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Da Ischia a Roma 19 febbraio 2012

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Presentazione sul tema: "Da Ischia a Roma 19 febbraio 2012"— Transcript della presentazione:

1 Da Ischia a Roma 19 febbraio 2012

2 LE RONDINI (Lucio Dalla)
Vorrei entrare dentro i fili di una radio E volare sopra i tetti delle città Incontrare le espressioni dialettali Mescolarmi con l’odore del caffè Fermarmi sul naso dei vecchi mentre Leggono i giornali E con la polvere dei sogni volare e volare Al fresco delle stelle, anche più in là Sogni, tu sogni nel mare dei sogni. Vorrei girare il cielo come le rondini E ogni tanto fermarmi qua e là Aver il nido sotto i tetti al fresco dei portici E come loro quando è la sera chiudere gli occhi con semplicità. Vorrei seguire ogni battito del mio cuore Per capire cosa succede dentro e cos’è che lo muove Da dove viene ogni tanto questo strano dolore Vorrei capire insomma che cos’è l’amore Dov’è che si prende, dov’è che si dà Sogni, tu sogni nel cielo dei sogni

3 L’archeologia del desiderio

4 «L’archeologia del desiderio»: scoprire cosa c'è e cosa si può trovare all'origine del proprio desiderare… fare questa operazione archeologica, scavare dentro di sé, prendendo un desiderio qualsiasi e andando alla radice di esso, senza accontentarsi di fermarsi all'oggetto immediatamente cercato, ma andando sempre indietro.... di desiderio in desiderio, per scoprire che dietro ogni desiderio c'è un desiderio ferito di trascendenza; dietro ogni cosa cercata e ambita c'è un progetto incolmabile di felicità, dietro ogni persona e ogni affetto bramato, c'è il volto di Dio che solo può saziare e che l'uomo vuol vedere.

5 Lasciarsi condurre in questo viaggio a ritroso, verso l'origine del desiderio
In questo viaggio ci facciamo delle domande: La vita è un gran dono di Dio e, come tutti i doni, non si può sciupare. Ma perché Dio mi ha dato la vita? Perché lo ha fatto senza chiedermi il permesso, l'autorizzazione? Potremmo anche chiederci, perché me l'ha imposta?

6 Riflettiamo con ordine
Riflettiamo con ordine. Dopo che Dio mi ha creato, mi ha toccato col suo dito onnipotente -così come rappresentato da Michelangelo- Dio non se n'è andato, lasciandomi nei guai.

7 No! Dio mi ha preso per mano e il suo sogno è quello di condividere, in tutto, la mia vita.
Il termine ebraico per esprimere la creazione è 'barà'', creare, che è la radice della parola 'Berit', alleanza. Creare allora vuol dire: costituire un patto di alleanza.

8 Noi esistiamo grazie a questo legame col Creatore
Noi esistiamo grazie a questo legame col Creatore! Sta a noi tenere la nostra mano nella sua e credere che, dove Lui ci conduce, è la strada migliore: questa è la fonte della felicità!

9 Come sentire la sua mano
Il tempo passa, ma Dio non ti lascia, ti tiene per mano e ti ricorda di non temere, di avere fede; di non avere paura e di fidarti di Lui. L'importante è sentire che Dio ci tiene per mano, percepire il caldo della sua mano forte che ci afferra e ci sostiene quando stiamo per cadere. Dio non ci lascia mai, non abbandona mai nessuno. Come sentire la sua mano così da non aver paura? C'è un modo: la preghiera.

10 PARLA CON ME… (Eros Ramazzotti)
Ma dove guardano mai quegli occhi spenti che hai? Cos’è quel buio che li attraversa? Hai tutta l’aria di chi da un po’ di tempo oramai ha dato la sua anima per dispersa. Non si uccide un dolore anestetizzando il cuore c’è una cosa che invece puoi fare se vuoi se vuoi se vuoi.. Parla con me, parlami di te io ti ascolterò vorrei capire di più quel malessere dentro che hai tu. Parla con me, tu provaci almeno un po’ non ti giudicherò perchè una colpa se c’è non si può dare solo a te. Parla con me Poi quando hai visto com’è anche il futuro per te lo vedi come un mare in burrasca, che fa paura lo so io non ci credo però che almeno un sogno tu non l’abbia in tasca. Ma perchè quel canto asciutto? Non tenerti dentro tutto. C’è una cosa che invece puoi fare se vuoi se vuoi se vuoi..

