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Fecondazione Gestazione Nascita.

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Presentazione sul tema: "Fecondazione Gestazione Nascita."— Transcript della presentazione:

1 Fecondazione Gestazione Nascita

2 Fecondazione

3 Fecondazione

4 Fecondazione

5 Gestazione Sviluppo prenatale
Periodo germinale: fino alla II settimana Periodo embrionale: dalla III alla VIII settimana Periodo fetale: dalla IX settimana alla nascita

6 Gestazione Sviluppo prenatale
Periodo germinale: fino alla II settimana

7 Gestazione Sviluppo prenatale
Periodo embrionale: dalla III alla VIII settimana

8 Gestazione III settimana

9 Gestazione III settimana

10 Gestazione IV settimana

11 Gestazione V settimana

12 Gestazione Sviluppo prenatale
Periodo fetale: dalla IX settimana alla nascita

13 Gestazione IX settimana

14 Gestazione IX settimana

15 Gestazione IX settimana

16 Principi dello sviluppo prenatale
Prossimo-distale Cefalo-caudale Massa-specifico

17 Gestazione Sviluppo prenatale
Periodo fetale: dalla IX settimana alla nascita Sviluppo del SNC 6° mese (24-25 settimane): risponde a stimoli esterni può sopravvivere alla nascita prematura

18 Minacce allo sviluppo prenatale
Fattori teratogeni Fattori interni

19 Minacce allo sviluppo prenatale
Fattori teratogeni teras + gen Sostanze che attraversano la placenta ed arrivano al feto. Maggiore sensibilità nel periodo embrionale

20 Minacce allo sviluppo prenatale
Fattori teratogeni Malattie infettive: rosolia, toxoplasmosi, AIDS Farmaci: antibiotici, antidepressivi Droghe: alcol – fumo - cocaina – anfetamine Agenti chimico-fisici: radiazioni – piombo – mercurio Stress Carenze vitaminiche

21 Minacce allo sviluppo prenatale La loro azione dipende da 3 variabili:
Fattori teratogeni La loro azione dipende da 3 variabili: Tempo Dose di esposizione Qualità della risposta (m/b)

22 Minacce allo sviluppo prenatale
All'interno della categoria dei nati di basso peso possiamo identificare quattro gruppi di bambini: LBW (Low Birth Weight) = bambini di peso basso, con un peso alla nascita inferiore ai grammi; VLBW (Very Low Birth Weight) = bambini di peso molto basso, con un peso alla nascita inferiore ai grammi; VVLBW (Very Very Low Birth Weight) = bambini di peso molto molto basso, con un peso alla nascita inferiore ai grammi; ELBW (Extremely Low Birth Weight) = bambini di peso estremamente basso, con un peso alla nascita inferiore ai 750 grammi.

23 Minacce allo sviluppo prenatale
Nella maggior parte dei casi, i bambini di basso peso alla nascita sono neonati prematuri. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce nascita pretermine quella che avviene prima della 37a settimana compiuta di gestazione. Quando un bambino nasce ad un'età gestazionale inferiore alle 32 settimane, viene definito gravemente prematuro.

24 Minacce allo sviluppo prenatale
Non tutti i neonati pretermine sono anche di basso peso: ad esempio, un neonato di 36 settimane, quindi prematuro, può pesare grammi, rientrando così nell'ambito del peso normale. Inoltre, il peso alla nascita può essere basso ma comunque adeguato all'età gestazionale. Pertanto, tenendo conto di entrambi i fattori, il neonato può essere definito in tre modi: AGA (Adequate for Gestational Age): adeguato all'età gestazionale; SGA (Small for Gestational Age): piccolo per l' età gestazionale; LGA (Large for Gestational Age): grande per l' età gestazionale

