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Momenti di intimità con Padre Pio Libro I dell’epistolario: corrispondenza con i Direttori Spirituali, padre Benedetto e padre Agostino, negli anni 1910-1922.

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2 Momenti di intimità con Padre Pio Libro I dell’epistolario: corrispondenza con i Direttori Spirituali, padre Benedetto e padre Agostino, negli anni 1910-1922 PRIMO periodo mag.1909- feb.1916: n. 163 di Padre Pio n. 122 di padre Agostino n. 38 di padre Benedetto SECONDO periodo feb.1916- set.1918: n. 99 di Padre Pio n. 57 di padre Agostino n. 28 di padre Benedetto TERZO periodo set.1918- mag.1922: n. 72 di Padre Pio n. 18 di padre Agostino n. 36 di padre Benedetto 1887-1968

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4 … mi trovo nelle mani del demonio, che si sforza di strapparmi dalle braccia di Gesù. (n. 25/1910) Il demonio mi vuole per sé ad ogni costo. (n. 28/1911).. con fiducia mi gitto nelle braccia di Gesù ed avvenga poi quello che lui ha decretato …. (n. 29/1911)

5 Dal giovedì sera fino al sabato, come anche il martedì è una tragedia dolorosa per me. Il cuore, le mani ed i piedi sembrami che siano trapassati da una spada; tanto è il dolore che ne sento. (n. 68/1912) Un fuoco misterioso sentivo dalla parte del cuore, che non ho potuto capire. Sentivo il bisogno di applicarci del ghiaccio per estinguere questo fuoco che mi va consumando. (n. 76/1912)

6 … mille fiamme mi consumano; sento di morire continuamente e pur sempre vivo. (n. 126/1913) Mi sento tutto bruciare senza fuoco; mi sento stretto e legato al Figlio per mezzo di questa Madre, senza neanche vedere le catene che tanto stretto mi tengono …

7 ……in un subito, senza sapere ciò donde, né come, mi sento percosso quasi da colpo di fulmine e come trapassato da saetta di fuoco. (n. 130/1913) Spesso mi accade che mentre me ne sto tutto in me stesso mi avviene che ad un menomo pensiero che la morte possa tardare a venire per unirmi a Dio ….

8 Tanti anni sono stato alla scuola del dolore, senza avere imparato nulla. Siane eternamente benedetta la misericordia infinita del nostro Dio, che ha tanta bontà e pazienza di sopportarmi in pace! (n. 138/1913)

9 Adesso è Dio stesso quello che immediatamente agisce ed opera nel centro dell’anima …. (n. 176/1914)

10 Vi sono certi momenti in cui sul cielo dell’anima mia si addensano nubi sì oscure e sì tenebrose, da non lasciare intravedere neanche debolmente raggio di luce. E’ l’alta notte per la povera anima. Tutto l’inferno su di lei si riversa con i suoi ruggiti cavernosi.... Lo strazio che prova la povera anima è tale, che non saprei differenziarlo dalle pene atrocissime che soffrono i dannati nell’inferno. (n. 186/1914)

11 Quante lagrime ho versato per tale mia somma sventura, ben meritata per i tanti miei peccati, dei quali mi sono reso colpevole davanti a Dio! (n. 233/1915)

12 ….. Il Calvario è il monte dei santi; ma al di là si passa ad un altro monte, che denominasi Tabor. (n. 364/1916) Non si perviene a salvezza senza attraversare il burrascoso mare, sempre minacciante rovina. …..

13 … sono crocifisso d’amore! Non ne posso proprio più … (n. 235/1915) La mia crisi è estremamente angosciosa. Pregate Gesù per me ….(n. 236/1915)

14 Sono divenuto cieco completamente solo vedo con chiarezza … la mia nullità … (n. 359/1916) …la notte si sta facendo sempre più alta. La tempesta sempre più aspra; la lotta sempre più incalzante e tutto minaccia per la sommersione della povera navicella del mio spirito. Nessun conforto scende nell’anima mia. …

15 Sento tutto il peso della solitudine ….. Io mi sento solo a combattere, di giorno e di notte, e non mi accorgo di altro se non che della mano di Dio, che si va sempre più aggravando sopra di me. A me sembra che Iddio si sia ritirato completamente…. (n. 374/1916)

16 Rammentatevi che sono un povero cieco in ciò che riguarda il mio povero spirito ed ho bisogno assolutamente della voce dell’autorità … (n. 390/1917)

17 … soffro dolori anche fisici insopportabili …. Le ansie amorose …. da alcuni giorni in qua le sento in me più intime e più vive, che producono nell’intimo dello spirito un non so che d’infiammazione. (n. 392/1917)