11 Parla con me, parlami di te io ti ascolterò vorrei capire di più quel malessere dentro che hai tu. Parla con me, tu dimmi che cosa c’è io ti risponderò, se vuoi guarire però prova un po’ a innamorarti di te. Non negarti la bellezza di scoprire quanti amori coltivati puoi far fiorire sempre se tu vuoi. Parla con me, parlami di te io ti ascolterò vorrei capire di più quel malessere dentro che hai tu. Parla con me, tu dimmi che cosa c’è io ti risponderò, se vuoi guarire però prova un po’ a innamorarti di te. Parla con me..di-parla-con-me- Parla con me..

12 ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO
E’ Il buongiorno di Dio La Parola-del-giorno è il buongiorno di Dio al mio risveglio, come un messaggio puntuale e sempre nuovo, che non cessa di trasmettermi giorno per giorno il suo piano amoroso.

13 Custodire la Parola: «tenetene una, stringetela finché penetri in voi; legate a essa il vostro cuore; Rimanere nella Parola: Quella stessa Parola conservata-custodita dovrà concretamente durante il giorno diventare la radice d’ogni gesto e pensiero, affetto e desiderio…

14 Scommettere sulla Parola:
dire, come Pietro quella volta sul lago: «Signore, questa scelta la faccio solo poggiandomi sulla tua Parola, non perché una certa logica umana vorrebbe portarmi in questa direzione, ma perché mi pare che tu mi chieda questo attraverso quella Parola che ha aperto oggi la mia giornata;

15 Compiere la Parola: ricordiamo il passo dove Gesù nella sinagoga di Nazaret, dice:
“Oggi si compie questa parola che voi avete udito con i vostri orecchi”.

16 La parabola dei talenti (Mt 25,14-30) Talenti e vocazione la strana contabilità di Dio

17 “…consegnò loro i suoi beni”
Il Vangelo è pieno di immagini o definizioni della vocazione, questa è una delle tante, e senz’altro tra le più suggestive: la chiamata come consegna che il Padre fa a ciascun figlio dei “suoi beni”.

18 “…a ciascuno secondo le sue capacità”
Al tempo stesso tale consegna è su misura del singolo chiamato; ed è altra delicatezza divina, o è il bello della vocazione cristiana: il tutto (di Dio) nel frammento (dell’uomo), il progetto illimitato divino che si compie nelle piccole e incerte trame umane, o l’impossibile umano divenuto possibile in Dio.

19 MA E’ ANCHE VERO CHE… Nel mistero della vocazione esplode il paradosso cristiano: da un lato il Creatore si piega, adattando il suo disegno alla misura della creatura, dall’altro eleva a sé quest’ultima moltiplicando le sue capacità, la rende bella e vera, facendo della storia umana una parabola del mistero divino, proprio come la parabola che stiamo commentando, ove i talenti raddoppiano.

20 Vocazione una scommessa…
Per questo la vocazione non può essere intesa e decisa solo a partire da quel che uno è capace o si sente di fare, ma è la scommessa che Dio per primo fa sull’uomo, e il rischio che l’uomo intelligente è disponibile a correre fidandosi di Dio, per ritrovarsi poi come solo Dio lo può sognare.

21 “Prendi parte alla gioia del tuo padrone”
Se la vocazione nasce come consegna che Dio fa a noi di sé, essa si compie quando l’uomo chiamato si consegna a Dio, o si mette nelle sue mani, provocando la sua gioia. Che bello pensare che Dio è gioia! Ogni vocazione è alla fine una chiamata alla gioia, quella vera, quella di Dio. Mentre non esiste che un’unica tristezza, quella di chi non risponde alla chiamata.

