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1 IL 26 MAGGIO VOTA «A»! 1 CONTATTI FIRMA LAPPELLO NAZIONALEFIRMA LAPPELLO NAZIONALE!

2 INDICE Clicca sulle immagini per approfondire i temi che più ti interessano. 2 La storia del Comitato 1 1 2 2 Il quesito referendario Scuola e costituzione 3 3 4 4 I bimbi esclusi dalla scuola pubblica 5 5 I tagli alla scuola pubblica 6 6 I contributi alle private. Le convenzioni 7 7 Cosa succede dopo il voto?

3 3 La storia del Comitato 120 banchetti 200 volontari coinvolti 13.592 firme raccolte E il numero di firme più alto mai raccolto per referendum comunali: 4,3% degli elettori bolognesi. Come se a livello nazionale fossero state raccolte più di 2 milioni di firme Torna allINDICE

4 4 La storia del Comitato Il Sindaco ha indetto il referendum con decreto del 9 gennaio Inizialmente aveva dichiarato che avrebbe indetto solo dopo la definizione del bilancio a primavera. Abbiamo pubblicato due inserzioni a pagamento su Repubblica per chiedere laccorpamento con le elezioni politiche. Abbiamo raccolto in tre giorni circa 100 firme di personalità nazionali e bolognesi: Urbinati, Hack, Marescotti, Starnone, Landini, per sostenere la richiesta. Torna allINDICE

5 5 La storia del Comitato Stefano Rodotà diventa Presidente Onorario del Nuovo Comitato Articolo 33 Appoggio uniniziativa non aggressiva nei confronti dei privati e rispettosa dei diritti e degli obblighi della Repubblica. Le scuole private si possono liberamente istituire senza oneri per lo Stato, è un principio della Costituzione. Sempre la Costituzione prevede che sia la Repubblica a istituire le scuole statali, di ogni ordine e grado. E quando ci sono difficoltà economiche, bisogna prima di tutto garantire le risorse per le scuole statali Stefano Rodotà. Torna allINDICE

6 6 Il quesito referendario Quale, fra le seguenti proposte di utilizzo delle risorse finanziarie comunali che vengono erogate secondo il vigente sistema delle convenzioni con le scuole dinfanzia paritarie a gestione privata, ritieni più idonea per assicurare il diritto all'istruzione delle bambine e dei bambini che domandano di accedere alla scuola dell'infanzia ? a) utilizzarle per le scuole comunali e statali b) utilizzarle per le scuole paritarie private Torna allINDICE

7 7 Il quesito referendario UN REFERENDUM PER LA SCUOLA PUBBLICA Un referendum perché si fermino le politiche comunali e statali di disimpegno dalla scuola pubblica. Un referendum per garantire a tutti i piccoli cittadini la scuola dellinfanzia di qualità che è stata inventata a Bologna negli anni 60. Un referendum attraverso il quale i cittadini possono dare un indirizzo alle politiche scolastiche cittadine. Un referendum per chiedere lapplicazione della nostra Costituzione. Torna allINDICE

8 8 Scuola e costituzione Art. 3 della Costituzione «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e leguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e leffettiva partecipazione di tutti i lavoratori allorganizzazione politica, economica e sociale del Paese.» Torna allINDICE

9 9 Scuola e costituzione Art. 33 e 34 della Costituzione «Comma 1: Larte e la scienza sono libere e libero ne è linsegnamento. Comma 2: La Repubblica detta le norme generali sullistruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Comma 3: Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. Comma 4: La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali Art. 34 C 1: La scuola è aperta a tutti» Torna allINDICE

10 10 Scuola e costituzione Legge n. 62/2000 Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzione" Il sistema nazionale di istruzione, fermo restando quanto previsto dall'articolo 33, secondo comma, della Costituzione, è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali. La Repubblica individua come obiettivo prioritario l'espansione dell'offerta formativa e la conseguente generalizzazione della domanda di istruzione dall'infanzia lungo tutto l'arco della vita. Non prevede finanziamenti alle scuole paritarie, solo contributi per i libri di testo per gli alunni bisognosi e incrementa i fondi già previsti dal 1928 per le scuole materne paritarie. Torna allINDICE