25 Minacce allo sviluppo prenatale
Fattori teratogeni Fattori interni

26 Fecondazione Gestazione Nascita

27 Nascita 1. Dilatazione 2. Nascita 3. Espulsione

28 Nascita

29 Nascita

30 Stato psico-fisico del neonato
Test APGAR

31 Crescita e cambiamenti corporei
Prima e seconda infanzia Prima infanzia Il neonato medio occidentale è lungo circa 50 centimetri e pesa circa 3 chili e 400 grammi. Nei primi giorni di vita, la maggior parte dei neonati perde dal 5 al 7% del peso corporeo. All’età di 4 mesi i bambini pesano il doppio del loro peso alla nascita, e quasi il triplo all’età di un anno, ma la crescita rallenta nel corso del secondo anno. Il bambino di due anni in media è alto tra gli 81 e gli 89 centimetri, che corrisponde quasi alla metà dell’altezza di un adulto.

32 Crescita e cambiamenti corporei
Prima e seconda infanzia Seconda infanzia La percentuale dell’aumento di peso e altezza diminuisce ogni anno in età prescolare, e le bambine sono solo leggermente più basse e più leggere dei maschi. Il grasso corporeo diminuisce lentamente ma in modo regolare nel periodo prescolare: le bambine hanno più tessuto adiposo dei maschi che, invece, hanno più tessuto muscolare. I patterns di crescita variano per effetto sia dei fattori ereditari che delle esperienze ambientali. Nel mondo i due fattori più importanti sembrano essere l’origine etnica e l’alimentazione.

33 Crescita e cambiamenti corporei
Prima e seconda infanzia Seconda infanzia Fattori congeniti (genetici o prenatali), problemi di natura fisica, deficit dell’ormone della crescita o difficoltà emotive possono ritardare la crescita. Deficit dell’ormone della crescita: L’assenza o la carenza dell’ormone della crescita prodotto dall’ipofisi. Può essere trattato con iniezioni regolari e ripetute per diversi anni

34 Crescita e cambiamenti corporei
Prima e seconda infanzia Fanciullezza (6-11 anni) I bambini crescono lentamente, in media di 5-7 centimetri all’anno. La massa muscolare e la forza aumentano, mentre diminuisce il grasso corporeo. La forza muscolare aumenta per effetto di fattori ereditari, ma anche per l’esercizio fisico. Le ossa si irrobustiscono.

35 Crescita e cambiamenti corporei
Pubertà Un periodo di rapida maturazione fisica che consiste nei cambiamenti ormonali e fisici che si verificano all’inizio dell’adolescenza. I fattori determinanti della pubertà Ci sono molte variazioni nell’inizio e nella progressione della pubertà. L’inizio della pubertà può oscillare dai 10 fino ai 13 anni e mezzo nei ragazzi. Si conclude nel periodo che va dai 13 ai 17 anni: l’età media di inizio è scesa in media tra i 2 e i 4 mesi per ogni decade del ventesimo secolo.

36 Crescita e cambiamenti corporei
Fattori determinanti della pubertà Ormoni: Potenti sostanze chimiche secrete dalle ghiandole endocrine e trasportate dal sistema sanguigno Durante la pubertà la secrezione di ormoni chiave è controllata dall’interazione dell’ipotalamo, dell’ipofisi e delle gonadi (ghiandole sessuali).

37 Crescita e cambiamenti corporei
Fattori determinanti della pubertà I cambiamenti ormonali associati alla pubertà si verificano in due fasi: Adrenarca: consiste nei cambiamenti ormonali nelle ghiandole adrenali, situate appena al di sopra dei reni (dai 6 ai 9 anni circa) Gonadarca: consiste nella maturazione sessuale e nello sviluppo della maturità riproduttiva. Il culmine del gonadarca nelle ragazze è il menarca e nei ragazzi lo spermarca (la prima eiaculazione di sperma).

38 Crescita e cambiamenti corporei
Fattori determinanti della pubertà Menarca: il primo ciclo mestruale di una ragazza, con un’età normalmente compresa tra i 9 e i 15 anni di età. Tra i fattori più importanti che influenzano l’inizio e la sequenza della pubertà ci sono i fattori ereditari, influenzati però da fattori ambientali come la salute, il peso e lo stress.

