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Decreto Legislativo 231/2001 Afol Monza Brianza – 23 luglio 2015

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Presentazione sul tema: "Decreto Legislativo 231/2001 Afol Monza Brianza – 23 luglio 2015"— Transcript della presentazione:

1 Decreto Legislativo 231/2001 Afol Monza Brianza – 23 luglio 2015
Avv. Giorgia Cazzin Piazza Lima n. 1 20124 Milano Decreto Legislativo 231/2001

2 Obiettivi dell’analisi
1. Il Decreto Legislativo n. 231/2001 2. Applicazione del Decreto: cenni relativi al contesto di riferimento 3. Modalità operative di attuazione 4. Alcuni casi concreti 5. La realtà di Afol: attività a rischio e azioni preventive.

3 Il Decreto Legislativo n.231/2001 Aspetti generali
Il Decreto Legislativo dell’8 giugno 2001 recante la “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell’art. 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300” ha introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento la responsabilità in sede penale degli enti, che si aggiunge a quella della persona fisica che ha realizzato materialmente il fatto illecito.

4 Il concetto di responsabilità amministrativa
La responsabilità di cui al DLgs 231/2001 è stata chiamata “amministrativa” solo in ragione degli ostacoli derivanti dall’art. 27 della Costituzione, (“la responsabilità penale è personale”), che escluderebbe una responsabilità penale della persona giuridica. In realtà, la disciplina di cui si tratta, su impulso dell’Unione Europea e dell’OCSE, introduce una vera e propria responsabilità penale della persona giuridica, definita “amministrativa”, per una sorta di compromesso “lessicale”.

5 I soggetti responsabili (art. 1)
I soggetti responsabili nei confronti dei quali possa essere associato il concetto di Responsabilità Amministrativa sono identificabili nei seguenti: Persone giuridiche; Società e associazioni anche prive di personalità giuridica. La norma non si applica ai seguenti soggetti: Stato; enti pubblici territoriali; altri enti pubblici non economici; enti che svolgono funzioni di rilievo costituzionale

6 Responsabilità dell’Ente (art. 5)
Quando “scatta” la responsabilità dell’Ente a norma del decreto? L’Ente è responsabile nel caso in cui: sussistano le fattispecie di reato previste espressamente dal DLgs 231; tali reati siano stati commessi nell’interesse dell’Ente o a suo vantaggio. Si richiede che sussistano entrambe le condizioni.

7 I soggetti attivi (art. 5)
Sono identificate due differenti tipologie di persone fisiche che possano commettere le fattispecie di reato previste dal Decreto: persone che rivestono funzioni di rappresentanza, amministrazione o direzione dell’Ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale o che ne esercitano, anche di fatto, la gestione ed il controllo (“soggetti apicali”); persone sottoposte alla loro direzione o vigilanza (“soggetti in posizione subordinata” o “soggetti sottoposti”).

8 Condizione esimente (art. 6)
L’Ente non può essere considerato responsabile a norma del Decreto se prova che: l’organo dirigente ha adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi nel caso in cui i soggetti che hanno commesso il reato siano in posizione apicale; sia stato definito e implementato un organo di controllo con il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza dei modelli; i singoli soggetti (persone) abbiano commesso il reato eludendo i modelli di organizzazione e gestione.

9 Responsabilità personale
Le sanzioni a carico delle persone fisiche (es. amministratori, dipendenti della società, consulenti, agenti, ecc.) coinvolte nel procedimento penale, che abbiano commesso uno dei reati ex DLgs 231/01, sono infatti disciplinate dalle norme del Codice Penale, a prescindere dal DLgs 231/01, il cui ambito di applicazione riguarda invece le persone giuridiche e le associazioni anche prive di personalità giuridica.

