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Irene Inzizza e Sara Pintus (E. Zola) Fig.1 Fig.4 “Ho visto un’osteria con una terrazza sopra la strada. Da sfondo le rovine dell’acquedotto, poi la.

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2 Irene Inzizza e Sara Pintus

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4 (E. Zola) Fig.1 Fig.4 “Ho visto un’osteria con una terrazza sopra la strada. Da sfondo le rovine dell’acquedotto, poi la vasta distesa della campagna romana, di lato un boschetto di pini marittimi. E il tutto nel deserto, in un immenso silenzio. Il paesaggio ora si apre, la campagna è piatta, senza alberi, solo qualche spezzone d’acquedotto.” Fig.5

5 “Avanziamo nella notte chiara verso l’ignoto, in mezzo a questa immensità monotona. A tratti, il buon odore del fieno tagliato, in altri momenti il tanfo che arriva senza dubbio dalle vicine paludi.” “Per finirla con le descrizioni, dirò soltanto che, nel momento in cui davamo uno sguardo dall’alto ai monti di Sezze alle Paludi Pontine, al mare e alle isole, imperversava sopra le Paludi, in direzione del mare, un forte acquazzone, in modo che la luce e l'ombra, in movimentata alternativa, animavano la pianura solitaria con le scene più varie. Un bellissimo effetto producevano inoltre parecchie colonne di fumo illuminate dal sole, che salivano dalle capanne sparse qua e là e a mala pena visibili.” (Goethe) Fig.6 Fig.7

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7 Qui è scritta la storia d’Italia e dintorni Qui son ideati sogni, disegni e ricette Primi, secondi, dessert e contorni Storie, avventure ed imprese mai lette; Assapora i sapori e gli aromi del Lazio Vieni e saprai cosa ti tocca L’unica cosa per cui si paga dazio È deliziarsi con supplì e saltimbocca! Liu Run Zheng 2° A ec.

8 Un giorno un giovane troiano, chiamato Enea, dopo la guerra e dopo un lungo viaggio arrivò nell’antico Lazio per volere degli Dei. Doveva fondare una nuova civiltà. Enea lottò contro Turno, perché voleva la sua morosa Lavinia. Dalla storia dei due giovani è nata la stirpe di Alba Longa, fino ad arrivare a Romolo, fondatore dell’antica e potente Roma. I romani, si sa, sono sempre stati buone forchette… Romolo ed i suoi compagni erano tanto affamati di donne e non solo… che in Sabina trovarono… pane per i loro denti! Qui banchettarono con spaghetti all’amatriciana, panzanelle e con il famoso olio della Sabina, finendo poi il pasto con pecorino, maritozzo ed il buon vino dei Castelli !!! Fig.1

9 Storia Il carciofo (Cynara scolimus) è una pianta già conosciuta al tempo degli Egizi e diffusa nell'area mediterranea, come si vince dal De Re Rustica di Columella e dal Naturalis Historia di Plinio. Tuttavia, secondo alcuni storici, furono gli Etruschi a praticare la coltivazione di questo ortaggio dalle varietà di cardo selvatico (Cynara cardunculus) e le raffigurazioni di foglie di carciofo in alcune tombe della necropoli di Tarquinia ne sono un'indiscutibile testimonianza. Fig 1 Molto versatile in cucina, la tradizione lo predilige “alla romana“ (fig. 2 ), cotto a fuoco lento e condito con pangrattato, aglio, prezzemolo, pepe e abbondante olio, oppure alla "giudia“ (fig. 3), tagliato a spirale in modo da eliminare la parte legnosa, fritto nell'olio con il gambo in alto e bello croccante. Fig. 2 Fig. 3

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11 L’Olivicola di Canino è una cooperativa fondata nel 1988, dove attualmente sono iscritti 130 soci che coltivano oliveti situati nella zona di Canino(VT). I soci olivicoltori, prima che da fini economici, sono uniti dalla comune passione per l’olivo e l’olio; il loro scopo principale è quello di rivolgersi a quei consumatori esperti con cui poter condividere tale passione e apprezzare insieme l’eccellenza di un prodotto superiore. Fig. 1 Fig. 2

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13 Da più di duemila anni le greggi di pecore del Lazio, producono il latte da cui viene ricavato questo formaggio. Già apprezzato dagli antichi romani era considerato il giusto condimento durante i banchetti, mentre la sua capacità di lunga conservazione ne faceva un alimento base per i viaggi delle legioni romane. Talmente in uso fra i Romani, che fu stabilita la razione giornaliera da dare ai legionari. Questo formaggio ridava forza e vigore ai soldati stanchi poiché il Pecorino Romano è una iniezione di energia e anche di facile digestione. Un pecorino romano storico… Fig.. 3 1.È un formaggio a pasta dura, cotta, 2. Prodotto con latte fresco di pecora, intero, proveniente dagli allevamenti della zona di produzione, 3. La pasta del formaggio è compatta o leggermente occhiata 4.Sapore piccante e sapido nel formaggio da tavola, piccante intenso nel formaggio da grattugia. 5.Le forme riportano impresso su tutto lo scalzo il marchio all’origine con la dicitura “Pecorino Romano”. 6.Può essere immesso in commercio con una stagionatura minima di 5 mesi come formaggio da tavola e di 8 mesi nella tipologia da grattugia. Caratteristiche… Fig.. 4 Formaggio italiano a Denominazione di origine protetta (DOP)

14 Le origini della ricotta romana sono antichissime e riferimenti storici risalgono a Marco Porzio Catone che raccolse le norme che regolavano la pastorizia nella Roma repubblicana dove il latte di pecora aveva diverse destinazioni: a)religiosa; b)come bevanda ; c)come trasformazione in formaggi con l'uso residuo del siero per ottenere appunto la ricotta. Le origini… Fig. 1 Fig. 3 Fig. 2 LA RICOTTA ROMANA :

15 Il maritozzo detto anche ‘er Santo Maritozzo’ è un dolce tipico di Roma e del Lazio dalle origini molto antiche. Già al tempo dei romani esistevano della pagnotta addolcite col miele e l’uva passa. Veniva mangiato soprattutto nella Quaresima ed era poco più grande di quello attuale. Fig. 2 Fig. 1

16 Al vino bianco Est! Est!! Est!!! è stata conferita ufficialmente la Denominazione di Origine Controllata con il decreto del 1989. La sua produzione è possibile solo nella provincia di Viterbo, e nello specifico nei comuni di Montefiascone, Grotte di Castro, Bolsena e San Lorenzo Nuovo, i vitigni utilizzati per la sua produzione sono il Procanico con una percentuale pari al 65%, il Malvasia Bianca al 20% e il Rossetto per il restante 15%. Vino EST! EST!! EST!!! Fig.1 Fig.4 Fig.2 Fig.3 Fig. 5

17 Fig. 2 Fig. 1 La ricetta originale, nata ad Amatrice, una piccola cittadina Laziale al confine con l'Abruzzo, prevede rigorosamente gli spaghetti e non i bucatini tant'è che persino i cartelli Comunali all'ingresso della città indicano "Amatrice, Città degli Spaghetti". Fig. 3Fig. 4

18 Fig. 5

19 Fig.1 Fig.2 Fig. 3 Fig. 4

20 2° A economico


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