39 Crescita e cambiamenti corporei
Fattori determinanti della pubertà I cambiamenti ormonali chiave nel gonadarca coinvolgono due classi di ormoni: gli androgeni (i principali ormoni sessuali maschili, ad esempio il testosterone) e gli estrogeni (i principali ormoni sessuali femminili, ad esempio l’estradiolo). Questi ormoni sono presenti in concentrazioni diverse nei maschi e nelle femmine. La crescita durante la pubertà è facilitata da ormoni come il cortisolo, il testosterone e gli estrogeni.

40 Crescita e cambiamenti corporei
Pubertà Peso e grasso corporeo La sottonutrizione può ritardare la pubertà: perchè il menarca avvenga e continui, il grasso deve rappresentare il 17% del peso totale della ragazza. Amenorrea, un’assenza o interruzione del ciclo mestruale, si presenta in adolescenti anoressiche e in ragazze che praticano certi tipi di sport.

41 Crescita e cambiamenti corporei
Pubertà Scatto della crescita Nelle ragazze avviene all’incirca due anni prima che nei ragazzi. In media, negli Stati Uniti comincia all’età di 9 anni per le ragazze e all’età di 11 anni per i ragazzi.

42 Crescita e cambiamenti corporei
Pubertà Scatto della crescita L’aumento di peso segue all’incirca gli stessi ritmi rispetto all’andamento della crescita in altezza: il 50% del peso corporeo dell’adulto è il risultato dell’aumento di peso durante l’adolescenza. Nelle ragazze si allargano i fianchi, mentre nei ragazzi sono le spalle ad allargarsi.

43 Crescita e cambiamenti corporei
Pubertà Immagine corporea: Gli adolescenti si preoccupano del loro corpo. Le ragazze generalmente sono meno contente che i ragazzi del loro corpo.

44 Crescita e cambiamenti corporei
Pubertà Sviluppo precoce e ritardato I ragazzi che si sviluppano prima hanno una percezione di sé più positiva e hanno più successo nelle relazioni con i coetanei di quanto non accada nel caso dei ragazzi che si sviluppano più tardi.

45 Crescita e cambiamenti corporei
Pubertà Sviluppo precoce e ritardato Le ragazze che si sviluppano precocemente sono vulnerabili rispetto a tutta una serie di problemi socioemotivi: hanno probabilità più elevate di fumare, bere, essere depresse, avere disturbi alimentari, pretendere l’indipendenza dai genitori prima e avere amici più grandi; il loro corpo ha più probabilità di suscitare reazioni da parte dei ragazzi, causando un’anticipazione delle esperienze sentimentali e sessuali.

46 Il sonno Grazie al sonno si dà ristoro al corpo, ma anche al cervello
Secondo alcuni neuroscienziati, mentre si dorme, i neuroni si ristrutturano e si ricostruiscono. Durante le prime settimane di vita i neonati passano circa il 70% del tempo (16-17 ore al giorno) dormendo. Dal terzo mese il sonno occupa la notte e di giorno il bambino è sveglio e attivo.

47 Sonno REM (rapid eye movement)
Il sonno Sonno REM (rapid eye movement) Condizione in cui l’attività del cervello è simile a quando noi siamo rilassati ma svegli e gli occhi hanno rapidi movimenti. Nell’adulto il sonno REM costituisce il 21% del totale, nel neonato raggiunge il 50% del tempo totale di sonno. A 6 mesi il sonno REM si riduce al 25, 30%. Secondo l’ipotesi teorica dell’autostimolazione il sonno REM nell’infanzia permetterebbe la rielaborazione delle stimolazioni ottenute durante la veglia e quindi contribuirebbe allo sviluppo del sistema nervoso centrale.

48 Il sonno La progressione verso l’alternanza sonno-veglia è una caratteristica universale, mentre il ritmo con cui si verifica è influenzato dal comportamento dei genitori e da aspetti connessi con la cultura di appartenenza.