10 Le fattispecie di reato
D. Lgs. 231/2001 L. 48/2008 L. 94/2009 L. 409/01 e L. 99/2009 Artt Reati contro la Pubblica Amministrazione Art.24 bis Delitti informatici e trattamento illecito dei dati Art. 24 ter Delitti di criminalità organizzata Art. 25 bis Falsità in monete, carte di pubblico credito e valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento L. 99/2009 D. Lgs. 61/2002 L. 7/2003 L. 7/2006 Art. 25 bis. 1 Delitti contro l’industria e il commercio Art. 25 ter Reati Societari Art. 25 quater Delitti con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico Art. 25 quater. 1 Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili L. 228/2003 L. 62/2005 L. 123/07 – D. Lgs. 81/08 D. Lgs. 231/2007 Art. 25 quinquies Delitti contro la personalità individuale Art. 25 sexies Abusi di mercato Art. 25 septies Reati in materia di sicurezza e salute lavoro Art. 25 octies Ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e autocorruzione L. 99/2009 L. 116/2009 DLgs 121/2011 L. 146/2006 Art. 25 novies Delitti in materia di violazione del diritto d'autore Art. 25 undecies Reati Ambientali Reati transnazionali Art. 25 decies Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria

11 I soggetti responsabili: onere della prova
L’ente è responsabile nel caso di reati (contemplati dalla norma) commessi “nel suo interesse o a suo vantaggio”: L’onere di provare l’osservanza delle indicazioni previste dalla legge è in capo all’ente (“Presunzione di colpevolezza”) ossia un soggetto che riveste funzioni di rappresentanza, amministrazione o direzione dell’ente o di una sua unità organizzativa anche in via di fatto. da un soggetto in posizione “apicale” da un soggetto in “posizione subordinata” o anche “sottoposto” L’onere di provare l’inosservanza delle indicazioni previste dalla legge è in capo al Pubblico Ministero (“Presunzione di innocenza”) ossia un soggetto sottoposto ai poteri di direzione e controllo dei soggetti “apicali” (ad es. dipendente, consulente, agente ecc.). La responsabilità dell’ente è esclusa “nei casi in cui l’autore abbia commesso il reato nell’esclusivo interesse proprio o di terzi” (art. 5, comma 2, DLgs 231/2001).

12 Condizione esimente (art. 6)
L’esclusione della responsabilità si realizza se l’ente è in grado di provare: REATO COMMESSO DA UN“SOGGETTO IN POSIZIONE APICALE” che ha preventivamente adottato ed efficacemente attuato un Modello di organizzazione e gestione idoneo ad individuare e prevenire reati della specie di quello verificatosi; che il compito di vigilare sul funzionamento e sull’osservanza del Modello e di curare il suo aggiornamento è stato affidato ad un proprio organismo, dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo (cd. “Organismo di Vigilanza” o “OdV”); che l’elusione del Modello è stata attuata in maniera fraudolenta dagli autori del reato; che il reato è stato commesso senza che vi fosse omessa o insufficiente vigilanza da parte dell’Organismo di Vigilanza.

13 Condizione esimente (art. 6)
L'ente é responsabile se la commissione del reato é stata resa possibile dall'inosservanza degli obblighi di direzione o vigilanza. E’ esclusa l'inosservanza degli obblighi di direzione o vigilanza (e quindi la responsabilità dell’ente) se la società, prima della commissione del reato, ha adottato ed efficacemente attuato un Modello di organizzazione, gestione e controllo idoneo a prevenire reati della specie di quello verificatosi, che preveda, in relazione alla natura e alla dimensione dell'organizzazione nonché al tipo di attività svolta, misure idonee a garantire lo svolgimento dell'attività nel rispetto della legge e a scoprire ed eliminare tempestivamente situazioni di rischio. L'efficace attuazione del Modello richiede: a) una verifica periodica e l'eventuale modifica dello stesso quando sono scoperte significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti nell'organizzazione o nell'attività; b) un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel Modello. REATO COMMESSO DA UN “SOGGETTO IN POSIZIONE SUBORDINATA”

14 Sanzioni (art. 9) L’art. 9 del Decreto Legislativo n.231/2001 elenca le sanzioni irrogabili agli enti che sono: sanzioni pecuniarie; sanzioni interdittive; confisca del prezzo o del profitto del reato; pubblicazione della sentenza. In particolare, sono previste: sanzioni che devono sempre essere irrogate tutte le volte che sia stata accertata la sussistenza della responsabilità dell’ente (sanzione pecuniaria e confisca); sanzioni previste solo per alcune fattispecie di reato, nei casi ritenuti più gravi (sanzioni interdittive e pubblicazione della sentenza).

