione e integrità della propria professione; 2) Fare in modo che le proprie conoscenze e tecnologie siano utilizzate per il beneficio e per il miglioramento dell’umanità e dell’ambiente; 3) Fare in modo che il proprio lavoro sia in accordo con i principi dello sviluppo sostenibile e della salvaguardia della capacità della terra di garantire la vita in tutte le sue diversità; 4) Fare in modo che i prodotti chimici e le apparecchiature utilizzate sotto la propria responsabilità non siano utilizzate per scopi illegali o distruttivi o che rechino danni alle persone o all’ambiente;

27 Criteri di condotta 5) Informare sempre le autorità competenti se si viene a conoscenza di ogni uso non corretto, o per scopi criminali o distruttivi dei prodotti chimici; 6) Minimizzare il rischio nei confronti dei propri vicini e dei colleghi di lavoro, di qualsiasi cittadino e dell’ambiente rispetto alle conseguenze volute e accidentali della propria attività; 7) Condurre regolari valutazioni degli effetti sulla salute e sulla sicurezza delle attività di cui si è responsabili; 8) Verificare che il proprio lavoro sia in accordo con le normative nazionali ed internazionali sui prodotti chimici;

28 Criteri di condotta 9) Cooperare con governi e organizzazioni per identificare eventuali carenze nelle legislazioni di sicurezza e cercare di dare un contributo per migliorarle; 10) Aggiornare le proprie conoscenze sugli ultimi sviluppi sul controllo della salute e dell’ambiente e del rischio chimico ed utilizzarle per fare comprendere all’opinione pubblica i benefici derivati dai prodotti chimici, come anche dei rischi associati ad un loro uso non corretto. 11) Fare in maniera che le proprie conoscenze e tecnologie siano utilizzate per il beneficio e per il miglioramento dell’ umanità e dell’ambiente; 12) Aggiornare le propria conoscenze sugli ultimi sviluppi sul controllo della salute e dell’ambiente e del rischio chimico,

29 Dove si applicano i principi etici ?
i Principi Etici delle Scienze Chimiche possono essere applicati in tre diversi settori dell’organizzazione operativa della Chimica, come: 1)L’attività di ricerca sperimentale, in particolare la sintesi di nuovi prodotti. 2) L’attività degli operatori nei diversi settori produttivi, 3) L’attività di Società attraverso i loro Dirigenti, La carta dei Principi Etici delle Scienze Chimiche tratterà le finalità etiche generali da trasmettere, attraverso la formazione, a ricercatori ed operatori del settore chimico e indicherà le responsabilità morali dei Dirigenti e delle Società

30 Collegamenti con la diffusione della Scienza e dell’Educazione
Incrementare la conoscenza dello sviluppo della Scienza nell’opinione pubblica collegata ai suoi Principi Etici, perché sia da essa accettabile. Introdurre lo studio dei Principi etici delle Scienze come materia fondamentale nella formazione degli Operatori chimici. L’educazione formativa permette di abbassare i rischi del cattivo uso della Chimica. 30 30

31 Il giuramento di ogni laureato
Per concludere è utile ricordare che il codice etico della Società Chimica Italiana termina con il seguente impegno che ogni laureato dovrebbe sottoscrivere al termine del suo curriculum educativo: Prometto solennemente di applicare le finalità delle scienze chimiche per: salvaguardare l’ambiente ed i suoi ecosistemi; migliorare la qualità della vita senza nuocere al mondo circostante; controllare il cattivo uso della chimica; diffondere conoscenza dei vantaggi e benefici delle scienze chimiche presso l’opinione pubblica

32 La carta dei principi etici della Società Chimica italiana
La Società Chimica Italiana ha approvato una carta dei principi etici delle scienze chimiche nel 2006 ed è stata una delle prime società chimiche al mondo a farlo Per noi della SCI i principi etici fanno da collante e da ponte fra procedure, leggi nazionali e convenzioni internazionali e le norme di condotta sui posti di lavoro

33 Principi etici 1) sostenere la dignità, la posizione, la reputazione e l’integrità della propria professione come di tutte le professioni”, in uniformità dei Principi del Giuramento di Ippocrate per la Medicina. La scienza è universale ed il suo progresso deve essere universalmente condiviso. 2) La Ricerca Scientifica deve essere “neutrale” e volta ad una migliore comprensione dei fenomeni naturali,

34 La dualità della chimica (UNEP-FAO)
Aspetti positivi Aspetti negativi I pesticidi usati in maniera rigorosa ed appropriata possono aiutare a proteggere gli alimenti dagli eccessivi danni di malattie di insetti giocano un ruolo importante nella protezione degli alimenti durante il trasporto su lunghe distanze e nel loro immagazzinamento come per il grano Però i pesticidi possono fare ammalare I contadini ed i consumatori e provocare a danni all’ambiente, occorre essere consci della pericolosità, controllare la quantità distribuita e coprirsi durante l’uso

35 I principi etici I principi etici per le Scienze sperimentali come la Chimica non sono definibili in modo assiomatico. Il principio etico è soprattutto legato alla finalizzazione, cioè all’obiettivo che ci si pone con il proprio lavoro. E’ essenziale educare il ricercatore e l’operatore ad identificare il giusto in una dualità concettuale fra ciò che è buono e ciò che è cattivo in modo che in procinto di iniziare un lavoro si ponga il quesito: migliora la qualità della vita ? non danneggia il territorio e gli ecosistemi?