49 Sindrome della morte improvvisa (SIDS)
Il sonno Sindrome della morte improvvisa (SIDS) Una condizione drammatica che può avvenire durante il sonno del neonato, che inspiegabilmente cessa improvvisamente di respirare e muore. La sua origine resta sconosciuta, anche se tra i fattori di rischio si devono includere: il basso peso alla nascita, la familiarità, l’esposizione al fumo di sigaretta, lo status socioeconomico basso, l’etnia.

50 Teoria dei sistemi dinamici
Sviluppo motorio Teoria dei sistemi dinamici Il punto di vista maturazionista di Arnold Gesell (1934) propone che le pietre miliari dello sviluppo motorio, come gattonare, afferrare e camminare, si sviluppino attraverso un piano genetico, cioè per maturazione. La teoria dei sistemi dinamici asserisce che lo sviluppo motorio non è un processo passivo. Per poter sviluppare le capacità motorie, i bambini devono percepire qualcosa nel loro ambiente che li motivi ad agire e ad usare le loro percezioni per affinare i propri movimenti.

51 Sviluppo motorio Riflessi Reazioni istintive a degli stimoli;
Controllano i movimenti del neonato, che sono automatici e al fuori del controllo del neonato stesso. I riflessi sono meccanismi di sopravvivenza geneticamente tramandati, che permettono ai bambini di rispondere al loro ambiente attraverso l’adattamento prima ancora di cominciare ad apprendere.

52 Sviluppo motorio Riflessi
Alcuni riflessi, come tossire, strizzare gli occhi e sbadigliare, persistono per tutta la vita. Altri riflessi, invece, spariscono dopo alcuni mesi dalla nascita con la maturazione del cervello del bambino e con lo sviluppo del controllo volontario di molti comportamenti.

53 Stato psico-fisico del neonato
Riflessi Risposte automatiche alla percezione degli stimoli Precursori dell’apprendimento Continuità con la specie animale

54 Stato psico-fisico del neonato
I riflessi neonatali si perdono entro il primo anno di vita e lasciano lo spazio all'apprendimento alcuni tipi di riflessi neonatali: Di rotazione (rooting) Di suzione Di marcia automatica Di prensione (grasping) Di Moro Di Babinsky

55 Nascita

56 Nascita Riflesso di Moro Riflesso di Babinsky

57 Stato psico-fisico del neonato

58 Stato psico-fisico del neonato
Riflesso di marcia: Riflesso di Moro presente Riflesso di Moro assente

59 Abilità grosso-motorie
Sviluppo motorio Abilità grosso-motorie Capacità che comportano ampie attività muscolari, come muovere un braccio o camminare.

60 Abilità grosso-motorie
Sviluppo motorio Abilità grosso-motorie Postura: Un processo dinamico legato alle informazioni sensoriali provenienti: dai segnali propriocettivi della pelle, delle articolazioni e dei muscoli, che ci dicono dove siamo rispetto allo spazio; dagli organi vestibolari dell’orecchio interno che regolano il senso dell’equilibrio; dalla vista e dall’udito.

61 Abilità grosso-motorie
Sviluppo motorio Abilità grosso-motorie Imparare a camminare: Per camminare dritto il bambino deve poter sostenersi su una sola gamba, mentre l’altra viene spinta in avanti e deve anche spostare il peso da una gamba all’altra.

62 Abilità grosso-motorie
Sviluppo motorio Abilità grosso-motorie Lo sviluppo nel secondo anno Aumentano le abilità motorie e l’esercizio fisico. Entro i 13/18 mesi, i bambini riescono a tirare un giocattolo e ad usare le loro mani e gambe per salire dei gradini.

