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I MODELLI DI CERTIFICAZIONE SOCIALE

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Presentazione sul tema: "I MODELLI DI CERTIFICAZIONE SOCIALE"— Transcript della presentazione:

1 I MODELLI DI CERTIFICAZIONE SOCIALE
Avv. Pietro Domenichini, Pesaro 25 maggio 2006

2 IL SOCIAL AUDIT La diffusione dei sistemi di gestione della responsabilità sociale dell’impresa e l’importanza loro attribuita, comporta l’esigenza di elaborare modalità di verifica che ne garantiscano l’attendibilità

3 IL SOCIAL AUDIT Il social audit è un processo periodico e sistematico di misurazione e di valutazione delle performance sociali di un’azienda. La verifica operata da una parte terza indipendente, aumenta la credibilità delle dichiarazioni aziendali circa gli impegni assunti

4 IL SOCIAL AUDIT L’attività di verifica è oggi affrontata in modo diverso dalle principali società di revisione in quanto, in assenza di principi di riferimento univoci, ciascuna di essa ha sviluppato un proprio approccio di controllo, che si riflette nel contenuto dei pareri professionali rilasciati

5 IL SOCIAL AUDIT Alcuni autori suggeriscono di affidare l’audit sociale non al revisore contabile, ma ad una commissione di controllo che dovrebbe essere indipendente

6 rappresentanti dei consumatori esponenti sindacali
IL SOCIAL AUDIT La commissione dovrebbe essere composta da esperti delle diverse aree in cui si esplica l’impegno sociale, tra cui: economisti ecologisti rappresentanti dei consumatori esponenti sindacali rappresentanti della pubblica amministrarzione etc.

7 Il revisore esterno nella prima fase
IL SOCIAL AUDIT La New Economics Foundation propone una soluzione simile da attuarsi attraverso la creazione di un panel di esperti. Questo modello prevede due fasi a seconda della tipologia dei soggetti coinvolti: Il revisore esterno nella prima fase Un collegio di esperti, Audit Review Panel, detto anche Audit Group, nella seconda

8 IL SOCIAL AUDIT Compito principale del revisore esterno è la verifica dell’intero processo di gestione della responsabilità sociale Egli deve valutare il livello di corrispondenza tra gli obiettivi stabiliti e gli effetti sociali prodotti Il revisore deve nominare un collegio di esperti con il compito di assisterlo nella seconda fase del processo Il collegio non ha alcuna responsabilità relativa alla dichiarazione rilasciata dal verificatore esterno, poiché si limita ad esprimere un’opinione sulla relazione di certificazione Il collegio esprime le proprie opinioni sotto forma di commenti relativi soprattutto ai miglioramenti da apportare all’intero processo di responsabilità sociale

9 IL SOCIAL AUDIT Nel caso in cui venga rilevata la non conformità ai requisiti previsti dallo standard, l’ente accreditato dovrà verificare che siano intraprese dall’azienda appropriate azioni correttive Queste azioni non devono solo eliminare le difformità osservate, ma devono anche preveder misure per ridurre significativamente il rischio che si possano nuovamente verificare

10 IL SOCIAL AUDIT Tra i diversi modelli di audit sociale sviluppati a livello nazionale ed internazionale, è possibile operare una distinzione a seconda che essi si riferiscano solo ad alcune categorie di interlocutori aziendali, o che adottino un approccio multistakeholder I più diffusi modelli appartenenti alla prima tipologia sono l’OHSAS e lo standard SA 8000, mentre rientrano nella seconda tipologia modelli di social audit quali il Q-RES, l’AA 1000 e il GRI

11 LA NORMA OHSAS 18001 La norma OHSAS (Occupational Health And safety Management Systems) è stata emessa nel 1999 da un gruppo di Enti di certificazione e di normazione appartenenti al British Standard Institute

12 LA NORMA OHSAS 18001 Scopo primario della norma è quello di chiarire quali requisiti un’azienda debba possedere per implementare un sistema per la gestione della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro (SGS). La norma è stata sviluppata per essere compatibile con gli standard di gestione ISO 9001 (per la certificazione di qualità) e ISO (per la certificazione ambientale), ijn modo da favorire l’integrazione tra i sistemi di gestione di qualità (SGQ), i sistemi di gestione ambientale (SGA) e i sistemi di gestione della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro (SGS)