22 “…una buca nel terreno”
Costui nella parabola è rappresentato, con altra immagine espressiva, da chi il talento lo nasconde in una buca in terra. Chi nasconde o si nasconde fugge per paura da Dio, come Adamo ed Eva dopo il peccato, i primi a non fidarsi del Dio-che-chiama, a pensare che sia tipo “duro” che pretende raccogliere ove non ha seminato; ma fuggendo da Dio in realtà scappano disperati da se stessi.

23 Fa la stessa cosa chi nasconde il dono ricevuto di fronte agli altri sperando forse di nasconderlo anche ai suoi occhi, chi se ne vergogna, chi teme di non essere capace, chi pensa che quel dono lo renderà infelice… E lo nasconde in una buca. Fa persino mestamente sorridere: quale buca potrà mai nascondere il dono del Dio-che-chiama e consegna “i suoi beni”? Quanti giovani in quella maledetta buca, semmai, hanno perso per sempre la loro felicità?!

24 Il discepolo che rifiuta la chiamata di Gesù
Prologo/1 Il discepolo che rifiuta la chiamata di Gesù il giovane ricco Matteo 19, 16-22 Ed ecco un tale si avvicinò a Gesù e gli disse: "Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?". Egli rispose: "Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti". Ed egli chiese: "Quali?". Gesù rispose "Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso". Il giovane gli disse: "Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?". Gli disse Gesù: "Se vuoi essere perfetto, và, vendi quello che possiedi, dàllo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi". Udito questo, il giovane se ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze.

25 SCAPPARE - ZERO ASSOLUTO
È troppo tempo che sto sempre a parlare E sento che mi perdo dietro ad un miraggio, e sono stanco Di riuscire a trovare giustificazioni per quello che faccio E se ti perdo anche solo un istante È tutto inutile, il senso lo dai tu a questa storia E se ti guardo negli occhi, non mi trovi più. Ci sta un momento in cui perdo di vista Tutti gli obbiettivi e casco giù, non voglio niente Solo un po' di silenzio, perdermi nel tempo che non c'è più. E spero sempre che tu riesca a capirmi E questa notte c'ho bisogno di tenerti la mano, e se mi lasci non mi trovi più. Scappare senza dire niente, piuttosto pensa male di me. Ho voglia solo di andare via, ma non è il caso che adesso te la prendi con me. Il tempo di pensare, tanto ritorno perchè il mio posto è qua. Un giorno per scappare, tutto mi torna e mi nascondo fino a domani. Tu non sai il tempo che ci penso.

26 SCAPPARE - ZERO ASSOLUTO
Oggi che non so che fare, libero pure di non penare a come stare Oggi che mi svuoto la testa, lascio i miei pensieri di ieri niente fretta. Oggi so che è solo un momento, giusto un po'. Prendo fiato e poi scendo, oggi puoi basta che vuoi. Fuori dal mondo questa sera siamo noi. Scappare senza dire niente, piuttosto pensa male di me. Ho voglia solo di andare via, ma non è il caso che adesso te la prendi con me. Il tempo di pensare, tanto ritorno perchè il mio posto è qua. Un giorno per scappare, tutto mi torna e mi nascondo fino a domani. Ho bisogno di fermare... non mi rincorrere... e se hai bisogno di capire... non lo pretendere e stasera non insistere... questa volta non mi va. Scappare... Ho voglia solo di andare... Il tempo di pensare... tanto ritorno perchè il mio posto è qua. 26

27 “Vocazione…” E’ la parola che dovrai amare di più
“Vocazione…” E’ la parola che dovrai amare di più. Perché è il segno di quanto sei importante agli occhi di Dio. E’ l’indice di gradimento, presso di lui, della tua fragile vita. Sì, perché se ti pensa, vuol dire che ti ama. Gli stai a cuore, non c’è dubbio. In una turba sterminata di gente, risuona un nome: il tuo! A te non ci aveva pensato nessuno. Lui sì. Davanti ai microfoni della storia ti affida un compito su misura… per lui! Sì, per Lui, e non per te. Più che una missione, sembra una scommessa. Una scommessa sulla tua povertà. Ha scritto “ti amo” sulla roccia, non sulla sabbia come nelle vecchie canzoni. E accanto ha messo il tuo nome. L’ha scritto di notte. Nella tua notte! Alleluia! Puoi dire a tutti: non si è vergognato di me! Preghiera di Tonino Bello