15 Riparazione delle conseguenze del reato (art. 17)
L’ente – in caso di procedimento giudiziale in corso – può evitare tale genere di sanzioni (salva, in ogni caso, l’applicazione di quelle pecuniarie) attuando i comportamenti previsti dall’ art. 17 “Riparazione delle conseguenze del reato” del DLgs 231/2001, ossia: risarcendo il danno in misura integrale ed eliminando le conseguenze dannose o pericolose del reato, o adoperandosi in tal senso; eliminando le carenze organizzative che hanno permesso il reato, adottando e attuando modelli organizzativi idonei alla prevenzione di reati simili; mettendo a disposizione i profitti per la confisca.

16 Caratteristiche del modello (art. 6, c. 2)
Individuazione delle attività nel cui ambito possono essere commessi reati Previsione di specifici protocolli diretti a regolamentare le modalità di svolgimento e di attuazione delle decisioni dell’ente in relazione ai reati da prevenire Individuazione delle modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire il compimento dei reati Previsione degli obblighi di informazione nei confronti dell’Organismo di Vigilanza, deputato a vigilare sul funzionamento e l’osservanza del Modello Introduzione di un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel Modello

17 Organismo di Vigilanza: caratteristiche e compiti
L’istituzione dell’Organismo di Vigilanza e l’effettivo funzionamento dello stesso (ossia il corretto ed efficace assolvimento dei compiti affidati) costituiscono dei presupposti per l’esonero da responsabilità conseguenti la commissione dei reati ex DLgs 231/2001. Requisiti dell’OdV Vigilanza sull’effettività del modello Informativa all’Organismo di Vigilanza Autonomia e indipendenza Disamina in merito all’adeguatezza del modello Organismo di Vigilanza Professionalità Analisi circa il mantenimento nel tempo dei requisiti di solidità e funzionalità del modello Onorabilità Continuità d’azione

18 Organismo di Vigilanza: composizione
3 Possibili Opzioni Utilizzo di solo personale interno Vantaggi: massimizzazione dell’efficacia dei controlli Svantaggi: minimizzazione dell’ indipendenza Composizione Organismo di Vigilanza Mix di risorse esterne ed interne Vantaggi: massimizzazione dell’indipendenza massimizzazione dell’efficacia dei controlli Utilizzo di solo personale esterno Vantaggi: massimizzazione indipendenza Svantaggi: minimizzazione dell’efficacia dei controlli Nella prassi di nota una tendenza verso soluzioni che prevedano una composizione orientata verso un mix di risorse interne ed esterne.

19 Giurisprudenza: ambiti interessati
Attività preliminari alla definizione del modello Componenti del modello e caratteristiche del sistema di controllo Struttura del documento di sintesi del modello Composizione e funzionamento dell’organismo di vigilanza

20 La risposta delle aziende
Le aziende indagate hanno risposto all’azione della Magistratura attraverso un rafforzamento del proprio sistema dei controlli interni che si e’ esplicitato principalmente attraverso le seguenti azioni: adozione del Modello (laddove non ancora previsto) aggiornamento del Modello (dove esistente e ritenuto lacunoso), mediante: emissione di nuove procedure manuali ed informatiche e adeguamento di quelle esistenti previsione di un Sistema Disciplinare che sanzioni esplicitamente il mancato rispetto del Modello integrazione del Codice Etico con specifiche previsioni relative alle fattispecie di reato verificatesi nuova composizione dell’Organismo di Vigilanza organizzazione e svolgimento delle attività dell’Organismo di Vigilanza secondo un piano “risk based” definizione di flussi informativi specifici verso l’Organismo di Vigilanza allontanamento del personale coinvolto nel fatto illecito (soggetti apicali e/o subordinati)

21 Alcuni casi concreti THYSSENKRUPP
Foro competente: Tribunale di Torino – Sentenza di primo grado del 15 aprile 2011. Reati contestati alle persone fisiche: Omicidio volontario con dolo eventuale per disastro e incendio dolosi; omicidio colposo aggravato dalla previsione dell'evento, disastro e incendio. Reati contestati alla Società: Omicidio colposo aggravato dalla previsione dell'evento, disastro e incendio. Oggetto: La tragedia di Torino vide morire a causa dell'incendio 7 lavoratori, ed altri rimasero gravemente ustionati,  a causa delle insufficienti misure di prevenzione e protezione rischi esistenti in azienda, misure oltretutto gravate da una manutenzione gravemente inadeguata e carente. Provvedimento: Condanna alle seguenti sanzioni previste dal DLgs 231/2001: sanzione pecuniaria pari a un milione di Euro, più Euro a titolo di confisca del prezzo del profitto ottenuto grazie ai risparmi sulla sicurezza; divieto di pubblicizzare i propri prodotti per 6 mesi; esclusione per 6 mesi da sussidi e finanziamenti pubblici; revoca dei finanziamenti pubblici già concessi.