36 Principi etici 7) Le attività produttive debbono essere intraprese solo nella certezza di non arrecare danni alle persone e all’ambiente, prevedendo anche le possibili conseguenze di errori umani o incuria (Responsible Care). 8) Qualsiasi prodotto prima di entrare nell’uso comune deve essere sottoposto a rigorosi controlli per accertare che non sia dannoso per la vita e l’ambiente e il chimico deve esserne consapevole (Progetto REACH e analoghi)

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39 Principi etici e codici di condotta
. Ogni chimico ha i propri principi etici, da cui derivano i codici di condotta ed i codici morali di responsabilità per rispettare le procedure della sicurezza del lavoro e per ottemperare alle leggi nazionali e alle convenzioni internazionali

40 La convenzione sulla proibizione delle armi chimiche, ha avuto una forte ricaduta sulla diffusione della cultura chimica in tutto il mondo e sulla produzione mondiale dei composti chimici. Le armi chimiche che sono sostanze chimiche di sintesi e tutte presentono tossicità acuta e proprietà fisiche ottimali per la loro facile dispersione nell’ambiente, sono anche tra gli inquinanti più pericolosi che si possono incontrare anche in attività per scopi pacifici in una produzione chimica e in un laboratorio di ricerca. Di qui la necessità di far conoscere la pericolosità delle armi e con esse dei tossici chimici, di controllare le industrie chimiche e di predisporre protocolli di analisi delle armi chimiche e dei tossici dispersi attraverso una Organizzazione operativa con poteri sovranazionali, l’OPCW. La Convenzione sulla Proibizione delle Armi chimiche è stata firmata da 188 paesi, solo 7 hanno rifiutato, ed è con altre legate alla chimica, la convenzione con il maggiore numero di paesi aderenti

41 Dualità della chimica Aspetti positivi Aspetti negativi
Tutti dimenticano che il DDT ha salvato nel passato milioni di vite umane dalla malaria e recentemente il suo uso è stato di nuovo autorizzato nel Mali dove le cavallette avevano distrutti tutti i raccolti e usato contro contro la malaria in Africa Aspetti positivi Aspetti negativi Il DDT che fa parte di questo gruppo di sostanze criminalizzate, è stato il primo ad essere criminalizzato in un famoso libro del 1962 (La primavere silenziosa ) e recentemente è stato criminalizzato anche dal presidente dell’ UNEP .

42 Dualità della chimica Aspetti positivi Aspetti negativi
Il problema è che sono sostanze persistenti, rimangono molti anni nell’ambiente prima di degradarsi evaporano e si muovono a lunga distanza attraverso l’aria e l’acqua e si accumulano nei tessuti dei pesci, degli uccelli predatori. degli orsi. delle foche e degli uomini dell’artico e dell’antartico Sono tutte sostanze cancerogene ma molto utili e se usate a bassa concentrazione ,limitando le emissiioni potrebbero presentare basso rischio per chi li usa

43 Occorre prendere in considerazione gli aspetti etici
E’ responsabilità di tutti i chimici, qualunque sia il proprio lavoro, nell’Industria,nelle Accademie,o in strutture governative, di prendere in considerazioni gli aspetti etici per evitare l’uso non corretto dei prodotti chimici che può portare alla produzione di sostanze stupefacenti e sostanze tossiche per l’uomo, per gli animali e per l’ambiente

44 Ogni chimico dovrebbe conoscere i principi etici generali da cui derivano i Codici di Condotta ed i Codici morali di Responsabilità che comunque debbono rispettare le procedure della sicurezza del lavoro e le sue leggi nazionali ed internazionali. Per la Società Chimica e l’Accademia delle Scienze di Bologna questi principi etici fanno da collante fra tutte le procedure e le leggi nazionali ed internazionali in materia di lavoro e soprattutto nella proibizione delle armi. I principi etici presenti nel Codice di Condotta, che la IUPAC suggerisce, dovrebbero garantire che il lavoro di ogni chimico sia etico

45 IL CONTENUTO DELLA CARTA DEI PRINCIPI ETICI
La Carta Generale dei Principi Etici delle Scienze Chimiche riguarda tutte le fasi di studio, ricerca, sviluppo ed applicazione della Chimica, relativamente alle interazioni che essa può avere con il mondo animato ed inanimato. Posto, pertanto, come oggetto delle Scienze Chimiche il Mondo, nella sua globalità, le finalità delle Scienze Chimiche possono essere solo due: proteggere il territorio, la biosfera e suoi ecosistemi. migliorare la qualità della vita riducendo al minimo o eliminando eventuali effetti negativi sull’uomo e sull’ambiente


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