28 Non abbiate paura; fidatevi di Lui e non resterete delusi."
"Costruire la vita su Cristo, accogliendone con gioia la parola e mettendone in pratica gli insegnamenti: ecco, giovani del terzo millennio, quale dev’essere il vostro programma! E’ urgente che sorga una nuova generazione di apostoli radicati nella parola di Cristo, capaci di rispondere alle sfide del nostro tempo e pronti a diffondere dappertutto il Vangelo. Questo vi chiede il Signore, a questo vi invita la Chiesa, questo il mondo - anche senza saperlo - attende da voi! E se Gesù vi chiama, non abbiate paura di rispondergli con generosità, specialmente quando vi propone di seguirlo nella vita consacrata o nella vita sacerdotale. Non abbiate paura; fidatevi di Lui e non resterete delusi."                                 Benedetto XVI, Messaggio ai giovani, 9 aprile 2006                                                                                                                                

29 Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote
Prologo/2 Le paure del discepolo di fronte alle esigenze della chiamata il tradimento di Pietro nella passione di Gesù Giovanni (18, ) Il distaccamento con il comandante e le guardie dei Giudei afferrarono Gesù, lo legarono e lo condussero prima da Anna: egli era infatti suocero di Caifa, che era sommo sacerdote in quell`anno. Caifa poi era quello che aveva consigliato ai Giudei: "E` meglio che un uomo solo muoia per il popolo". Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme con un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote e perciò entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote; Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta.

30 E la giovane portinaia disse a Pietro:
Allora quell`altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare anche Pietro. E la giovane portinaia disse a Pietro: "Forse anche tu sei dei discepoli di quest`uomo?". Egli rispose: "Non lo sono" (...) Intanto Simon Pietro stava là a scaldarsi. Gli dissero: "Non sei anche tu dei suoi discepoli?". Egli lo negò e disse: "Non lo sono". Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l`orecchio, disse: "Non ti ho forse visto con lui nel giardino?". Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.

31 Eugenio Finardi, 14 gocce di valium
Tommy can you hear me? Tommy puoi sentirmi? Qualcuno può sentirmi? Senti, puoi sentirmi? Il tuo capo, ha paura. Quello alla tele, ha paura. Lei, ha paura. Finardi ha paura. Il gruppo di ragazzi seduto in fondo al tram fanno finta, ma hanno paura. I controllori alle fermate del tram, non sembra, ma hanno proprio paura.

32 E anche il direttore del personale ce l’ha.
Tommy can you hear me? Tommy puoi sentirmi? Qualcuno può sentirmi? Senti, puoi sentirmi? E anche il direttore del personale ce l’ha. Pensa, c’è tutta questa massa di avvocati, militari, lottatori di sumo, e tutti hanno paura di perdere qualcosa, di non farcela, e non tornano i conti, di rimanere soli, di scordarsi il pane e quando va davvero male, rifletti su questo e sta tranquillo, il mondo ha più paura di te.

33 Luca 9, 57-61 Mentre andavano per la strada, un tale disse a Gesù:
PROLOGO/3 Le condizioni del discepolato: una fiducia incrollabile per il Signore e il coraggio di non “voltarsi indietro”   Luca 9, 57-61 Mentre andavano per la strada, un tale disse a Gesù: "Ti seguirò dovunque tu vada". Gesù gli rispose: "Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell`uomo non ha dove posare il capo". A un altro disse: "Seguimi". E costui rispose: "Signore, concedimi di andare prima a seppellire mio padre". Gesù replicò: "Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu và e annunzia il regno di Dio". Un altro disse: "Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa". Ma Gesù gli rispose: "Nessuno che ha messo mano all`aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio“. 

