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CRISI E RIPRESA NEI PRODOTTI DI GAMMA MEDIO-ALTA Roberto Monducci Filippo Oropallo Istituto nazionale di statistica Intervento al convegno su: Esportare.

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1 CRISI E RIPRESA NEI PRODOTTI DI GAMMA MEDIO-ALTA Roberto Monducci Filippo Oropallo Istituto nazionale di statistica Intervento al convegno su: Esportare la dolce vita. Il bello e ben fatto italiano alle prese con i nuovi mercati Milano, 11 luglio2011, Assolombarda

2 2 1.Le tendenze recenti del commercio estero dellItalia 2.Le esportazioni di beni di consumo di gamma medio-alta (GMA) 3.Le dinamiche delle imprese che esportano prevalentemente prodotti GMA

3 3 Ripresa dellexport ma perdita di quote di mercato 2010: forte ripresa degli scambi commerciali con lestero dellItalia (+15,8% per le esportazioni e +23,4% per le importazioni). Solo lexport di beni di consumo non durevoli è tornato ai livelli pre-crisi. I beni di consumo durevoli presentano il più ampio gap. Debolezza della ripresa verso lUe, recupero verso i paesi extra-Ue. Anche nel 2010 perdita di quota di mercato dellItalia * (-0,7 punti rispetto al 2007, dal 4,8% al 4,1%). Calo di quota anche per Germania (da 12,6% a 11,3%) e Francia (da 5,1% a 4,5%). Perdite di quote rilevanti in alcuni importanti settori di specializzazione: tessile (da 7,4% a 5,7%), pelle (da 15,6% a 12,8%), minerali non metalliferi (da 8,9% a 7,1%), mobili (da 11,8% a 9,3%). Maggiore tenuta nei macchinari (da 7,6% a 6,6%), nei prodotti in metallo (da 7,1% a 6,4%), negli alimentari (da 4,2% a 3,9%). * Quota calcolata sulle esportazioni di 49 paesi che rappresentano il 90% del commercio mondiale di manufatti. 1) Le tendenze recenti del commercio estero dellItalia (1)

4 4 Peggioramento del saldo Aumento sostanziale del disavanzo commerciale: nel 2010 ha superato i 29 miliardi di euro (era di 13 miliardi nel 2008). Riduzione surplus: 5,1 miliardi per i beni strumentali; 4,4 miliardi per i beni di consumo durevoli; lattivo dei beni di consumo non durevoli si è trasformato in un disavanzo di 1,9 miliardi. Recupero parziale del numero di operatori commerciali presenti sui mercati esteri 2010: 206mila operatori allesportazione; recupero della presenza commerciale italiana allestero (+6% sul 2009 e livello in linea con quello del 2008). Al netto dei microesportatori (operatori con meno di 75mila euro) il numero di operatori (circa 77mila) aumenta del 3,8% sul 2009 ma è inferiore del 4,8% rispetto al 2008. Aumento della concentrazione: i top 1.000 spiegano il 49,1% del valore dellexport nel 2010, contro il 48,4% del 2008. Dinamiche interne: tra il 2008 e il 2010 il 12% degli operatori passa ad una classe di valore di export inferiore e il 9% ad una superiore. 1) Le tendenze recenti del commercio estero dellItalia (2)

5 5 Accelerazione della crescita dellexport nei primi mesi del 2011 Primo trimestre 2011: accelerazione della crescita dellexport (+4,9% congiunturale e +18,4% tendenziale), trainata dalle vendite sui mercati extra-Ue (+7,5% e +23%) e dal recupero della meccanica strumentale e dei prodotti intermedi. Rispetto ai livelli massimi pre-crisi (primo trimestre 2008): export inferiore del 3,4% in totale, del 7,4% verso i paesi Ue, superiore del 2,4% verso larea extra-Ue. Difficoltà verso larea U: debolezza verso Spagna (-23% rispetto ai primi tre mesi del 2008), e Regno Unito (-14%). Perdite minori verso la Francia (-4%); recupero quasi completo verso la Germania (-0,8%). Crescita tendenziale dei volumi esportati (+8,4%) superiore a quella delle importazioni, in un contesto di peggioramento della ragione di scambio, sia complessiva sia al netto dei prodotti energetici. Deficit commerciale: 14,2 miliardi, in aumento rispetto agli 8,6 miliardi del primo trimestre del 2010. 1) Le tendenze recenti del commercio estero dellItalia (3)