22 Alcuni casi concreti (segue)
SERVAIR S.P.A. Foro competente : Tribunale di Milano – Sentenza del 20 Marzo 2007 Reati Contestati: Corruzione Oggetto: Pagamento di tangenti con l’obiettivo di ottenere favori nell'aggiudicazione di appalti per la fornitura di buoni-pasto su tutto il territorio nazionale. Provvedimento: Condanna a tutte le sanzioni previste dal DLgs 231/2001: sanzione pecuniaria pari a 75 mila euro; interdizione dal contrattare con la Pubblica Amministrazione per un anno; confisca di 1 milione di euro, considerato profitto del reato; pubblicazione della sentenza su un quotidiano nazionale.

23 Alcuni casi concreti (segue)
IMPREGILO S.p.A. Foro competente: G.i.p. Tribunale di Napoli – Ordinanza del 26 Giugno 2007. Reati contestati: Truffa aggravata ai danni dello Stato. Soggetto leso: Regione Campania. Oggetto: Artifizi e raggiri nella gestione degli impianti finalizzata a far apparire il corretto e regolare adempimento del servizio oggetto dei contratti di appalto, nonostante la inidoneità tecnica degli impianti e la disorganizzazione gestionale. Provvedimento: Misura cautelare interdittiva; divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione in tema di rifiuti per un periodo di un anno; confisca di circa 750 milioni di euro.

24 ANALISI DEI RISCHI IN AFOL
FAMIGLIE DI REATI reati commessi nei rapporti con la pubblica amministrazione (corruzione e concussione) reati informatici falsificazione monete reati societari e di abuso dei mercati reati riguardanti i delitti di criminalità organizzata – reati di ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita nonché auto riciclaggio e reati transnazionali reati con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico reati contro la personalità individuale - Impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare reati riguardanti i delitti contro l’industria e il commercio reati in materia di violazione del diritto di autore reati collegati alla sicurezza sul lavoro reati ambientali

25 Reati commessi nei rapporti con la PA
Attività a rischio L. 190/2012 Gestione delle relazioni con la PA per le richieste di accreditamento/autorizzazioni Rapporti commerciali con enti pubblici Rapporti con gli enti deputati alla vigilanza Accesso ai sistemi informatici della PA Gestione della richiesta di finanziamento Rapporti con l’utenza nelle attività connesse alla gestione delle attività proprie dei CPI Rapporti con i fornitori di beni e servizi Gestione del personale (bonus, promozioni, assunzioni) Gestione della richiesta di rendicontazione

26 Reati commessi nei rapporti con la PA
Azioni preventive in atto: Circolari e regolamenti Contratti scritti con dipendenti e collaboratori Codice di comportamento Codice sanzionatorio Nomina CUG (Comitato Unico di Garanzia)

27 Reati informatici e trattamento illecito di dati
Attività a rischio Gestione del DPS Gestione IT (regole di accesso con ID e password e accessi di sistema) Gestione PEC

28 Reati informatici e trattamento illecito di dati
Azioni preventive in atto: Presenza di DPS Privacy aggiornato Regolamento per la gestione delle aule di informatica Sistema di rilevazione di accesso ai dati da parte di un amministratore di rete, con mantenimento delle registrazioni per un anno Regolamento sistemi informativi Gestione pec Installazione di un log manager che può essere decriptato dalla Guardia di Finanza

29 Reati di falso nummario
Attività a rischio gestione di flussi di denaro contante gestione piccola cassa regole per accettare ed effettuare pagamenti utilizzo marche da bollo Azioni preventive in atto: presenza del regolamento di contabilità basso valore di marche da bollo