34 Angelo Branduardi: Domenica e Lunedì
No, non perdetelo il tempo ragazzi, non è poi tanto quanto si crede; date anche molto a chi ve lo chiede, dopo domenica è lunedì. Vanno le nuvole coi giorni di ieri, guardale bene e saprai chi eri; lasciala andare la gioia che hai, un giorno forse la ritroverai. Camminano le ore, non si fermano i minuti; se ne va, è la vita che se ne va;

35 se ne va, di domani nessuno lo sa. Dopo domenica è lunedì. No, non perdiamolo il tempo ragazzi, non è poi tanto quanto pensate; dopo l'inverno arriva l'estate e di domani nessuno lo sa. Camminano le ore, non si fermano i minuti; se ne va, è la vita che se va; se ne va, dura solo il tempo di un gioco; se ne va, non sprecatela in sogni da poco; se ne va, di domani nessuno lo sa. Non si fermano i minuti, dopo domenica è lunedì. Camminano le ore ed il tempo se ne va; non si fermano i minuti, di domani nessuno lo sa. Dopo domenica è lunedì. No, non perdetelo il tempo ragazzi, non è poi tanto quanto si crede; non è da tutti catturare la vita, non disprezzate chi non ce la fa. Vanno le nuvole coi giorni di ieri, guardale bene e saprai chi eri; così fragile la giovinezza, non consumatela nella tristezza. Dopo domenica è Lunedì...

36 "La vocazione è una parola che mi viene rivolta, è un dato relazionale che nasce e cresce nel rapporto; viene meno e si affievolisce quando viene meno il rapporto e il dialogo. Vocazione è l'accettazione di un dialogo in cui non dico io né la prima né l'ultima parola: io devo rispondere. L'importante è che si accetti il dialogo. Come far sì, allora che esista il dialogo e che, per esempio, la nostra preghiera o ricerca di vocazione non sia un semplice monologo? Non c'è altra via che prendere sul serio la parola di Dio come Parola, lasciarla parlare, dare ad essa il primato, e poi rispondere.

37 Prendere sul serio la Scrittura come parola detta a me, come inizio del dialogo vocazionale, e mantenermi in questo dialogo. Senza una meditazione quotidiana, perseverante della parola di Dio, fatta magari per un tempo breve e però perseverante, è difficile entrare e poi crescere nel dialogo vocazionale, è difficile lasciare aperta la porta alla Parola“. Carlo Maria card. Martini, Arcivescovo emerito di Milano

38 "Cari giovani, vorrei invitarvi a “osare l’amore”, a non desiderare cioè niente di meno per la vostra vita che un amore forte e bello, capace di rendere l’esistenza intera una gioiosa realizzazione del dono di voi stessi a Dio e ai fratelli, ad imitazione di Colui che mediante l’amore ha vinto per sempre l’odio e la morte (cfr Ap 5,13). L’amore è la sola forza in grado di cambiare il cuore dell’uomo e l’umanità intera, rendendo proficue le relazioni tra uomini e donne, tra ricchi e poveri, tra culture e civiltà. Questo testimonia la vita dei Santi che, veri amici di Dio, sono il canale e il riflesso di questo amore originario. Impegnatevi a conoscerli meglio, affidatevi alla loro intercessione, cercate di vivere come loro.

39 Mi limito a citare Madre Teresa che, per affrettarsi a rispondere al grido di Cristo “Ho sete”, grido che l’aveva profondamente toccata, iniziò a raccogliere i moribondi nelle strade di Calcutta, in India. Da allora l’unico desiderio della sua vita divenne quello di estinguere la sete d’amore di Gesù non a parole, ma con atti concreti, riconoscendone il volto sfigurato, assetato d’amore, nel viso dei più poveri tra i poveri. La Beata Teresa ha messo in pratica l’insegnamento del Signore: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (cfr Mt 25,40). E il messaggio di questa umile testimone dell’amore divino si è diffuso nel mondo intero“. Benedetto XVI ai giovani (1° aprile 2007)

40 Video DALL’ALTO con testi di
Alessandro D’Avenia all’indirizzo

41 Gli stai a cuore


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