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IL SISTEMA ECONOMICO E LA NEW ECONOMY

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Presentazione sul tema: "IL SISTEMA ECONOMICO E LA NEW ECONOMY"— Transcript della presentazione:

1 IL SISTEMA ECONOMICO E LA NEW ECONOMY
Nino Rebaudo

2 L’ECONOMIA GLOBALE Il termine “globalizzazione” è attribuito alle dottrine economiche e significa il passaggio dai mercati nazionali a quello mondiale. Esso fotografa un pianeta dove la mobilità di servizi informativi, di informazioni, di beni finanziari è altissima. (curva di Gauss). Il pianeta concepito come un unico grande mercato (Crisi del socialismo e crollo dell’URSS e caduta del muro di Berlino) Globalizzazione dei mercati. Globalizzazione delle imprese Globalizzazione della finanza

3 LA DIMENSIONE POLITICA E CULTURALE
Il problema fondamentale è il rapporto tra il potere politico e la democrazia. Con la globalizzazione entra in crisi la teoria Keynesiana e il Welfare State a causa dell’avvento delle nuove teorie informatiche e telematiche. Si arriva così a: Una diffusione planetaria dei messaggi Una comunicazione mondiale e nello stesso tempo capillare Possibilità per tutti di godere degli stessi prodotti e degli stessi spettacoli.

4 “Il villaggio globale” di Mc Luhan
McLuhan (Marshall Herbert), saggista e sociologo canadese di lingua inglese (Edmonton Toronto 1980). Esperto delle tecniche dell'informazione di massa, fu direttore del Centro di cultura e di tecnologia dell'università di Toronto. Dallo studio dell'evoluzione delle civiltà ricavò la tesi che sono i mezzi tecnici della comunicazione a influenzare la cultura e a determinare i contenuti storici; “il medium è il messaggio”, cioè i mezzi di comunicazione (più che i contenuti) esercitano una sorta di messaggio sui modi di pensare, agire e sentire. Egli distingue questi mezzi in “caldi”, cioè fortemente espressivi (stampa, radio, cinema, fotografia), e “freddi”, cioè semplicemente suggestivi e aperti alla partecipazione creativa dei destinatari (televisione, telefono). Distingue inoltre tre età della storia umana: quella della vita tribale, dominata dalla parola; quella della stampa, regno della razionalità analitica; quella della televisione, propria dell'attuale era tecnologica in cui l'istantaneità e la globalità dell'informazione producono un processo di accentramento, di partecipazione di massa, di coinvolgimento che riporta l'umanità alla primitiva coesione tribale. Tra i suoi saggi: La galassia Gutenberg (1962), Gli strumenti del comunicare (1964), Voci della letteratura (1966), Dal cliché all'archetipo(1970), La città come aula (1977), scritto assieme a K. Hutchon e H. McLuhan; Altro uomo, altro cristiano nell'età elettronica (in francese, 1977) con P. Babin; e Whoin steuert die Welt (1978).

5 LA GLOBALIZZAZIONE DEI MERCATI
Si intende la crescita dell’interdipendenza economica tra i Paesi attraverso: l’aumento degli scambi internazionali di beni e servizi, la crescita dei flussi di capitale e lavoro e la diffusione della tecnologia Liberalizzazione degli scambi (operazioni in cambi modificate notevolmente, non esistono più le clearing houses, non si fanno più i livellamenti sui cambi, gli arbitraggi in cambi, ecc.) Riduzione delle barriere naturali al commercio internazionale a causa dell’avvento delle nuove tecnologie informatiche (Internet, , intranet, fax, videotel, telefax, teleconferenze) Forte correlazione tra i vari mercati (mondializzazione). Stretto rapporto tra dollaro, Euro, oro, petrolio, titoli azionari ed obbligazionari.

6 GLOBALIZZAZIONE DELLE IMPRESE
L’impresa si trova a dover fare delle scelte: In riferimento al mercato identificare e penetrare i mercati nazionali strategici in situazioni di deflazione o inflazione (quindi essere competitivi) In riferimento ai finanziamenti l’impresa deve cercare di accedere al credito agevolato a medio e lungo termine, ricorrere al capitale proprio (autofinanziamento) oppure al prestito obbligazionario, assumere partecipazioni in altre società, ecc. Per quanto riguarda lo sviluppo cercare di controllare il mercato con accordi, trusts, pool, cartelli, unioni oligopolistiche, fusioni, accordi strategici, alleanze, ecc. Per quanto riguarda l’innovazione tecnologica dotarsi di strumenti telematici adeguati e utilizzare le moderne reti di informazione e comunicazione, con i moderni linguaggi informatici. Per quanto riguarda i modelli organizzativi, occorre abbandonare i vecchi sistemi verticali (gerarchico e funzionale) ed accedere ai nuovi sistemi orizzontali (line & staff).