30 Reati societari Attività a rischio
gestione e coordinamento delle attività legate alle informazioni societarie (situazioni trimestrali, bilancio, nota integrativa, relazione sulla gestione) gestione e coordinamento delle attività legate al corretto funzionamento degli organi sociali e ai rapporti tra gli stessi relazione con clienti o potenziali clienti

31 Reati societari Azioni preventive in atto:
controlli amministrativi e contabili basati sui principi di autorizzazione e separazione dei compiti attività di controllo svolta dal revisore unico, con modifica dello statuto regolamento contabile verifica e attuazione della presenza sempre di autorizzazioni provenienti da funzioni non facenti parte della stessa linea/area/divisione codice di comportamento in linea con il codice di condotta proprio dei dipendenti pubblici, in cui ci siano specifiche previsioni riguardanti il corretto comportamento di tutti i dipendenti coinvolti nelle attività di formazione del bilancio o di altri documenti similari codice di comportamento in cui si identificano le condotte da tenere nelle relazioni con le parti terze

32 Delitti di criminalità organizzata
Attività a rischio assunzione del personale e selezione dei docenti, rapporti con le parti terze (es. cooperative) gestione dei contratti di acquisto e/o di vendita gestione della scelta di partner per progetti

33 Delitti di criminalità organizzata
Azioni preventive in atto presenza di contratti sempre a supporto del pagamento delle prestazioni bando di selezione pubblica per assunzioni regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi regolamento per l’acquisizione di lavori, servizi e forniture in economia regolamento per la formazione dell’elenco fornitori regolamento di contabilità (autorizzazioni agli acquisti e degli importi di spesa per funzioni - controlli in fase di pagamento con riferimento alla piena coincidenza tra destinatari/ordinanti e controparti effettivamente coinvolte nelle transazioni - Verifica in Equitalia della presenza di cartelle esattoriali per fornitori prima del pagamento e controllo del DURC direttamente a Sportello Unico Previdenziale). nei moduli di convenzione di stage e tirocini del settore lavoro (MOD – 7540) sono presenti i riferimenti ai requisiti della 231

34 Reati con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico previsti dal codice penale e dalle leggi speciali Attività a rischio pagamento di prestazioni effettuate da parti terze sponsorizzazioni e donazioni Azioni preventive in atto: presenza di contratti sempre a supporto del pagamento delle prestazioni regolamento per l’acquisizione di lavori, servizi e forniture in economia regolamento di contabilità controlli effettuati in fase di pagamento con riferimento alla piena coincidenza tra destinatari/ordinanti dei pagamenti e controparti effettivamente coinvolte nelle transazioni rispettosi degli standard internazionali in materia di contrasto al terrorismo. Chiara identificazione delle attività da svolgere nel caso di donazioni e sponsorizzazioni, sulla gestione degli omaggi (importi e autorizzazioni) con particolare attenzione ai prodotti realizzati dagli allievi nei laboratori scolastici

35 Reati contro la personalità individuale
Attività a rischio gestione e assunzione del personale gestione delle valutazione delle performance del personale rapporto con i fornitori particolari il cui personale opera all’interno dell’azienda raccolta della documentazione attestante la validità del permesso di soggiorno per coloro che si rivolgono ai CPI per le iscrizione (DID)

36 Reati contro la personalità individuale
Azioni preventive in atto: contratti con la controparte contratti di lavoro regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi regolamento per l’acquisizione di lavori, servizi e forniture in economia Regolamento elenco fornitori 4 RSU eletti Presentazione dell’originale del permesso di soggiorno con trattenuta della fotocopia e archiviazione nella pratica dell’utente Presenza in bando di selezione e nei concorsi del vincolo di partecipazione solo a cittadini italiani o della comunità europea e i loro familiari non aventi la cittadinanza di uno Stato membro che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente nonché ai cittadini di Paesi terzi che siano titolari del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo o che siano titolari dello status di rifugiato ovvero dello status di protezione sussidiaria. (Art. 38 d.lgs 30/3/2001 come modificato dalla la Legge 6 agosto 2013, n. 97, sulle Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea – Legge europea 2013, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 20/8/13, Serie Generale, n. 194. Accordo decentrato marzo 2013 Pr7504 Erogazione del servizio info-orientativo, inserimento nel paragrafo 4.3 dei documenti richiesti per la dichiarazione di disponibilità al lavoro