18 In quanto allo spirito brevi sprazzi di luce di tanto in tanto e poi buio pesto. Fiat. (n. 404/1917) Il mio spirito versa in gravissime condizioni. Tutto è buio, tutto è spavento. Quando vedrò la luce? Posso sperarla? (n. 405/1917)

19 … l’anima mia in questi giorni è discesa nell’inferno; ancora una volta il Signore mi ha esposto al furore di satana. I di lui assalti sono violenti ed assidui …. vuole strapparmi dal cuore ciò che in esso vi è di più sacro: la fede. Mi assale di giorno in tutte le ore; mi amareggia il sonno nelle ore della notte. (n. 448/1917)

20 Io mi sento spezzare questo cuore. Non ho dove posarlo. Potessi almeno avere la soddisfazione di sfogare questo interno martirio colle lacrime. Il dolore è grande e me l’ha pietrificato. Adesso sì comprendo, o Gesù, perché la madre tua ammirandoti sulla croce non pianse. (n. 463/1918)

21 … timore, che dal continuo mi agita. E forse con ragione, perché credo che la mia vita sia stata un continuo offendere Dio; ed ingannati siano stati ancora sul mio conto i miei confessori e la stessa mia guida. E tutto per giusto castigo di Dio …… sono per naufragare nel pelago delle amarezze e sotto il peso della prova. (n. 479/1918)

22 Io non ho quasi più fede: sono impotente a innalzarmi sulle ali fortunate della speranza …… Non ho carità per il prossimo … giustamente Iddio mi va sempre più rigettando dal suo cuore. (n. 490/1918) Io non ho più vita e con questa morte strozzante nell’anima nulla più afferro a vivere; e nessuna notizia val più a diradare questo mio sonno mortale. (n. 488/1918)

23 …. mi sentii piombare in questa sì dura prigione e sentii tutto il fragore della porta di questa prigione che mi si rinchiudeva dentro. Mi sentii stretto da durissimi ceppi, e mi sentii subito venir meno alla vita. Da quel momento mi sento nell’inferno, senza alcuna sosta nemmeno per un istante. (n. 497/1918)

24 Cosa io soffrii in questo periodo sì luttuoso io non so dirlo. Persino le viscere vedevo che venivano strappate e stiracchiate dietro di quell’arnese, ed il tutto era messo a ferro e fuoco. Da quel giorno in qua io sono stato ferito a morte. Sento nel più intimo dell’anima una ferita che è sempre aperta, che mi fa spasimare assiduamente (n. 500/1918)

25 Io mi veggo sommerso in un oceano di fuoco, la ferita che mi venne riaperta sanguina e sanguina sempre. Dessa sola basterebbe a darmi mille e più volte la morte.. Ho assiduo satana presso di me ….. Fo tutti gli sforzi per combatterlo, ma mi accorgo di essere impotente.. (n. 504/1918) Tutto il mio interno piove sangue e più volte l’occhio è costretto a rassegnarsi a vederlo scorrere anche al di fuori. (n. 508/1918)

26 Da più giorni avverto in me una cosa simile ad una lamina di ferro che dalla parte bassa del cuore si estende sino a sotto la spalla destra in linea trasversale. Mi causa dolore acerbissimo e non mi lascia prendere un po’ di riposo. (n. 515/1918)

27 Sono ormai diciannove ore di lavoro che vado sostenendo, senza un po’ di sosta. Pazienza! (n. 545/1919) Non ho un minuto libero: tutto il tempo è speso nel prosciogliere i fratelli dai lacci di satana. (n. 537/1919)

28 … mi trovo in uno stato d’animo assai tempestoso. …. Come farò a rimuovere queste spine che mi lacerano il cuore? (n. 568/1920)

29 Alle prove vecchie di cui già sapete, se ne è aggiunta un’altra di nuovo genere, quella di essere di peso e di disgusto a tutti, ai fratelli specialmente. …. E’ tanto acuta questa prova… (n. 600/1921) Ho lavorato, voglio lavorare; ho pregato voglio pregare; ho vegliato, voglio vegliare; ho pianto e voglio piangere sempre per i miei fratelli … (n. 609/1921)

30 Il pensiero di non essere in grazia agli occhi di Dio, il dubbio dell’abuso dei santi sacramenti, il non aver trattato santamente le cose sante, il non essermi confessato tutto e bene è una spina che mi lacera continuamente il cuore e non so a quale santo più votarmi, non so quale mezzo più adoperare (n. 617/1922) Mi sento estenuato di forze sia fisiche che morali; prego ma nessun raggio di luce viene dall’alto: il mio continuo chiedere aiuto all’Altissimo mi fa seccare la gola. Mio Dio chi mi libererà da questa dura prigione, da questo duplicato inferno? (n. 618/1922)

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