63 Abilità grosso-motorie
Sviluppo motorio Abilità grosso-motorie Lo sviluppo nel secondo anno Entro i 18/24 mesi riescono a camminare velocemente o correre goffamente lungo piccole distanze, rimanere in equilibrio sui loro piedi da una posizione rannicchiata mentre giocano con degli oggetti sul pavimento, camminare all’indietro senza perdere l’equilibrio, calciare un pallone stando in piedi senza cadere. Ci sono variazioni culturali nella guida allo sviluppo motorio dei bambini.

64 Abilità grosso-motorie
Sviluppo motorio Abilità grosso-motorie Infanzia A 3 anni i bambini compiono semplici movimenti come saltare, saltare su una gamba, correre avanti e indietro. A 4 anni i bambini diventano più avventurosi. Si arrampicano su piccoli percorsi ad ostacoli, riescono a salire le scale con un piede solo per gradino già da tempo e iniziano a mettere in atto la stessa tecnica nello scendere le scale.

65 Abilità grosso-motorie
Sviluppo motorio Abilità grosso-motorie Infanzia A 5 anni corrono veloci e piace loro gareggiare con altri bambini e con i loro genitori. Durante l’età scolare lo sviluppo motorio dei bambini diventa molto più omogeneo e coordinato rispetto alla prima infanzia.

66 Sviluppo sensoriale e percettivo
Cosa sono sensazione e percezione? Sensazione Il prodotto dell’interazione tra le informazioni provenienti dall’ambiente e i recettori sensoriali, occhi, orecchie, lingua, narici e pelle. Percezione L’interpretazione di ciò che viene sentito.

67 Sviluppo sensoriale e percettivo
Studio delle percezioni del neonato Tecnica della preferenza visiva: metodo sviluppato da Fantz (1963) per studiare se i bambini possono distinguere uno stimolo da un altro, a partire dalla misurazione dei tempi di osservazione dei diversi stimoli. Abituazione: Risposta diminuita ad uno stimolo dopo ripetute presentazioni dello stesso. Disabituazione: Recupero della risposta a cui si era stati abituati dopo un cambio di stimolazione.

68 Sviluppo sensoriale e percettivo
Vista Prima infanzia: Acuità della vista e vista del colore La vista dei neonati sembra esser pari a 20/600 della scala Snellan utilizzata per gli esami della vista. Entro i 6 mesi è pari a 20/100 o anche superiore ed entro il 1° anno d’età è simile a quella di un adulto. Alla nascita i bambini distinguono il verde dal rosso. Tutti i recettori dell’occhio sensibili al colore (coni) funzionano a partire dai due mesi di vita. La visione binoculare si sviluppa a circa 3-4 mesi.

69 Sviluppo sensoriale e percettivo
Vista Prima infanzia: Percezione di motivi I neonati destinano tempi di osservazione diversi a oggetti diversi, preferendo immagini disposte secondo dei motivi (ad esempio il volto umano) piuttosto che immagini disposte casualmente. Si può dire che, per quanto le modalità percettive infantili abbiano una base innata, il bambino di due mesi percepisce meglio perché riceve più informazioni sul mondo rispetto al bambino di un mese.

70 Sviluppo sensoriale e percettivo
Vista Prima infanzia: Costanze percettive Gli stimoli sensoriali mutano ma la percezione del mondo fisico rimane costante. Costanza della dimensione: il riconoscimento che un oggetto rimane uguale anche quando la sua immagine sulla retina cambia. Costanza della forma: il riconoscimento che un oggetto non modifica la sua forma anche se la sua angolazione rispetto a noi cambia.

71 Sviluppo sensoriale e percettivo
Vista Percezione della profondità Gibson e Walk (1960) usarono l’apparato del precipizio visivo (visual cliff) per verificare se i bambini piccoli percepiscono la profondità. Aspettative visive Entro i tre mesi di vita i bambini non solo vedono forme e figure ma sviluppano anche aspettative su eventi futuri.

72 Sviluppo sensoriale e percettivo
Udito Il feto, la prima infanzia e il bambino Durante gli ultimi 2 mesi di gravidanza, il feto può sentire i suoni; i neonati sono sensibili ai suoni della voce umana.