6 6 Individuazione dei prodotti di consumo di gamma medio-alta (GMA) Macrosettori: alimentari (ca, 10 e 11), abbigliamento (cb, 14 15.2 e 15.12), arredamento (31) secondo i codici Ateco 2007. Prodotti: i codici sh6 che fanno parte dei tre macrosettori sono 592 su un totale di 5070 codici nel 2010. Selezione di 466 prodotti in base al seguente criterio: almeno il 50% del valore delle esportazioni della voce sh6 riconducibile a operatori con vmu medio 2010 superiore del 20% alla media mondiale. Selezione basata sullanalisi dei livelli medi annui dei vmu 2010 di 252.000 operatori (molti compaiono nellexport di più di un prodotto). Totale prodotti GMA: 39,5 mld di euro nel 2010. Sono l11,7% dellexport totale ed il 40,2% dei beni di consumo. Il 57,8% è composto da vendite verso i paesi Ue. Il 61,6% è del valore è realizzato dai prodotti di abbigliamento, il 24,2% dai prodotti alimentari ed il 14,2% dai prodotti di arredamento. I prodotti GMA rappresentano il 43% dellexport per lalimentare, l86% per labbigliamento ed il 72% per larredamento. 2) Le esportazioni di beni di consumo di gamma medio-alta (GMA)(1)

7 7 Le tendenze dellexport di prodotti GMA nel 2007-2010 ed recupero del primo trimestre del 2011 sul primo del 2008 (pre-crisi) 2007-2010: -6,3% per GMA e -2,6% per i beni di consumo Dinamiche GMA fortemente eterogenee: alimentari +15%, abbigliamento -9,6%, arredamento -22,3%. 2) Le esportazioni di beni di consumo di gamma medio-alta (GMA)(2) Confronto I trim. 2008 e 2011: -3,8% per GMA e -1,5% per beni di consumo; forte differenze tra i diversi settori. Aumenta fortemente il peso degli alimentari sui GMA: da 17,6% a 21,3%. Calo per arredamento (da 15,1% a 12,4%) e abbigliamento (da 67,3% a 66,3%). 2007=100

8 8 Dinamiche dei prodotti GMA per area di sbocco I trim. 2011: GMA ancora al di sotto dei livelli del I trim. 2008 per entrambe le aree (-3,9% verso Ue e -3,6% verso extra-Ue). Il gap di crescita dei prodotti GMA rispetto al totale dei beni di consumo è molto più ampio per i flussi verso i paesi extra-Ue. Conferma del dinamismo dei prodotti alimentari, tenuta maggiore dellabbigliamento nellarea Ue. 2) Le esportazioni di beni di consumo di gamma medio-alta (GMA)(3) 2007=100

9 9 Le imprese che esportano prodotti GMA nel 2008-2010 Panel di circa 45mila imprese manifatturiere esportatrici presenti sia nel primo semestre del 2008 sia nel secondo semestre del 2010. Coprono oltre il 90% del valore dellexport industriale. Selezione di un sottoinsieme di 6mila imprese che esportano prevalentemente prodotti GMA. Oltre la metà delle imprese GMA hanno recuperato il livello pre-crisi Rispetto al primo semestre del 2008, nella seconda metà del 2010 il 50,8% delle imprese GMA aumentano il livello di export (46,6% il dato medio manifatturiero). Lincidenza di imprese GMA che hanno recuperato i livelli di export pre-crisi diminuisce allaumentare della dimensione media aziendale: 52,5% nelle microimprese (con 1-9 addetti); 51,1% nelle piccole imprese (con 10-49 addetti); 46,2% nelle medie imprese (con 50-249 addetti); 39,2% nelle grandi imprese (con 250 e più addetti). 3) Le dinamiche delle imprese esportatrici di prodotti GMA (1)

10 10 La dinamica delle vendite allestero delle imprese che esportano prevalentemente prodotti GMA, per dimensione dimpresa e mercato Export verso Ue: forte divaricazione tra micro e piccole imprese (in recupero sul 2008) e dimensioni maggiori. Export verso extra-Ue: maggiore profondità della caduta del 2009; omogeneità del profilo ciclico; buona performance delle grandi imprese; difficoltà per le imprese minori. 3) Le dinamiche delle imprese esportatrici di prodotti GMA (2)

11 11 Il sistema esportatore mostra ancora difficoltà di recupero, soprattutto verso larea Ue. La riclassificazione dei prodotti esportati per identificare il segmento della gamma medio-alta, effettuata in base a criteri merceologici e di prezzo (VMU), consente di cogliere specificità relative ai settori, alle dimensioni dimpresa, alle aree di sbocco: Prodotti GMA: difficoltà di recupero, comparativamente superiori a quelle rilevabili per il complesso dei beni di consumo. Settori: notevole performance del comparto alimentare; gravi, persistenti e generalizzate difficoltà per larredamento; lento recupero per labbigliamento. Imprese: significative differenze dimensionali e per area di sbocco; buona performance delle piccole imprese nellarea Ue e delle grandi imprese verso i paesi extra-Ue. Lo sviluppo ed il potenziamento del sistema informativo statistico Istat sulle imprese internazionalizzate consente elaborazioni dei dati e analisi fortemente orientate al monitoraggio di segmenti specifici del sistema, integrando dati sui flussi commerciali con dati strutturali ed economici sulle imprese esportatrici. Considerazioni conclusive


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