13 maggiore e più sicuro controllo del rispetto della legge
LA NORMA OHSAS 18001 Sono numerose le ragioni per cui un’azienda dovrebbe certificarsi OHSAS 18001: maggiore e più sicuro controllo del rispetto della legge maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse riduzione dei rischi sui luoghi di lavoro efficienza nella gestione e nel controllo operativo di tutti gli aspetti connessi alla prevenzione e alla protezione dai rischi sul lavoro maggiore controllo della sicurezza sul lavoro estesa a tutta l’organizzazione, comprese le attività esterne maggiore credibilità e aumento della quota di mercato migliore rapporto con gli investitori, e con le istituzioni creditizie ed assicurative

14 LO STANDARD SOCIAL ACCOUNTABILITY 8000 (SA 8000)
Lo standard SA 8000 nasce nel 1997 su iniziativa del CEPAA (Council of Economical Priorities accreditation Agency), emanazione del CEP ( Council of Economic Priorities), istituto statunitense fondato nel 1969

15 LO STANDARD SOCIAL ACCOUNTABILITY 8000 (SA 8000)
Si basa sulle convenzioni dell’ILO (International Labour Organization), sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e sulla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Bambino

16 LO STANDARD SOCIAL ACCOUNTABILITY 8000 (SA 8000)
Questo standard prevede un processo indipendente di certificazione Lo standard SA 8000 impone il rispetto di specifici requisiti affinchè siano salvaguardati i principali diritti umani nell’ambiente di lavoro con particolare riferimento a: lavoro infantile lavoro obbligato salute e sicurezza sul luogo di lavoro libera associazione e diritto di contrattazione collettiva discriminazione pratiche disciplinari a carattere coercitivo orario di lavoro compensi e retribuzione Per ciascuna di queste tematiche è previsto uno standard di comportamento responsabile a cui si deve uniformare l’azienda che decide di certificarsi SA 8000

17 una chiara definizione dei ruoli e delle responsabilità
LO STANDARD SOCIAL ACCOUNTABILITY 8000 (SA 8000) Adeguato sistema di gestione della responsabilità sociale che garantisca almeno i seguenti punti: la definizione di una politica aziendale in tema di responsabilità sociale la definizione di obiettivi e programmi d’azione per perseguire il miglioramento continuo una chiara definizione dei ruoli e delle responsabilità un’adeguata formazione del personale a tutti i livelli dei metodi operativi per garantire il rispetto dei requisiti dello standard Sa 8000 il riesame periodico del sistema per valutare l’adeguatezza e l’efficacia delle azioni messe in atto

18 LO STANDARD SOCIAL ACCOUNTABILITY 8000 (SA 8000)
La certificazione Sa 8000 permette di conseguire vantaggi diretti ed indiretti I vantaggi diretti riguardano sia il miglioramento dell’immagine aziendale, sia il miglioramento dell’efficienza produttiva (diminuzione dei conflitti nell’ambiente di lavoro e maggiore coinvolgimento dei lavoratori nel raggiungere gli obiettivi di gestione)

19 LO STANDARD SOCIAL ACCOUNTABILITY 8000 (SA 8000)
Sarebbe errato e riduttivo considerare la certificazione Sa 8000 appetibile solo per le imprese multinazionali o per le aziende di grandi dimensioni, poiché, i vantaggi sopra descritti sono a portata di mano e ben visibili anche per le piccole e medie imprese

20 PROGETTO Q-RES Nel 1999 il “ Centre for Ethics, Law & Economics” (CELE) dell’Università Carlo Cattaneo di Castellana, ha ideato il progetto Q-RES, per la definizione di uno standard di qualità della responsabilità sociale d’impresa

21 PROGETTO Q-RES L’idea ispiratrice del progetto Q-RES è che la reputazione, ovvero essere pubblicamente riconosciuti come impresa socialmente ed eticamente responsabile, impegnata nel rispetto dei diritti umani e attenta alla gestione ambientale, sia una fra le risorse più importanti per il successo dell’azienda La reputazione rappresenta infatti, un intangible asset (cioè una risorsa immateriale) che accresce il valore e sostiene la crescita dell’azienda nel tempo

22 PROGETTO Q-RES Il modello Q-RES individua sei strumenti per la gestione integrata della CSR

23 1) Visione etica d’impresa 2) Codice etico 3) Formazione etica
PROGETTO Q-RES 1) Visione etica d’impresa 2) Codice etico 3) Formazione etica 4) Sistemi organizzativi di attuazione e controllo 5) rendicontazione etico-sociale 6) Verifica e certificazione esterna