7 IL RUOLO DELLE P.M.I. In tutto questo discorso si inseriscono le p.m.i. che occorre conservare e valorizzare poiché si trovano al di là del punto di Cournot e quindi sono costrette ad abbandonare il mercato ma il cui ruolo è insostituibile (adattamenti qualitativi e quantitativi della merce, orari flessibili, funzione creditizia, conoscenza e favoreggiamento del cliente).

8 LE IMPRESE INTERNAZIONALIZZATE
Abbiamo quindi tre tipologie d’imprese: Imprese ai primi approcci con i mercati esteri, in termini assoluti oppure con la necessità di ampliare considerevolmente le proprie aree di mercato. Imprese, associazioni d’imprese, consorzi export che vogliono sia accentuare le loro strategie plurimercato nell’import/export, che approfondire e diversificare i sistemi di controllo dei mercati stessi. Imprese che svolgono strategie di “insediamento globale” attraverso investimenti diretti di capitale (joint venture) o gestione totale dell’azienda all’estero.

9 LE MULTINAZIONALI Le multinazionali sono grandi gruppi imprenditoriali formati da diversi organismi, separati per sede territoriale o per settore di attività. Le unità produttive sono legate tra loro dal vincolo della partecipazione azionaria ad un solo gruppo centrale, che detiene la totalità o maggioranza delle azioni e coordina l’attività degli altri gruppi. La società proprietaria viene chiamata holding e quelle possedute sono chiamate controllate o affiliate.

10 CARATTERESTICHE DELLA MULTINAZIONALE
Opera direttamente in più Stati Ha un’area di attività e influenza molto estesa Ha migliaia di dipendenti ed un fatturato molto elevato Ha un’elevata specializzazione nelle funzioni interne ed esterne (uso della tecnologia).

11 OPERATIVITA’ L’impresa multinazionale opera in prevalenza nel settore manifatturiero, ma si sta affermando anche nel settore agricolo e nel terziario. Nel frattempo è aumentata anche l’importanza della funzione finanziaria, che consente di realizzare grandi investimenti e trasferimenti monetari da un paese all’altro.

12 LE JOINT VENTURE joint venture [gioìnt vénciae] (loc. ingl. che significa rischio in comune). Indica genericamente l'associazione in partecipazione e, più in particolare, la società a capitale misto (la cui proprietà sia cioè ripartita fra azionisti o soci di diversa nazionalità), generalmente costituita per un fine determinato e destinato a esaurirsi nel tempo.

13 VANTAGGI E SVANTAGGI DELLE MULTINAZIONALI
I vantaggi sono: 1) la compartecipazione azionaria delle aziende consente la gestione finanziaria comune riducendo i rischi di fallimento; 2) il decentramento delle attività produttive e commerciali privilegia gli Stati in cui i salari sono bassi e i sindacati meno forti. Gli svantaggi sono: 1) le loro dimensioni e potenza economica creano problemi di controllo e di indipendenza anche negli Stati più grandi e avanzati. 2)le incognite ambientali e sanitarie (organismi pluricellulari manipolati geneticamente). 3) si è arrivati ad una rivoluzione economico-industriale e scientifica di portata mai registrata prima nella storia.

14 LA NEW ECONOMY La mondializzazione dei mercati ha portato ad un notevole cambiamento e porterà ancora altre modifiche che riguardano: Minori vincoli sul mercato del lavoro (flessibilità nelle assunzioni e licenziamenti, variabilità dei salari, mobilità della forza lavoro, contratti diversi e part-time) Limitazione delle interferenze governative Nuove strategie di marketing, innovazioni tecnologiche Flessibilità del management Formazione professionale

15 Il peso del patrimonio Fino a non molto tempo fa il valore attribuito dal mercato a un’azienda era più o meno pari al patrimonio netto: quindi il capitale aveva un “peso” fondamentale. Nel decennio il rapporto tra il valore di mercato e patrimonio netto è stato di 3 a 1. si ritiene che questo profondo cambiamento sia dovuto alla new economy, vale a dire alla repentina trasformazione che l’economia di certe imprese ha registrato per effetto delle tecnologie avanzate, dell’irrompere di Internet e così via.


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