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1 Economia italiana: quali prospettive dopo la crisi Giovanni Zanetti.

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Presentazione sul tema: "1 Economia italiana: quali prospettive dopo la crisi Giovanni Zanetti."— Transcript della presentazione:

1 1 Economia italiana: quali prospettive dopo la crisi Giovanni Zanetti

2 2 Indice 1.La situazione attuale 2.Dati fino al manifestarsi della crisi 3.Insufficienza di competitività 4.Cause del deficit di efficienza 5.Individuazione dei settori promettenti 6.Conclusioni: una politica industriale per il ritorno allo sviluppo

3 33 Crescita fra il 2006 e il 2007  Fonte: IMF data mapper

4 44 Crescita fra il 2008 e il 2009  Fonte: IMF data mapper

5 55 Crescita fra il 2009 e il 2010  Fonte: IMF data mapper

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9 9 Indice 1.La situazione attuale 2.Dati fino al manifestarsi della crisi 3.Insufficienza di competitività 4.Cause del deficit di efficienza 5.Individuazione dei settori promettenti 6.Conclusioni: una politica industriale per il ritorno allo sviluppo

10 10 Il divario Italia – Europa - USA Fonte: FMI

11 11 Il divario fra i Paesi europei Fonte: FMI, World Economic Outlook, Ottobre 2007

12 12 Tassi di variazione del PIL pr cost. $ PPP Fonte: elaborazione su dati OCDE

13 13 Tassi medi annui % di variazione del Pil a prezzi costanti e PPP Fonte: elaborazione su dati OCDE

14 14 Tassi di variazione del PIL pr cost. $ PPP Fonte: elaborazione su dati OCDE

15 15 Variazione del Pil in economie sviluppate ed emergenti (tassi annui %)

16 16 Indici della produzione industriale nella crisi recente

17 17 Componenti della domanda aggregata – contributi alla crescita del Pil – Italia (variazioni medie annue %)

18 18 Componenti della domanda aggregata – contributi alla crescita del Pil – Italia (%)

19 19 Il ruolo delle esportazioni competitività e quote di mercato

20 20 Indicatori di competitività (Banca d’Italia) con prezzi del settore manifatturiero. 1999 = 100 Aumenti indicano perdita di competitività

21 21 Indicatori di competitività per l’Italia e i maggiori paesi dell’area dell’euro (1) (indici: 1999=100)

22 22 Quote di mercato delle esportazioni (valori medi annui) Fonte: elaborazione su dati OCDE valori a prezzi correnti e a cambi correnti

23 23 Variazioni % delle quote di mercato delle esportazioni Fonte: elaborazione su dati OCDE valori a prezzi correnti e a cambi correnti

24 24 VARIAZIONE PILEXPORT PERDITA COMPETITIVITA’ AUMENTO CLUP INEFFICIENZA ALLOCAZIONE RISORSE INSUFFICIENZA PRODUTTIVITA’ AUMENTO C. FATTORI (es. LAVORO) BARRIERE ALL’ENTRATA COSTI DELLE TRANSAZIONI

25 25 Il contesto Peggioramento dei tassi di crescita della produttività Fattori storici Barriere all‘entrata Costi delle transazioni Squilibri dimensionale e settoriale Limiti istituzionali Carenze nelle istituzioni finanziarie Insufficienza di competitività Inefficienza allocazione risorse

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30 30 Produttività del lavoro Ind. Manif. n. Indici 1990 - 2008

31 31 Produttività del lavoro Ind. Manif. Medie mobili (5 anni) dei Tassi annui % di variazione

32 32 Tassi medi annui % di variazione della produttività del lavoro Fonte elaborazioni su dati KLEMS (per il Giappone l’ultimo periodo termina nel 2006)

33 33 Tassi medi annui % di variazione della produttività totale Fonte elaborazioni su dati KLEMS (per il Giappone l’ultimo periodo termina nel 2006)

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35 35 L’indice di Lafay j i  Per ciascun settore j e ciascuna regione i : x m x e m: esportazioni e le importazioni di manufatti in valore; ponderazione della differenza fra il saldo normalizzato settoriale e quello totale (il termine nella prima parentesi quadra) con la rilevanza del settore negli scambi complessivi (il termine nella seconda parentesi quadra); valori positivi (negativi) dell’indice per un determinato settore indicano che la regione è specializzata (despecializzata) in quel ramo produttivo. Per costruzione la somma degli indici di Lafay per una stessa regione è pari a zero.