11 11 I bimbi esclusi dalla scuola pubblica Scuola pubblica statale e comunale Scuola gratuita, pagata con i soldi dei contribuenti che vengono tassati in modo progressivo. Aperta a tutti. Basata sul pluralismo culturale: la libertà di insegnamento è finalizzata a promuovere la piena formazione della personalità degli alunni, attraverso un confronto aperto di posizioni culturali (Art. 2 Testo unico istruzione, D.Lgs 297/94 Torna allINDICE

12 12 I bimbi esclusi dalla scuola pubblica La scuola dellinfanzia è scuola, non un servizio come i nidi Nel 1964 la Giunta comunale di Bologna istituisce la scuola completa composta dalla scuola dinfanzia e dal tempo pieno elementare. Le iscrizioni coprono in breve il 70% dellutenza. Nel 1968 la legge 444 istituisce la scuola materna statale. Gli interventi sulla scuola dinfanzia dagli organici agli orientamenti didattici sono definiti dal MIUR Torna allINDICE

13 13 Scuola e costituzione Per chi vuole saperne di più Se sei connesso guarda il contributo dellavvocato Corrado Mauceri al seminario in preparazione al Referendum promosso dal Comitato art.33 Se hai problemi con il video CLICCA QUICLICCA QUI Il video è lungo: informarsi è faticoso ma ne vale la pena! Torna allINDICE

14 14 I bimbi esclusi dalla scuola pubblica Giugno 2012 423 bambine/i esclusi questanno dalla scuola dinfanzia comunale e statale Cosa mai successa dagli anni 60. Fino a tre anni fa tutte le amministrazioni comunali avevano garantito il diritto di accesso alla scuola pubblica. Ora per azzerare la lista dattesa si appellano al privato convenzionato. Nonostante lapertura di 9 nuove sezioni tutte part time la lista dattesa a dicembre è ancora di 126 posti con 94 posti disponibili nelle scuole private convenzionate. Il Tasso di copertura dellinsieme delle scuole dellinfanzia è sceso in 15 anni di sistema integrato dal 106% al 97%. Una volta il Comune accoglieva anche bambini residenti nei comuni vicini ora non riesce neppure a soddisfare la domanda dei residenti. Torna allINDICE

15 15 I bimbi esclusi dalla scuola pubblica I numeri in sintesi Torna allINDICE 423 Bimbi in lista dattesa a giugno, con 0 posti disponibili nel pubblico e 140 nel privato. DICEMBRE: 9 Sezioni part time, tra comunali e statali, aperte. La lista si riduce a 126 con ancora 94 posti disponibili nel privato.

16 16 I bimbi esclusi dalla scuola pubblica Dopo la crescita demografica di fine anni 90 con aumento della lista dattesa a 301 sotto la giunta Vitali, la giunta Guazzaloca apre 23 nuove sezioni fra comunali e statali Sotto la giunta Cofferati la lista dattesa si mantiente bassa e comunque il saldo fra posti disponibili e lista dattesa (in altri quartieri) si mantiene positivo. Negli ultimi 3 anni il saldo diventa negativo e si arriva al record di 423. Torna allINDICE

17 17 I bimbi esclusi dalla scuola pubblica Il documento del Comune sul sistema 0-6 valuta come soluzione ottimale lappalto delle scuole dellinfanzia a enti privati, ma propone una diversificazione dellofferta. Torna allINDICE Si sta cercando di portare a termine il progetto iniziato nel 1994 di disimpegnare il Comune dalla gestione diretta delle scuole dinfanzia considerate un costo insostenibile per appaltarne una parte allesterno e una parte in convenzione.