37 Delitti contro l'industria e il commercio
Attività a rischio presentazione dell’attività di formazione, orientamento e lavoro gestione delle valutazione del raggiungimento dei risultati dell’Ente attraverso anche il monitoraggio dei livelli di qualità del servizio raggiunti dalle sedi decentrate (CFP e CPI) produzione di oggetti ad uso didattico

38 Delitti contro l'industria e il commercio
Azioni preventive in atto: procedure di sistema Qualità sistema Qualità certificato da ente terzo ente accreditato per la formazione e per i servizi al lavoro Carta dei Servizi emessa nel giugno 2011 regolamento di contabilità nel quale si evidenzia la prassi, già condivisa, sulla gestione degli omaggi (importi e autorizzazioni) con particolare attenzione ai prodotti realizzati dagli allievi nei laboratori scolastici.

39 Delitti in materia di violazione del diritto d'autore
Attività a rischio Rispetto del Copyright per documenti utilizzati durante le lezioni e loro riproduzione Azioni preventive in atto: circolari che normano l’attività di fotocopiatura licenze educational per l’area formazione e licenze di sistema per l’area lavoro software open source newsletter a tutto il personale con le regole per le attività di fotocopiatura e affissione presso tutte le fotocopiatrici delle differenti sedi

40 Attività a rischio omicidio colposo (art. 589 c.p.)
Reati commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell'igiene e della salute sul lavoro Attività a rischio omicidio colposo (art. 589 c.p.) lesioni personali colpose (art. 590 c.p.)

41 Reati commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell'igiene e della salute sul lavoro Azioni preventive in atto: Presenza di un sistema di gestione dei rischi (81/2008) sotto controllo Schede specifiche delle macchine presenti nei laboratori dei CFP con dettaglio delle manutenzioni preventive necessarie e delle registrazioni delle medesime Pianificati momenti di formazione teorica all’interno del programma dei laboratori evidenziata nel POF effettuata direttamente dai docenti Corsi ai preposti Tutta la documentazione relativa alla sicurezza sui luoghi di lavoro (DVR - procedura gestione sicurezza-istruzioni operative macchine, etc.) è tenuta sotto controllo attraverso un elenco parallelo a quello del sistema qualità gestito con le medesime regole E’ utilizzata la modulistica e le procedure già presenti nel Sistema Qualità (es. gestione della documentazione, gestione della formazione, gestione degli audit, gestione NC-AC-AP, etc.) per tenere traccia delle attività attuate anche in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro Nel Regolamento elenco fornitori è inserita la necessità di accettazione da parte degli stessi dei requisiti in materia di sicurezza (es. DUVRI) Percorso di formazione/informazione rivolto agli alunni della scuola relativamente ai rischi che gli stessi corrono partecipando alle attività formative, consegna del manuale contenente le istruzioni operative in sicurezza per l’utilizzo di strumenti e sostante e verifica dell’apprendimento attraverso la somministrazione di test. Istruzioni operative per il corretto utilizzo delle apparecchiature e delle macchine Presenza scheda di registrazione dei controlli effettuati dai tutor di stage relativi all’idoneità dei luoghi di lavoro Presentazione di dichiarazione sulla presenza di vaccinazione antitetaniche da parte degli alunni in fase di iscrizione Formazione sicurezza effettuata per i dipendenti, preposti e apicali.

42 Reati ambientali Attività a rischio
Gestione dei rifiuti dei laboratori quali residui di lavorazione meccanica e di falegnameria (oli e vernici) Gestione Smaltimento di rifiuti elettrici ed elettronici Gestione Area di stoccaggio dei rifiuti Gestione impianti di riscaldamento e raffreddamento

43 Reati ambientali Azioni preventive in atto
Utilizzo come fornitore del Comune di Meda per la raccolta dei toner Presenza nell’elenco dei fornitori qualificati e monitorati anche delle aziende fornitrici di attività di trasporto e smaltimento rifiuti Possesso chiavetta Sistri e pagamento tassa annuale Corretta gestione degli impianti di riscaldamento e raffreddamento con manutenzione a norma di legge.


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