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I Bisogni Educativi Speciali

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Presentazione sul tema: "I Bisogni Educativi Speciali"— Transcript della presentazione:

1 I Bisogni Educativi Speciali
Indicazioni operative per una scuola inclusiva di Michela Lupia I Bisogni Educativi Speciali

2 La normativa sugli alunni con BES
Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012: “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” CM n. 8, 6 marzo 2013: indicazioni operative per le istituzioni scolastiche

3 Presupposti normativi
L. 104/92 “Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”: inclusione e personalizzazione L. 53/2003: generalizzazione del principio di personalizzazione della didattica Decreto della Provincia autonoma di Trento, 2008 “Regolamento per favorire l'integrazione e l'inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali” L. 170/2010, “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”

4 Special Educational Needs
macrocategoria pedagogica (umbrella term) che nel sistema scolastico britannico e statunitense si riferisce a tutte le possibili difficoltà educative-apprenditive degli alunni (disabilità mentale, fisica, sensoriale, deficit clinicamente significativi nell’ambito degli apprendimenti scolastici, problematicità legate alla sfera psicologica, comportamentale, relazionale, di contesto socio- culturale…)

5 Presupposti pedagogici: pedagogia sociale
Lettera a una professoressa, pag. 43: UN COMPITO DA QUATTRO (…) Quando i professori videro questa tabella dissero che era un’ingiuria alla loro onorabilità di giudici imparziali. La più accanita protestava che non aveva mai cercato e mai avuto notizie sulle famiglie dei ragazzi: “Se un compito è da quattro io gli do quattro” E non capiva, poveretta, che era proprio di questo che era accusata. Perché non c’è nulla che sia ingiusto quanto far le parti eguali fra disuguali.

6 La piramide di don Milani
Oggi la piramide è cambiata: ha assunto la forma di un cilindro fino ad arrivare alla scuola secondaria di secondo grado, dove gli abbandoni sono notevolmente aumentati, in particolare al biennio e all'università. Nel 2012, la scuola secondaria di secondo grado ha perso circa il 17,6% della popolazione dei frequentanti (Eurostat, 2013).

7 Dario Ianes, Centro Studi Erickson: divulgazione in Italia del concetto di Bisogno Educativo Speciale come concetto pedagogico Modello bio-psico-sociale ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, Disabilità e Salute) dell’OMS: modello globale e sistemico di salute come equilibrio fra componenti diverse

8 Dai bisogni educativi “normali” a quelli speciali (Ianes)
Se non si realizza un’interdipendenza positiva fra questi fattori, il funzionamento diventa problematico determinando per l’alunno un danno, un ostacolo o uno stigma sociale. I bisogni educativi da “normali” diventano Speciali, ossia hanno bisogno di risposte diverse e più adeguate, personalizzate.

9 I BES nella Direttiva Ministeriale
“Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta” Area dello svantaggio scolastico: Disabilità (L. 104/92) Disturbi Evolutivi Specifici Svantaggio socio- economico, linguistico, culturale

10 I Disturbi Specifici dell’età evolutiva
Disturbi Specifici dell’Apprendimento (Legge 170/2010) Disturbi Specifici del Linguaggio Disturbi Specifici delle aree non verbali (disturbo della coordinazione motoria, disprassie…) A.D.H.D. ( Attention Deficit Hyperativity Disorder) Funzionamento cognitivo limite (Q. I. da 70 ad 85)

11 Area dello Svantaggio sociale e culturale
Svantaggio socio- economico Svantaggio linguistico- culturale: alunni non italofoni di recente immigrazione

12 Adozione di strategie di intervento per gli alunni con BES
“Redazione di un Piano Didattico Personalizzato, individuale o riferito a tutti gli alunni della classe con BES ma articolato, che serva come strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti e che abbia la funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate”; Estensione a tutti i BES delle misure previste dalla legge 170/2010 (strumenti compensativi e misure dispensative DSA)

13 Indicazioni operative della C. M
Indicazioni operative della C. M. 6 marzo 2013: il ruolo del Consiglio di Classe Il Consiglio di Classe adotta il PDP in base a: “Analisi della documentazione clinica presentata dalle famiglie” “Considerazioni di carattere psico- pedagogico e didattico”

14 Le novità per l’individuazione dei BES da parte del CdC: la certificazione
“Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi il CdC motiverà, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni didattiche e pedagogiche” Per superare le difficoltà relative ai tempi di rilascio delle certificazioni DSA da parte delle strutture pubbliche, sarà possibile adottare le misure previste dalla L 170/2010 preventivamente in presenza di una diagnosi rilasciata da struttura privata Negli anni terminali di ciascun ciclo scolastico, le certificazioni dovranno essere presentate entro il 31 marzo

15 Area dello svantaggio socio-economico linguistico e culturale (C.M.)
“Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali) ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche”

16 Punti di forza: (Ianes, 2013)
maggiore equità nella lettura dei bisogni e nell’individuazione di risposte adeguate maggiore responsabilità pedagogico-didattica vs delega biomedica corresponsabilità degli insegnanti curricolari vs delega all’insegnante di sostegno maggiore intelligenza sistemica scuola-territorio.

17 Criticità emerse Individuazione degli alunni con BES su basi quanto più possibile oggettive in riferimento al modello ICF (il modello esiste ma va declinato) Personalizzazione (l. 53/2003) vs standardizzazione, “classi pollaio”, riduzione delle compresenze… Come rispondere in modo adeguato ai bisogni??? Ricadute sull’organico di sostegno: GLI, PAI, dotazione organico funzionale? Definizione di un nuovo ruolo dell’insegnante di sostegno?

18 IPSSAR Matteotti: dati quantitativi
Alunni con certificazione ai sensi della L. 104/92 : 49 Alunni con diagnosi specialistica DSA (L.170/2010): 75 (30 in classe prima) Alunni con altra diagnosi specialistica: 6 (neo-iscritti) Alunni in situazione di svantaggio linguistico-culturale (alunni con cittadinanza non italiana): 218 Alunni in situazione di svantaggio socio-economico: ?

19 Adeguamento della scuola alla normativa sui BES
Costituzione del Gruppo di Lavoro sull’Inclusione Elaborazione di progetti educativi e di strumenti di intervento per tutti gli alunni con BES

20 Il Piano Annuale per l’Inclusività
ELIOS Dialoghi: fare Inclusione a scuola Piani Educativi di Zona

21 Gli interventi specifici
Laboratori Artistici Matteotti (LAM): laboratorio musicale e laboratorio teatrale Laboratori di acquisizione delle competenze di base (italiano L2) Laboratori di supporto all’apprendimento scolastico (competenze metacognitive) Tutoraggio (esterno/interno) Sportello di counseling Sportello di supporto per famiglie/alunni con BES Formazione laboratoriale (didattica sperimentale, materiali e strumenti innovativi)

22 Per concludere: personalizzare …

23 … e rispondere ai bisogni …


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