18 18 I bimbi esclusi dalla scuola pubblica La Nuova convenzione approvata lo stesso giorno (23 luglio) in cui i garanti approvavano il quesito che obiettivo ha ? Torna allINDICE Definizione di iniziative concordate per lazzeramento delle domande in lista di attesa (sia nelle scuole dinfanzia comunali e statali sia del reparto grandi dei nidi di bambini in età ordinaria (e/o anticipatari secondo la normativa nazionale e gli accordi vigenti su scala regionale e locale ) attraverso iniziative finalizzate alla saturazione degli eventuali posti vacanti in corso danno.

19 19 I bimbi esclusi dalla scuola pubblica Ricorso al Tar E.R. contro la delibera comunale del 1994 (giunta Vitali) e la legge regionale n. 52/95 (giunta Bersani). Torna allINDICE Ricorso promosso da Scuola e Costituzione, Comunità ebraica, Chiesa evangelica metodista, Chiesa cristiana avventista. Il TAR solleva la questione di legittimità costituzionale della Legge regionale. Il contenzioso è tutto tecnico giuridico. La Corte mette in discussione la sentenza del TAR che da una parte aveva annullato una parte della delibera applicativa della Legge e dallaltra sollevava il dubbio di costituzionalità e rinvia il ricorso al TAR per 3 volte. Non cè nessuna sentenza della Corte nel merito della legittimità dei finanziamenti regionali, non cè nessuna affermazione che la questione sia manifestamente infondata, anzi cè ununica sentenza del TAR E.R. in Italia che ritiene incostituzionale il finanziamento pubblico alle scuole private.

20 20 I tagli alla scuola pubblicaTorna allINDICE Dal 2000 al 2010 l'Italia è l'unica nazione europea che non ha incrementato la spesa reale per istruzione. Inoltre, è in prima fila tra le nazioni che, di fronte alla crisi economica, hanno tagliato pesantemente. Questi e altri dati sono riportati nel rapporto "Education budgets under pressure in Member States" della Commissione Europea (2013). APPROFONDIMENTI http://www.roars.it/online/?p=22907

21 21 I tagli alla scuola pubblicaTorna allINDICE

22 22 I tagli alla scuola pubblicaTorna allINDICE

23 I tagli alla scuola pubblica Andamento dei contributi alle scuole non statali paritarie dal 2000 al 2011 (in milioni di euro) a carico del bilancio dello Stato (a livello nazionale). I finanziamenti alle scuole private non calano. Gli 11 milioni in meno del 2011 sono erogati direttamente da Val daosta e Trentino alto Adige Torna allINDICE

24 24 Torna allINDICE I contributi alle private. E Il sistema delle convenzioni a Bologna

25 25 Torna allINDICE I contributi alle private. E Il sistema delle convenzioni a Bologna

26 26 Torna allINDICE I contributi alle private. E Il sistema delle convenzioni a Bologna

27 27 I contributi alle private. E Il sistema delle convenzioni a Bologna Le convenzioni vengono stipulate in seguito a unintesa Comune-F.I.S.M Torna allINDICE Nel 1973 la C.E.I. ha promosso la costituzione della F.I.S.M. Attualmente alla F.I.S.M. fanno riferimento circa 8.000 scuole dellinfanzia cattoliche o di ispirazione cristiana, gestite da Congregazioni religiose, parrocchie, enti morali, associazioni anche di genitori, frequentate da 550.000 bambini. Le scuole aderenti alla F.I.S.M. sono impegnate a promuovere leducazione integrale del bambino, secondo una visione cristiana delluomo, del mondo e della vita. La C.E.I nomina il Consulente Ecclesiastico nazionale che attualmente è don Aldo Basso di Mantova. Fonte: sito Fism

28 28 E interessante leggere questi dati in parallelo al numero di iscritti alle scuole private Torna allINDICE Il numero degli iscritti era di 1.666 prima dellinizio dei finanziamenti, il 24,3% del totale dei bimbi, e nel 2011/12 è di 1.726, il 22,8%, se si contano i 238 iscritti in scuole private non.paritarie. I contributi alle private. E Il sistema delle convenzioni a Bologna