73 Sviluppo sensoriale e percettivo
Udito Adolescenza Sebbene l’udito nella maggior parte degli adolescenti sia eccellente, tuttavia, in questo periodo l’ascolto della musica ad alto volume potrebbe creare dei problemi. Infatti chiunque senta dei forti suoni, per lunghi periodi di tempo, corre il rischio di sviluppare problemi all’udito.

74 Sviluppo sensoriale e percettivo
Altri sensi Tatto e dolore Tatto I neonati rispondono agli stimoli tattili. Dolore La ricerca ha ormai dimostrato che i neonati provano dolore.

75 Sviluppo sensoriale e percettivo
Altri sensi Olfatto I neonati distinguono odori diversi. Gusto La sensibilità al gusto può presentarsi anche prima della nascita.

76 Sviluppo sensoriale e percettivo
Percezione intermodale L’abilità di integrare le informazioni provenienti da due o più modalità sensoriali, come ad esempio vista e udito. Forme rudimentali ed esplorative di percezione intermodale sono presenti nei neonati.

77 Coppia percettivo-motoria
Lo sviluppo percettivo e motorio non avvengono isolatamente ma insieme, perciò la percezione e l’azione sono da considerarsi in coppia. I bambini coordinano i loro movimenti con le informazioni percettive per imparare come stare in equilibrio, come raggiungere gli oggetti nello spazio e muoversi attraverso diverse superfici.

78 Coppia percettivo-motoria
L’azione informa la percezione: ad esempio, muoversi nell’ambiente fornisce insegnamenti ai bambini su come oggetti e persone appaiano diversi se guardati da punti di vista differenti, o se una superficie sosterrà il loro peso o meno. Gli individui percepiscono al fine di muoversi e si muovono al fine di avere percezioni.

79 Stato psico-fisico del neonato
Disturbi diagnosticati nell’infanzia e nella fanciullezza con origini genetiche Ritardo mentale Disturbi dell’apprendimento Disturbo delle capacità motorie Disturbo della comunicazione Disturbi pervasivi dello sviluppo Disturbi da deficit dell’attenzione Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione Disturbi da tic Disturbi dell’evacuazione

80 Stato psico-fisico del neonato
Ritardo mentale Criteri diagnostici: Funzionamento intellettivo significativamente al di sotto della media: QI < 70 Concomitanti deficit o compromissioni nel funzionamento adattivo Esordio prima dei 18 anni di età Livelli di Ritardo mentale: RML : QI da a 70 RMM: QI da a 50-55 RMG: QI da a 35-40 RMGs: QI < 20-25

81 Stato psico-fisico del neonato
Ritardo mentale Fattori eziologici possono essere: biologici – psicosociali - combinazione di entrambi Nel 30-40% dei casi è difficile stabilire una eziologia chiara Principali fattori predisponenti: 1. ereditarietà (es. aberrazioni cromosomiche, malattie genetiche) 2. alterazioni precoci dello sviluppo embrionale (es. mutazioni cromosomiche, fattori teratogeni) 3. influenze ambientali (es. carenze nell’accudimento) 4. problemi durante la gravidanza e nel periodo perinatale (es. malnutrizione feto, ipossia) 5. condizioni mediche generali nell’infanzia e nella fanc. (es. infezioni, traumi, avvelenamenti)

82 Un caso particolare di ritardo mentale
Idiot savant

83 Ritardo mentale Idiot savant Persone affette da una sindrome descritta per la prima volta nel 1887 dallo psicologo Duckett Sindrome prevalentemente congenita Può manifestarsi nei casi di autismo Compromissione prevalente dell’emisfero sinistro Q.I. < a 25 ma con genialità non uniforme in uno dei seguenti ambiti: musica (limitata nella quasi totalità dei casi al pianoforte) arte abilità meccaniche memoria prodigiosa calcolo veloce Questa sindrome interessa soprattutto soggetti di sesso maschile e affetti da patologia autistica.

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