36 36 Indice cumulato di Lafay

37 37 Dinamica dell’indice di Lafay

38 38 L’indice di Lafay per l’Italia  Dinamica dell’indice di Lafay cumulato per l’Italia dal 1975 al 2000 Fonte: nostre elaborazioni

39 39 L’indice di Lafay per il Regno Unito Fonte: nostre elaborazioni

40 40 L’indice di Lafay per gli Stati Uniti Fonte: nostre elaborazioni

41 41 La catena di fornitura Fonte: Chevron

42 42 Esempio di filiera internazionale

43 43 Distribuzione del valore aggiunto, quota pagata al capitale Fonte: elaborazioni su dati KLEMS (per il Giappone l’ultimo periodo termina nel 2006)

44 44 Distribuzione del valore aggiunto, quota % pagata al capitale (variazioni tra l’anno di inizio e quello di fine periodo) Fonte: elaborazioni su dati KLEMS (per il Giappone l’ultimo periodo termina nel 2006)

45 45 Quota di valore aggiunto pagata al lavoro Salario reale Prezzi relativi (deflatore del VA / indice dei prezzi al consumo) Produttività del lavoro

46 46 Relazione tra tassi medi annui di variazione della produttività del lavoro e tassi di variazione medi del salario reale Fonte elaborazioni su dati KLEMS (per il Giappone l’ultimo periodo termina nel 2006)

47 47 Legenda Le sigle dei paesi sono: –I Italia –F Francia –JGiappone –KUnited Kingdom –SUSA I numeri 1,2,3,4 si riferiscono rispettivamente ai periodi: 70-80 80 -90 80-00 00-07

48 48 Relazione tra tassi medi annui di variazione dei prezzi relativi nell’industria manifatturiera e tassi di variazione medi del salario reale Fonte elaborazioni su dati KLEMS (per il Giappone l’ultimo periodo termina nel 2006)

49 49 Investimenti lordi in percentuale del Reddito Nazionale lordo

50 50 Tassi di variazioni medi annui % dei servizi di capitale ICT per ora di lavoro

51 51 Ore lavorate da occupati altamente qualificati (% del totale)

52 52 Risorse destinate alla ricerca nei principali paesi industriali (% del PIL) Fonte: Eurostat e OECD

53 53 Risorse pubbliche e private destinate alla ricerca. (composizione percentuale) Fonte: Eurostat e OECD

54 54 I primi 5 settori industriali Var. 2000 - 2008 Produzione e distr. di energia elettrica, gas e acqua4,040,6 Fabbr. di prod. farmaceutici, chimici e botanici1,380,4 Fabbr. della pasta-carta, della carta e dei prodotti di carta1,060,4 Estrazione di minerali non energetici1,060,1 Fabbr. e lav. dei prodotti in metallo, esclusi macc.0,653,0 Var % prod lav peso

55 55 Analisi della crescita della produttività Settori in cui il valore aggiunto e la produttività crescono di più.. ma il valore aggiunto cresce più della produttività del lavoro … creazione di occupazione grazie alla crescita

56 56 Terzo e quarto quartile delle variazioni di prod e va ma con var % occupazione >0

57 57 Terzo e quarto quartile delle variazioni di prod e va ma con var % occupazione >0

58 58 Contributi alla variazione delle esportazioni (quota % delle singole variazioni sulla variazione totale = 100) primi 10 prodotti Fonte: elaborazioni su dati Istat

59 59 Contributi alla variazione delle esportazioni (quota % delle singole variazioni sulla variazione totale = 100) ultimi 10 prodotti Fonte: elaborazioni su dati Istat

60 60 LINEE DI INTERVENTO Lo sviluppo del sistema Paese richiede dunque una maggiore concentrazione di imprese collocabili in settori di eccellenza; stante la specializzazione produttiva e dimensionale dell’industria italiana – occorre divenire parte di filiere internazionali, con apporti specifici di beni intermedi in una catena di valore globale.

61 61 LINEE DI INTERVENTO A questo fine è indispensabile riuscire ad interfacciarsi proficuamente con il proprio mercato, costituito sia dalle imprese a valle nella filiera sia dai consumatori finali.

62 62 LINEE DI INTERVENTO L’incentivazione a queste tipologie di imprese si sviluppa attraverso due fasi distinte: - da una parte, tramite incentivi economici destinandoli, diversamente dal passato, alle imprese operanti nei settori di eccellenza; - dall’altra migliorando le condizioni di contesto entro cui esse operano.

63 63 LINEE DI INTERVENTO Oltre all’opera di semplificazione burocratica si prospetta l’urgenza di un intervento finalizzato al potenziamento delle infrastrutture di telecomunicazione, in particolare a livello digitale.

64 64 LINEE DI INTERVENTO Le imprese potenzialmente interessate possono essere agevolate dalla fase di profonda evoluzione generata dalla digitalizzazione sul sistema produttivo, portando ad un incremento delle relazioni reticolari.

65 65 LINEE DI INTERVENTO Ne possono derivare sviluppi della sub-fornitura (Rossi, 2006), e la nascita delle cosiddette “micro- multinazionali”, caratterizzate da produzione, vendita e relazioni di fornitura globali e al contempo da dimensioni limitate, al di sotto dei venti dipendenti.

66 66 LINEE DI INTERVENTO Occorre aumentare la capacità, ammodernando la rete Internet. Sono disponibili a tal proposito almeno due soluzioni tecnologiche: quella satellitare e quella rappresentata della fibra ottica. Le opzioni richiedono investimenti in alte tecnologie, meritevoli di attenzione a livello pubblico.


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