29 29 Torna allINDICE Cosa possiamo dedurre? I finanziamenti alle private crescono, aumenta il numero di bambini che non riesce ad accedere alla scuola pubblica (diritto sancito dalla costituzione). Il privato daltra parte si dimostra inadeguato ad assorbire la domanda di iscrizioni. Molte famiglie non iscrivono i propri figli nelle private pur essendoci posti liberi. Perchè le scuole private sono a pagamento, e perchè sono scuole «a tema», che rispettano specifiche tendenze culturali, nella maggior parte dei casi confessionali. I contributi alle private. E Il sistema delle convenzioni a Bologna

30 30 Scuole private convenzionate Torna allINDICE Progetto educativo specifico. Caso Scuola Cerreta che dalla prima elementare istituisce solo classi femminili. Rette da 200 a 1000 al mese con la mensa. La religione cattolica a fondamento e coronamento dellattività educativa. 140 posti disponibili non accettati dai genitori.(a giugno 2012) Non si possono obbligare i genitori a iscrivere i figli in scuole di cui non condividono limpostazione educativa e sono a pagamento. I contributi alle private. E Il sistema delle convenzioni a Bologna

31 31 Torna allINDICE I contributi alle private. E Il sistema delle convenzioni a Bologna

32 32 Non è vero che senza il milione di euro comunali le scuole dinfanzia private chiuderebbero! Torna allINDICE Continuerebbero a ricevere un milione di euro dallo stato e 200.000 euro dalla Regione Le scuole primarie paritarie private pur non ricevendo alcun finanziamento comunale sono frequentate da 2221 bambini, mentre le materne paritarie da 1726. Ogni classe di scuola primaria riceve solo 19.367 euro dallo Stato, una scuola materna con una classe 17.164 euro dallo Stato e altri 18.427 da Comune e Regione. I contributi alle private. E Il sistema delle convenzioni a Bologna

33 33 Con 1,188 milioni di euro stanziati dal Comune nel 2011/12 330 bambine/i avranno la scuola che hanno chiesto Torna allINDICE Ogni sezione comunale in più costa in base alla delibera di Giunta del 9/10/2012 circa 90.000 euro fra spese di personale (2 maestre) e una quota di collaboratore, più appalto spese di pulizia, più spese di servizio, per bambino 3.600 euro. Con 1,188 milioni di euro si possono accogliere 330 bambine/i in più, ovvero azzerare la lista dattesa attuale. I contributi alle private. E Il sistema delle convenzioni a Bologna

34 34 Pubblicità del referendum (Regolamento di partecipazione) Torna allINDICE Art. 15 c. 2. Il Sindaco provvede ad assicurare la più ampia pubblicità allo svolgimento del referendum, anche con manifesti da affiggersi almeno trenta giorni prima della consultazione elettorale. Art. 15 c. 3. La Giunta comunale stabilisce gli spazi da destinare all'affissione referendaria individuandoli, di norma, tra quelli utilizzati per le pubbliche affissioni e garantendo parità di trattamento fra tutti gli aventi diritto. A tali spazi possono accedere il Comitato promotore, il Sindaco, i partiti e i gruppi politici rappresentati in Consiglio comunale. Art. 19 c. 3. Agli aventi diritto al voto viene inviata apposita comunicazione con l'indicazione del seggio o dei seggi referendari dove possono esercitare il diritto di voto. Cosa succede dopo il voto?

35 35 Cosa succederà dopo il voto referendario ? Torna allINDICE Il referendum consultivo non ha un quorum e ed è valido qualunque sia il numero dei partecipanti. Lo Statuto comunale prevede allart. 7: Quando il referendum sia stato indetto il Consiglio comunale sospende l'attività deliberativa sul medesimo oggetto salvo che, con delibera adottata a maggioranza dei due terzi dei Consiglieri assegnati, non decida altrimenti per ragioni di particolare necessità e urgenza. Il Consiglio comunale deve pronunciarsi sull'oggetto del referendum entro tre mesi dal suo svolgimento indipendentemente dal numero dei cittadini che ha partecipato al voto. Cosa succede dopo il voto?

36 36 Torna allINDICE SITO FACEBOOK TWITTER YOUTUBE FIRMA LAPPELLO NAZIONALE !


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