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Reddito e diseguaglianza in Piemonte Santino Piazza Ires Piemonte 11 aprile 2013.

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Presentazione sul tema: "Reddito e diseguaglianza in Piemonte Santino Piazza Ires Piemonte 11 aprile 2013."— Transcript della presentazione:

1 Reddito e diseguaglianza in Piemonte Santino Piazza Ires Piemonte 11 aprile 2013

2 Scaletta Reddito e diseguaglianza: prime, e incerte, verifiche sull’impatto della crisi? Diseguaglianza dei redditi nelle regioni italiane: il ranking del Piemonte (2003-2009) Come si distribuisce il reddito delle famiglie piemontesi: risultati 2007-2009 e alcune ipotesi su come effetti si ripartiscono lungo la distribuzione dei redditi nei diversi territori Ipotesi per agenda di lavoro

3 PIL reale paesi OCSE (2008:1=100) Fonte: Andrea Brandolini (Banca d’Italia) su dati OCSE

4 PIL reale regioni italiane (2006=100) Fonte: Elaborazioni IRES su dati Prometeia

5 Paesi OCSE e ITALIA ◦ Rilevante calo del PIL, ma effetti differenziati. In alcuni paesi calo minore o addirittura aumento del reddito disponibile delle famiglie ◦ Rilevanti differenze nella misura in cui i redditi familiari sono sostenuti da trasferimenti per stabilizzatori automatici e interventi ad hoc degli stati ◦ Ci si sarebbe potuto aspettare un impatto piu rilevante nel breve periodo su povertà (relativa) e disuguaglianza, data la dimensione della caduta del PIL, ma i dati mostrano effetti differenziati… ◦ Va distinto l’effetto di breve periodo da quello di medio-lungo

6 Esempio : effetti della recessione sulla diseguaglianza in Finlandia (1990=100) Fonte: Andrea Brandolini (Banca d’Italia) su dati OCSE e nazionali

7 Basso reddito Povertà relativa Fonte: Andrea Brandolini (Banca d’Italia) su dati Istat, Eurostat. Serie storica quota di persone povere (%) Italia Povertà assoluta

8 Opportuno distinguere tra breve e medio-lungo periodo Il passato non ci dice granché…gli effetti di questa doppia recessione appaiono unici rispetto agli esempi più o meno recenti Tra regioni l’impatto è uniforme, non ci aspettiamo fortissimi differenziali nell’effetto sulla distribuzione Conta però l’idiosincratica curva di distribuzione del reddito territoriale (effetti marginali ma potenzialmente rilevanti per le singole regioni) Per comprendere gli effetti di una forte contrazione dell’attività produttiva e del reddito disponibile, si deve guardare non solo agli effetti assoluti (vedi povertà) ma anche agli effetti sui punti differenti della distribuzione del reddito

9 Famiglie per quintili di reddito equivalente un confronto regionale (2007)

10 Distribuzione del reddito disponibile equivalente per quintili di reddito 2007 confronto Piemonte Toscana Sicilia Fonte: elaborazioni IRES su dati ISTAT

11 Reddito disponibile (1992-2011) e indice di Gini in Piemonte (2003-2009) Gini 2003-2009 (ISTAT IT-SILC) su reddito netto Gini 1995-2000 (stime BdI)

12 Famiglie per quintili di reddito equivalente un confronto regionale (2009)

13 Distribuzione del reddito disponibile equivalente per quintili di reddito 2007- 2009 Piemonte

14 Effetti crisi (breve periodo) sulla distribuzione del reddito in Piemonte Indice di diseguaglianza solo lievemente aumentato (a differenza di altre regioni) a seguito della crisi, dopo un periodo di sostanziale stabilità (o lieve riduzione strutturale? Caveat: assenza di fonti attendibili prima del 2003) Non rilevabili differenze significative nella parte centrale della distribuzione Indicatori di polarizzazione in leggero calo (caveat: guardare al medio periodo) confermerebbero Cresce il divario tra quote di reddito percepite dai quinti di reddito più elevati e quelli più bassi (rapporto interdecilico) Si confermano le differenze tra regioni più ricche e con dimensioni simili (il calo del reddito colpisce in maniera differenziata a causa delle differenti forme delle curve di distribuzione dei redditi a livello regionale)

15 Un’agenda di lavoro (I)..effetti della crisi sulla diseguaglianza nei territori (Piemonte vs ITALIA) Si confermano a livello regionale gli effetti indicati dai dati sui redditi monetari in IT-Silc? Un breve riassunto dei risultati nazionali 1) Dinamica differenziata tra classi sociali 2) Quota elevata di persone a rischio povertà o esclusione sociale 3) Differenze generazionali 4) Differenze tra italiani (nativi) e immigrati 5) Effetti preoccupanti sulle giovani generazioni 6) Effetti differenziati tra famiglie proprietarie di abitazione e affittuari

16 Un’agenda di lavoro (II)….non solo redditi monetari Fonte: Bianchini, Piazza, Ravagli, Maitino, Sciclone (2013)


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