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PubblicatoCarlota Capone Modificato 10 anni fa
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DIRITTO SINDACALE Lezione 2 a.a. 2006-2007 Piera Campanella
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IL PERIODO CORPORATIVO Si registra il passaggio da un sistema caratterizzato dallastensione legislativa ad un sistema minutamente regolato dalla legge in funzione repressiva del conflitto sindacale
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GLI EVENTI PRECEDENTI 1919 le lotte sindacali esplosero nelle fabbriche; elezione dei primi consigli di fabbrica (CdF) anche su sollecitazione dei comunisti di Ordine Nuovo. Fiat Torino (Commissioni interne) Elezioni dei rappresentanti dei lavoratori (commissari di reparto) che costituirono il CdF, al cui interno venne eletto un esecutivo con le funzioni della commissione interna Lesperienza durò poco, seguita come fu, da una forte offensiva padronale.
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VERSO LA SOPPRESSIONE DEL PLURALISMO SINDACALE 1921-1922: Unione federale italiana delle Corporazioni, poi divenuta Confederazioni delle Corporazioni 1923: si stringe il rapporto con il Partito nazionale fascista per strappare la rappresentanza dei lavoratori alle tradizionali organizzazioni socialiste e cattoliche. Viene stipulato un accordo con Confindustria per la collaborazione con i sindacati fascisti 1925: Accordo di Palazzo Vidoni: riconoscimento reciproco delle Confederazioni; soppressione Commissioni interne e devoluzione delle funzioni al sindacato fascista locale. L. n. 563 del 1926: La nuova disciplina dei rapporti sindacali 1927: Si scioglie la CGdL, ricostituita poi solo clandestinamente.
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LA LEGGE N. 563 DEL 1926 Conservazione solo formale della libertà sindacale Sopravvivenza solo teorica dei sindacati non riconosciuti Controllo molto penetrante sulle organizzazioni sindacali riconosciute, che acquisivano, ciascuna per ogni categoria produttiva, la natura di enti pubblici e la rappresentanza legale con possibilità di stipulare contratti collettivi erga omnes La repressione penale del conflitto collettivo Lattribuzione delle controversie di lavoro ad una speciale magistratura del lavoro La istituzione delle Corporazioni, organismi statali settoriali composti da rappresentanti dei lavoratori e degli imprenditori, con la funzione di regolare non solo i rapporti collettivi di lavoro, ma lintera attività economica nellinteresse superiore della produzione nazionale. Nel perseguimento di tale interesse pubblico e nazionale avrebbe dovuto trovare composizione (e dissoluzione) il conflitto (di classe) tra capitale e lavoro.
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IL CONTRATTO COLLETTIVO CORPORATIVO La funzione: Nel contratto collettivo (nazionale) corporativo trova espressione la solidarietà tra i vari fattori della produzione (capitale e lavoro) mediante la conciliazione di opposti interessi dei datori e dei lavoratori e la loro subordinazione agli interessi superiori della produzione nazionale Natura: Contratto di diritto pubblico, fonte del diritto come la legge, tipico e nominato, disciplinato dalle norme del libro V del codice civile Efficacia: Erga omnes come la legge (art. 2070 c.c.) Inderogabile con efficacia reale (art. 2077 c.c.)
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LA CADUTA DEL REGIME CORPORATIVO 1943: ripristino delle Commissioni interne e stipula del primo contratto collettivo post-corporativo 1944: con il decreto luogotenenziale n. 369 si chiude la parentesi corporativa: scioglimento dei sindacati fascisti e ultrattività del contratti collettivi corporativi 1944: con il Patto di Roma si costituisce la CGIL unitaria, espressione delle forze partitiche egemoni del tempo (DC, PSI, PCI). La CGIL diventa in pochi anni una struttura di massa di ampio prestigio politico: da 1 milione di iscritti nel 1944 passa a 6 milioni di iscritti nel 1946. 1948: La maggioranza di PCI e PSI nella CGIL non corrispondono più alla maggioranza di governo (di centro-destra): scissione della CGIL e fine dellunità sindacale 1950: Con luscita di una parte dei socialisti e dei democristiani nascono CISL e UIL. Nello stesso anno vede la luce anche la CISNAL, confederazione di ispirazione corporativa.
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