24 1) Visione etica d’impresa:
PROGETTO Q-RES 1) Visione etica d’impresa: Comprende la definizione strategica della missione e dei valori dell’impresa

25 2) Codice etico

26 PROGETTO Q-RES 3) Formazione etica: È l’insieme delle attività che permette di creare e rafforzare la condivisione dei valori e dei principi del codice etico La formazione consente ad ogni membro dell’organizzazione di comprendere gli strumenti del ragionamento morale utili per affrontare questioni etiche

27 attuare le strategie di responsabilità sociale in azienda
PROGETTO Q-RES 4) Sistemi organizzativi di attuazione e controllo: si tratta di strutture operative che si occupano di diversi aspetti: Sostenere i processi di miglioramento e di controllo della performance etica supportare le attività di verifica e di controllo della conformità dei comportamenti individuali alle regole attuare le strategie di responsabilità sociale in azienda

28 PROGETTO Q-RES Tali strutture prevedono la presenza di: Comitato etico: composto dai rappresentanti delle diverse funzioni aziendali e esperti esterni nominati dal C.d.A. o dall’Amministratore delegato Ha il compito di rappresentare in modo imparziale il punto di vista dei vari stakeholder Ethics officer: rappresenta il principale responsabile delle scelte di CSR ed ha la responsabilità di impostare e di coordinare il lavoro del comitato etico Internal Ethical Auditing: svolge le funzioni di analisi e mappatura dei rischi etici dell’organizzazione, di verifica dell’affidabilità e integrità delle informazioni sui comportamenti etici dell’impresa, nonché sulla conformità dei risultati delle attività e dei progetti ai principi e agli obiettivi etici stabiliti

29 5) Rendicontazione etico-sociale:
PROGETTO Q-RES 5) Rendicontazione etico-sociale: Attraverso un sistema di raccolta, di misurazione e di elaborazione di dati e di informazioni si predispone il bilancio sociale, che ha lo scopo di valutare l’impatto dell’attività dell’impresa sul benessere degli stakeholder

30 6) verifica e certificazione esterna:
PROGETTO Q-RES 6) verifica e certificazione esterna: È l’attività svolta da un ente terzo indipendente finalizzata ad accertare la conformità degli strumenti di responsabilità sociale adottati dall’impresa ai criteri di eccellenza stabiliti dal modello Q-RES La verifica effettuata da un revisore accreditato darà luogo al rilascio del marchio Q-RES

31 ACCOUNTABILITY 1000 (AA1000) E’ stato elaborato nel 1999 dall’ISEA (Institute for social and ethical accountability) Costituisce uno dei primi tentativi di integrare in un’unica visione le diverse dimensioni della responsabilità sociale, cercando, così, di superare la specificità di quegli approcci che focalizzano l’attenzione sulle relazioni tra l’azienda e una particolare categoria di stakeholder

32 ACCOUNTABILITY 1000 (AA1000) Lo standard AA 1000 è costruito su una serie di principi gerarchicamente ordinati, il cui vertice è occupato dal principio di accountability, che può essere sintetizzato dal concetto del “render conto” delle azioni e omissioni per le quali l’impresa è responsabile verso coloro che hanno un interesse legittimo nei suoi confronti

33 ACCOUNTABILITY 1000 (AA1000)

34 ACCOUNTABILITY 1000 (AA1000) inclusività: concretizza l’approccio multistakeholder che riflette il punto di vista di tutti gli interlocutori aziendali, cercando di evitare che l’opinione di un gruppo con più risorse o maggior controllo sull’impresa prevalga su quella di tutti gli altri

35 ACCOUNTABILITY 1000 (AA1000) completezza dell’informazione: Richiede che nessuna area di attività dell’impresa sia deliberatamente e sistematicamente esclusa dalla valutazione della performance etica e sociale nell’arco di più cicli

36 ACCOUNTABILITY 1000 (AA1000) comparabilità: è inerente alla necessità che la performance etica e sociale di impresa si presti ad essere confrontata e valutata sia nel tempo, che rispetto a parametri di confronto esterni obbligatori (quali ad esempio, standard ambientali nazionali o internazionali), o volontari

