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LA POLARIZZAZIONE.

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Presentazione sul tema: "LA POLARIZZAZIONE."— Transcript della presentazione:

1 LA POLARIZZAZIONE

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3 è possibile però far oscillare la luce in una sola direzione e trasformarla così da non polarizzata a polarizzata linearmente.

4 Il PROCESSO DI POLARIZZAZIONE
La luce naturale non è polarizzata in quanto prodotta da da cariche elettriche che oscillano in tutte le direzioni Il PROCESSO DI POLARIZZAZIONE consiste nel far passare la luce non polarizzata attraverso un apposito filtro che ne lascia passare solo la componente iniziale che oscillava nella stessa direzione di polarizzazione del filtro

5 ESPERIENZA:Verifica Legge Di Malus
I = I0 cos2 

6 MODO DI OPERARE strumentazione Collocare i polarizzatori tra la sorgente di luce e il fotometro Disporre un polarizzatore con angolo a 90° e ruotare l'altro sino a che la trasmissione di luce sia minima ossia i loro assi perpendicolari fra loro Collocare la lente convergente tra il polarizzatore e la sorgente di luce

7 Partire a registrare i dati dal valore minimo di intensità luminosa (90°) e successivamente diminuire l'angolo sempre di 10° sino ad arrivare a 0° in cui l'intensità luminosa dovrebbe essere massima. dati riscontrati analogico digitale

8 STRUMENTI UTILIZZATI Sorgente di luce puntiforme Banco Ottico
Filtri Di Densità Fotometro Polarizzatore Lente Convergente

9 I = I0 cos2 

10 I/I0=cos2

11 SPETTRI DI ASSORBIMENTO
Si chiama spettro di assorbimento di una sostanza lo spettro prodotto per assorbimento di radiazioni elettromagnetiche per determinate frequenze da parte della sostanza.

12 Rilevatore d'intensità
Per attuare la sperimentazione abbiamo avuto bisogno di: Sorgente luminosa Monocromatore fibra ottica Rilevatore d'intensità

13 IL MONOCROMATORE

14 LA FIBRA OTTICA

15 Rilevatore (sensibilità 0,001 microWatt)‏

16 COME FUNZIONA? Nella sorgente (una lampada alogena) viene prodotta una luce bianca, la quale passa nel monocromatore. All’ interno del monocromatore c’ è un elemento dispersivo: un reticolo di diffrazione, che grazie a particolari angolature e ad un sistema di specchi scompone la luce bianca nei colori che la costituiscono e inoltre permette di selezionare un solo colore (una sola lunghezza d’ onda). La luce scomposta passa attraverso una fenditura e grazie ad una fibra ottica colpisce il campione e arriva al rilevatore.

17 Variando le lunghezze d’onda, considerate in un intervallo compreso tra 300 e 700 nm, abbiamo prima di tutto raccolto i dati dell’intensità luminosa della sorgente, ottenendo il seguente grafico:

18 Successivamente abbiamo interposto fra la fibra ottica e il diodo rilevatore dei vetrini colorati, e abbiamo ripetuto le misurazioni dell’intensità luminosa.

19 Abbiamo messo in relazione i diversi valori di intensità del vetro giallo e del vetro blu e verde, calcolandone il rapporto (la trasmittanza). Il grafico seguente pone in relazione la trasmittanza in funzione delle lunghezze d’onda. T(λ)=IT(λ)/IO(λ)‏

20 Questo esperimento mostra come la luce possa essere considerata sia come onda che come particella (i fotoni) di energia E=hn. La materia generalmente è costituita da atomi che si legano mettendo in compartecipazione elettroni di legame. Quando i fotoni colpiscono la materia, gli elettroni di legame fra gli atomi si eccitano e saltano su un livello successivo, e la differenza di energia tra i due livelli è pari all'energia dei fotoni incidenti. Ritornando al loro stato (che è meno energetico), emettono l’energia in più sotto forma di fotoni e noi percepiamo una radiazione.


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