37 ACCOUNTABILITY 1000 (AA1000) qualità dell’informazione: L’informazione deve essere affidabile, comprensibile in modo da non richiedere conoscenze tecniche specifiche da parte di chi la consulti, e significativa, ossia deve fornire informazioni utili per consentire agli stakeholder di giudicare, con ragionevole certezza, la performance etica e sociale dell’impresa

38 ACCOUNTABILITY 1000 (AA1000) regolarità e tempestività: lo standard AA 1000 deve essere gestito in modo sistematico, regolare e tempestivo, allo scopo di supportare validamente le decisioni aziendali

39 ACCOUNTABILITY 1000 (AA1000) verifica esterna: una terza parte indipendente, il social auditing, deve accertare la conformità del sistema di responsabilità sociale allo standard AA 1000, garantendo l’inclusività e verificando la completezza e l’accuratezza delle informazioni

40 ACCOUNTABILITY 1000 (AA1000) comunicazione: l’impresa deve pubblicare il rapporto finale ed il rapporto del social auditor esterno, rendendo facilmente accessibili questi documenti

41 ACCOUNTABILITY 1000 (AA1000) MIGLIORAMENTO CONTINUO: Il documento finale deve includere una valutazione rispetto alla performance passata e deve identificare gli obiettivi futuri tracciando il percorso do miglioramento che l’azienda intende seguire e le modalità per realizzarlo

42 ACCOUNTABILITY 1000 (AA1000) integrazione nei sistemi di gestione: In un’ottica di miglioramento continuo, volta ad incrementare la capacità di apprendimento dell’azienda, lo standard AA 1000 deve entrare a far parte delle normali politiche gestionali dell’impresa

43 LE FASI DI IMPLEMENTAZIONE DELLO STANDARD AA1000
1) Planning: Vengono definiti i valori e gli obiettivi sociali ed etici dell’organizzazione e vengono identificati gli stakeholder

44 LE FASI DI IMPLEMENTAZIONE DELLO STANDARD AA1000
2) Accounting: Viene definito lo scopo del processo, raccolte ed analizzate le informazioni, identificati gli indicatori e gli obiettivi e sviluppato il piano di miglioramento

45 3) Auditing e reporting:
LE FASI DI IMPLEMENTAZIONE DELLO STANDARD AA1000 3) Auditing e reporting: Viene realizzata una comunicazione scritta o verbale (report( da sottoporre agli stakeholder Il processo di auditing si riferisce a tutte le attività di valutazione realizzate da un organismo esterno ed indipendente che sotto la propria responsabilità fornisce garanzie rispetto alla qualità dell’intero processo e del report

46 LE FASI DI IMPLEMENTAZIONE DELLO STANDARD AA1000
4) Embedding: I sistemi di gestione e di raccolta delle informazioni e di audit interno vengono sviluppati in modo che si integrino con gli altri sistemi di gestione

47 5) Stakeholder engagement:
LE FASI DI IMPLEMENTAZIONE DELLO STANDARD AA1000 5) Stakeholder engagement: Il coinvolgimento è il punto centrale dello standard AA1000. Ciascuna delle fasi del processo di implementazione prevede infatti il coinvolgimento di tutti gli interlocutori aziendali L’obiettivo è quello di costruire relazioni stabili con gli stakeholder e quindi di migliorare le responsabilità e le performance aziendali

48 LE FASI DI IMPLEMENTAZIONE DELLO STANDARD AA1000
Il modello AA 1000 si è rapidamente diffuso grazie ai buoni risultati prodotti dalla sua sperimentazione nelle aziende, nelle organizzazioni no-profit e nelle ONG. Lo sviluppo di questo modello ha portato alla creazione dello standard AccountAbility 1000 Series (AA 1000 S)

49 LA RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITA’
Il reporting di sostenibilità, ossia la rendicontazione volta alla misurazione integrata delle performance economiche, sociali ed ambientali, esprime la tensione delle imprese verso un approccio globale di Corporate Sociale Responsibility

50 - la prosperità economica - la qualità ambientale - l’equità sociale
LA RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITA’ Il risultato di questo processo è un report che, in base ad un approccio triple bottom line mette in luce gli impegni assunti dall’azienda per orientarsi su un percorso di sviluppo sostenibile Nel lessico aziendale, con il termine “Triple bottom line” (TBL) si indica una metodologia di approccio integrato che rendiconta le prestazioni aziendali sotto tre profili Le imprese sviluppano investimenti sostenibili e decisioni societarie partendo dalla base (bottom) e perseguendo simultaneamente tre obiettivi (triple – line), che sono: - la prosperità economica - la qualità ambientale - l’equità sociale

51 LA RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITA’
Numerosi sono i modelli sviluppati per questa tipologia di reporting, sia a livello nazionale che internazionale, ma nonostante ciò, è possibile individuare alcuni concetti chiave comuni a tutti i modelli di riferimento. Questi concetti possono sintetizzarsi come segue: - volontà delle imprese di rendere conto agli stakeholder delle dimensioni e degli impatti economici, sociali ed ambientali delle proprie attività - tentativo di fornire un quadro complessivo della performance aziendale, spianando così la strada ad un processo interattivo di comunicazione sociale - possibilità per gli stakeholder di ampliare e migliorare la conoscenza delle imprese - maggiore attenzione al miglioramento continuo della prestazione complessiva dell’organizzazione

52 LA RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITA’
Le Sustainability Reporting Guidelines on economic and social performance, sviluppate dal Global Reporting Initiative (GRI), rappresentano certamente uno dei prodotti più organici e completi per la definizione dei criteri di comunicazione della sostenibilità, tanto da essere riconosciute a livello internazionale come punto di riferimento per l’impostazione di rendiconti triple bottom line

53 LE LINEE GUIDA DEL GLOBAL REPORTING INITIATIVE (GRI)
La Global Reporting Initiative (GRI) è nata nel 1997 grazie alla collaborazione tra il CERES (Coalition for Environmentally Responsble Economies) ed il programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (United Nations Environmet Programme - UNEP)

54 LE LINEE GUIDA DEL GLOBAL REPORTING INITIATIVE (GRI)
Le sustainability Reporting Guidelines pubblicate dal GRI perseguono diversi obiettivi: - ridurre la confusione esistente negli approcci di rendicontazione socio-ambientale - massimizzare il valore della rendicontazione sia per le aziende che per gli stakeholder - incrementare la completezza, la comparabilità e la credibilità dei bilanci sociali

55 LE LINEE GUIDA DEL GLOBAL REPORTING INITIATIVE (GRI)
La GRI prevede la creazione di un unico rendiconto che, secondo l’approccio triple bottom line, sia il risultato della combinazione di dati ed informazioni riportati nel bilancio di esercizio, nel bilancio sociale e nel bilancio ambientale L’obiettivo è quello di presentare un quadro complessivo della realtà aziendale che possa soddisfare le aspettative delle diverse categorie di stakeholder, fornendo una valutazione integrata dei risultati economici sociali ed ambientali prodotti dall’azienda

56 LE LINEE GUIDA DEL GLOBAL REPORTING INITIATIVE (GRI)
Ampio spazio viene dedicato ad uno degli aspetti tecnici più complessi del processo di rendicontazione della sostenibilità: quello degli indicatori di performance Il documento fornisce una lista di esempi, divisi nelle tre aree ambientale, economica e sociale, e invita le organizzazioni ad elaborare e introdurre sia indicatori sintetici, che cioè mettono in relazione performance dell’organizzazione e condizioni sociali macro, sia indicatori integrati che invece mettono in relazione tra loro performance economica, ambientale e sociale

57 LE LINEE GUIDA DEL GLOBAL REPORTING INITIATIVE (GRI)
Affinchè il processo di rendicontazione di sostenibilità risulti trasparente è fondamentale che la comunicazione soddisfi i seguenti requisiti: - consistenza. L’informazione deve riferirsi specificatamente agli aspetti economici, ambientali e sociali delle attività di impresa avendo riguardo alla dimensione spazio-temporale considerata - accuratezza. Gli indicatori utilizzati nel report devono essere il risultato di un processo di reperimento e contabilizzazione che porti all’acquisizione di dati affidabili o con un margine di errore minimo e quantificabile - completezza. La comunicazione non deve limitarsi agli interventi e risultati positivi che l’azienda ha raggiunto, ma deve, altresì, evidenziare anche le criticità della sostenibilità di impresa - trasparenza. Le metodologie di calcolo devono essere evidenti ovvero esplicitate - tempestività. I dati devono essere continuamente e prontamente aggiornati per conferire maggiore significatività alla comunicazione - verificabilità. Il sistema di gestione e rilevazione dei dati ambientali e sociali deve essere verificabile da parte di un soggetto terzo


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